Schiava
di
TATONE2
genere
dominazione
Preciso che sono nato maschio, ma che sin dalla tenera età, mi sono sentita femmina, con tutte le problematiche che si sono presentate in famiglia, e all'esterno della stessa.
Inutile raccontare quanto la mia natura mi ha provocato problemi, e vessazzioni, ormai superate, di allora conservo dei buoni ricordi, come le prime esperienze sesuali, avute da giovanissima, con uomini molto più maturi di mè, lo ringrazio, in primis Franco, che mi ha resa donna, che ha raccolto la miaerginità, un bocciolo che grazie a lui, è diventata un fiore.
Ma bando ai ricordi, belli e brutti, ora sono unadonna matura, rinchiusa in un corpo maschile, non più nella gioventù, ma aimè, una donna anziana, di sessant'anni, con moteplici esperienze, di coppia, alternate nel tempo.
Ma passiamo al presente, circa un anno fà, ho conosciuto un giovane ragazzo, bello, simpatico, attraente, esicuramente sexi, e mai avrei pensato che fosse interessato alla mia persona, Federico, ventotto anni, difficile credere che ci potesse essere una storia.
Lo conosco in palestra, io la frequento, per cercare di tenere tonificati i miei glutei, ho sempre avuto un culo da favola, e delle gambe strepitose, ne vado fiera, lui, il classico palestrato sciupafemmine.
Io ferquento da alcuni anni questa palestra, e grazie al cambio di nome da maschile al femminile, posso, entrare nello spogliatoio delle donne, ho sempre fatto on modo che non si capisse che ero maschio, e non ho mai dato fastidio alle donne geneticamente donne.
Per tutti sono Paola, donna simpatica, zitella, ma cordiale e giovanile, così, iniziò, la mia avventura.
Federico, iniiò subito a puntarmi, scherzava, instaurava un rapporto diciamo simpatico, io dal canto mio cercavo di non esponermi, visto la mia sessualità, ma col passare del tempo, mi risultò simpatico, e non sò come accettai un suo invito a cena.
L a sera dell'appuntamento, mi preparai con minuziosa precisione, nonostante la mia età, ho un corpo diciamo perfetto, un bel seno, grazie alla solita operazione mammaria, ho una quarta, soda ben proporzionata, al mio fisico, indossai reggiseno e slip di pizzo nero, reggicalze e calze anchesse nere, e aggiunsi una gonna nera ne corta ne lunga e una camicetta bianca, scollata, che mostrava il mio meraviglioso seno.
Ai piedi un paio di decoltè nere, tacco dieci, un trucco lieve, che risaltava i miei occhi verdi, i miei capelli neri, lunghi, che cadevano sulle mie spalle, mi sentivo una regina.
Federico si presenta puntualissimo, salgo in auto e ci rechiamo in un ristorante molto appartato, e molto buono, e mentre ceniamo, chiacchieriamo del più e del meno, e dopo alcun bicchieri di vino, la discussione diventa più personale, e lì capisco che Federico non è uno stupido.
Senza giri di parole, ma con garbo, mi dice di sapere chi sono, e che si sente attratto da mè, io per un attimo nego, madopo alcuni minuti, capitolo, e dichiaro choi sono.
a mente serena non lo avrei mai fatto, ma ormai era successo, avevo dichiarato di essere una travestita, omosessuale, ma in quel momento successe, e dopo una mezz'ora, eravamo a casa mia, io ero a gambe larghe, che mi gustavo il cazzo di Federico, che mi pompava il culo.
Gemevo e lo imploravo di sfondarmi, e lui provvedeve a soddisfarmi, fino ad innondarmi di sperma.
Dopo un paio di mesi, mi convinse ad accogliere nel nostro letto un secondocazo, cosa sublime, e poi trè, e dopo un paio di mesi, divenni il giocattolo di sconosciuti.
Ma la cosa non mi dava fastidio, anzi, mi rendevo conto che mi piaceva, il non decidere chi e quandi miscopava, mi rendeva felice, ma il massimo lo raggiunsi quando mi Federico mi porto, una sera in un clab sadomaso, aveva preso cotatto in precedenza, e al nostro arrivo, dopo esserci spogliati, entrammo nella sala comune, e trovai una decina di coppie, maschi e femmine, io ero l'unica trans accompagnata.
Poco dopo, mi legarono a una croce, e iniziarono a turno, a palparmi, e col passarte dei minuti le carezze divennero schiaffi e percosse, e poi le penetrazioni.
Le donne masturbavano e percuoteano ilo mio cazzo, i maschi mi inculavano a turno, donandomi il loro sperma, e poi, quando iniziarono a scopare le varie femmine, mi slegarono, e il mio compito fù di ripulire le loro vagine.
Passai una serata fantastica, e verso mattina, quando ci cogedammo, per ultimi, Federico mi presentò il titolare, che mi propose di firmare una cessione.
Intendeva la cessione della mia persona, Federico aveva già concordato con lui il passaggio di proprietà.
Sì, se firmavo diventavo sua, incondizionatamente, una schiava sessuale, non avrei più potuto scegliere cosa fare con chi farlo, e come farlo, come e se vestirmi, avrei rinunciato al possesso del mio corpo e dell'arbitrio della mia persona.
Accettai, sapevo di essere ormai anziana, e che poche possibilità avrei avuto come singol di avere rapporti, ma così sarei stata al centro delle attenzioni di molti.
Pochi giorni dopo mi presentai al clab, Angelo il proprietario, mi fà spogliare e inizia a darmi a una sequenza incontrollata di maschi, non sò se è mattino o pomeriggio o notte, vengo scopata, in continuazione, per una settimana, lo sperma cola in continuazione dal mio ano, ormai devastao, non posso lavarmi, mangio quel poco che mi danno, mi mettono una gabbia al cazzo e fodo solo perchè mi inculano di continuo.
Mi annullano, lo fanno per alcuni mesi, e così, divento una vera schiava,.
Mi permettono di vestirm. lavarmi, divento una vera donna, al comando di uomini, mi sono annullata, accetto tutto, orge, con più uomini, vengo affittata a ore o a giorni, ne sono felice, anzi lo bramo.
Il mio futuro?, non ho futuro, sono una schiava, sò che il mio futuro è nullo, non usano precauzioni, mai visto un preservativo, pagano cifre elevate perscoparmi a pelle, bevo litri di sperma, e altrettanti li accolgo nel mio culo, è il mio destino, sono carne da macello.
Settimana scorsa sono stata ceduta a un bordello ataunisino, sono ormai troppo vecchia per il mio padrone ho soddisfatto tanta gente, partirò a breve, non tornerò più in Patria, lo sò, sarò una puttana scopata da cazzi pazzeschi, ma ne sono felice, è la mia natura.
Il viaggio? nuda, su di un peschereccio, con un equipaggio di otto maschi, di dieci giorni, arriverò sfondata, ma feice. il mio nuovo padrone avrà recuperato il mio costo.
Inutile raccontare quanto la mia natura mi ha provocato problemi, e vessazzioni, ormai superate, di allora conservo dei buoni ricordi, come le prime esperienze sesuali, avute da giovanissima, con uomini molto più maturi di mè, lo ringrazio, in primis Franco, che mi ha resa donna, che ha raccolto la miaerginità, un bocciolo che grazie a lui, è diventata un fiore.
Ma bando ai ricordi, belli e brutti, ora sono unadonna matura, rinchiusa in un corpo maschile, non più nella gioventù, ma aimè, una donna anziana, di sessant'anni, con moteplici esperienze, di coppia, alternate nel tempo.
Ma passiamo al presente, circa un anno fà, ho conosciuto un giovane ragazzo, bello, simpatico, attraente, esicuramente sexi, e mai avrei pensato che fosse interessato alla mia persona, Federico, ventotto anni, difficile credere che ci potesse essere una storia.
Lo conosco in palestra, io la frequento, per cercare di tenere tonificati i miei glutei, ho sempre avuto un culo da favola, e delle gambe strepitose, ne vado fiera, lui, il classico palestrato sciupafemmine.
Io ferquento da alcuni anni questa palestra, e grazie al cambio di nome da maschile al femminile, posso, entrare nello spogliatoio delle donne, ho sempre fatto on modo che non si capisse che ero maschio, e non ho mai dato fastidio alle donne geneticamente donne.
Per tutti sono Paola, donna simpatica, zitella, ma cordiale e giovanile, così, iniziò, la mia avventura.
Federico, iniiò subito a puntarmi, scherzava, instaurava un rapporto diciamo simpatico, io dal canto mio cercavo di non esponermi, visto la mia sessualità, ma col passare del tempo, mi risultò simpatico, e non sò come accettai un suo invito a cena.
L a sera dell'appuntamento, mi preparai con minuziosa precisione, nonostante la mia età, ho un corpo diciamo perfetto, un bel seno, grazie alla solita operazione mammaria, ho una quarta, soda ben proporzionata, al mio fisico, indossai reggiseno e slip di pizzo nero, reggicalze e calze anchesse nere, e aggiunsi una gonna nera ne corta ne lunga e una camicetta bianca, scollata, che mostrava il mio meraviglioso seno.
Ai piedi un paio di decoltè nere, tacco dieci, un trucco lieve, che risaltava i miei occhi verdi, i miei capelli neri, lunghi, che cadevano sulle mie spalle, mi sentivo una regina.
Federico si presenta puntualissimo, salgo in auto e ci rechiamo in un ristorante molto appartato, e molto buono, e mentre ceniamo, chiacchieriamo del più e del meno, e dopo alcun bicchieri di vino, la discussione diventa più personale, e lì capisco che Federico non è uno stupido.
Senza giri di parole, ma con garbo, mi dice di sapere chi sono, e che si sente attratto da mè, io per un attimo nego, madopo alcuni minuti, capitolo, e dichiaro choi sono.
a mente serena non lo avrei mai fatto, ma ormai era successo, avevo dichiarato di essere una travestita, omosessuale, ma in quel momento successe, e dopo una mezz'ora, eravamo a casa mia, io ero a gambe larghe, che mi gustavo il cazzo di Federico, che mi pompava il culo.
Gemevo e lo imploravo di sfondarmi, e lui provvedeve a soddisfarmi, fino ad innondarmi di sperma.
Dopo un paio di mesi, mi convinse ad accogliere nel nostro letto un secondocazo, cosa sublime, e poi trè, e dopo un paio di mesi, divenni il giocattolo di sconosciuti.
Ma la cosa non mi dava fastidio, anzi, mi rendevo conto che mi piaceva, il non decidere chi e quandi miscopava, mi rendeva felice, ma il massimo lo raggiunsi quando mi Federico mi porto, una sera in un clab sadomaso, aveva preso cotatto in precedenza, e al nostro arrivo, dopo esserci spogliati, entrammo nella sala comune, e trovai una decina di coppie, maschi e femmine, io ero l'unica trans accompagnata.
Poco dopo, mi legarono a una croce, e iniziarono a turno, a palparmi, e col passarte dei minuti le carezze divennero schiaffi e percosse, e poi le penetrazioni.
Le donne masturbavano e percuoteano ilo mio cazzo, i maschi mi inculavano a turno, donandomi il loro sperma, e poi, quando iniziarono a scopare le varie femmine, mi slegarono, e il mio compito fù di ripulire le loro vagine.
Passai una serata fantastica, e verso mattina, quando ci cogedammo, per ultimi, Federico mi presentò il titolare, che mi propose di firmare una cessione.
Intendeva la cessione della mia persona, Federico aveva già concordato con lui il passaggio di proprietà.
Sì, se firmavo diventavo sua, incondizionatamente, una schiava sessuale, non avrei più potuto scegliere cosa fare con chi farlo, e come farlo, come e se vestirmi, avrei rinunciato al possesso del mio corpo e dell'arbitrio della mia persona.
Accettai, sapevo di essere ormai anziana, e che poche possibilità avrei avuto come singol di avere rapporti, ma così sarei stata al centro delle attenzioni di molti.
Pochi giorni dopo mi presentai al clab, Angelo il proprietario, mi fà spogliare e inizia a darmi a una sequenza incontrollata di maschi, non sò se è mattino o pomeriggio o notte, vengo scopata, in continuazione, per una settimana, lo sperma cola in continuazione dal mio ano, ormai devastao, non posso lavarmi, mangio quel poco che mi danno, mi mettono una gabbia al cazzo e fodo solo perchè mi inculano di continuo.
Mi annullano, lo fanno per alcuni mesi, e così, divento una vera schiava,.
Mi permettono di vestirm. lavarmi, divento una vera donna, al comando di uomini, mi sono annullata, accetto tutto, orge, con più uomini, vengo affittata a ore o a giorni, ne sono felice, anzi lo bramo.
Il mio futuro?, non ho futuro, sono una schiava, sò che il mio futuro è nullo, non usano precauzioni, mai visto un preservativo, pagano cifre elevate perscoparmi a pelle, bevo litri di sperma, e altrettanti li accolgo nel mio culo, è il mio destino, sono carne da macello.
Settimana scorsa sono stata ceduta a un bordello ataunisino, sono ormai troppo vecchia per il mio padrone ho soddisfatto tanta gente, partirò a breve, non tornerò più in Patria, lo sò, sarò una puttana scopata da cazzi pazzeschi, ma ne sono felice, è la mia natura.
Il viaggio? nuda, su di un peschereccio, con un equipaggio di otto maschi, di dieci giorni, arriverò sfondata, ma feice. il mio nuovo padrone avrà recuperato il mio costo.
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