Due sorelle molto complici 3/4/5
di
Alpha Master
genere
incesti
Le prime due parti sono state pubblicate parecchio tempo fa, vi consiglio di recuperarle prima di affrontare queste.
3
Non so perché feci la foto, forse ero ancora fuori di testa per l'eccitazione, ma so che una volta scattata supplicai Rosy di non inviarla e lei invece lo fece comunque; non c'è molto da dire, era la prima volta che mi trovavo coinvolta in una situazione del genere, fotografarmi le parti intime, mostrare la mia micetta (per altro fradicia) a uno sconosciuto – sia pure con una foto del tutto anonima che in nessun caso poteva ricondurre a me – mi lasciò sensazioni contrastanti dove la principale era l'umiliazione, la vergogna, eppure con mia grande delusione di me, la cosa mi eccitava da matti: non capivo se mi eccitava l'esibizionismo o se mi eccitava sentirmi umiliata come la protagonista del racconto, ma non potevo negare che anche se mi disprezzavo per questo, l'idea mi faceva venire voglia di infilarmi qualcosa in vagina, possibilmente enorme e di vomitare per il disgusto che mi facevo.
La risposta arrivò dopo un po', e cominciava con i ringraziamenti "per la splendida immagine", che ci assicurava che come tutte quelle che gli venivano inviate non sarebbe stata ne archiviata ne tantomeno divulgata, diceva che ogni singola immagine veniva cancellata dopo al massimo 24 ore in modo tale che non ne restasse alcuna traccia ne nel suo computer ne sul web, e questo mi tolse una parte dei crampi allo stomaco, anche se lasciandomi però intatta la voglia di masturbarmi follemente che avevo. La mia perversa sorellina invece parve quasi delusa, come se sperasse che la foto delle nostre vagine rimanesse a perenne eccitazione di AM. Proseguiva poi suggerendoci vari tipi di giocattoli sessuali che ci avrebbero a suo dire "migliorato molto l'esperienza" e suggerendoci alcune variazioni sul tema, per esempio di pizzicarci forte e torcerci i capezzoli mentre ci masturbavamo, cosa che mi lasciò perplessa. Risposi io stavolta, chiedendo come il dolore di un capezzolo pizzicato forte potesse aumentare il piacere, e quasi subito ebbi una risposta che parlava di endorfine che rilasciate per il piccolo dolore avrebbero aumentato la profondità dell'orgasmo. Raccomandava per i giochi anali di valutare l'acquisto di qualcosa di specifico, ma suggeriva intanto di passare dal pennarello colorato delle dimensioni di una classica penna che avevamo usato prima ad un pennarellone tipo "marker" con di quelli di diametro consistentemente superiore, che a suo dire sarebbe stato fonte di maggior stimolazione. Stavolta in allegato c'era l'anteprima della prima parte di un racconto che raccontava le avventure di una coppia di mezza età, Gisella e Matteo, anche questo ben scritto e anche questo intrigante, ma che Rosy chiuse dicendo che lo avremmo letto con calma nel dopo pranzo.
La mattinata finì di trascorre in questo modo, sospesa tra eccitazione e vergogna per quello che avevo fatto, mentre Rosy uscì per alcune commissioni; preparai svogliatamente qualcosa da mangiare per entrambe, rendendomi conto che comunque rimanevo in slip mentre di norma mi sarei messa almeno qualcosa sopra. Quando Rosy tornò, trovò la tavola apparecchiata per due e me in intimo, ma non fece commenti. Passò dal bagno a lavarsi le mani e tornò a tavola anche lei in slip. "Fa caldo, siamo in lockdown e siamo sole a casa" con un bel sorriso, solo che mentre io avevo la maglietta lei era in slip e basta, un tanga nero e velatissimo, e con quella seconda di seno al vento stava pure benissimo accidenti a lei. Mangiai distratta dal seno di mia sorella, mentre i miei capezzoli tiravano sotto al cotone sottile della maglietta bianca che li copriva come se volessero bucarla, e quella piccola bastarda di Rosy non mancò di farmelo notare ridacchiando. Finito di mangiare ci rimettemmo davanti allo schermo e riaprimmo la mail di Alpha Master. Prima del racconto allegato c'era una ultima richiesta, e diceva che se avesse avuto ragione sui capezzoli pizzicati e sulla stimolazione con i pennarelli marker gli avremmo dovuto mandare una foto dei nostri culetti con il pennarello dentro per dimostrargli che avevamo apprezzato.
Il racconto scorreva bene, era la storia di una coppia arrivata alla mezza età che per ritrovare l'eccitazione sessuale persa chattava con AM: ben scritto e intrigante e anche se alla nostra età i problemi della coppia erano un po' fuori dalla nostra esperienza comunque ben scritto, ma la sorpresa non stava nel racconto ma nella pochette di mia sorella, che dopo le prime righe tirò fuori gli acquisti della mattina consistenti in un flacone di gel lubrificante e stimolante della Durex e in due grossi, enormi pennarelli! Stronzetta, aveva preso quello che AM aveva suggerito, un pennarello nero e uno rosso con un diametro di quasi due centimetri, molto più di quelli che avevamo usato e non mi pareva proprio il caso di infilarmi quel grosso cilindro di plastica su per il culo.
"Cosa vuoi, il rosso o il nero" mi chiese con un sorriso e un occhiolino che mi fece capire che lei era ben decisa. "Non ci infileremo quei pennarelli dietro, Rosy!" esclamai, ma non la fermai minimamente, mi porse il rosso, prese il nero, lo lubrificò con il gel e se ne mise un po' anche nella fessura tra le natiche e guardandomi fissa negli occhi alzò una gamba appoggiandola sulla sedia e con un movimento lento e terribilmente erotico se lo fece entrare nel canale posteriore mugolando di piacere mentre lo faceva. "Devi, DEVI provare... è fantastico!" disse con voce rotta; finsi di provare a infilarmelo senza neanche stare a sporcarmi con il lubrificante, e dissi "non entra, mi fa male, è grande..." cercando di tagliare li il discorso, ma ottenni solo che Rosa tenendo il suo pennarello con la sinistra appoggiasse la gamba a terra e mi dicesse "Ti aiuto io!". Per non finire a farmi infilare roba nel culo da quella smorfiosa (lo avrebbe fatto davvero!) lo feci da sola come aveva fatto lei, e dopo provai a mentire, dicendo quasi ansimando "non mi piace per niente", ma la sorellina rimirando i miei capezzoli eretti e la mia micia che si stava inumidendo mi disse semplicemente che ero una bugiarda, e continuammo a leggere e masturbarci, e con lo scorrere del racconto gli orgasmi si sono succeduti, mi odiavo, odiavo ammetterlo ma era davvero un piacere che non avevo mai provato: il marker non era come il piccolo pennarello che praticamente non si sentiva e si limitava a stimolare la mia fighetta, lui si sentiva eccome, prendeva spazio in modo prepotente nel mio sfintere e aumentava il piacere elevandolo all'ennesima potenza. Non ricordo neanche tutto, a fine racconto ero esausta per le scosse orgasmiche che mi avevano attraversato, e a occhi semichiusi vidi un flash: mi girai, Rosy con una mano teneva il pennarello e con l'altra il telefono e mi aveva fotografato il culo mentre china in avanti ero appoggiata alla scrivania con l'avambraccio. Non valeva neanche la pena di provarci, la avrebbe mandata, e tanto valeva che io fotografassi il suo. Mi feci porgere il telefono, e feci a mia sorella lo scatto più porno possibile, evidenziando l'anello di muscoli dilatato dall'intruso di plastica e inquadrando anche la sua figa sotto, così forse si sarebbe vergognata a sufficienza da non mandarle.
4
Avrei dovuto capirlo da sola che Rosy non si sarebbe vergognata della foto estremamente porno che le avevo scattato, e anzi le era piaciuta così tanto che aveva preteso di scattarne una "migliore" del mio sedere con il cilindro di plastica dentro per non farmi sfigurare, ma la parte peggiore è che anche se non lo avrei mai ammesso la cosa cominciava a piacermi, mi dava eccitazione pensare a quello sconosciuto che guardava le mie parti intime; certo mi vergognavo da morire, ma contemporanemanete stava diventando una droga. La perfida sorellina mandò tutto ad AM, aggiungendo un resoconto del piacere provato e di come avesse scoperto che le piacesse mandare foto praticamente porno a uno sconosciuto. Quando arrivò a scrivere quello ancora una volta le dissi di aggiungere le mie sensazioni e di come anche io provassi un insieme di enorme vergogna e piacere a farmi fotografare da lei, ogni volta come se mi cedessero le difese e mi volessi umiliare dando il mio contributo.
La risposta tardava ad arrivare, Rosy schiumava rodendosi il fegato nell'attesa e io speravo che non arrivasse mai più, che AM ci avesse cancellato, avesse perso interesse, o comunque non ci contattasse più perché stavo scivolando una china di perversione insieme a mia sorella e che da sole non saremmo state capaci di frenare e fermarci.
Poi arrivò - "Brave, ma dal vostro racconto capisco che non avete provato a pizzicarvi e torcervi i capezzoli: fatelo la prossima volta, vi piacerà. Per i giochi anali vi esorto a passare a oggetti specifici, non solo sono più sicuri, ma fanno provare sensazioni più intense e possono essere indossati in segreto sotto gli abiti anche in pubblico" – seguiva un link per l'acquisto - pochi euro su Amazon - e proseguiva con un appunto poco piacevole "le vostre vagine hanno un grande potenziale estetico inespresso: dovete depilarvi integralmente, e intendo anche i peletti che avete sul forellino posteriore. Potete farlo anche a casa ma se volete potete recarvi da un estetista, sarete entrambe molto più belle e sexy" – ci guardammo, io dissi che non ci pensavo neanche, la sorrellina disse subito che aveva ragione e lo avrebbe fatto oggi stesso, e come al solito non c'era niente che potessi dire o fare per convincerla a desistere; c'era un ultimo paragrafo nella mail inviata da AM: "Entrambe godete molto nel seguire i miei consigli, vi lancio la proposta di provare ad essere effettivamente mie sottomesse, vi spingerei a vette di godimento che non avete mai sognato ma devo premettere che la strada verso quelle vette sarà costellata di cose da fare per me che da sole non fareste. Se non volete, rimanete nella categoria delle persone di cui sono certo e con cui parlo volentieri, se volete provare vi eleverete di livello nelle mie priorità"
Non c'è bisogno che lo dica: Rosy era entusiasta delle proposte, direi quasi lusingata, io invece ne provavo vergogna e paura; la sorellina gli rispose che ci stava pensando e aggiunse che avrebbe tentato di convincere anche me – cosa che mi spaventò un bel po', sapendo che potere di convincimento aveva lei su di me e perchè la conoscevo bene, "ci sto pensando" per lei significa "wow, si, ma domani però!".
La giornata trascorse lentamente, tra calura, sudore, qualche racconto erotico intervallato da video hard (avevamo cominciato a guardarne) e qualche commissione fuori, e così poi il week end, dove i nostri genitori in casa interrompevano le nostre attività masturbatorie, e il lento rotolare della terra attorno al sole ci portò infine il Lunedì, e con esso la discussione che temevo, ovvero se dire di si ad AM oppure no: gli argomenti di Rosy erano gli stessi, ovvero che prima di lui non avevamo mai goduto così tanto, che le piaceva esibirsi per lui e che in fondo non rischiavamo niente, bla bla bla... sapete bene ormai che la aveva vinta lei.
Ordinammo un set di tre plug anali di diverse misure definiti dal venditore "per principianti", non li avevamo mai visti di persona ne tantomeno posseduti, ma sapevamo bene cosa fossero e come si usassero; io volevo ordinarne due uguali piccoli, ma la piccola streghetta disse che se la sentiva di usare quello medio e mi avrebbe lasciato il piccolo, ma come immaginate non avevamo finito per quel giorno. Rosy si depilò accuratamente in bagno con il rasoio che usavamo per gli scarsissimi peli delle gambe, si insaponò ben bene la micetta e con estrema cura si tolse ogni traccia di peluria, mostrandomi poi l'opera completata per chiedermi un parere, e che sia maledetto il suo modo di fare mi sembrò così incredibilmente sexy che cambiai idea e lo feci anche io, con una certa paura devo dire. Rosy mi scattò anche una foto a tradimento della fighetta insaponata e depilata per metà, "questa gliela mandiamo per fargli vedere quanto siamo state brave bambine" disse, e una volta finito devo confessare con vergogna che non so se per la foto o per il lavoro sulle mie parti intime ero anche eccitata, e mi masturbai li in bagno davanti a mia sorella, provando una sensazione stranissima a toccare e penetrare con le dita la mia patatina ora glabra: mi piaceva moltissimo sentire la pelle sotto le dita invece della peluria. Lei mi guardava ipnotizzata, e si masturbò a sua volta, era la prima volta che lo facevamo senza in mezzo un racconto erotico, e fu alquanto strano. Piacevole, ma strano.
Mancava solo un ultimo passo: combinare insieme tutto nella mail in cui dicevamo di voler provare ad averlo come Master. La facemmo, io ormai stavo facendo i conti con me stessa e stavo ammettendo che mi piaceva, mia sorella era stata solo meno ipocrita di me.
Chissà cosa ci avrebbe detto in risposta?
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La risposta era che ci accettava "sottomesse in prova" - che da un lato era umiliante, come se non fossimo degne di una accettazione immediata, ancora di più perché la proposta era partita da lui - e la mail conteneva tutta una serie di istruzioni su come gestire questo rapporto:
- "Potrete rifiutare un ordine, ma facendolo interromperete il gioco per 24 ore come minimo, non vi contetterò ne vi risponderò per un giorno, ma mi riservo il diritto di 'aprire i vostri collari' se lo fate più volte o se rifiutate un ordine importante. Ovviamente può succedere che ignorando delle situazioni che magari non mi avete detto qualcosa sia impossibile, o impossibile al momento, ma in tal caso dovrete spiegarmi il rifiuto. Un semplice 'non voglio' o 'non me la sento' non è quello che vi consentirà di rifiutare un ordine e passarla liscia. I miei 'Ordini' - o 'Comandi', come li chiamerò a volte – sono pensati per non lasciare conseguenze permanenti sui vostri corpi, sulle vostre vite o sui vostri affetti. Non vi farò perdere la faccia in pubblico, non vi farò cadere in disgrazia con la famiglia, non vi lascerò segni o cicatrici permanenti, non vi metterò in pericolo: se rifiutate un ordine, state uscendo dal vostro ruolo. La vostra risposta deve essere 'Si Padrone'.
I miei Comandi sono sempre da intendere 'non appena possibile', il che significa che se vi dico ad esempio di infilarvi una banana nel culo non vuol dire che davanti a tutti dovete farlo immediatamente, ma che non appena la situazione sarà tale da poterlo fare in privato lo farete. Non rimanderete mai più di quanto necessario, ma avete il tempo di creare la situazione per eseguire un Comando.
Ogni Comando dovrà essere documentato da foto o video, e in ogni foto o video che mi farete avere dovrà esserci il mio Marchio, ovvero un foglio, un pezzo di stoffa, la vostra stessa pelle con sopra scritto a pennarello 'ALPHAMASTER'. Le foto anonime conteranno come compiti mal eseguiti, e porteranno punizioni. Per chiarire, tutte le foto che mi avete mandato fino ad oggi non sarebbero state sufficienti per avere la mia approvazione perchè erano anonime. Solo la prima, quella tutte in tiro con la parete bianca alle spalle non lo era ed era approvabile. Voi avete l'incommensurabile vantaggio di essere in due e di essere belle, quindi almeno nelle foto dove siete una alla volta voglio delle BELLE foto, perché sarà l'altra a scattarle ed il soggetto è di suo bello.
Regola fondamentale, mi direte sempre la verità, e intendo TUTTA la verità, se mi mentirete, se mi ometterete qualcosa rispondendo, svanirò nel nulla. Non mi piacciono i bugiardi, e ancora meno le bugiarde.
Altra regola fondamentale, in qualsiasi momento potrete 'aprire il vostro collare' e tornare libere, e addirittura rimanere mie amiche come lo siete adesso. Basta dirlo chiaramente, e magari spiegare il perché come forma di cortesia. Come ho spiegato prima il mio limite autoimposto è che aprendo il collare possiate tornare alla vita precedente senza nessuna differenza o conseguenza.
Nei miei Comandi potrebbe essere richiesto un po' di dolore per il mio piacere e capriccio, e sicuramente nelle punizioni sarà parte integrante, e mi aspetto che eseguiate comunque gli Ordini che riceverete."
Era una serie di specificazioni che in parte mi tranquillizzava – diceva che potevamo uscire dal gioco in qualsiasi momento senza conseguenze – ma in parte mi spaventava a morte, fino a quando non avessimo interrotto i rapporti saremmo state soggette ai voleri e ai capricci di uno sconosciuto che ci avrebbe anche costrette a farci "un po' di dolore" come diceva lui. Era la parte che impauriva più me, mentre la sorellina era più preoccupata dal fatto che avrei potuto rovinarle il gioco eseguendo male un ordine o rifiutandolo e soprattutto dal fatto che non era balzata immediatamente allo stato di 'cocca del padrone', come invece si aspettava. La comunicazione proseguiva poi con quello che si aspettava da noi:
- "avete già superato diversi step che richiedo alle mie sottomesse, come ad esempio la foto, la depilazione e avete implicitamente risposto a tante delle domande che di norma faccio prima di cominciare, quindi entriamo nella parte succosa del divertimento, o almeno del mio divertimento.
Non userete più gli slip salvo che nel periodo del ciclo o per motivi contingenti (visite mediche, posti dove sia necessario cambiarsi in uno spogliatoio come la palestra e simili). Andrete in giro senza, godendovi la sensazione di essere nude sotto i vestiti, il che comprenderà anche le gonne. Imparerete a vincere l'imbarazzo ed essere sempre pronte ed eccitate per il vostro Padrone.
Non userete più reggiseni, se non in casi particolari, anche li, per preservare quello che non deve venire intaccato, come i rapporti familiari, ma preparatevi ad avere le mammelle nude sotto gli abiti e sentirle rimbalzare e i capezzoli stimolarsi contro la stoffa.
Quando siete sole a casa starete nude, imparate a godere della vista reciproca e della sensazione di essere pronte a compiacere il vostro Padrone"
Rosy era già eccitata all'idea, era sempre stata un po' esibizionista, e anche in questa avventura, fino dall'inizio era lei che a farsi vedere sia da lui che da me aveva provato più piacere, io invece ero indecisa su cosa provavo, sicuramente paura e imbarazzo, ma un fondo di eccitazione era confermato dalla mia vagina che si inumidiva e dalle farfalle nella pancia. Non sapevo se ce la avrei fatta, e lo dissi a mia sorella, che quasi si indignò: - "DEVI, o non ci terrà!" rispose. Finimmo di leggere le ultime righe:
- "Per finire, un'eccezione al comando delle mutandine. Ve le metterete dopo esservi messe i pennarelli, scegliendo un tipo molto sexy - vi metterete i pennarelli come dicevo, (che useremo fino a che non arriveranno i plug, auguri a Rosa che ha deciso di usare quello medio in un culetto vergine) e poi le mutandine li terranno dentro, senza che dobbiate tenerli con la mano. Avrete così le mani libere, vi masturberete fino a godere almeno due volte a testa, lasciando colare i succhi nelle mutandine che devono risultare inzuppate. Se non bastano due orgasmi fatene tre. Una volta inzuppate, toglietevi mutandine e pennarelli, e senza pulire niente scambiatevi il tutto. Rosa quelli di Bianca, Bianca quelli di Rosa e godetevi i succhi della fighetta della sorella contro la vostra.
Dato che non avete provato a torcervi i capezzoli, prima di cominciare vi metterete due mollette da bucato a testa ai capezzoli, una per parte, e le terrete fino a dopo lo scambio. Solo allora potrete toglierle.
Mutandine, pennarelli e mollette saranno le uniche cose indossate per tutto il tempo. Quando le mutandine si saranno asciugate contro la vostra fighetta potrete toglierle e lavarvi. I pennarelli invece è richiesto di tenerli solo 10 minuti dopo lo scambio. Occhio a non farveli entrare dentro completamente, il tappo deve restare fuori, ma riscontrerete che il problema non sia tanto evitare che entrino, quanto evitare che escano.
Rimanete tutto il tempo del Compito in piedi, non sedetevi, non sdraiatevi.
Foto assortite con marchio. Un consiglio, preparatelo PRIMA di infilarvi i pennarelli nel culo, scrivere con lo sfintere sarebbe complicato." Ci aveva messo anche la faccina con l'occhiolino, dannato lui.
Seguiva il suo contatto telegram, con l'incarico di contattarlo li, che sarebbe stato più veloce e responsivo che via mail e più semplice anche mandare le foto.
Inghiottii a vuoto, l'idea dello scambio delle mutandine con i succhi vaginali mi preoccupava quasi più di quello dei pennarelli, ma ancora di più mi preoccupavano le mollette da bucato ai capezzoli, e non ultimo mi preoccupava il fatto che la sorellina fosse già nuda, eseguendo immediatamente senza neanche discuterne, e stesse andando in bagno a prendere quattro mollette, e dannata lei non prese quelle più morbide ma quelle larghe e corte che hanno una molla molto più dura. "Ci metteremo queste" disse. "Io vorrei quelle lunghe, che stringono meno" risposi notando solo in un secondo momento che non avevo contestato il fatto di eseguire il Compito ma solo quale mezzo scegliere, ma nel frattempo lei si era già messa quelle che aveva preso, con versi di un misto tra dolore e piacere. "Mettitele, e poi andiamo a scegliere le mutandine più sexy che abbiamo".
Misi un punto fermo andando a prendere delle mollette più morbide, e me le applicai ai capezzoli, prima al sinistro e poi al destro. Non facevano malissimo, solo un po' male, ma il dolore tendeva a scemare rapidamente lasciandomi una strana sensazione quasi di piacere, quelle scelte da mia sorella dovevano causare sensazioni più intense, sia di dolore che di piacere. Gli chiesi se fosse lo stesso per lei, e disse di si, il dolore (abbastanza forte nel suo caso) stava scemando e lasciava il posto a una sensazione piacevole di calore.
Scegliemmo delle mutandine sexy ma non dei tanga, dato che dovevano tenere dentro i pennarelli, era stranissimo farlo con le mollette ai capezzoli, la sorellina le scelse azzurre, io nere, mi spogliai (io non lo avevo ancora fatto), mettemmo i marker che cominciavano ad entrare con maggior facilità, i nostri culetti si stavano allenando, e le indossammo... e ci rendemmo conto di non aver fatto i cartellini con il "marchio": non restava che togliere i pennarelli, farli e poi rimetterli.
Spostai le mutandine di lato sul sedere, tolsi il pennarello godendomi la sensazione del corpo estraneo che lasciava dilatato il mio buchino per qualche secondo, e preparai un post-it con scritto "AM", e quando la sorellina mi disse se potevo farne uno per lei le risposi con un occhiolino di godersi uscita e ingresso, e farselo. Mi rimisi dentro il cilindretto di plastica, che a ogni ingresso diventava più agevole da inserire, e lo coprii con gli slip, mentre Rosy faceva le stesse cose. Avevamo due cartellini gialli, il mio scritto di rosso e il suo di nero, e eravamo pronte per la prima foto, che ci facemmo a vicenda prima di cominciare a masturbarci in piedi.
Mi passavo le dita sulla patatina attraverso il pizzo bianco, e i capezzoli mi mandavano fitte di dolore/piacere fortissime, il mio culetto collaborava a mandarmi fuori di testa con le sensazioni del pennarello e le dita mi facevano volare. Guardavo mia sorella fare lo stesso, vedevo le sue dita premere nel solco facendo entrare la stoffa azzurra dentro che lentamente si bagnava diventando più scura dove l'umido si diffondeva, come al solito aveva scelto meglio, le mie bianche anche se si inumidivano non si notava molto.
Sentivo la stoffa premere sulle parti sensibili, sul centro del piacere, e mi rendevo conto che le ginocchia mi reggevano a stento mentre li mio medio tentava di penetrarmi impossibilitato dalla barriera di pizzo, sentivo il pennarello che veniva premuto dentro quando tiravo la stoffa nel farlo, e veniva spinto fuori quando la rilasciavo dandomi la sensazione che mi scopasse il culetto con volontà sua, e vedevo anche la sorellina oscillare con la testa rovesciata indietro preda del piacere, e mi venne automatico dirle con voce arrochita "sei bellissima così, Rosy". Lei aprì gli occhi e mi guardò "Grazie, anche tu sei eccitante da morire!". Proseguimmo a far montare il piacere fino a quando esplosi in un primo orgasmo che quasi mi fece cadere a terra; riuscii a rimanere in piedi, ma con difficoltà. Rosy ebbe il suo primo, guardandomi godere, e la vidi squirtare: non la avevo mai vista farlo, e inzuppò gli slip azzurri come se ci avesse fatto pipì dentro... oddio, quelli io poi dovevo indossarli! Non so perché ma la cosa mi fece delirare di piacere, non so se era l'idea di avere i succhi di mia sorella sulla pelle o lo spettacolo erotico di lei che a ogni scossa faceva un piccolo schizzo e si contraeva perdendo l'equilibrio, ma la cosa mi spinse di nuovo in vetta ed ebbi un nuovo orgasmo, non squirtai ma fu molto, molto bagnato.
Le mie mutandine erano molto umide, quelle della sorellina fradice, e lei continuava: proseguii anche io, inebriata dall'odore di sesso, afferrai il pennarello e lo scossi avanti e indietro con violenza, volevo sentire il sedere penetrato, volevo sentire bene il buchino allargato dal marker, e nel frattempo mi infilai la mano dentro gli slip, penetrandomi con due dita sempre guadando mia sorella che vedendo me stava imitandomi. Avemmo il terzo orgasmo in contemporanea, e stavolta le dita che premevano davanti, sul centro del piacere dentro di me, mi fecero squirtare per la prima volta. Caddi in ginocchio, e stavolta avevo reso talmente fradici gli slip che i succhi mi stavano colando sulle cosce, e quando da in ginocchio appoggiai la testa per terra tenendo il culetto in aria mi colarono anche sul monte di venere fino quasi all'ombelico.
Riprendemmo fiato, rimettendoci entrambe in piedi: "ora c'è la parte che mi agita", dissi, e Rosy fece le spallucce "in fondo sei mia sorella, non mi da fastidio", e si sfilò gli slippini azzurri che parevano caduti in mare da tanto erano bagnati, e poi il pennarello, annusandolo e poi porgendomelo: "profuma di me, è buonissimo!". La imitai, completamente in subbuglio, e le porsi il pennarello: mettendomi dentro al corpo il suo lo sentii caldo, scivolava dentro di me come se avesse un posto assegnato fin da sempre, il mio culetto lo bramava a quanto pareva anche se la mia mente lo rifiutava; non so perché non mi desse fastidio quanto l'idea degli slip, ma mentre guardavo mia sorella mugolare di piacere usando il mio pennarello rosso l'idea che quello fino a un attimo prima fosse stato dentro di me mi eccitò fino a farmi avere voglia di masturbarmi di nuovo, e quando glielo dissi mi rispose che la cosa valeva anche per lei.
Rimaneva un ultimo passo, lo scambio di slip, li presi, fradici, e me li misi: erano caldi come i miei, e sentivo l'odore di sesso lasciato da mia sorella, lievemente diverso da quello che sentivo quando mi masturbavo in solitaria, e la guardai. Prese gli slip, e dicendo "adoro il mio sapore" se li portò davanti alla bocca e allungò la lingua "SONO I MIEI!" urlai, e lei si fermò con la lingua fuori a due centimetri dalla stoffa. Poi fece le spallucce, il suo gesto caratteristico, e li leccò. "Sei buonissima sorellona..." e mi fece l'occhiolino. Poi se li mise.
Come da Ordini di AM potevamo toglierci le mollette, e non mi aspettavo il lampo di dolore che accompagnò l'apertura della prima mentre Rosy faceva un piccolo video in primo piano: dovetti massaggiarmi la tetta per una decina di secondi per smaltire l'ondata di dolore, e con terrore mi resi conto che dovevo anche togliere l'altra. Fu la stessa cosa, e anche Rosy dovette subire la cosa, maggiorata dal fatto che le sue stringevano almeno il triplo. Stringeva i denti e non mi sentiva quando le dicevo "massaggiala, massaggiala!" e non potevo vederla soffrire così, allungai le mani e lo feci per lei, alleviandole il dolore rapidamente. Con gli occhi lucidi di lacrime riprese fiato e disse "Grazie sorellona, toglimi anche l'altra, se lo fai tu sentirò meno dolore". Lo feci e le massaggiai il capezzolo, e non vi nascondo che la cosa mi piacque parecchio. Le tette di mia sorella erano più piccole delle mie, ma sode e perfette: ovviamente lei approfittò delle mani libere per fare qualche scatto.
Dovemmo aspettare i dieci minuti, poi ci potemmo togliere i pennarelli facendoci a vicenda dei piccoli video dell'operazione, e di nuovo mia sorella lo annusò, quell'odore per lei era diventato una sorta di droga: "Mmm... buonissimo, sa di te e di me, direi", sempre con il suo malizioso sorriso con l'occhiolino.
Gli slip erano talmente zuppi che ci misero un po' ad asciugare, e l'odore di sesso che emanavano non aiutava, perché mi teneva umida la patatina, ma alla fine ce la fecero a rimanere decentemente asciutti e potemmo toglierceli, rimanendo nude: "dato che siamo sole, dobbiamo rimanere nude" disse Rosy, io la guardai e risposi "ma non siamo obbligate, possiamo vestirci e dirgli che siamo rimaste nude". Lei mi guardò malissimo, e già sapevo che non aveva intenzione di mentire.
Autore: alphamaster@mail.com
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Non so perché feci la foto, forse ero ancora fuori di testa per l'eccitazione, ma so che una volta scattata supplicai Rosy di non inviarla e lei invece lo fece comunque; non c'è molto da dire, era la prima volta che mi trovavo coinvolta in una situazione del genere, fotografarmi le parti intime, mostrare la mia micetta (per altro fradicia) a uno sconosciuto – sia pure con una foto del tutto anonima che in nessun caso poteva ricondurre a me – mi lasciò sensazioni contrastanti dove la principale era l'umiliazione, la vergogna, eppure con mia grande delusione di me, la cosa mi eccitava da matti: non capivo se mi eccitava l'esibizionismo o se mi eccitava sentirmi umiliata come la protagonista del racconto, ma non potevo negare che anche se mi disprezzavo per questo, l'idea mi faceva venire voglia di infilarmi qualcosa in vagina, possibilmente enorme e di vomitare per il disgusto che mi facevo.
La risposta arrivò dopo un po', e cominciava con i ringraziamenti "per la splendida immagine", che ci assicurava che come tutte quelle che gli venivano inviate non sarebbe stata ne archiviata ne tantomeno divulgata, diceva che ogni singola immagine veniva cancellata dopo al massimo 24 ore in modo tale che non ne restasse alcuna traccia ne nel suo computer ne sul web, e questo mi tolse una parte dei crampi allo stomaco, anche se lasciandomi però intatta la voglia di masturbarmi follemente che avevo. La mia perversa sorellina invece parve quasi delusa, come se sperasse che la foto delle nostre vagine rimanesse a perenne eccitazione di AM. Proseguiva poi suggerendoci vari tipi di giocattoli sessuali che ci avrebbero a suo dire "migliorato molto l'esperienza" e suggerendoci alcune variazioni sul tema, per esempio di pizzicarci forte e torcerci i capezzoli mentre ci masturbavamo, cosa che mi lasciò perplessa. Risposi io stavolta, chiedendo come il dolore di un capezzolo pizzicato forte potesse aumentare il piacere, e quasi subito ebbi una risposta che parlava di endorfine che rilasciate per il piccolo dolore avrebbero aumentato la profondità dell'orgasmo. Raccomandava per i giochi anali di valutare l'acquisto di qualcosa di specifico, ma suggeriva intanto di passare dal pennarello colorato delle dimensioni di una classica penna che avevamo usato prima ad un pennarellone tipo "marker" con di quelli di diametro consistentemente superiore, che a suo dire sarebbe stato fonte di maggior stimolazione. Stavolta in allegato c'era l'anteprima della prima parte di un racconto che raccontava le avventure di una coppia di mezza età, Gisella e Matteo, anche questo ben scritto e anche questo intrigante, ma che Rosy chiuse dicendo che lo avremmo letto con calma nel dopo pranzo.
La mattinata finì di trascorre in questo modo, sospesa tra eccitazione e vergogna per quello che avevo fatto, mentre Rosy uscì per alcune commissioni; preparai svogliatamente qualcosa da mangiare per entrambe, rendendomi conto che comunque rimanevo in slip mentre di norma mi sarei messa almeno qualcosa sopra. Quando Rosy tornò, trovò la tavola apparecchiata per due e me in intimo, ma non fece commenti. Passò dal bagno a lavarsi le mani e tornò a tavola anche lei in slip. "Fa caldo, siamo in lockdown e siamo sole a casa" con un bel sorriso, solo che mentre io avevo la maglietta lei era in slip e basta, un tanga nero e velatissimo, e con quella seconda di seno al vento stava pure benissimo accidenti a lei. Mangiai distratta dal seno di mia sorella, mentre i miei capezzoli tiravano sotto al cotone sottile della maglietta bianca che li copriva come se volessero bucarla, e quella piccola bastarda di Rosy non mancò di farmelo notare ridacchiando. Finito di mangiare ci rimettemmo davanti allo schermo e riaprimmo la mail di Alpha Master. Prima del racconto allegato c'era una ultima richiesta, e diceva che se avesse avuto ragione sui capezzoli pizzicati e sulla stimolazione con i pennarelli marker gli avremmo dovuto mandare una foto dei nostri culetti con il pennarello dentro per dimostrargli che avevamo apprezzato.
Il racconto scorreva bene, era la storia di una coppia arrivata alla mezza età che per ritrovare l'eccitazione sessuale persa chattava con AM: ben scritto e intrigante e anche se alla nostra età i problemi della coppia erano un po' fuori dalla nostra esperienza comunque ben scritto, ma la sorpresa non stava nel racconto ma nella pochette di mia sorella, che dopo le prime righe tirò fuori gli acquisti della mattina consistenti in un flacone di gel lubrificante e stimolante della Durex e in due grossi, enormi pennarelli! Stronzetta, aveva preso quello che AM aveva suggerito, un pennarello nero e uno rosso con un diametro di quasi due centimetri, molto più di quelli che avevamo usato e non mi pareva proprio il caso di infilarmi quel grosso cilindro di plastica su per il culo.
"Cosa vuoi, il rosso o il nero" mi chiese con un sorriso e un occhiolino che mi fece capire che lei era ben decisa. "Non ci infileremo quei pennarelli dietro, Rosy!" esclamai, ma non la fermai minimamente, mi porse il rosso, prese il nero, lo lubrificò con il gel e se ne mise un po' anche nella fessura tra le natiche e guardandomi fissa negli occhi alzò una gamba appoggiandola sulla sedia e con un movimento lento e terribilmente erotico se lo fece entrare nel canale posteriore mugolando di piacere mentre lo faceva. "Devi, DEVI provare... è fantastico!" disse con voce rotta; finsi di provare a infilarmelo senza neanche stare a sporcarmi con il lubrificante, e dissi "non entra, mi fa male, è grande..." cercando di tagliare li il discorso, ma ottenni solo che Rosa tenendo il suo pennarello con la sinistra appoggiasse la gamba a terra e mi dicesse "Ti aiuto io!". Per non finire a farmi infilare roba nel culo da quella smorfiosa (lo avrebbe fatto davvero!) lo feci da sola come aveva fatto lei, e dopo provai a mentire, dicendo quasi ansimando "non mi piace per niente", ma la sorellina rimirando i miei capezzoli eretti e la mia micia che si stava inumidendo mi disse semplicemente che ero una bugiarda, e continuammo a leggere e masturbarci, e con lo scorrere del racconto gli orgasmi si sono succeduti, mi odiavo, odiavo ammetterlo ma era davvero un piacere che non avevo mai provato: il marker non era come il piccolo pennarello che praticamente non si sentiva e si limitava a stimolare la mia fighetta, lui si sentiva eccome, prendeva spazio in modo prepotente nel mio sfintere e aumentava il piacere elevandolo all'ennesima potenza. Non ricordo neanche tutto, a fine racconto ero esausta per le scosse orgasmiche che mi avevano attraversato, e a occhi semichiusi vidi un flash: mi girai, Rosy con una mano teneva il pennarello e con l'altra il telefono e mi aveva fotografato il culo mentre china in avanti ero appoggiata alla scrivania con l'avambraccio. Non valeva neanche la pena di provarci, la avrebbe mandata, e tanto valeva che io fotografassi il suo. Mi feci porgere il telefono, e feci a mia sorella lo scatto più porno possibile, evidenziando l'anello di muscoli dilatato dall'intruso di plastica e inquadrando anche la sua figa sotto, così forse si sarebbe vergognata a sufficienza da non mandarle.
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Avrei dovuto capirlo da sola che Rosy non si sarebbe vergognata della foto estremamente porno che le avevo scattato, e anzi le era piaciuta così tanto che aveva preteso di scattarne una "migliore" del mio sedere con il cilindro di plastica dentro per non farmi sfigurare, ma la parte peggiore è che anche se non lo avrei mai ammesso la cosa cominciava a piacermi, mi dava eccitazione pensare a quello sconosciuto che guardava le mie parti intime; certo mi vergognavo da morire, ma contemporanemanete stava diventando una droga. La perfida sorellina mandò tutto ad AM, aggiungendo un resoconto del piacere provato e di come avesse scoperto che le piacesse mandare foto praticamente porno a uno sconosciuto. Quando arrivò a scrivere quello ancora una volta le dissi di aggiungere le mie sensazioni e di come anche io provassi un insieme di enorme vergogna e piacere a farmi fotografare da lei, ogni volta come se mi cedessero le difese e mi volessi umiliare dando il mio contributo.
La risposta tardava ad arrivare, Rosy schiumava rodendosi il fegato nell'attesa e io speravo che non arrivasse mai più, che AM ci avesse cancellato, avesse perso interesse, o comunque non ci contattasse più perché stavo scivolando una china di perversione insieme a mia sorella e che da sole non saremmo state capaci di frenare e fermarci.
Poi arrivò - "Brave, ma dal vostro racconto capisco che non avete provato a pizzicarvi e torcervi i capezzoli: fatelo la prossima volta, vi piacerà. Per i giochi anali vi esorto a passare a oggetti specifici, non solo sono più sicuri, ma fanno provare sensazioni più intense e possono essere indossati in segreto sotto gli abiti anche in pubblico" – seguiva un link per l'acquisto - pochi euro su Amazon - e proseguiva con un appunto poco piacevole "le vostre vagine hanno un grande potenziale estetico inespresso: dovete depilarvi integralmente, e intendo anche i peletti che avete sul forellino posteriore. Potete farlo anche a casa ma se volete potete recarvi da un estetista, sarete entrambe molto più belle e sexy" – ci guardammo, io dissi che non ci pensavo neanche, la sorrellina disse subito che aveva ragione e lo avrebbe fatto oggi stesso, e come al solito non c'era niente che potessi dire o fare per convincerla a desistere; c'era un ultimo paragrafo nella mail inviata da AM: "Entrambe godete molto nel seguire i miei consigli, vi lancio la proposta di provare ad essere effettivamente mie sottomesse, vi spingerei a vette di godimento che non avete mai sognato ma devo premettere che la strada verso quelle vette sarà costellata di cose da fare per me che da sole non fareste. Se non volete, rimanete nella categoria delle persone di cui sono certo e con cui parlo volentieri, se volete provare vi eleverete di livello nelle mie priorità"
Non c'è bisogno che lo dica: Rosy era entusiasta delle proposte, direi quasi lusingata, io invece ne provavo vergogna e paura; la sorellina gli rispose che ci stava pensando e aggiunse che avrebbe tentato di convincere anche me – cosa che mi spaventò un bel po', sapendo che potere di convincimento aveva lei su di me e perchè la conoscevo bene, "ci sto pensando" per lei significa "wow, si, ma domani però!".
La giornata trascorse lentamente, tra calura, sudore, qualche racconto erotico intervallato da video hard (avevamo cominciato a guardarne) e qualche commissione fuori, e così poi il week end, dove i nostri genitori in casa interrompevano le nostre attività masturbatorie, e il lento rotolare della terra attorno al sole ci portò infine il Lunedì, e con esso la discussione che temevo, ovvero se dire di si ad AM oppure no: gli argomenti di Rosy erano gli stessi, ovvero che prima di lui non avevamo mai goduto così tanto, che le piaceva esibirsi per lui e che in fondo non rischiavamo niente, bla bla bla... sapete bene ormai che la aveva vinta lei.
Ordinammo un set di tre plug anali di diverse misure definiti dal venditore "per principianti", non li avevamo mai visti di persona ne tantomeno posseduti, ma sapevamo bene cosa fossero e come si usassero; io volevo ordinarne due uguali piccoli, ma la piccola streghetta disse che se la sentiva di usare quello medio e mi avrebbe lasciato il piccolo, ma come immaginate non avevamo finito per quel giorno. Rosy si depilò accuratamente in bagno con il rasoio che usavamo per gli scarsissimi peli delle gambe, si insaponò ben bene la micetta e con estrema cura si tolse ogni traccia di peluria, mostrandomi poi l'opera completata per chiedermi un parere, e che sia maledetto il suo modo di fare mi sembrò così incredibilmente sexy che cambiai idea e lo feci anche io, con una certa paura devo dire. Rosy mi scattò anche una foto a tradimento della fighetta insaponata e depilata per metà, "questa gliela mandiamo per fargli vedere quanto siamo state brave bambine" disse, e una volta finito devo confessare con vergogna che non so se per la foto o per il lavoro sulle mie parti intime ero anche eccitata, e mi masturbai li in bagno davanti a mia sorella, provando una sensazione stranissima a toccare e penetrare con le dita la mia patatina ora glabra: mi piaceva moltissimo sentire la pelle sotto le dita invece della peluria. Lei mi guardava ipnotizzata, e si masturbò a sua volta, era la prima volta che lo facevamo senza in mezzo un racconto erotico, e fu alquanto strano. Piacevole, ma strano.
Mancava solo un ultimo passo: combinare insieme tutto nella mail in cui dicevamo di voler provare ad averlo come Master. La facemmo, io ormai stavo facendo i conti con me stessa e stavo ammettendo che mi piaceva, mia sorella era stata solo meno ipocrita di me.
Chissà cosa ci avrebbe detto in risposta?
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La risposta era che ci accettava "sottomesse in prova" - che da un lato era umiliante, come se non fossimo degne di una accettazione immediata, ancora di più perché la proposta era partita da lui - e la mail conteneva tutta una serie di istruzioni su come gestire questo rapporto:
- "Potrete rifiutare un ordine, ma facendolo interromperete il gioco per 24 ore come minimo, non vi contetterò ne vi risponderò per un giorno, ma mi riservo il diritto di 'aprire i vostri collari' se lo fate più volte o se rifiutate un ordine importante. Ovviamente può succedere che ignorando delle situazioni che magari non mi avete detto qualcosa sia impossibile, o impossibile al momento, ma in tal caso dovrete spiegarmi il rifiuto. Un semplice 'non voglio' o 'non me la sento' non è quello che vi consentirà di rifiutare un ordine e passarla liscia. I miei 'Ordini' - o 'Comandi', come li chiamerò a volte – sono pensati per non lasciare conseguenze permanenti sui vostri corpi, sulle vostre vite o sui vostri affetti. Non vi farò perdere la faccia in pubblico, non vi farò cadere in disgrazia con la famiglia, non vi lascerò segni o cicatrici permanenti, non vi metterò in pericolo: se rifiutate un ordine, state uscendo dal vostro ruolo. La vostra risposta deve essere 'Si Padrone'.
I miei Comandi sono sempre da intendere 'non appena possibile', il che significa che se vi dico ad esempio di infilarvi una banana nel culo non vuol dire che davanti a tutti dovete farlo immediatamente, ma che non appena la situazione sarà tale da poterlo fare in privato lo farete. Non rimanderete mai più di quanto necessario, ma avete il tempo di creare la situazione per eseguire un Comando.
Ogni Comando dovrà essere documentato da foto o video, e in ogni foto o video che mi farete avere dovrà esserci il mio Marchio, ovvero un foglio, un pezzo di stoffa, la vostra stessa pelle con sopra scritto a pennarello 'ALPHAMASTER'. Le foto anonime conteranno come compiti mal eseguiti, e porteranno punizioni. Per chiarire, tutte le foto che mi avete mandato fino ad oggi non sarebbero state sufficienti per avere la mia approvazione perchè erano anonime. Solo la prima, quella tutte in tiro con la parete bianca alle spalle non lo era ed era approvabile. Voi avete l'incommensurabile vantaggio di essere in due e di essere belle, quindi almeno nelle foto dove siete una alla volta voglio delle BELLE foto, perché sarà l'altra a scattarle ed il soggetto è di suo bello.
Regola fondamentale, mi direte sempre la verità, e intendo TUTTA la verità, se mi mentirete, se mi ometterete qualcosa rispondendo, svanirò nel nulla. Non mi piacciono i bugiardi, e ancora meno le bugiarde.
Altra regola fondamentale, in qualsiasi momento potrete 'aprire il vostro collare' e tornare libere, e addirittura rimanere mie amiche come lo siete adesso. Basta dirlo chiaramente, e magari spiegare il perché come forma di cortesia. Come ho spiegato prima il mio limite autoimposto è che aprendo il collare possiate tornare alla vita precedente senza nessuna differenza o conseguenza.
Nei miei Comandi potrebbe essere richiesto un po' di dolore per il mio piacere e capriccio, e sicuramente nelle punizioni sarà parte integrante, e mi aspetto che eseguiate comunque gli Ordini che riceverete."
Era una serie di specificazioni che in parte mi tranquillizzava – diceva che potevamo uscire dal gioco in qualsiasi momento senza conseguenze – ma in parte mi spaventava a morte, fino a quando non avessimo interrotto i rapporti saremmo state soggette ai voleri e ai capricci di uno sconosciuto che ci avrebbe anche costrette a farci "un po' di dolore" come diceva lui. Era la parte che impauriva più me, mentre la sorellina era più preoccupata dal fatto che avrei potuto rovinarle il gioco eseguendo male un ordine o rifiutandolo e soprattutto dal fatto che non era balzata immediatamente allo stato di 'cocca del padrone', come invece si aspettava. La comunicazione proseguiva poi con quello che si aspettava da noi:
- "avete già superato diversi step che richiedo alle mie sottomesse, come ad esempio la foto, la depilazione e avete implicitamente risposto a tante delle domande che di norma faccio prima di cominciare, quindi entriamo nella parte succosa del divertimento, o almeno del mio divertimento.
Non userete più gli slip salvo che nel periodo del ciclo o per motivi contingenti (visite mediche, posti dove sia necessario cambiarsi in uno spogliatoio come la palestra e simili). Andrete in giro senza, godendovi la sensazione di essere nude sotto i vestiti, il che comprenderà anche le gonne. Imparerete a vincere l'imbarazzo ed essere sempre pronte ed eccitate per il vostro Padrone.
Non userete più reggiseni, se non in casi particolari, anche li, per preservare quello che non deve venire intaccato, come i rapporti familiari, ma preparatevi ad avere le mammelle nude sotto gli abiti e sentirle rimbalzare e i capezzoli stimolarsi contro la stoffa.
Quando siete sole a casa starete nude, imparate a godere della vista reciproca e della sensazione di essere pronte a compiacere il vostro Padrone"
Rosy era già eccitata all'idea, era sempre stata un po' esibizionista, e anche in questa avventura, fino dall'inizio era lei che a farsi vedere sia da lui che da me aveva provato più piacere, io invece ero indecisa su cosa provavo, sicuramente paura e imbarazzo, ma un fondo di eccitazione era confermato dalla mia vagina che si inumidiva e dalle farfalle nella pancia. Non sapevo se ce la avrei fatta, e lo dissi a mia sorella, che quasi si indignò: - "DEVI, o non ci terrà!" rispose. Finimmo di leggere le ultime righe:
- "Per finire, un'eccezione al comando delle mutandine. Ve le metterete dopo esservi messe i pennarelli, scegliendo un tipo molto sexy - vi metterete i pennarelli come dicevo, (che useremo fino a che non arriveranno i plug, auguri a Rosa che ha deciso di usare quello medio in un culetto vergine) e poi le mutandine li terranno dentro, senza che dobbiate tenerli con la mano. Avrete così le mani libere, vi masturberete fino a godere almeno due volte a testa, lasciando colare i succhi nelle mutandine che devono risultare inzuppate. Se non bastano due orgasmi fatene tre. Una volta inzuppate, toglietevi mutandine e pennarelli, e senza pulire niente scambiatevi il tutto. Rosa quelli di Bianca, Bianca quelli di Rosa e godetevi i succhi della fighetta della sorella contro la vostra.
Dato che non avete provato a torcervi i capezzoli, prima di cominciare vi metterete due mollette da bucato a testa ai capezzoli, una per parte, e le terrete fino a dopo lo scambio. Solo allora potrete toglierle.
Mutandine, pennarelli e mollette saranno le uniche cose indossate per tutto il tempo. Quando le mutandine si saranno asciugate contro la vostra fighetta potrete toglierle e lavarvi. I pennarelli invece è richiesto di tenerli solo 10 minuti dopo lo scambio. Occhio a non farveli entrare dentro completamente, il tappo deve restare fuori, ma riscontrerete che il problema non sia tanto evitare che entrino, quanto evitare che escano.
Rimanete tutto il tempo del Compito in piedi, non sedetevi, non sdraiatevi.
Foto assortite con marchio. Un consiglio, preparatelo PRIMA di infilarvi i pennarelli nel culo, scrivere con lo sfintere sarebbe complicato." Ci aveva messo anche la faccina con l'occhiolino, dannato lui.
Seguiva il suo contatto telegram, con l'incarico di contattarlo li, che sarebbe stato più veloce e responsivo che via mail e più semplice anche mandare le foto.
Inghiottii a vuoto, l'idea dello scambio delle mutandine con i succhi vaginali mi preoccupava quasi più di quello dei pennarelli, ma ancora di più mi preoccupavano le mollette da bucato ai capezzoli, e non ultimo mi preoccupava il fatto che la sorellina fosse già nuda, eseguendo immediatamente senza neanche discuterne, e stesse andando in bagno a prendere quattro mollette, e dannata lei non prese quelle più morbide ma quelle larghe e corte che hanno una molla molto più dura. "Ci metteremo queste" disse. "Io vorrei quelle lunghe, che stringono meno" risposi notando solo in un secondo momento che non avevo contestato il fatto di eseguire il Compito ma solo quale mezzo scegliere, ma nel frattempo lei si era già messa quelle che aveva preso, con versi di un misto tra dolore e piacere. "Mettitele, e poi andiamo a scegliere le mutandine più sexy che abbiamo".
Misi un punto fermo andando a prendere delle mollette più morbide, e me le applicai ai capezzoli, prima al sinistro e poi al destro. Non facevano malissimo, solo un po' male, ma il dolore tendeva a scemare rapidamente lasciandomi una strana sensazione quasi di piacere, quelle scelte da mia sorella dovevano causare sensazioni più intense, sia di dolore che di piacere. Gli chiesi se fosse lo stesso per lei, e disse di si, il dolore (abbastanza forte nel suo caso) stava scemando e lasciava il posto a una sensazione piacevole di calore.
Scegliemmo delle mutandine sexy ma non dei tanga, dato che dovevano tenere dentro i pennarelli, era stranissimo farlo con le mollette ai capezzoli, la sorellina le scelse azzurre, io nere, mi spogliai (io non lo avevo ancora fatto), mettemmo i marker che cominciavano ad entrare con maggior facilità, i nostri culetti si stavano allenando, e le indossammo... e ci rendemmo conto di non aver fatto i cartellini con il "marchio": non restava che togliere i pennarelli, farli e poi rimetterli.
Spostai le mutandine di lato sul sedere, tolsi il pennarello godendomi la sensazione del corpo estraneo che lasciava dilatato il mio buchino per qualche secondo, e preparai un post-it con scritto "AM", e quando la sorellina mi disse se potevo farne uno per lei le risposi con un occhiolino di godersi uscita e ingresso, e farselo. Mi rimisi dentro il cilindretto di plastica, che a ogni ingresso diventava più agevole da inserire, e lo coprii con gli slip, mentre Rosy faceva le stesse cose. Avevamo due cartellini gialli, il mio scritto di rosso e il suo di nero, e eravamo pronte per la prima foto, che ci facemmo a vicenda prima di cominciare a masturbarci in piedi.
Mi passavo le dita sulla patatina attraverso il pizzo bianco, e i capezzoli mi mandavano fitte di dolore/piacere fortissime, il mio culetto collaborava a mandarmi fuori di testa con le sensazioni del pennarello e le dita mi facevano volare. Guardavo mia sorella fare lo stesso, vedevo le sue dita premere nel solco facendo entrare la stoffa azzurra dentro che lentamente si bagnava diventando più scura dove l'umido si diffondeva, come al solito aveva scelto meglio, le mie bianche anche se si inumidivano non si notava molto.
Sentivo la stoffa premere sulle parti sensibili, sul centro del piacere, e mi rendevo conto che le ginocchia mi reggevano a stento mentre li mio medio tentava di penetrarmi impossibilitato dalla barriera di pizzo, sentivo il pennarello che veniva premuto dentro quando tiravo la stoffa nel farlo, e veniva spinto fuori quando la rilasciavo dandomi la sensazione che mi scopasse il culetto con volontà sua, e vedevo anche la sorellina oscillare con la testa rovesciata indietro preda del piacere, e mi venne automatico dirle con voce arrochita "sei bellissima così, Rosy". Lei aprì gli occhi e mi guardò "Grazie, anche tu sei eccitante da morire!". Proseguimmo a far montare il piacere fino a quando esplosi in un primo orgasmo che quasi mi fece cadere a terra; riuscii a rimanere in piedi, ma con difficoltà. Rosy ebbe il suo primo, guardandomi godere, e la vidi squirtare: non la avevo mai vista farlo, e inzuppò gli slip azzurri come se ci avesse fatto pipì dentro... oddio, quelli io poi dovevo indossarli! Non so perché ma la cosa mi fece delirare di piacere, non so se era l'idea di avere i succhi di mia sorella sulla pelle o lo spettacolo erotico di lei che a ogni scossa faceva un piccolo schizzo e si contraeva perdendo l'equilibrio, ma la cosa mi spinse di nuovo in vetta ed ebbi un nuovo orgasmo, non squirtai ma fu molto, molto bagnato.
Le mie mutandine erano molto umide, quelle della sorellina fradice, e lei continuava: proseguii anche io, inebriata dall'odore di sesso, afferrai il pennarello e lo scossi avanti e indietro con violenza, volevo sentire il sedere penetrato, volevo sentire bene il buchino allargato dal marker, e nel frattempo mi infilai la mano dentro gli slip, penetrandomi con due dita sempre guadando mia sorella che vedendo me stava imitandomi. Avemmo il terzo orgasmo in contemporanea, e stavolta le dita che premevano davanti, sul centro del piacere dentro di me, mi fecero squirtare per la prima volta. Caddi in ginocchio, e stavolta avevo reso talmente fradici gli slip che i succhi mi stavano colando sulle cosce, e quando da in ginocchio appoggiai la testa per terra tenendo il culetto in aria mi colarono anche sul monte di venere fino quasi all'ombelico.
Riprendemmo fiato, rimettendoci entrambe in piedi: "ora c'è la parte che mi agita", dissi, e Rosy fece le spallucce "in fondo sei mia sorella, non mi da fastidio", e si sfilò gli slippini azzurri che parevano caduti in mare da tanto erano bagnati, e poi il pennarello, annusandolo e poi porgendomelo: "profuma di me, è buonissimo!". La imitai, completamente in subbuglio, e le porsi il pennarello: mettendomi dentro al corpo il suo lo sentii caldo, scivolava dentro di me come se avesse un posto assegnato fin da sempre, il mio culetto lo bramava a quanto pareva anche se la mia mente lo rifiutava; non so perché non mi desse fastidio quanto l'idea degli slip, ma mentre guardavo mia sorella mugolare di piacere usando il mio pennarello rosso l'idea che quello fino a un attimo prima fosse stato dentro di me mi eccitò fino a farmi avere voglia di masturbarmi di nuovo, e quando glielo dissi mi rispose che la cosa valeva anche per lei.
Rimaneva un ultimo passo, lo scambio di slip, li presi, fradici, e me li misi: erano caldi come i miei, e sentivo l'odore di sesso lasciato da mia sorella, lievemente diverso da quello che sentivo quando mi masturbavo in solitaria, e la guardai. Prese gli slip, e dicendo "adoro il mio sapore" se li portò davanti alla bocca e allungò la lingua "SONO I MIEI!" urlai, e lei si fermò con la lingua fuori a due centimetri dalla stoffa. Poi fece le spallucce, il suo gesto caratteristico, e li leccò. "Sei buonissima sorellona..." e mi fece l'occhiolino. Poi se li mise.
Come da Ordini di AM potevamo toglierci le mollette, e non mi aspettavo il lampo di dolore che accompagnò l'apertura della prima mentre Rosy faceva un piccolo video in primo piano: dovetti massaggiarmi la tetta per una decina di secondi per smaltire l'ondata di dolore, e con terrore mi resi conto che dovevo anche togliere l'altra. Fu la stessa cosa, e anche Rosy dovette subire la cosa, maggiorata dal fatto che le sue stringevano almeno il triplo. Stringeva i denti e non mi sentiva quando le dicevo "massaggiala, massaggiala!" e non potevo vederla soffrire così, allungai le mani e lo feci per lei, alleviandole il dolore rapidamente. Con gli occhi lucidi di lacrime riprese fiato e disse "Grazie sorellona, toglimi anche l'altra, se lo fai tu sentirò meno dolore". Lo feci e le massaggiai il capezzolo, e non vi nascondo che la cosa mi piacque parecchio. Le tette di mia sorella erano più piccole delle mie, ma sode e perfette: ovviamente lei approfittò delle mani libere per fare qualche scatto.
Dovemmo aspettare i dieci minuti, poi ci potemmo togliere i pennarelli facendoci a vicenda dei piccoli video dell'operazione, e di nuovo mia sorella lo annusò, quell'odore per lei era diventato una sorta di droga: "Mmm... buonissimo, sa di te e di me, direi", sempre con il suo malizioso sorriso con l'occhiolino.
Gli slip erano talmente zuppi che ci misero un po' ad asciugare, e l'odore di sesso che emanavano non aiutava, perché mi teneva umida la patatina, ma alla fine ce la fecero a rimanere decentemente asciutti e potemmo toglierceli, rimanendo nude: "dato che siamo sole, dobbiamo rimanere nude" disse Rosy, io la guardai e risposi "ma non siamo obbligate, possiamo vestirci e dirgli che siamo rimaste nude". Lei mi guardò malissimo, e già sapevo che non aveva intenzione di mentire.
Autore: alphamaster@mail.com
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