La mamma di Dolores
di
onilad54
genere
incesti
Alla fine dell’anno scorso, la signora Catalina, la mamma di mia moglie Dolores, è rimasta vedova, Per aiutarla abbiamo deciso, a distanza di un anno dal suo lutto, di ospitarla a casa nostra per un periodo di circa un mese, un mese e mezzo. lei non era assolutamente invadente o fastidiosa, anzi aiutava volentieri in casa e Luigi, nostro figlio era sempre felice di poter passare un po di tempo con la nonna.
Mia suocera aveva sessantasette anni. Dolores era la prima di tre figli, due femmine ed un maschio. Mia moglie era nata quando Catalina aveva appena 17 anni. Lei e suo marito Eduardo avevano fatto molti sacrifici per allevare la prole, visto che la loro era una famiglia povera.
Vivevano in una casa piccolissima in andalusia, a Jerez de la Pronterà in una zona povera della spagna, La loro abitazione era costituita da due soli vani più un piccolo bagno, la privacy era un lusso che non potevano permettersi. Dormivano tutti in un unica camera, Paula, la figlia più piccola dormiva con i genitori nel letto matrimoniale, Dolores e Alejo dormivano su di un unico letto singolo, l’uno con la testa dalla parte dei piedi dell’altro.
Dolores mi raccontava che il padre era un uomo molto focoso, che aveva bisogno di sfogare i suoi istinti quasi giornalmente. Molto spesso i figli erano testimoni dei rapporti sessuali dei genitori.
In quell’ambiente degenerato e malsano, in quel clima di forzata promiscuità, nell’età in cui gli ormoni impazziscono, i figli iniziarono un perverso rapporto incestuoso, d’altronde, in un contesto di quel tipo non avrebbe potuto essere diversamente.
Dai racconti di Dolores, quell’ambiente privo di principi etici aveva traviato la loro concezione di morale. Del resto avevo avuto modo anch’io di constatare quanto fossero disinibite e troie le due sorelle.
Catalina era una signora leggermente robusta ancora bella nonostante l’età. I suoi occhi verdi, ammaliavano ancora il genere maschile. Aveva delle belle labbra grosse e sensuali, che promettevano lussuriosi piaceri. Le tette di una bella quarta erano leggermente cadenti, ma non avevano bisogno necessariamente del sostegno di un reggiseno, spesso sotto le maglie si indovinavano dei capezzoloni grossi come un’oliva. Aveva un bel culo ancora alto, non stonava un po di pancetta sotto la quale, quando portava i pantaloni attillati, si notava una dolce protuberanza in corrispondenza del pube. Insomma era ancora una gran gnocca.
Era una donna molto disinibita, non aveva problemi a girare per casa con solo le mutande ed una canottiera addosso a coprire l’indispensabile. Ovviamente questo non mi disturbava anzi era un belvedere!
Quelle volte che avevo avuto l’occasione di sbirciare tra le sue cosce avevo potuto osservare che indossava delle mutande, molto leggere, quasi trasparenti, in corrispondenza del pube si poteva intravedere il triangolo scuro dei peli, Parte dei quali uscivano lateralmente.
Avevo affrontato l’argomento con Dolores la quale mi disse che visto i suoi trascorsi non dovevo stupirmi di come girava per casa. E se mi dava fastidio ne avrebbe parlato con sua madre, naturalmente mi guardai bene dal dirle di intercedere.
Ricordo di un pomeriggio che mia moglie era andata dalla parrucchiera, nostro figlio era a fare i compiti da amici, io ero in ufficio a evadere alcune pratiche. Mia suocera era in soggiorno che guardava la televisione.
Finii quello che stavo facendo e mi spostai in soggiorno.
Mia suocera era distesa sul divano, si era addormentata. Aveva una gamba allungata sul divano ed una, raccolta, appoggiata alla spalliera. Praticamente aveva quasi le gambe aperte.
La canottiera era salita sulla pancia ed aveva una spallina abbassata, che lasciava uscire un capezzolo e parte della larga aureola.
Rimasi un attimo ammaliato a guardarla, mi avvicinai piano al divano, notai che le mutande bianche in corrispondenza della figa avevano un alone più scuro, vagamente giallino, alcuni peli grigi uscivano dai lati dell’indumento, Mi inginocchiai davanti al divano e mi chinai ad annusare, Fui colpito da un intenso effluvio di piscio misto a un fantastico odore di umori vaginali ed un vago sentore di sudore, il pelo sicuramente tratteneva ed amplificava quei splendidi aromi che mi facevano impazzire. Il mio cazzo si inalberò stimolato da quel bouchet di figa matura, era una mia debolezza a cui non sapevo resistere. Portai il naso a contatto con il tessuto dell’indumento, aspirai profondamente quella puzza che tanto mi eccitava. Ero impazzito cazzo! stavo annusando la figa odorosa di mia suocera!! Strofinai leggermente il naso lungo la fessura del suo sesso, passai leggero la lingua sul tessuto saturato dai residui di piscio che si erano asciugati sulla mutandine, il suo sapore salato mi esaltava.
Le mie avventate esplorazioni sul suo intimò la destarono leggermente: Si mosse, la gamba che era appoggiata alla spalliera si piegò sopra alla mia testa colpendomi con il ginocchio, si svegliò del tutto e rimase a guardarmi ancora mezza addormentata, quando si rese conto della mia posizione, spalancò gli occhi:-“Cosa stavi facendo!!!” Cazzo mi aveva sgammato:-“ Scusami Catalina mi è caduta una chiave sotto al divano.” Riuscii a tirare fuori solo una scusa banale.
Lei mi guardò fisso, si guardò il seno scoperto, le mutande completamente esposte, scoppiò a ridere, mi guardò nuovamente con un sorriso biricchino e mi chiese:-“E l’hai poi trovata quella chiave?….O vuoi una mano” Capii benissimo che aveva capito, ma continuai con la mia scusa:- “No…Grazie l’ho trovata” Gli sorrisi imbarazzato.
In quel momento sentii la chiave del portoncino d’entrata girare, non feci in tempo ad alzarmi, mia moglie, con un tempismo incredibile, si affacciò alla porta e rimase un attimo interdetta a guardare la scena: Io che ero inginocchiato davanti al divano dove era stesa sua madre seminuda.
Scoppiò a ridere senza riuscire a fermarsi, alla sua risata si unì quella di sua madre.
Decisamente oggi scaturivo ilarità in tutti!!
Tra le risate mia moglie mi chiese:-“ Ma….Per caso stavi facendo una dichiarazione d’amore a mia madre?” Per fortuna mia suocera intervenne, ridendo a sua volta:-“ Non è come può sembrare” E rise di nuovo di gusto! Aggiunse:-“Tuo marito stava solo cercando qualcosa sotto al divano.”
Mi allontanai imbarazzato, mi girai di nuovo a guardare Catalina che mi sorrise divertita ammonendomi agitando un dito in aria, si rimise a posto la canottiera.
Dolores andò a mettersi qualcosa di più comodo per stare in casa.
All’ora di cena ci accomodammo a tavola, io ero seduto a fianco di mia suocera, che oltre alle solite mutande indossava una corta maglietta.
Mia moglie indossava un grembiule che di solito portava in casa che le arrivava a mezza coscia, naturalmente abbondantemente sbottonato, ovviamente, come sua abitudine, l’intimo era minimale. Lei era seduta accanto a Luigi che, come succedeva spesso ormai, aveva sicuramente una bella visuale tra le cosce di mamma.
Mangiammo chiacchierando del più e del meno, distratto dalle belle cosce , abbondantemente scoperte, di mia suocera, leggermente segnate dalla cellulite, ma comunque molto appetibili.
Dopo cena, io e le donne ci accomodammo in soggiorno, Luigi andò in camera a chattare con i suoi amici.
Io e Dolores ci accomodammo sul divano, mentre Catalina si sedette sulla poltrona davanti a noi.
Mia moglie aveva il grembiule sbottonato fino sull’ ombelico, potevo vedere la sua bella figa pelosa coperta da un’inesistente perizoma che spariva tra le sue gonfie labbra, che lei non si preoccupava minimamente di nascondere, in casa quell’abbigliamento era diventato una costante, ospiti o meno!
Mia suocera non si scomponeva minimamente per le nudità di sua figlia.
D’altronde Catalina si era accomodata a sua volta, in maniera scomposta, apparentemente indifferente allo scenario che mostrava, era seduta con le gambe larghe, si vedevano le mutandine bianche e si notava l’alone in corrispondenza della passera. La notò anche Dolores che disse alla madre:-“Mamma….. hai le mutande non proprio pulite!” Lei rise per niente imbarazzata:-“Veramente dovevo cambiarmele prima, ma poi mi sono appisolata sul divano….Fa niente le cambierò domani” Ci pensò un attimo e poi aggiunse:-“A tuo papà piaceva……Ehm……Al naturale ed io ci ho fatto l’abitudine a non lavarmi con troppa assiduità” Io pensai che l’indomani quelle mutandine sarebbero state in piedi da sole!
Mia moglie rise e la informò:-“Dunque papà era un porco come lo è mio marito, con gli stessi gusti” Scoppiarono a ridere sghignazzando e prendendomi, bonariamente, in giro.
Guardammo la tv, trasmettevano Report su rai 3, era interessante ma non riuscivo a concentrarmi, la visione delle mutande di mia suocera, con i peli grigi che sbordavano ai lati dell’indumento me lo impedivano, cercavo di non guardare, ma il mio sguardo cadeva sempre lì, mia suocera sicuramente se ne accorgeva ma non faceva niente per impedirmelo. Del resto anche gli occhi di Catalina si soffermavano spesso sulla mia patta, dove la sagoma del mio cazzo turgido era ben evidente, la vedevo scambiare dei sorrisini complici con sua figlia. Ste troie!
Non era facile seguire il programma giornalistico, ed a volte commentarlo con delle distrazioni di quella sorta!
Ad un certo punto della serata la mia erezione, da tanto era intensa, mi provocò dolore alla verga. Avvertii le due donne che sarei andato a coricarmi perché ero stanco. Quando mi alzai, i pantaloni della tuta risultarono deformati dalla mia incredibile erezione resa ancora più evidente dalla postura eretta, sembrava che all’altezza del mio uccello avessi un paletto. Questa mia condizione fu motivo di esilaranti risate da parte delle due maialone. Mia moglie ridendo mi disse:-“Ma ti facciamo tirare così tanto il cazzo?……Anche mia madre?!…..Sei veramente un porco!!” Sua madre scoppiò a ridere:-“Beh……Sono lusingata di farti questo effetto, alla mia età non credevo di poter ancora essere così interessante, scusami se rido…..
Comunque devo dire, da quanto vedo dai tuoi pantaloni, che mia figlia è stata fortunata, oltre a essere un bell’uomo sei anche ben dotato, complimenti.”
Risposi a mia suocera:-“Ti ringrazio per i complimenti Catalina, e li ricambio: Sei una bella figa e vestita in quella maniera mi fai l’effetto che vedi, comunque niente che una buona dormita non possa risolvere.”
Avrei voluto dire a mia suocera che era una gran gnocca e che le avrei leccato la figa sozza per delle ore, che le avrei spaccato il culo e sfondato la figa con il mio cazzo che tanto le piaceva. Invece le dissi solo:-“.Buona notte”
Mia suocera mi sorrise allargando ulteriormente le gambe , mi augurò buon riposo ed io mi ritirai.
Mi ci volle un po per addormentarmi. Mi svegliai al buio con una strana sensazione, avevo qualcosa sulla faccia. Le mie narici captarono un odore già noto, una sorta di deja-vu olfattivo, un intenso aroma di urina misto al tipico odore di piacere femminile e di figa sudata. Cazzo! Riconobbi l’odore delle mutande di mia suocera che qualcuno mi stava premendo sulla faccia.
Aspirai a pieni polmoni quel pungente effluvio tremendamente osceno ed eccitante, il mio cazzo si inturgidì all’istante.
Il buio fu squarciato dall’accensione della luce. Mia moglie stesa al mio fianco mi teneva l’indumento di sua madre leggermente premuto sul naso, mi sorrise:-“Ti piace l’odore della frega di mia madre, vero?…..Sei un maiale!!…..Un porco!!…..Dì la verità…..Oggi stavi odorando la sua figa vero? ”
Mi tolsi le mutande dalla faccia per poter replicare, senza rispondere direttamente:-“Come cazzo hai fatto!!……te le ha date lei?” Mi guardò con uno sguardo carico di libidine:-“Certo che me le ha date lei…..Mi ha detto di non dirtelo ma io ho voluto che tu sapessi che lei è ancora più troia di me e di mia sorella e tu sai benissimo che ce ne vuole!” Prese le mutande di sua madre e se le portò al naso, chiuse gli occhi ed aspirò a lungo:-“Cazzo…..Che buon odore di figa….Mmmmm……Fantastico.” Prese l’indumento tra le mani, lo tese e leccò la pattina che era stata a contatto con la passera di Catalina, mi guardò con dissolutezza:-“Che buono il sapore di mia madre…..Era da tanto che non avevo più la possibilità di godermelo!” Me le mise davanti alla bocca e mi invitò:-“Assaggia…..Senti quanto è buona la figa di mamma!” Assaggiai passando la lingua lungo tutta la pattina resa scivolosa dagli umori della passera di mia suocera accumulatisi nel giro di almeno tre giorni! Il sapore era tra il dolce e salato, leggermente acidulo, tremendamente osceno ed eccitante, che assieme all’odore formavano un connubio fantastico.
Io e Dolores ci baciammo scambiandoci i miasmi che ancora aleggiavano nelle nostre bocche. Lei infilò la mano nelle mie mutande alla ricerca del mio cazzo, me lo strinse forte passando il pollice sulla punta resa scivolosa dalla mia liquida eccitazione, si abbassò a baciarmi e leccarmi i capezzoli che sono una mia zona erogena particolarmente sensibile, mi conosceva bene, sapeva come darmi piacere.
Scivolò piano verso il basso impadronendosi della mia virilità. Lo ingoiò facendoselo arrivare fino in gola, Mi infilò un dito nel buco del culo, aumentando di molto il mio già alto tasso di libidine, ricambiai infilandole una mano tra le cosce che lei si premurò di allargare, era un lago, i suoi peli erano resi appiccicosi dai suoi abbondanti umori. Le cercai la clitoride e la pizzicai tra le dita, la sentii mugolare con il mio cazzo in bocca.
Presi le mutande di mia suocera e la tornai ad odorare con passione. Questo assieme al pompino di mia moglie mi fece raggiungere l’orgasmo.
Ero troppo eccitato e le venni in bocca quasi immediatamente, lei ingoiò tutto succhiando ed aspirando con grande libidine e piacere.
Mi rilassai un attimo e poi asserii la mia volontà di ricambiare il piacere che mi aveva dato. Lei mi fermò subito, mi disse:-“ No!……tu stai fermo e guarda!!” Si stese nuda a gambe larghe, si portò le mani sulla figa ed iniziò a smanettarsi la clitoride, si infilava le dita nella vagina e poi si portava le dita, lorde dei suoi umori, alla bocca succhiandosele con avidità. Mentre si sditalinava mi guardava con gli occhi spalancati, leccandosi le labbra.
Io ero di nuovo in tiro e me lo presi in mano masturbandomi assieme a lei, era una cosa che non avevamo mai fatto, ma mi piaceva.
Dolores inarcò il bacino infilandosi un dito dell’altra mano nel culo:-“Guardami…….Guarda quanto sono troia……Ti piace guardarmi, vero?……Ti piace guardare la mia figa sfondata, vero?”
Venne urlando il suo piacere, io eccitato dal suo orgasmo sborrai di nuovo schizzandomi sulla pancia e sul petto.
La abbracciai, il mio sperma si spalmò sui i nostri corpi. La baciai dolcemente e ci addormentammo così, stretti l’uno all’altro.
Al mattino ci alzammo e, dopo la toilette e la colazione, ci dividemmo: Mia moglie uscì per recarsi al lavoro. Mio figlio, come sempre in ritardo, si precipitò a prendere l’ascensore per andare a scuola. Io rimasi a casa con Catalina perché mi ero preso tre giorni di tregua dal lavoro, che sommati al weekend diventavano cinque.
Approfittai per aggiustare la lavatrice che avevamo in bagno, ero appassionato del bricolage e se potevo, la manutenzione di casa me la facevo da me.
Iniziai a smontare i pannelli che costituivano l’involucro esterno dell’elettrodomestico, mentre lavoravo mi venne lo stimolo della pipì e mi avvicinai alla tazza per pisciare, mentre espletavo il mio bisogno, la porta del bagno si aprì, entrò mia suocera, quando si rese conto dell’intromissione mi chiese scusa, ma invece di uscire subito, si soffermò un attimo ad ammirare il cazzo mentre pisciavo, che avevo fuori dai pantaloni, alzò lo sguardo ad incontrare i miei occhi, mi sorrise maliziosamente, io ricambiai con un espressione ebete, dopo un’altra occhiata al mio membro, con calma, uscì dalla porta, chiudendosela alle spalle. Io ero rimasto sconcertato, non ero riuscito a reagire allo stupore e non avevo fatto niente per coprirmi. Terminai di orinare e poi tornai al mio lavoro.
Ci misi un po a trovare il guasto, si trattava della pompa di scarico, il problema era che il pannello che proteggeva la pompa non lo potevo smontare completamente perché, attraverso, ci passavano alcuni cavi che non potevo interrompere, altrimenti avrei dovuto riconfigurare il software dell’elettrodomestico e non avevo ne gli strumenti ne la competenza necessari per poterlo fare, quindi con una mano dovevo tenere il pannello e con l’altra dovevo eseguire la riparazione e non era semplice.
Mentre pensavo che mi ero infilato in un ginepraio con quella riparazione, e mi stavo maledicendo per la mia passione per l’lobbistica, Catalina si riaffacciò davanti alla porta, si diresse urgentemente verso il Wc, mi guardò e mi disse:-“E’ una questione impellente….Devo pisciare!” E senza attendere oltre si sedette sul sanitario, evidentemente non aveva le mutande perché si alzo solamente il corto grembiule che indossava, senza doversi abbassare l’intimo. Il wc era messo in posizione parallela rispetto alla lavatrice, quindi non avevo visuale sulle sue intimità, vedevo solo le natiche nude appoggiate sulla tavoletta del water.
Io feci l’atto di alzarmi per uscire ma lei mi fermò:-“ No! …..Non serve che ti alzi…..Tanto ne avrai viste ancora no?” Seguì il rumore di un abbondante scroscio liquido cadere sul fondo del sanitario, seguito da un sibilo causato dall’urina che usciva dalla sua uretra. Lei si svuotò con un sospiro di soddisfazione e liberazione.
Mi guardò e mi sorrise:-“Non ce la facevo più……Aaah…..Che sollievo!!” Mi guardò con curiosità e commentò:-“Ma come fai a lavorare scomodo in quella maniera?……Scusa…..Se vuoi ti do una mano!” La ringraziai:-“Beh….Se mi tieni il pannello in plastica mi faresti una cortesia”
Si alzò con le gambe larghe ai lati del wc, strappò un pezzettino di carta igienica, si sollevò il davanti del corto grembiule e si asciugò la figa gocciolante. Si volse verso di me e mi disse:-“Sei proprio un maialino, ti piace guardare mentre piscio, vero?…Gli uomini impazziscono a veder urinare una donna!….Chissà cosa c’è di così interessante!!!”
Effettivamente il cazzo mi scoppiava nei pantaloncini, difatti era stato molto eccitante vederla fare la pipì!
Le sorrisi, lei si alzò e si mise in piedi al mio fianco, con una mano prese in mano il pannello e l’altra se la portò tra le cosce per coprirsi la passera con il tessuto del coprisole con finto pudore, mi guardò con uno sguardo birichino:-“Ecco……Altrimenti ti distrai!”
Un po deluso, anche se lo spettacolo, in verità, era ugualmente licenzioso, ritornai al mio lavoro, nel mentre discorrevo e scherzavo con mia suocera.
Ebbi bisogno di un attrezzo che era nella cassetta di lavoro poco lontano, chiesi a Catalina di prendermelo, si girò e si chinò a cercare l’utensile esponendo alla mia vista il suo bel culo nudo, grazie alla posa le chiappe si aprirono, mostrando la scura rosetta dell’ano e più in basso, tra le cosce, la sua bella e vecchia patonza con le piccole labbra grasse e sporgenti, il folto pelo grigio incorniciava la figa e si spingeva, meno fitto, fino al buco del culo! Una vista oscena e tremendamente eccitante!!
Senza girarsi mi disse:-“Ti stai divertendo vero, porco!….Ti piace la mia vecchia patacca! Vero maiale?” Mi misi a ridere divertito dalla sua battuta, con ironia risposi:-“ Mia cara Catalina sei proprio una gran vacca a mostrare così la sorca a tuo genero!!” Si girò a porgermi l’attrezzo che aveva in mano. Mi sorrise e mi rispose:-“Beh……Se pensi che io sia troppo troia a farti vedere le mie grazie, puoi sempre girarti dall’altra parte……Comunque, mi sembra, dall’uccello che preme contro i tuoi pantaloncini, che tu non abbia nessuna intenzione di girarti!!”
Ridemmo tutti e due. Mia suocera si accucciò sopra di me a gambe larghe, con la figa ad una decina di centimetri dal mio volto. Disse:-“Ormai hai visto tutto quello che c’era da vedere, quindi posso anche mettermi in una posizione più comoda!”
La vista era tremendamente indecente e lubrica: La sua sorca era aperta e sporca dei suoi umori e da residui di urina essiccata che rendevano i peli appiccicosi, tra le grosse labbra scure si vedevano tracce di ciprino accumulato tra le pieghe interne della sua figona visibilmente sozza! La grosssa clitoride, anch’essa totalmente ricoperta di sedimenti vaginali, era completamente eretta e turgida, a confermare la sua eccitazione.
Ero sconvolto da quella libidinosa vista e dalla sua troiaggine, Sentii il cazzo uscirmi di lato dai pantaloncini, da tanto ero eccitato.
Potevo sentire il forte odore del suo sesso, già da quella distanza. L’odore di piscio era predominante e si fondeva con gli altri forti aromi stagionati da alcuni giorni di scarsa igiene. Ero profondamente attratto da quegli afrori!
Senza esitazioni affondai il viso tra le invitanti labbra aperte di quella grossa patacca, lei non aspettava altro: Il forte odore mi colpì come un pugno dello stomaco, ormai travolto dalla libidine, andai a cercare con la lingua, la “ricottina” che avevo notato all’interno della sua vecchia sorca. Il sapore era tremendamente eccitante ed osceno, leggermente amaro ed acido, pastoso sulla lingua. Assolutamente afrodisiaco.
Strofinavo le guance, il naso, le labbra in quella vecchia figona: Sembravo un cane che cerca di impregnarsi dell’odore delle sue prede!
il pensiero che mia suocera mi si offrisse, lercia e laida in quella maniera, senza nessun imbarazzo e senza nessuna vergogna, mi faceva impazzire dalla libidine. Quasi venivo senza toccarmi!!
Presi tra le labbra la sua abnorme clitoride e la ripulii dalla cremina che la ricopriva ingoiandola con voracità, cercando i rimasugli spingendo la lingua fin dentro al cappuccio che la ospitava.
Mia suocera urlava dal piacere e si accucciò completamente, incollandomi la figa al viso e strofinandomela sulle labbra muovendo in maniera convulsa il bacino. :-“Bastardo mi fai morire!!!……Puliscimi tutta la figa!!……Senti come puzza!!!…Maiale!…..Mangiamela tutta!!!”
Portai le mie mani sulle tette, gli presi capezzoli tra le dita stringendoli tra le dita, la sentii aspirare l’aria tra i denti:-“Si palpami!!…strappami i capezzoli bastardo!” Mi prese i capelli tirandomeli:-“Lecca!!….Me la stai leccando proprio bene maiale!!…..Ti piace la figa sozza di mammina! Vero?”
La sentii contorcersi dal piacere mentre le palpavo le tettone a piene mani, strofinando i palmi sui grossi capezzoli eccitati.
La sentii sussultare, ansimare ed urlare il suo piacere, mentre continuava ad inveire contro di me, insultandomi.
Sentii il caldo e denso liquido del suo piacere scendermi in gola, lo ingoiai con avidità.
Raggiunse un lungo e devastante orgasmo, doveva essere molto tempo che non veniva, spense il suo piacere finendo di strofinarsi sulla mie labbra ormai tumefatte!
Non ebbi il tempo di riprendermi: Si alzò in piedi, si strappo di dosso l’unico indumento che indossava, mi prese per un braccio e mi fece alzare a mia volta, mi trascinò quasi di peso verso la camera, mi spinse sul letto, mi prese i pantaloncini e me li strappò di dosso come aveva fatto con il suo grembiule.
Come una furia si gettò sul cazzò che si era ammosciato, intimorito dalla sua intraprendenza. Lo prese in mano e senza indugi, se lo portò alla bocca ingoiandolo. Mi sentivo un sex,toy, un bambolotto gonfiabile!! Lei voleva solo il mio cazzo!….Beh…. in fondo anche a me interessava solo la sua sorca!!
Non ci mise molto per farmelo tirare di nuovo: Succhiava come un’idrovora!
Quando raggiunse la consistenza da lei bramata, mi salì a cavallo e si impalò sul cazzo, urlando come un’ossessa:-“Ho bisogno di cazzo!!!….Finalmente una bella scopata!!!….Oh Dio che bello!!!….Muoviti bastardo….Fammelo sentire!!!” In realtà era lei che mi stava cavalcando alla grande, praticamente saltando sul cazzo! Era una virago impazzita!
Esaltato da quella nuova ed inusuale, violenta esperienza, mi eccitai come raramente mi era successo, muovevo il mio bacino in sincronia con le sue cavalcate. Lei portò le mani ai lati del mio capo, spingendosi in avanti con il busto. In quella maniera le sue tettone leggermente cadenti mi ballavano davanti al viso, le presi strizzandole con le mani, mi impadronii di un capezzolo con le labbra succhiandolo con grande piacere, alternandomi dall’uno all’altro.
Portai una mano sul suo culo, le cercai l’ano e gli infilai il dito nel buco.
Godeva impazzita dal piacere, le portai alle labbra il dito sporco che le avevo messo nel culo, lei lo succhiò con bramosia. Si abbassò a baciarmi, io sapevo della sua figa, la sua bocca del suo culo: Sublime!
Sentii il suo orgasmo arrivare impellente, annunciato dal suo tremore e dagli spasmi del suo ventre, sentii i suoi movimenti di bacino farsi più frenetici, si abbassò a cercarmi le labbra. Venne mentre mi baciava, i suoi gemiti furono soffocati dalle nostre lingue che si cercavano, stimolato dal suo orgasmo, venni anch’io riempiendole l’utero!
Si accasciò sul mio petto, momentaneamente appagata. Mi abbracciò ancora ansimante cercandomi nuovamente la bocca, anelando qualche coccola, le carezzai i capelli, era ritornata la suocera gentile e scanzonata che conoscevo.
Mi disse semplicemente sorridendomi:-“Ho ancora bisogno di cazzo!” Io guardai il “soldato” a riposo, lei segui il mio sguardo e mi sorrise furba:-“A lui ci penso io!” Me lo prese in bocca ripulendolo dagli umori che lo imbrattavano.
Sapeva il fatto suo: Me lo succhiava divinamente, l’esperienza non le mancava! In breve me lo fece resuscitare, scese sulle palle con la lingua e si spinse fino sul culo, dove dopo avermi aperto le chiappe mi infilò la lingua nel buco. Non c’è dubbio, era proprio una gran troia!
La girai con la pancia verso il basso, e come fece lei prima a me, le aprii le chiappe e le leccai il buco del culo decisamente molto odoroso.
Lei capì:-“Maiale vuoi farmi il culo!….é da parecchio che non lo prendo…..L’ultima volta è stato Alejo che mi ha inculato!” Troia puttanona!!….Si era fatta anche il figlio!!
Infervorato da quella oscena scoperta, le salii sopra, la presi per i capelli e con un unico colpo la penetrai fino in fondo, trovandola meno larga di quello che pensavo.
Lei urlò per il dolore, ma subito dopo, presa dal piacere, iniziò a muovere il culo per sentirlo fino in fondo! La stavo inculando con vigore, eccitato dal pensiero di lei che si faceva inchiappettare da suo figlio!
Le portai una mano davanti a palparle la figa e a stimolarle la clitoride, pizzicandola con un dito.
Lei mugolava di piacere e ricambiava con vigore le mie spinte, si girò di lato con la testa a cercare la mia bocca con la lingua già fuori, ci slinguammo con piacere. Lei, comprendendo il mio stato d’animo mi disse:-“Ti eccita sapere che mio figlio mi ha scopato….Vero?…..Ti sarebbe piaciuto guardare, vero maiale?” Eccitata dalle sue stesse parole, la sentii fremere. Mi disse:-“Ho anche leccato la figa delle mie figlie se è per quello!! Mentre il mio povero marito mi guardava!” Cazzo…Cazzo,,,,Cazzo….Che famiglia di depravati!! Urlai:-“ Sei una grandissima troia……Siete tutte delle gran puttane!!” Lei:-“Si!….Dimmelo quello che sono….Dimmi che sono una gran troia1……Dimmi ancora che sono una puttana!…..Dai sborrami nel culo!…..Riempimi l’intestino!!”
Era troppo: Ero tutto sudando dalla libidine, non potevo credere quanto fossero bagasce le mie donne, di quanto fosse degenerata la sua famiglia!
La stavo sditalinando con suo sommo piacere visto come scuoteva il bacino, la presi per i capelli e le misi la lingua in bocca, venni mentre le spingevo la nerchia su per il culo con vigore, intanto lei gemeva e farfugliava frasi senza senso, persa nell’orgasmo che la stava sconquassando. Le riempii il culo di sborra, sentivo i fiotti di sperma diradarsi, rimasi nel suo culo fino a quando sentii il cazzo ammosciarsi, lo estrassi sporco di residui fecali, mi stesi a fianco di Catalina. Ci sorridemmo guardandoci reciprocamente. Le accarezzai le chiappe finendoci in mezzo con le dita che si bagnarono con i residui fuorusciti dal suo culo, le misi in bocca prima a lei e poi le portai alle mie labbra finendo di ripulirle. Lei mi disse semplicemente:-“già” Ci mettemmo nella posizione del sessantanove, io la ripulii dalla sborra, mista con gli umori vaginali e resti anali che stavano uscendo dai suoi orifizi, lei ricambiava con voracità, mi pulì il cazzo dai residui del suo culo e del mio sperma.
Dopo esserci fatti un po di affettuose coccole come da sua richiesta, (a volte era una troia assatanata e altre una gattina in cerca di moine) e dopo esserci rilassati un attimo, ritornammo al dovere, riprendemmo la riparazione della lavatrice nudi come eravamo.
Terminai il lavoro nel giro di una ventina di minuti, grazie al suo aiuto.
Stavo per alzarmi per racattare gli attrezzi sparsi in giro, lei che era davanti a me a gambe aperte, con la passera poco lontano dalla mia faccia mi disse:-“devo pisciare” Io la guardai, le sorrisi e le dissi:-“Fai pure!” Lei si piegò leggermente sulle ginocchia sporgendosi in avanti e tenendosi a figa aperta con le mani, mi avvertì:-“ Sta arrivando!” Mi avvicinai al suo sesso spalancato aprendo la bocca, uno scroscio, paglierino e speziato mi colpì il volto, mi premurai ad intercettare il biondo liquido salato con la lingua, facendomelo scendere in gola, in parte finì a terra. Lei mi chiese di trattenere un po di liquido in bocca, mi alzai, ci baciammo mentre io le passavo il piscio che avevo in bocca, che lei ingoiò con piacere.
Mi chiese:-“Ti va di ricambiare?…Mi farei volentieri una belle bevuta di piscia!” Le risposi che avrei ricambiato con piacere! Lei si inginocchiò quasi in adorazione davanti al mio cazzo barzotto:-“Dai fammela in bocca!…..Te la bevo tutta!….Ho sete!!” Mi chiese inoltre di pisciare a piccoli fiotti.
Mi prese in bocca il cazzo a fior di labbra. Iniziai a pisciare piano, lasciando a lei il tempo di ingoiare, praticamente mi stava poppando il piscio dal cazzo! La sentivo ciucciare proprio come fanno i bimbi con il biberon! Deglutiva con ingordigia. Non avevo mai conosciuto una vacca simile!
Ormai stavo finendo la minzione ma lei continuava a poppare ed ingoiare, non ne perdeva un goccio!
Quando finii, fece una smorfia di piacere:-“Cazzo, che bevuta….buona, calda e salata come piace a mè” Si alzò porgendomi le labbra bagnate dalla mia urina, la baciai slinguandola con libidine.
Per terra c’era una pozza di piscio, andai a cercare uno strofinaccio e pulii, ci facemmo la doccia.
Catalina dopo essersi vestita con solo una maglietta che le copriva appena il culo, si mise ai fornelli per preparare il pranzo. Ormai non mancava molto al rientro della mia cara mogliettina, che da quanto avevo percepito dalle parole di sua madre, era molto più troia di quanto pensassi.
Mia suocera era una cuoca provetta, dopo poco dalla cucina uscì un invitante profumino di buon cibo che mi fece venire l’acquolina in bocca.
Stavo mettendo in ordine il mio angolo bricolage, quando sentii Luigi entrare dalla porta d’entrata dell’appartamento, Passò a salutarmi e dopo si diresse in cucina dalla nonna.
Dolores arrivò dopo una ventina di minuti, quando già Catalina aveva messo in tavola, Luigi venne ad avvertirmi che il pranzo era pronto.
Come d’abitudine, mia moglie e Luigi si sedettero da un lato del tavolo, io e Catalina dall’altro, Lei nell’accomodarsi si alzò la maglietta fino ai fianchi e mi guardò sorridendo maliziosamente. Non c’era dubbio: Era proprio una gran troia esibizionista!
Sbirciai dalla sua parte: Il cespuglio di peli grigi spuntava da sotto la pancetta. Le cosce opulente, con appena un accenno di cellulite, erano in bella mostra: Cazzo…. mi faceva impazzire di libidine, e lei lo sapeva bene! La sua voglia di esibizionismo, la sua fregola e dissolutezza, in contrasto con i canoni della sua età, rendeva estremamente indecente il suo comportamento.
Nel tardo pomeriggio, Catalina ci accompagnò a fare la spesa nel vicino supermercato.
Luigi rimase a casa a studiare e a chattare con i suoi amici.
In auto Dolores, vestita con un top scandaloso ed un paio di fuseau che lasciavano veramente poco all’immaginazione, si sedette al mio fianco, sua madre, abbigliata con una maglia che esaltava i suoi grossi capezzoli ed una stretta gonna nera a mezza coscia, in centro al sedile posteriore, naturalmente con le gambe larghe,
Misi lo specchietto retrovisore puntato tra le cosce di mia suocera, per sedersi comoda aveva dovuto arriotolare la gonna fino sulle anche, vidi che indossava un paio di minuscole mutandine di mia moglie. Lo spettacolo era ancora più osceno di quando non le indossava: La folta peluria grigia spuntava ai lati dell’intimo che non riusciva a contenere completamente la sua vecchia, e grassa patonza!
Mia moglie, vedendo che mi accarezzavo il cazzo da sopra i pantaloni mentre guardavo il retrovisore, si girò a controllare, mia suocera non fece niente per celarsi alla sua vista. Dolores Guardò la madre sorridendole e le disse:-“Mamma sei proprio una lurida troia!….Così mi fai morire il marito di infarto!” Lei scoppiò a ridere laida:-“Se non è morto questa mattina, con tutte le porcate che abbiamo fatto, certo non muore adesso!!!” Mia moglie mi guardò fintamente scandalizzata:-“Certo che siete proprio dei porci!!…Io a lavorare e voi a divertirvi!….Maiali!!!..Ero certa che sarebbe successo!!”
Io ero rosso come un peperone e non sapevo cosa dire, loro, quelle vaccone, ridevano!
Parcheggiammo nel parcheggio sotterraneo, prendemmo la scala mobile fino all’interno del negozio, facemmo la spesa per l’intera settimana, come del resto eravamo abituati.
Dopo aver pagato alla cassa, ci fermammo al bar del supermercato per un caffè, loro due si sedettero ed io andai ad ordinare, in attesa di pagare mi girai verso il nostro tavolo: Catalina, a gambe larghe naturalmente, dava spettacolo, sentii i commenti di un tavolo di ragazzi seduti poco lontano dalla cassa:-“Che troia quella vecchia!” - “Guarda si vedono tutti i peli! - Che baldracche che sono: Una mostra la figa e quell’altra le tette….Quelle due troie hanno bisogno di cazzo!!
Tornai al tavolo e le ragguagliai sui commenti che avevo sentito, risero divertite: Mia suocera guardò i ragazzi e poi allargò ulteriormente le gambe scivolando sulla sedia, mia moglie, non volendo essere da meno, prese un lembo del top e si scoprì un capezzolo. I ragazzi si guardavano tra di loro , increduli, eccitati e turbati dalla lussuriosa esibizione delle due troie. Io naturalmente avevo il cazzo che mi scoppiava.
Rientrammo a casa. Ormai era quasi ora di cena, io e Luigi ci finimmo una partita a scacchi che avevamo in sospeso, le donne si dedicarono alla cucina. Cenammo e passammo la serata in casa, andammo a dormire presto.
I Giorni di permesso passarono in fretta, allietati dalle scopate giornaliere con mia suocera, che non sembrava mai sazia! Mia moglie voleva che le raccontassi tutto e poi si faceva scopare a sua volta. Veramente un tour de force!!
Ricordo come adesso l’ultimo giorno di sosta dal lavoro: Era mattino e mi alzai dal letto per andare in bagno, passai davanti alla camera di luigi mentre lui usciva, sbirciai all’interno Catalina, sua nonna, era stesa nuda a gambe larghe sul letto singolo di nostro figlio, dalla figa stava colando il suo sperma. Mi guardò sorridendomi sguaiata. Maledettissima puttana!! si era fatta praticamente tutta la famiglia, nipote compreso!!
Mia suocera aveva sessantasette anni. Dolores era la prima di tre figli, due femmine ed un maschio. Mia moglie era nata quando Catalina aveva appena 17 anni. Lei e suo marito Eduardo avevano fatto molti sacrifici per allevare la prole, visto che la loro era una famiglia povera.
Vivevano in una casa piccolissima in andalusia, a Jerez de la Pronterà in una zona povera della spagna, La loro abitazione era costituita da due soli vani più un piccolo bagno, la privacy era un lusso che non potevano permettersi. Dormivano tutti in un unica camera, Paula, la figlia più piccola dormiva con i genitori nel letto matrimoniale, Dolores e Alejo dormivano su di un unico letto singolo, l’uno con la testa dalla parte dei piedi dell’altro.
Dolores mi raccontava che il padre era un uomo molto focoso, che aveva bisogno di sfogare i suoi istinti quasi giornalmente. Molto spesso i figli erano testimoni dei rapporti sessuali dei genitori.
In quell’ambiente degenerato e malsano, in quel clima di forzata promiscuità, nell’età in cui gli ormoni impazziscono, i figli iniziarono un perverso rapporto incestuoso, d’altronde, in un contesto di quel tipo non avrebbe potuto essere diversamente.
Dai racconti di Dolores, quell’ambiente privo di principi etici aveva traviato la loro concezione di morale. Del resto avevo avuto modo anch’io di constatare quanto fossero disinibite e troie le due sorelle.
Catalina era una signora leggermente robusta ancora bella nonostante l’età. I suoi occhi verdi, ammaliavano ancora il genere maschile. Aveva delle belle labbra grosse e sensuali, che promettevano lussuriosi piaceri. Le tette di una bella quarta erano leggermente cadenti, ma non avevano bisogno necessariamente del sostegno di un reggiseno, spesso sotto le maglie si indovinavano dei capezzoloni grossi come un’oliva. Aveva un bel culo ancora alto, non stonava un po di pancetta sotto la quale, quando portava i pantaloni attillati, si notava una dolce protuberanza in corrispondenza del pube. Insomma era ancora una gran gnocca.
Era una donna molto disinibita, non aveva problemi a girare per casa con solo le mutande ed una canottiera addosso a coprire l’indispensabile. Ovviamente questo non mi disturbava anzi era un belvedere!
Quelle volte che avevo avuto l’occasione di sbirciare tra le sue cosce avevo potuto osservare che indossava delle mutande, molto leggere, quasi trasparenti, in corrispondenza del pube si poteva intravedere il triangolo scuro dei peli, Parte dei quali uscivano lateralmente.
Avevo affrontato l’argomento con Dolores la quale mi disse che visto i suoi trascorsi non dovevo stupirmi di come girava per casa. E se mi dava fastidio ne avrebbe parlato con sua madre, naturalmente mi guardai bene dal dirle di intercedere.
Ricordo di un pomeriggio che mia moglie era andata dalla parrucchiera, nostro figlio era a fare i compiti da amici, io ero in ufficio a evadere alcune pratiche. Mia suocera era in soggiorno che guardava la televisione.
Finii quello che stavo facendo e mi spostai in soggiorno.
Mia suocera era distesa sul divano, si era addormentata. Aveva una gamba allungata sul divano ed una, raccolta, appoggiata alla spalliera. Praticamente aveva quasi le gambe aperte.
La canottiera era salita sulla pancia ed aveva una spallina abbassata, che lasciava uscire un capezzolo e parte della larga aureola.
Rimasi un attimo ammaliato a guardarla, mi avvicinai piano al divano, notai che le mutande bianche in corrispondenza della figa avevano un alone più scuro, vagamente giallino, alcuni peli grigi uscivano dai lati dell’indumento, Mi inginocchiai davanti al divano e mi chinai ad annusare, Fui colpito da un intenso effluvio di piscio misto a un fantastico odore di umori vaginali ed un vago sentore di sudore, il pelo sicuramente tratteneva ed amplificava quei splendidi aromi che mi facevano impazzire. Il mio cazzo si inalberò stimolato da quel bouchet di figa matura, era una mia debolezza a cui non sapevo resistere. Portai il naso a contatto con il tessuto dell’indumento, aspirai profondamente quella puzza che tanto mi eccitava. Ero impazzito cazzo! stavo annusando la figa odorosa di mia suocera!! Strofinai leggermente il naso lungo la fessura del suo sesso, passai leggero la lingua sul tessuto saturato dai residui di piscio che si erano asciugati sulla mutandine, il suo sapore salato mi esaltava.
Le mie avventate esplorazioni sul suo intimò la destarono leggermente: Si mosse, la gamba che era appoggiata alla spalliera si piegò sopra alla mia testa colpendomi con il ginocchio, si svegliò del tutto e rimase a guardarmi ancora mezza addormentata, quando si rese conto della mia posizione, spalancò gli occhi:-“Cosa stavi facendo!!!” Cazzo mi aveva sgammato:-“ Scusami Catalina mi è caduta una chiave sotto al divano.” Riuscii a tirare fuori solo una scusa banale.
Lei mi guardò fisso, si guardò il seno scoperto, le mutande completamente esposte, scoppiò a ridere, mi guardò nuovamente con un sorriso biricchino e mi chiese:-“E l’hai poi trovata quella chiave?….O vuoi una mano” Capii benissimo che aveva capito, ma continuai con la mia scusa:- “No…Grazie l’ho trovata” Gli sorrisi imbarazzato.
In quel momento sentii la chiave del portoncino d’entrata girare, non feci in tempo ad alzarmi, mia moglie, con un tempismo incredibile, si affacciò alla porta e rimase un attimo interdetta a guardare la scena: Io che ero inginocchiato davanti al divano dove era stesa sua madre seminuda.
Scoppiò a ridere senza riuscire a fermarsi, alla sua risata si unì quella di sua madre.
Decisamente oggi scaturivo ilarità in tutti!!
Tra le risate mia moglie mi chiese:-“ Ma….Per caso stavi facendo una dichiarazione d’amore a mia madre?” Per fortuna mia suocera intervenne, ridendo a sua volta:-“ Non è come può sembrare” E rise di nuovo di gusto! Aggiunse:-“Tuo marito stava solo cercando qualcosa sotto al divano.”
Mi allontanai imbarazzato, mi girai di nuovo a guardare Catalina che mi sorrise divertita ammonendomi agitando un dito in aria, si rimise a posto la canottiera.
Dolores andò a mettersi qualcosa di più comodo per stare in casa.
All’ora di cena ci accomodammo a tavola, io ero seduto a fianco di mia suocera, che oltre alle solite mutande indossava una corta maglietta.
Mia moglie indossava un grembiule che di solito portava in casa che le arrivava a mezza coscia, naturalmente abbondantemente sbottonato, ovviamente, come sua abitudine, l’intimo era minimale. Lei era seduta accanto a Luigi che, come succedeva spesso ormai, aveva sicuramente una bella visuale tra le cosce di mamma.
Mangiammo chiacchierando del più e del meno, distratto dalle belle cosce , abbondantemente scoperte, di mia suocera, leggermente segnate dalla cellulite, ma comunque molto appetibili.
Dopo cena, io e le donne ci accomodammo in soggiorno, Luigi andò in camera a chattare con i suoi amici.
Io e Dolores ci accomodammo sul divano, mentre Catalina si sedette sulla poltrona davanti a noi.
Mia moglie aveva il grembiule sbottonato fino sull’ ombelico, potevo vedere la sua bella figa pelosa coperta da un’inesistente perizoma che spariva tra le sue gonfie labbra, che lei non si preoccupava minimamente di nascondere, in casa quell’abbigliamento era diventato una costante, ospiti o meno!
Mia suocera non si scomponeva minimamente per le nudità di sua figlia.
D’altronde Catalina si era accomodata a sua volta, in maniera scomposta, apparentemente indifferente allo scenario che mostrava, era seduta con le gambe larghe, si vedevano le mutandine bianche e si notava l’alone in corrispondenza della passera. La notò anche Dolores che disse alla madre:-“Mamma….. hai le mutande non proprio pulite!” Lei rise per niente imbarazzata:-“Veramente dovevo cambiarmele prima, ma poi mi sono appisolata sul divano….Fa niente le cambierò domani” Ci pensò un attimo e poi aggiunse:-“A tuo papà piaceva……Ehm……Al naturale ed io ci ho fatto l’abitudine a non lavarmi con troppa assiduità” Io pensai che l’indomani quelle mutandine sarebbero state in piedi da sole!
Mia moglie rise e la informò:-“Dunque papà era un porco come lo è mio marito, con gli stessi gusti” Scoppiarono a ridere sghignazzando e prendendomi, bonariamente, in giro.
Guardammo la tv, trasmettevano Report su rai 3, era interessante ma non riuscivo a concentrarmi, la visione delle mutande di mia suocera, con i peli grigi che sbordavano ai lati dell’indumento me lo impedivano, cercavo di non guardare, ma il mio sguardo cadeva sempre lì, mia suocera sicuramente se ne accorgeva ma non faceva niente per impedirmelo. Del resto anche gli occhi di Catalina si soffermavano spesso sulla mia patta, dove la sagoma del mio cazzo turgido era ben evidente, la vedevo scambiare dei sorrisini complici con sua figlia. Ste troie!
Non era facile seguire il programma giornalistico, ed a volte commentarlo con delle distrazioni di quella sorta!
Ad un certo punto della serata la mia erezione, da tanto era intensa, mi provocò dolore alla verga. Avvertii le due donne che sarei andato a coricarmi perché ero stanco. Quando mi alzai, i pantaloni della tuta risultarono deformati dalla mia incredibile erezione resa ancora più evidente dalla postura eretta, sembrava che all’altezza del mio uccello avessi un paletto. Questa mia condizione fu motivo di esilaranti risate da parte delle due maialone. Mia moglie ridendo mi disse:-“Ma ti facciamo tirare così tanto il cazzo?……Anche mia madre?!…..Sei veramente un porco!!” Sua madre scoppiò a ridere:-“Beh……Sono lusingata di farti questo effetto, alla mia età non credevo di poter ancora essere così interessante, scusami se rido…..
Comunque devo dire, da quanto vedo dai tuoi pantaloni, che mia figlia è stata fortunata, oltre a essere un bell’uomo sei anche ben dotato, complimenti.”
Risposi a mia suocera:-“Ti ringrazio per i complimenti Catalina, e li ricambio: Sei una bella figa e vestita in quella maniera mi fai l’effetto che vedi, comunque niente che una buona dormita non possa risolvere.”
Avrei voluto dire a mia suocera che era una gran gnocca e che le avrei leccato la figa sozza per delle ore, che le avrei spaccato il culo e sfondato la figa con il mio cazzo che tanto le piaceva. Invece le dissi solo:-“.Buona notte”
Mia suocera mi sorrise allargando ulteriormente le gambe , mi augurò buon riposo ed io mi ritirai.
Mi ci volle un po per addormentarmi. Mi svegliai al buio con una strana sensazione, avevo qualcosa sulla faccia. Le mie narici captarono un odore già noto, una sorta di deja-vu olfattivo, un intenso aroma di urina misto al tipico odore di piacere femminile e di figa sudata. Cazzo! Riconobbi l’odore delle mutande di mia suocera che qualcuno mi stava premendo sulla faccia.
Aspirai a pieni polmoni quel pungente effluvio tremendamente osceno ed eccitante, il mio cazzo si inturgidì all’istante.
Il buio fu squarciato dall’accensione della luce. Mia moglie stesa al mio fianco mi teneva l’indumento di sua madre leggermente premuto sul naso, mi sorrise:-“Ti piace l’odore della frega di mia madre, vero?…..Sei un maiale!!…..Un porco!!…..Dì la verità…..Oggi stavi odorando la sua figa vero? ”
Mi tolsi le mutande dalla faccia per poter replicare, senza rispondere direttamente:-“Come cazzo hai fatto!!……te le ha date lei?” Mi guardò con uno sguardo carico di libidine:-“Certo che me le ha date lei…..Mi ha detto di non dirtelo ma io ho voluto che tu sapessi che lei è ancora più troia di me e di mia sorella e tu sai benissimo che ce ne vuole!” Prese le mutande di sua madre e se le portò al naso, chiuse gli occhi ed aspirò a lungo:-“Cazzo…..Che buon odore di figa….Mmmmm……Fantastico.” Prese l’indumento tra le mani, lo tese e leccò la pattina che era stata a contatto con la passera di Catalina, mi guardò con dissolutezza:-“Che buono il sapore di mia madre…..Era da tanto che non avevo più la possibilità di godermelo!” Me le mise davanti alla bocca e mi invitò:-“Assaggia…..Senti quanto è buona la figa di mamma!” Assaggiai passando la lingua lungo tutta la pattina resa scivolosa dagli umori della passera di mia suocera accumulatisi nel giro di almeno tre giorni! Il sapore era tra il dolce e salato, leggermente acidulo, tremendamente osceno ed eccitante, che assieme all’odore formavano un connubio fantastico.
Io e Dolores ci baciammo scambiandoci i miasmi che ancora aleggiavano nelle nostre bocche. Lei infilò la mano nelle mie mutande alla ricerca del mio cazzo, me lo strinse forte passando il pollice sulla punta resa scivolosa dalla mia liquida eccitazione, si abbassò a baciarmi e leccarmi i capezzoli che sono una mia zona erogena particolarmente sensibile, mi conosceva bene, sapeva come darmi piacere.
Scivolò piano verso il basso impadronendosi della mia virilità. Lo ingoiò facendoselo arrivare fino in gola, Mi infilò un dito nel buco del culo, aumentando di molto il mio già alto tasso di libidine, ricambiai infilandole una mano tra le cosce che lei si premurò di allargare, era un lago, i suoi peli erano resi appiccicosi dai suoi abbondanti umori. Le cercai la clitoride e la pizzicai tra le dita, la sentii mugolare con il mio cazzo in bocca.
Presi le mutande di mia suocera e la tornai ad odorare con passione. Questo assieme al pompino di mia moglie mi fece raggiungere l’orgasmo.
Ero troppo eccitato e le venni in bocca quasi immediatamente, lei ingoiò tutto succhiando ed aspirando con grande libidine e piacere.
Mi rilassai un attimo e poi asserii la mia volontà di ricambiare il piacere che mi aveva dato. Lei mi fermò subito, mi disse:-“ No!……tu stai fermo e guarda!!” Si stese nuda a gambe larghe, si portò le mani sulla figa ed iniziò a smanettarsi la clitoride, si infilava le dita nella vagina e poi si portava le dita, lorde dei suoi umori, alla bocca succhiandosele con avidità. Mentre si sditalinava mi guardava con gli occhi spalancati, leccandosi le labbra.
Io ero di nuovo in tiro e me lo presi in mano masturbandomi assieme a lei, era una cosa che non avevamo mai fatto, ma mi piaceva.
Dolores inarcò il bacino infilandosi un dito dell’altra mano nel culo:-“Guardami…….Guarda quanto sono troia……Ti piace guardarmi, vero?……Ti piace guardare la mia figa sfondata, vero?”
Venne urlando il suo piacere, io eccitato dal suo orgasmo sborrai di nuovo schizzandomi sulla pancia e sul petto.
La abbracciai, il mio sperma si spalmò sui i nostri corpi. La baciai dolcemente e ci addormentammo così, stretti l’uno all’altro.
Al mattino ci alzammo e, dopo la toilette e la colazione, ci dividemmo: Mia moglie uscì per recarsi al lavoro. Mio figlio, come sempre in ritardo, si precipitò a prendere l’ascensore per andare a scuola. Io rimasi a casa con Catalina perché mi ero preso tre giorni di tregua dal lavoro, che sommati al weekend diventavano cinque.
Approfittai per aggiustare la lavatrice che avevamo in bagno, ero appassionato del bricolage e se potevo, la manutenzione di casa me la facevo da me.
Iniziai a smontare i pannelli che costituivano l’involucro esterno dell’elettrodomestico, mentre lavoravo mi venne lo stimolo della pipì e mi avvicinai alla tazza per pisciare, mentre espletavo il mio bisogno, la porta del bagno si aprì, entrò mia suocera, quando si rese conto dell’intromissione mi chiese scusa, ma invece di uscire subito, si soffermò un attimo ad ammirare il cazzo mentre pisciavo, che avevo fuori dai pantaloni, alzò lo sguardo ad incontrare i miei occhi, mi sorrise maliziosamente, io ricambiai con un espressione ebete, dopo un’altra occhiata al mio membro, con calma, uscì dalla porta, chiudendosela alle spalle. Io ero rimasto sconcertato, non ero riuscito a reagire allo stupore e non avevo fatto niente per coprirmi. Terminai di orinare e poi tornai al mio lavoro.
Ci misi un po a trovare il guasto, si trattava della pompa di scarico, il problema era che il pannello che proteggeva la pompa non lo potevo smontare completamente perché, attraverso, ci passavano alcuni cavi che non potevo interrompere, altrimenti avrei dovuto riconfigurare il software dell’elettrodomestico e non avevo ne gli strumenti ne la competenza necessari per poterlo fare, quindi con una mano dovevo tenere il pannello e con l’altra dovevo eseguire la riparazione e non era semplice.
Mentre pensavo che mi ero infilato in un ginepraio con quella riparazione, e mi stavo maledicendo per la mia passione per l’lobbistica, Catalina si riaffacciò davanti alla porta, si diresse urgentemente verso il Wc, mi guardò e mi disse:-“E’ una questione impellente….Devo pisciare!” E senza attendere oltre si sedette sul sanitario, evidentemente non aveva le mutande perché si alzo solamente il corto grembiule che indossava, senza doversi abbassare l’intimo. Il wc era messo in posizione parallela rispetto alla lavatrice, quindi non avevo visuale sulle sue intimità, vedevo solo le natiche nude appoggiate sulla tavoletta del water.
Io feci l’atto di alzarmi per uscire ma lei mi fermò:-“ No! …..Non serve che ti alzi…..Tanto ne avrai viste ancora no?” Seguì il rumore di un abbondante scroscio liquido cadere sul fondo del sanitario, seguito da un sibilo causato dall’urina che usciva dalla sua uretra. Lei si svuotò con un sospiro di soddisfazione e liberazione.
Mi guardò e mi sorrise:-“Non ce la facevo più……Aaah…..Che sollievo!!” Mi guardò con curiosità e commentò:-“Ma come fai a lavorare scomodo in quella maniera?……Scusa…..Se vuoi ti do una mano!” La ringraziai:-“Beh….Se mi tieni il pannello in plastica mi faresti una cortesia”
Si alzò con le gambe larghe ai lati del wc, strappò un pezzettino di carta igienica, si sollevò il davanti del corto grembiule e si asciugò la figa gocciolante. Si volse verso di me e mi disse:-“Sei proprio un maialino, ti piace guardare mentre piscio, vero?…Gli uomini impazziscono a veder urinare una donna!….Chissà cosa c’è di così interessante!!!”
Effettivamente il cazzo mi scoppiava nei pantaloncini, difatti era stato molto eccitante vederla fare la pipì!
Le sorrisi, lei si alzò e si mise in piedi al mio fianco, con una mano prese in mano il pannello e l’altra se la portò tra le cosce per coprirsi la passera con il tessuto del coprisole con finto pudore, mi guardò con uno sguardo birichino:-“Ecco……Altrimenti ti distrai!”
Un po deluso, anche se lo spettacolo, in verità, era ugualmente licenzioso, ritornai al mio lavoro, nel mentre discorrevo e scherzavo con mia suocera.
Ebbi bisogno di un attrezzo che era nella cassetta di lavoro poco lontano, chiesi a Catalina di prendermelo, si girò e si chinò a cercare l’utensile esponendo alla mia vista il suo bel culo nudo, grazie alla posa le chiappe si aprirono, mostrando la scura rosetta dell’ano e più in basso, tra le cosce, la sua bella e vecchia patonza con le piccole labbra grasse e sporgenti, il folto pelo grigio incorniciava la figa e si spingeva, meno fitto, fino al buco del culo! Una vista oscena e tremendamente eccitante!!
Senza girarsi mi disse:-“Ti stai divertendo vero, porco!….Ti piace la mia vecchia patacca! Vero maiale?” Mi misi a ridere divertito dalla sua battuta, con ironia risposi:-“ Mia cara Catalina sei proprio una gran vacca a mostrare così la sorca a tuo genero!!” Si girò a porgermi l’attrezzo che aveva in mano. Mi sorrise e mi rispose:-“Beh……Se pensi che io sia troppo troia a farti vedere le mie grazie, puoi sempre girarti dall’altra parte……Comunque, mi sembra, dall’uccello che preme contro i tuoi pantaloncini, che tu non abbia nessuna intenzione di girarti!!”
Ridemmo tutti e due. Mia suocera si accucciò sopra di me a gambe larghe, con la figa ad una decina di centimetri dal mio volto. Disse:-“Ormai hai visto tutto quello che c’era da vedere, quindi posso anche mettermi in una posizione più comoda!”
La vista era tremendamente indecente e lubrica: La sua sorca era aperta e sporca dei suoi umori e da residui di urina essiccata che rendevano i peli appiccicosi, tra le grosse labbra scure si vedevano tracce di ciprino accumulato tra le pieghe interne della sua figona visibilmente sozza! La grosssa clitoride, anch’essa totalmente ricoperta di sedimenti vaginali, era completamente eretta e turgida, a confermare la sua eccitazione.
Ero sconvolto da quella libidinosa vista e dalla sua troiaggine, Sentii il cazzo uscirmi di lato dai pantaloncini, da tanto ero eccitato.
Potevo sentire il forte odore del suo sesso, già da quella distanza. L’odore di piscio era predominante e si fondeva con gli altri forti aromi stagionati da alcuni giorni di scarsa igiene. Ero profondamente attratto da quegli afrori!
Senza esitazioni affondai il viso tra le invitanti labbra aperte di quella grossa patacca, lei non aspettava altro: Il forte odore mi colpì come un pugno dello stomaco, ormai travolto dalla libidine, andai a cercare con la lingua, la “ricottina” che avevo notato all’interno della sua vecchia sorca. Il sapore era tremendamente eccitante ed osceno, leggermente amaro ed acido, pastoso sulla lingua. Assolutamente afrodisiaco.
Strofinavo le guance, il naso, le labbra in quella vecchia figona: Sembravo un cane che cerca di impregnarsi dell’odore delle sue prede!
il pensiero che mia suocera mi si offrisse, lercia e laida in quella maniera, senza nessun imbarazzo e senza nessuna vergogna, mi faceva impazzire dalla libidine. Quasi venivo senza toccarmi!!
Presi tra le labbra la sua abnorme clitoride e la ripulii dalla cremina che la ricopriva ingoiandola con voracità, cercando i rimasugli spingendo la lingua fin dentro al cappuccio che la ospitava.
Mia suocera urlava dal piacere e si accucciò completamente, incollandomi la figa al viso e strofinandomela sulle labbra muovendo in maniera convulsa il bacino. :-“Bastardo mi fai morire!!!……Puliscimi tutta la figa!!……Senti come puzza!!!…Maiale!…..Mangiamela tutta!!!”
Portai le mie mani sulle tette, gli presi capezzoli tra le dita stringendoli tra le dita, la sentii aspirare l’aria tra i denti:-“Si palpami!!…strappami i capezzoli bastardo!” Mi prese i capelli tirandomeli:-“Lecca!!….Me la stai leccando proprio bene maiale!!…..Ti piace la figa sozza di mammina! Vero?”
La sentii contorcersi dal piacere mentre le palpavo le tettone a piene mani, strofinando i palmi sui grossi capezzoli eccitati.
La sentii sussultare, ansimare ed urlare il suo piacere, mentre continuava ad inveire contro di me, insultandomi.
Sentii il caldo e denso liquido del suo piacere scendermi in gola, lo ingoiai con avidità.
Raggiunse un lungo e devastante orgasmo, doveva essere molto tempo che non veniva, spense il suo piacere finendo di strofinarsi sulla mie labbra ormai tumefatte!
Non ebbi il tempo di riprendermi: Si alzò in piedi, si strappo di dosso l’unico indumento che indossava, mi prese per un braccio e mi fece alzare a mia volta, mi trascinò quasi di peso verso la camera, mi spinse sul letto, mi prese i pantaloncini e me li strappò di dosso come aveva fatto con il suo grembiule.
Come una furia si gettò sul cazzò che si era ammosciato, intimorito dalla sua intraprendenza. Lo prese in mano e senza indugi, se lo portò alla bocca ingoiandolo. Mi sentivo un sex,toy, un bambolotto gonfiabile!! Lei voleva solo il mio cazzo!….Beh…. in fondo anche a me interessava solo la sua sorca!!
Non ci mise molto per farmelo tirare di nuovo: Succhiava come un’idrovora!
Quando raggiunse la consistenza da lei bramata, mi salì a cavallo e si impalò sul cazzo, urlando come un’ossessa:-“Ho bisogno di cazzo!!!….Finalmente una bella scopata!!!….Oh Dio che bello!!!….Muoviti bastardo….Fammelo sentire!!!” In realtà era lei che mi stava cavalcando alla grande, praticamente saltando sul cazzo! Era una virago impazzita!
Esaltato da quella nuova ed inusuale, violenta esperienza, mi eccitai come raramente mi era successo, muovevo il mio bacino in sincronia con le sue cavalcate. Lei portò le mani ai lati del mio capo, spingendosi in avanti con il busto. In quella maniera le sue tettone leggermente cadenti mi ballavano davanti al viso, le presi strizzandole con le mani, mi impadronii di un capezzolo con le labbra succhiandolo con grande piacere, alternandomi dall’uno all’altro.
Portai una mano sul suo culo, le cercai l’ano e gli infilai il dito nel buco.
Godeva impazzita dal piacere, le portai alle labbra il dito sporco che le avevo messo nel culo, lei lo succhiò con bramosia. Si abbassò a baciarmi, io sapevo della sua figa, la sua bocca del suo culo: Sublime!
Sentii il suo orgasmo arrivare impellente, annunciato dal suo tremore e dagli spasmi del suo ventre, sentii i suoi movimenti di bacino farsi più frenetici, si abbassò a cercarmi le labbra. Venne mentre mi baciava, i suoi gemiti furono soffocati dalle nostre lingue che si cercavano, stimolato dal suo orgasmo, venni anch’io riempiendole l’utero!
Si accasciò sul mio petto, momentaneamente appagata. Mi abbracciò ancora ansimante cercandomi nuovamente la bocca, anelando qualche coccola, le carezzai i capelli, era ritornata la suocera gentile e scanzonata che conoscevo.
Mi disse semplicemente sorridendomi:-“Ho ancora bisogno di cazzo!” Io guardai il “soldato” a riposo, lei segui il mio sguardo e mi sorrise furba:-“A lui ci penso io!” Me lo prese in bocca ripulendolo dagli umori che lo imbrattavano.
Sapeva il fatto suo: Me lo succhiava divinamente, l’esperienza non le mancava! In breve me lo fece resuscitare, scese sulle palle con la lingua e si spinse fino sul culo, dove dopo avermi aperto le chiappe mi infilò la lingua nel buco. Non c’è dubbio, era proprio una gran troia!
La girai con la pancia verso il basso, e come fece lei prima a me, le aprii le chiappe e le leccai il buco del culo decisamente molto odoroso.
Lei capì:-“Maiale vuoi farmi il culo!….é da parecchio che non lo prendo…..L’ultima volta è stato Alejo che mi ha inculato!” Troia puttanona!!….Si era fatta anche il figlio!!
Infervorato da quella oscena scoperta, le salii sopra, la presi per i capelli e con un unico colpo la penetrai fino in fondo, trovandola meno larga di quello che pensavo.
Lei urlò per il dolore, ma subito dopo, presa dal piacere, iniziò a muovere il culo per sentirlo fino in fondo! La stavo inculando con vigore, eccitato dal pensiero di lei che si faceva inchiappettare da suo figlio!
Le portai una mano davanti a palparle la figa e a stimolarle la clitoride, pizzicandola con un dito.
Lei mugolava di piacere e ricambiava con vigore le mie spinte, si girò di lato con la testa a cercare la mia bocca con la lingua già fuori, ci slinguammo con piacere. Lei, comprendendo il mio stato d’animo mi disse:-“Ti eccita sapere che mio figlio mi ha scopato….Vero?…..Ti sarebbe piaciuto guardare, vero maiale?” Eccitata dalle sue stesse parole, la sentii fremere. Mi disse:-“Ho anche leccato la figa delle mie figlie se è per quello!! Mentre il mio povero marito mi guardava!” Cazzo…Cazzo,,,,Cazzo….Che famiglia di depravati!! Urlai:-“ Sei una grandissima troia……Siete tutte delle gran puttane!!” Lei:-“Si!….Dimmelo quello che sono….Dimmi che sono una gran troia1……Dimmi ancora che sono una puttana!…..Dai sborrami nel culo!…..Riempimi l’intestino!!”
Era troppo: Ero tutto sudando dalla libidine, non potevo credere quanto fossero bagasce le mie donne, di quanto fosse degenerata la sua famiglia!
La stavo sditalinando con suo sommo piacere visto come scuoteva il bacino, la presi per i capelli e le misi la lingua in bocca, venni mentre le spingevo la nerchia su per il culo con vigore, intanto lei gemeva e farfugliava frasi senza senso, persa nell’orgasmo che la stava sconquassando. Le riempii il culo di sborra, sentivo i fiotti di sperma diradarsi, rimasi nel suo culo fino a quando sentii il cazzo ammosciarsi, lo estrassi sporco di residui fecali, mi stesi a fianco di Catalina. Ci sorridemmo guardandoci reciprocamente. Le accarezzai le chiappe finendoci in mezzo con le dita che si bagnarono con i residui fuorusciti dal suo culo, le misi in bocca prima a lei e poi le portai alle mie labbra finendo di ripulirle. Lei mi disse semplicemente:-“già” Ci mettemmo nella posizione del sessantanove, io la ripulii dalla sborra, mista con gli umori vaginali e resti anali che stavano uscendo dai suoi orifizi, lei ricambiava con voracità, mi pulì il cazzo dai residui del suo culo e del mio sperma.
Dopo esserci fatti un po di affettuose coccole come da sua richiesta, (a volte era una troia assatanata e altre una gattina in cerca di moine) e dopo esserci rilassati un attimo, ritornammo al dovere, riprendemmo la riparazione della lavatrice nudi come eravamo.
Terminai il lavoro nel giro di una ventina di minuti, grazie al suo aiuto.
Stavo per alzarmi per racattare gli attrezzi sparsi in giro, lei che era davanti a me a gambe aperte, con la passera poco lontano dalla mia faccia mi disse:-“devo pisciare” Io la guardai, le sorrisi e le dissi:-“Fai pure!” Lei si piegò leggermente sulle ginocchia sporgendosi in avanti e tenendosi a figa aperta con le mani, mi avvertì:-“ Sta arrivando!” Mi avvicinai al suo sesso spalancato aprendo la bocca, uno scroscio, paglierino e speziato mi colpì il volto, mi premurai ad intercettare il biondo liquido salato con la lingua, facendomelo scendere in gola, in parte finì a terra. Lei mi chiese di trattenere un po di liquido in bocca, mi alzai, ci baciammo mentre io le passavo il piscio che avevo in bocca, che lei ingoiò con piacere.
Mi chiese:-“Ti va di ricambiare?…Mi farei volentieri una belle bevuta di piscia!” Le risposi che avrei ricambiato con piacere! Lei si inginocchiò quasi in adorazione davanti al mio cazzo barzotto:-“Dai fammela in bocca!…..Te la bevo tutta!….Ho sete!!” Mi chiese inoltre di pisciare a piccoli fiotti.
Mi prese in bocca il cazzo a fior di labbra. Iniziai a pisciare piano, lasciando a lei il tempo di ingoiare, praticamente mi stava poppando il piscio dal cazzo! La sentivo ciucciare proprio come fanno i bimbi con il biberon! Deglutiva con ingordigia. Non avevo mai conosciuto una vacca simile!
Ormai stavo finendo la minzione ma lei continuava a poppare ed ingoiare, non ne perdeva un goccio!
Quando finii, fece una smorfia di piacere:-“Cazzo, che bevuta….buona, calda e salata come piace a mè” Si alzò porgendomi le labbra bagnate dalla mia urina, la baciai slinguandola con libidine.
Per terra c’era una pozza di piscio, andai a cercare uno strofinaccio e pulii, ci facemmo la doccia.
Catalina dopo essersi vestita con solo una maglietta che le copriva appena il culo, si mise ai fornelli per preparare il pranzo. Ormai non mancava molto al rientro della mia cara mogliettina, che da quanto avevo percepito dalle parole di sua madre, era molto più troia di quanto pensassi.
Mia suocera era una cuoca provetta, dopo poco dalla cucina uscì un invitante profumino di buon cibo che mi fece venire l’acquolina in bocca.
Stavo mettendo in ordine il mio angolo bricolage, quando sentii Luigi entrare dalla porta d’entrata dell’appartamento, Passò a salutarmi e dopo si diresse in cucina dalla nonna.
Dolores arrivò dopo una ventina di minuti, quando già Catalina aveva messo in tavola, Luigi venne ad avvertirmi che il pranzo era pronto.
Come d’abitudine, mia moglie e Luigi si sedettero da un lato del tavolo, io e Catalina dall’altro, Lei nell’accomodarsi si alzò la maglietta fino ai fianchi e mi guardò sorridendo maliziosamente. Non c’era dubbio: Era proprio una gran troia esibizionista!
Sbirciai dalla sua parte: Il cespuglio di peli grigi spuntava da sotto la pancetta. Le cosce opulente, con appena un accenno di cellulite, erano in bella mostra: Cazzo…. mi faceva impazzire di libidine, e lei lo sapeva bene! La sua voglia di esibizionismo, la sua fregola e dissolutezza, in contrasto con i canoni della sua età, rendeva estremamente indecente il suo comportamento.
Nel tardo pomeriggio, Catalina ci accompagnò a fare la spesa nel vicino supermercato.
Luigi rimase a casa a studiare e a chattare con i suoi amici.
In auto Dolores, vestita con un top scandaloso ed un paio di fuseau che lasciavano veramente poco all’immaginazione, si sedette al mio fianco, sua madre, abbigliata con una maglia che esaltava i suoi grossi capezzoli ed una stretta gonna nera a mezza coscia, in centro al sedile posteriore, naturalmente con le gambe larghe,
Misi lo specchietto retrovisore puntato tra le cosce di mia suocera, per sedersi comoda aveva dovuto arriotolare la gonna fino sulle anche, vidi che indossava un paio di minuscole mutandine di mia moglie. Lo spettacolo era ancora più osceno di quando non le indossava: La folta peluria grigia spuntava ai lati dell’intimo che non riusciva a contenere completamente la sua vecchia, e grassa patonza!
Mia moglie, vedendo che mi accarezzavo il cazzo da sopra i pantaloni mentre guardavo il retrovisore, si girò a controllare, mia suocera non fece niente per celarsi alla sua vista. Dolores Guardò la madre sorridendole e le disse:-“Mamma sei proprio una lurida troia!….Così mi fai morire il marito di infarto!” Lei scoppiò a ridere laida:-“Se non è morto questa mattina, con tutte le porcate che abbiamo fatto, certo non muore adesso!!!” Mia moglie mi guardò fintamente scandalizzata:-“Certo che siete proprio dei porci!!…Io a lavorare e voi a divertirvi!….Maiali!!!..Ero certa che sarebbe successo!!”
Io ero rosso come un peperone e non sapevo cosa dire, loro, quelle vaccone, ridevano!
Parcheggiammo nel parcheggio sotterraneo, prendemmo la scala mobile fino all’interno del negozio, facemmo la spesa per l’intera settimana, come del resto eravamo abituati.
Dopo aver pagato alla cassa, ci fermammo al bar del supermercato per un caffè, loro due si sedettero ed io andai ad ordinare, in attesa di pagare mi girai verso il nostro tavolo: Catalina, a gambe larghe naturalmente, dava spettacolo, sentii i commenti di un tavolo di ragazzi seduti poco lontano dalla cassa:-“Che troia quella vecchia!” - “Guarda si vedono tutti i peli! - Che baldracche che sono: Una mostra la figa e quell’altra le tette….Quelle due troie hanno bisogno di cazzo!!
Tornai al tavolo e le ragguagliai sui commenti che avevo sentito, risero divertite: Mia suocera guardò i ragazzi e poi allargò ulteriormente le gambe scivolando sulla sedia, mia moglie, non volendo essere da meno, prese un lembo del top e si scoprì un capezzolo. I ragazzi si guardavano tra di loro , increduli, eccitati e turbati dalla lussuriosa esibizione delle due troie. Io naturalmente avevo il cazzo che mi scoppiava.
Rientrammo a casa. Ormai era quasi ora di cena, io e Luigi ci finimmo una partita a scacchi che avevamo in sospeso, le donne si dedicarono alla cucina. Cenammo e passammo la serata in casa, andammo a dormire presto.
I Giorni di permesso passarono in fretta, allietati dalle scopate giornaliere con mia suocera, che non sembrava mai sazia! Mia moglie voleva che le raccontassi tutto e poi si faceva scopare a sua volta. Veramente un tour de force!!
Ricordo come adesso l’ultimo giorno di sosta dal lavoro: Era mattino e mi alzai dal letto per andare in bagno, passai davanti alla camera di luigi mentre lui usciva, sbirciai all’interno Catalina, sua nonna, era stesa nuda a gambe larghe sul letto singolo di nostro figlio, dalla figa stava colando il suo sperma. Mi guardò sorridendomi sguaiata. Maledettissima puttana!! si era fatta praticamente tutta la famiglia, nipote compreso!!
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