Mamma dolce e troia il seguito

di
genere
incesti

Questa storia fa parte del mio passato di molti anni fa.
Ricordo con piacere tutte le volte che mia madre si è concessa a me, era una bella donna, pienotta e con delle tette belle sode, da sballo, aveva 46 anni abbastanza ben portati. I suo occhi verdi, ancora adesso bellissimi, mi ammaliavano e mi guardavano con uno sguardo vivace e malizioso, sembrava sempre in procinto di chiedermi qualcosa di sensuale o peccaminoso. Le sue labbra, spesso umettate dallo scorrere dalla lingua, erano piuttosto pronunciate e piene di promesse lussuriose. era insomma una donna da monta.
A quei tempi mi stavo preparando per l’università, facoltà di economia e commercio di Padova, studiavo molto, spesso con un mio amico, Alex, che abitava nel mio stesso palazzo.
Quando eravamo intenti allo studio, mamma, spesso, era intenta nelle pulizie di casa che effettuava cercando di fare meno rumore possibile per non disturbarci. Dopo un po ho notato come l’attenzione del mio compagno di studi si perdesse tra le generose scollature di mia madre e tra le sue cosce, messe in vista dai classici prendisole di casa lasciti abbondantemente sbottonati per agevolare il lavoro in cui era intenta, spesso si vedevano le mutande, rigorosamente di pizzo bianco, sempre infilate nella fessura della figa rendendole così quasi inesistenti.,
Questa situazione mi rendeva vagamente geloso ma nello stesso tempo mi divertiva e mi eccitava, avevo sempre il cazzo in tiro e dalla dimensione della patta di Giulio sono sicuro che quella vista fosse molto allettante pure per lui. Succedeva frequentemente che il mio compagno di studi avesse bisogno del bagno, probabilmente, quelle fugaci visioni della figa di mia madre lo costringevano a smanettassi spesso. Ricordo che durante una delle sue sedute in bagno, lo spiai dal buco della serratura, ed ebbi conferma delle mie supposizioni: La posizione della porta mi permise di vederlo rovistare tra gli indumenti da lavare, prendere un paio di mutandine della mia mammina, sempre molto odorose, visto che se la cambiava ogni due tre giorni e portarsele al naso per annusarle e visto come socchiudeva gli occhi dovevano essere di suo gradimento, si sbottonò i pantaloni ed estrasse un bel cazzo, di ragguardevoli dimensioni e si masturbò fino venire sulle piastrelle del pavimento, tenendosi premuto l’intimo sul viso. Pulì tutto con le mutande che aveva in mano e le riposizionò nella cesta da dove le aveva prese.
Mi allontanai velocemente per tornare alla mia postazione di studio, quando ritornò e si sedette al mio fianco, oltre a sentire vagamente l’odore di figa di mia madre che ben conoscevo e che impiastricciava la sua faccia, potevo sentire un leggero odore di sborra e di cazzo, evidentemente, quel maiale, non si era lavato le mani, sentii la mia bega inalberarsi ancora di più di quanto c’è l’avessi prima, rimasi stupito da questa mia reazione: Possibile che mi eccitassi con l’afrore di un maschio….. mica mi piaceva anche il cazzo oltre alla fica? Questo dubbio mi fece compagnia per il resto del nostro pomeriggio di studio.
Il giorno dopo, rientrò mio padre dal suo lavoro che lo portava lontano da casa per buona parte della settimana. Quando questo succedeva, andavo a studiare a casa di Alex. Lui abitava due piani sopra al mio appartamento, viveva con sua madre che era separata da due anni: La signora Giuseppina, che ogni volta che vedevo mi faceva salire la pressione: Era una bella donna mora, tipicamente meridionale, con la pelle scura, leggermente formosetta, con un sorriso sempre aperto e gentile, delle tette che nonostante i suoi 45 anni erano ancora belle sode e piene di una quarta abbondante. Salii al loro piano. Il loro campanello non funzionava perciò chiamai Alex al cellulare, mi rispose dopo il terzo tentativo, venne ad aprirmi tutto accaldato e sudato, mi disse che stava facendo degli esercizi ginnici e per questo aveva sentito il telefono in ritardo.
Mi accompagnò in camera per studiare, passammo davanti alla porta che dava sul poggiolo, sua madre stava prendendo il sole nuda, con le gambe larghe rivolte verso la porta, il mio sguardo si focalizzò tra le sue cosce, sulla sua figa stupenda, aveva delle labbra interne grosse e sporgenti tra cui una cremina bianca scivolava lungo tutta la fessura, il tutto incorniciato da una folta peluria nera resa appicicaticcia dal sudore, restai paralizzato a guardarla, non sapevo cosa dire:- Buongiorno signora, mi scusi….io non sapevo…io credevo che…. Lei si mise a ridere di gusto per il mio evidente imbarazzo e continuando a ridere disse:- Non preoccuparti…. non ci sono problemi…….anzi… fa sempre piacere essere guardata da un bel ragazzo giovane come te, piuttosto quell’imbecille di mio figlio poteva anche dirmelo che venivi!!!!! Ma nonostante tutto non fece niente per coprirsi. Non risposi, non sapevo che altro aggiungere, il mio sguardo spaziava tra il suo pube ed i suoi seni, grossi e sodi con due bei cappezzoloni circondati da una larga aureola scura, non riuscivo a distogliere lo sguardo da quello spettacolo, ero tremendamente eccitato, mi sembrava che li mio cazzo stesse per esplodere. Lei probabilmente se ne accorse e mi guardava con un sorrisino tra il furbesco ed il divertito. Mi sarebbe piaciuto fiondarmi con la faccia tra le sue cosce e leccare quella panna traslucida che impiastricciava l’interno della sua figa.
La guardai con un mezzo sorriso ebete, non avevo più saliva in bocca.
Suo figlio mi spinse verso la camera, sentii che diceva sussurrando:- che troia!!!! Io non potevo che essere d’accordo con lui.
Quando fummo nella stanza da letto, guardai Alex: Era rosso come un peperone e respirava affannosamente, il suo evidente bozzo mi rivelava che neanche a lui sua madre era del tutto indifferente. Ero imbarazzato nei confronti di Giulio che evitava il mio sguardo, evidentemente a sua volta in imbarazzo. Ci avvicinammo alla scrivania in legno che era stata ricavata in un angolo della stanza da letto vicino alla finestra, ci sedemmo cercando di studiare, anche se non era così semplice concentrarsi dopo l’esibizione di sua madre, ma facemmo del nostro meglio.
Circa un’ora dopo, mentre eravamo immersi nello studio, la signora Giuseppina si presentò alla porta chiedendoci se volevamo del te, mentre aspettava la nostra risposta, curiosa, si portò a fianco di suo figlio per vedere quello che stavamo studiando, vestiva con una leggera vestaglia azzurrina, orlata di bianco allacciata in vita da una cintura distrattamente annodata davanti. In trasparenza si notava che non aveva l’intimo, con mio sommo stupore vidi il braccio di suo figlio cingere i fianchi della madre ed accarezzargli il sedere fino sfiorargli il buco del culo con una leggera carezza delle dita mentre lei gli accarezzava i capelli. Avevo un groppo alla gola:- Dunque io e mia madre non eravamo i soli ad avere un rapporto sentimentale alternativo. Sua madre mi guardò con uno sguardo da troia, mi si avvicinò, sempre con la mano di suo figlio che gli esplorava il culo. La vestaglietta, male allacciata, e con i palpeggi di Alex si era aperta davanti.
Potevo, vedere la sua figa da vicino. La guardai negli occhi e vidi lussuria allo stato puro, non resistetti oltre: Allungai le mani tra le sue cosce che lei allargò per agevolarmi l’operazione, Aveva la figa tutta bagnata e scivolosa. Mentre la palpavo mi incontrai con le mani di suo figlio, che da sotto la vestaglia, le aveva infilato due dita nel culo. Lei si calò un po sulle gambe ed inizio un andirivieni con il bacino per assecondare le nostre mosse, ansimava mentre mi guardava fisso negli occhi. Mi portai le dita al naso inalando quell’odore misto di troia in calore e di uno spiccato odore di piscio, devo dire molto natur, constatai anche la presenza di un altro odore che mi era familiare: Cazzo…….Era odore di sborra, dunque altro che esercizio fisico!!!!! Altro che cremina!!!!!!!! Quando io ero arrivato quel maiale di Alex si stava scopando quella troia di sua madre sul poggiolo!….Per quello ci aveva messo tanto ad aprire! Guardai le dita: Erano bagnate, oltre che della sua sbroda, anche da sperma. Non so cosa mi prese: Prima mi leccai le dita e poi mi inginocchiai davanti a lei per pulirgli tutta la figa inzaccherata. Il sapore era sublime, mi gustai con piacere quel misto di umori vaginali, piscio, sudore e sperma. Ma ancora più eccitante, lo era la situazione: Io che leccavo la passera alla madre del mio amico mentre lui la inculava con le dita.
Sentii la troia che subiva dei colpi che assorbiva con il bacino, evidentemente Alex aveva sostituito le dita nel culo di sua madre con il cazzo. Sentii lei tremare tutta, stava venendo, riversandomi in bocca una quantità incredibile di fluidi vaginali. Mi sentii prendere per i capelli e spingere la faccia contro la sua figa che lei strofinava sulla mia bocca. Venne nuovamente mentre suo figlio le sborrava nel culo.
Si stese spossata sul letto, scavalcandomi, mentre ancora le leccavo la gnocca odorosa. Mentre era stesa sulla pancia vedevo che dal culo scendeva un rigagnolo di sborra fresca, ormai preso consapevolezza della mia bisessualità, mi fiondai tra le sue chiappe, aprendole e leccando in profondità il suo buco del culo odoroso e non solo dello sperma di suo figlio.
Alex approfittò della posizione di sua madre e inginocchiandosi vicino al volto di lei, le mise il cazzo sporco di residui anali davanti al naso, la Giuseppina annusò rumorosamente, aspirando con il naso l’odore del cazzo imbrattato e poi troiescamente se lo portò tra le labbra, lappandolo bene per ripulirlo per bene. Presi il posto di Alex nel culo di sua madre inculandola a mia volta, il culo era molto accogliente e spanato, come si conviene a una vacca come la Giuseppina: Segno che aveva già ricevuto parecchie visite ed era abituato all’andare vieni di parecchi cazzi. Loro due si stavano baciando slinguandosi a vicenda e scambiandosi i vari sapori, Alex tornò a mettere l’uccello in bocca alla propria genitrice trasformando i gemiti di lei in mugugni di assenso e piacere. Io dalla mia posizione mi trovai, la mia faccia, a pochi centimetri dalla bocca della Giuseppina che stava spompinando suo figlio, potevo sentire l’odore di sudore e sborra della sua verga, il quale pensò bene di cambiare utente e infilare il cazzo nella mia bocca. Io sorpreso ma con una gran voglia di sperimentare, lo ciucciai con piacere e bramosia con suo sommo piacere. Io e sua madre ci godemmo il sapore del suo cazzo scambiandocelo a vicenda, mentre io continuavo ad incularla e venni nel suo culo, mentre Alex venne nelle nostre bocche: Ingoiai lo sperma direttamente dalla fonte e mi piaceva anche!: Aveva un sapore tra il dolce e il salato che mi inebriava. Io e la troia pulimmo di nuovo bene il cazzo del figlio e ci baciammo con le lingue rese scivolose dalla sborra del suo bimbo.
Uscii il cazzo semi moscio dal culo della signora, che da buona massaia si precipitò a fare le pulizie, Capii quanto gli piaceva a sta troia il cazzo: Non importava di chi fosse, e dove lo prendeva, bastava che fosse cazzo. Un pensiero mi colpì in quel momento: Chissà chi era la più vacca tra lei e mia madre.
Si era fatto tardi, era quasi ora di cena, mi accomiatai mentre loro erano nudi sul letto sfatto, che si baciavano e si coccolavano come si conviene a madre e figlio…..O tra amanti!
Giuseppina si girò verso di me dicendomi di non fare voce con nessuno di quello che si era verificato tra quelle pareti, in cambio mi avrebbero fatto divertire ancora. La guardai, mandandole un bacio e le dissi:- Ci conto.
Rientrai a casa, mia madre mi venne incontro, vestiva un paio di fuseaux neri e aderenti ed una corta maglietta che evidenziava le sue forme. Mi fece notare che avevamo studiato fino tardi. Mi baciò fugacemente sulle labbra, mentre mio padre era in cucina e non ci poteva vedere: Si stacco leggermente dal mio viso, mi annusò, mi guardò e fingendo di essere scioccata e mi disse semplicemente:- Porco!!! Accidenti! Mi ero dimenticato di lavarmi la faccia! Mi avviai quindi in bagno per riparare, mentre mia madre si avviava verso la sala da pranzo.
Entrai in cucina, dove i miei avevano già iniziato la cena per conto loro, mio padre mangiava con gusto le prelibatezze che di solito preparava mia madre. Mi sedetti a mia volta e finimmo di cenare tutti assieme parlando di più e del meno.
Dopo il caffè ci sedemmo, come al solito sul divano, davanti alla tv, dove avremo passato il resto della serata prima di andare a dormire.
Mi sedetti tra mio padre e mia madre, cinsi le spalle di mia madre con un abbraccio, poi, piano piano, mentre guardavamo amici su canale 5, lasciai scivolare il braccio lungo la schiena di mia madre fino ad arrivare ai pantaloni elasticizzati dove mi intruffolai all’interno dell’indumento, superai l’inesistente barriera costituita delle sue minuscole mutandine, seguii la fessura tra le natiche fino fermarmi sul suo buco del culo che risultava umido al tocco. Mia madre si spinse leggermente avanti con il bacino per agevolare la mia manovra, riuscì a rimanere comunque completamente impassibile. Spinsi il mio medio fino a vincere la resistenza dell’ano, entrai con la punta e continuai fino al completo inserimento del dito, aiutato dal sudore naturale del culo che fungeva da lubrificante.
Nel frattempo commentavo la trasmissione con mio padre, mentre violavo sua moglie, mia madre: Mi sentivo un verme ma la situazione era altamente eccitante. D’altronde mi consolavo con il fatto che i loro rapporti non erano idilliaci, anzi erano molto tesi e forse, tutto sommato, qualche corno mio padre se lo meritava.
Giocai per un po stimolando il culo di mia madre. Poi lo estrassi e mi portai il dito al naso, mentre mia madre sorrideva fugacemente: L’odore era forte e penetrante, piano, senza farmi accorgere da mio padre, mi succhiai il dito sporco.
Mia mamma si alzò dal divano, andò in camera a prendere una coperta, che, dopo essersi seduta di nuovo, si tirò addosso coprendosi fino al collo. Capii le sue intenzioni: Presi a mia volta un lembo della coperta e mi coprii a mia volta. Mio padre, ridendo, ci prese in giro accusandoci di essere dei freddoloni. Ridemmo della sua osservazione, nel mentre portai la mia mano tra le gambe di mia madre, con dei piccoli maneggi lei si abbassò i pantaloni fin sotto al sedere, infilai due dita nella sua fessura e ci feci passare nel mezzo la clitoride che pizzicai più volte premendo le dita l’una contro l’altra procurandogli un leggero fremito che lei cercava di celare. Era bello ed eccitante sentire la morbidezza del suo pelo solleticarmi il palmo della mano, la fica era bagnata fradicia: Non potevo masturbarla più velocemente altrimenti avrei rischiato che si fossero sentiti gli sciacqettii dei suoi umori. Sentii la mano di mia madre posarsi sulla patta dei miei pantaloni, ero eccitatissimo, sentivo la mano scorrere avanti indietro accarezzandomi il cazzo, piano piano, mi fece scendere la cerniera, sbottonò il bottone che mi teneva allacciato il pantalone ed agevolata dal fatto che non avevo la cintura, inserì le mani dentro alle mie mutande, stringendomi il cazzo ed accarezzandomi il glande con il pollice aiutata dalla pre sborra che era uscita abbondante. In quella situazione, avrei voluto urlare il mio piacere ma non potevo, e questo mi portava a livelli di godimento indicibili. Presto la situazione fu resa ancora più trasgressiva da qualcosa di liquido e caldo che sentii scorrere tra le dita con cui stavo masturbando quella troia: Cazzo mia madre mi stava pisciando sulla mano, quella vacca era ancora più troia e perversa di quanto avrei mai pensato: Cazzo suo marito era lì a un metro e mezzo da lei!!
Ero fuori di me dall’eccitazione, non riuscii a trattenermi e finii per sborrarmi nei pantaloni, inzaccherando la mano di quella maiala. Lei mi sorrideva tranquilla, in modo serafico.
Non potevo togliere la mano che tenevo tra le sue cosce perché avevo paura che l’odore della sua piscia si diffondesse nella stanza, mi sentivo tutto impiastricciato tra le mutande, dove mia madre continuava a toccarmi, spandendo il mio liquido seminale da per tutto, non potevo alzarmi, ero in una situazione disastrosa! Per fortuna mio padre mi tolse dall’impiccio informandoci che era stanco e che sarebbe andato a letto, anche perché l’indomani doveva alzarsi presto per ripartire per i suoi viaggi di lavoro e augurandoci la buona notte si avvio verso la camera.
Aspettai una ventina di minuti, che mio padre si addormentassi. Nel frattempo avevo tolto la mano tutta bagnata della piscia di mia madre dalle sue mutandine e la portai al mio naso per annusarla: L’odore della sua urina mescolato a quello della sua figa sozza mi facevano sballare, chiusi gli occhi e leccai la mia mano impregnata e bagnata da quei liquidi così eccitanti, leccai tutto come se non ci fosse un domani. Quando quel momento di estasi si ridusse, aprii gli occhi. Mi si presentò davanti una scena indescrivibile: Mia madre si era portata la mano lorda di sperma sulla faccia e si stava spalmando quel liquido odoroso su tutta la faccia, visibilmente eccitata dal mio spettacolo di pochi istanti prima. Le sussurrai sei la più grande troia che esista e lei di rimando, sorridendo:- Sono anche più troia di quella vacca della Giuseppina?
Ecco che si spiegava quella libidine di mia madre: Lei, dall’odore che aveva captato dalla mia faccia, quando ero rientrato, aveva capito che al piano di sopra non avevo solo studiato e perciò aveva voluto dimostrarmi che in quanto a sesso e troiaggine non c’èra nessuno in grado di competere con lei!!!
Aggiunse:- E poi ho visto benissimo come mi guarda Alex, sbirciando tra le gambe quando faccio le pulizie!!…. Quel maiale…… E non è detto che magari non mi faccia dare una ripassatina anche da lui…..Giusto per pareggiare i conti.
A quelle parole non capii più niente: Feci volare via la coperta e mi avventai tra le sue gambe, gli abbassai i pantaloni e mutande fino ai piedi e mi fiondai a leccargli la figa, odorava di urina fresca e di passera sudata, un connubio che ormai conoscevo bene ma che ogni volta mi eccitava fino al parossismo, Gli feci un bel bidè con la lingua con suo evidente piacere visto i suoi sussulti e i sommessi mugolii che emetteva cercando di non farsi sentire dal marito che dormiva ignaro e dopo averla pulita bene finii di spogliarla dei pantaloni e mutandine ed io, ancora con i pantaloni addosso ma con il cazzo di fuori, le saltai addosso allargandole le gambe e ficcandoglielo in figa e scopandola con colpi da perforargli l’utero, lei mi avvolse il bacino con le gambe per tenermi ben aderente a sé, nel frattempo la baciavo intrecciando la mia lingua con la sua, aveva la faccia che puzzava di sborra in maniera oscena ed io non ero da meno: Ci stavamo scambiando i nostri odori. Lei mi sussurrava:- Bastardo, figlio di quella vacca di tua madre……. fottimi…….fammelo sentire fino in gola…….spaccami….La prossima volta devi mettermelo in culo bastardo, e voglio anche andare a parlare con quella baldracca sopra di noi!!!!
La sentii in breve sussultare sotto di me ed avere un’orgasmo lungo e devastante. Si calmò un attimo ed affondò la sua faccia nel mio petto, la abbracciai e la coprii di baci affettuosi, sentivo le sue braccia stringermi a sé con amore materno, io continuavo a muovermi piano dentro di lei, la sentii venire di nuovo, la riempii del mio seme, stimolato nuovamente dai suoi sussulti orgasmici. La sentii dire:- Ti amo cucciolo mio……Ti amo.
Restammo abbracciati per un po.
Ci ricomponemmo. Sul divano c’èra una evidente macchia di piscio, che mia madre si premurò di pulire con acqua e detersivo, nell’operazione era piegata a novanta gradi: IL suo buco del culo era ben esposto e appena sotto si scorgevano le labbra della figa spalancate, vedevo la mia sborra colare lungo le sue gambe fino ai piedi.
Distolsi lo sguardo: Era troppo eccitante, distolsi lo sguardo, era tardi….. Cambiai idea: mi inginocchiai dietro di lei e lentamente la leccai lungo tutta la spacca pulendola di tutto lo sperma, lingua nella figa e naso nel buco del culo: Sublime. Lei continuava a pulire il divano, ridacchiando mi disse:- A quanto pare facciamo tutti e due le pulizie!!!
Aspettai che finisse, ci baciammo nuovamente con amore e trasporto, la mia amante mi disse:- Domani sera voglio che tu divida con mè il letto matrimoniale.
Ci demmo la buona notte ed andammo a coricarci.
Lei, da troia qual’era, senza minimamente lavarsi naturalmente!!









scritto il
2023-10-23
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