Ivana, amore di suocera
di
TATONE2
genere
incesti
Mi ero sposato da poco, e devo dire, che durante il fidanzamento, non avevo frequentato molto i miei suoceri, lui, Augusto, un omone, tipico padre padrone, e Ivana mia suocera, una donna sottomesso gracile, nemmeno tanto carina, donna mi nuta, quarantacinque anni, a prima vista insignificante.
Mio suocero, cacciatore di donne, probabilmente la scopava pochissimo, se non del tutto, e lei mi sembrava rassegnata.
Il primo anno di matrimonio, sono venuti, nostri ospiti al mare, ho una villetta fronte mare, e così, ho potuto conescerla meglio.
Mio suocero rimase solo la prima settimana, poi dovette rientrare per motivi di lavoro, diceva lui, sicuramente, avrebbe trascorso il resto del mese con la sua amante, e mia suocera lo sapeva.
Successe che pochi giorni dopo la sua partenza, potei ammirare meglio mia suocera, non era male, in costume, belle tettine, un culetto niente male, e belle gambe.
Iniziai a spiarla, e misi una telecamerina in camera sua, e potei vederla finalmente nuda, era ben fatta, e cosa pazzesca, appena si ritirava, si masturbava con un cazzone di gomma di notevoli dimensioni, se lo sbatteva co forza in figa, e in culo.
Io mi sparavo delle seghe pazzesche, e scopavo mia moglie facendola urlare dal piacere, volevo che sua madre sapesse che ero un vero maiale.
Era circa metà mese, quando mia moglie, si assentò trè giorni, per un problema in ufficio, e io rimasi con Ivana, subito la sera stessa, la invitai in un ristorantino che conoscevo vicino.
Alle otto si presentò in sala, era uno schianto, indossava un tubino nero, che le copriva a stento il seno, e con l'abbronzatura, era ancora più sexi, ai piedi un paiio di sandali neri tacco dieci, ben truccata e pettinata, non sembrava più lei.
Rimasi basito, mi complimentai con lei, e Ivana divenne rossa, poi ci incaminammo, presi l'auto e partimmo.
Durante il viaggio, più volte, le accarezzai la gamba, e lei non sembrava esserne dispiaciuta.
Cenammo, e bevemmo, e parlammo, e finito, rincasammo.
appena saliti in auto, ho visto che il vestito le stava scivolando, mostrando l'aureola dei capezzoli, il suo respiro, sollevava ritmicamente i seni, e ad un certo punto, i capezzoli fecero capolino.
Ivana cercò di sollevare il vestito, ma glielo impedii, la guardai negli occhi, e lebaciai i seni.
Inizialmente cercò di allontanarmi, ma io continuai a succhiare i suoi capezzoli, che si irrigidirono, e le palpai i suoi meravigliosi seni.
Si sciolse, e mi lasciò fare, la baciai, e le infilai la mano trà le cosce, era bagnata, strappai lo slip, l toccai la figa depilata, fracida di umori, spogliat le dissi, ma sei pazzo, quì mi possono vedere, meglio vedranno una figa da urlo, e velocemente mi diressi verso casa.
Lei iniziò a masturbarsi, godeva, io impazzivo, e una volta nel cortile, la veci scendere dall'auto, la appoggiai al covano della mia auto a pecora, e le infilai il mio cazzo durissimo, emise un gemito, e la montai con forza, le chiusi la bocca visto che urlava dal piacere, tale figlia tale madre.
Le venni in figa in pochi minuti, fù stupendo, poi la portai in casa, la baciavo e lei ricambiava frullando la sua lingua con la mia, e andammo a letto.
Iniziò con il farmi un pompino da urlo, e appena fù duro, si sedette sopra e lo fece sparire nella sua figa.
Scopammo tutta la notte, e alla mattina ero esausto, la trovai nuda in cucina intenta a prepararmi la colazione, la bacai, e seduta sul tavola la penetrai, dandole colpi fortissimi e facendola quasi svenire.
Andammo in spiaggia, lei mise la testa sul mio petto e iniziò a raccontarmi di suo marito, di come la scopava, di quello che le fece da sposina, fino ad oggi, poi mi chiese una cosa, promettimelo mi disse, non lascerai mia figlia vero?, ma scherzi, ora che vi ho tutte e due? sei matta?, le tolsi ilcostume, la misi a pancia otto, e lo infilai nel suo culo, lei urlò, e poi iniziò a godere, me sono inculata per una mezz'ora.
Al ritorno di mia moglie, tutto tornò normale, e una volta a casa, continuammo a vederci di nascosto, e a fine settembre, una, anzi due dolcissime sorprese, erano rimaste gravide.
Avrò due figli, da madre e figlia, stupendo.
Mio suocero, cacciatore di donne, probabilmente la scopava pochissimo, se non del tutto, e lei mi sembrava rassegnata.
Il primo anno di matrimonio, sono venuti, nostri ospiti al mare, ho una villetta fronte mare, e così, ho potuto conescerla meglio.
Mio suocero rimase solo la prima settimana, poi dovette rientrare per motivi di lavoro, diceva lui, sicuramente, avrebbe trascorso il resto del mese con la sua amante, e mia suocera lo sapeva.
Successe che pochi giorni dopo la sua partenza, potei ammirare meglio mia suocera, non era male, in costume, belle tettine, un culetto niente male, e belle gambe.
Iniziai a spiarla, e misi una telecamerina in camera sua, e potei vederla finalmente nuda, era ben fatta, e cosa pazzesca, appena si ritirava, si masturbava con un cazzone di gomma di notevoli dimensioni, se lo sbatteva co forza in figa, e in culo.
Io mi sparavo delle seghe pazzesche, e scopavo mia moglie facendola urlare dal piacere, volevo che sua madre sapesse che ero un vero maiale.
Era circa metà mese, quando mia moglie, si assentò trè giorni, per un problema in ufficio, e io rimasi con Ivana, subito la sera stessa, la invitai in un ristorantino che conoscevo vicino.
Alle otto si presentò in sala, era uno schianto, indossava un tubino nero, che le copriva a stento il seno, e con l'abbronzatura, era ancora più sexi, ai piedi un paiio di sandali neri tacco dieci, ben truccata e pettinata, non sembrava più lei.
Rimasi basito, mi complimentai con lei, e Ivana divenne rossa, poi ci incaminammo, presi l'auto e partimmo.
Durante il viaggio, più volte, le accarezzai la gamba, e lei non sembrava esserne dispiaciuta.
Cenammo, e bevemmo, e parlammo, e finito, rincasammo.
appena saliti in auto, ho visto che il vestito le stava scivolando, mostrando l'aureola dei capezzoli, il suo respiro, sollevava ritmicamente i seni, e ad un certo punto, i capezzoli fecero capolino.
Ivana cercò di sollevare il vestito, ma glielo impedii, la guardai negli occhi, e lebaciai i seni.
Inizialmente cercò di allontanarmi, ma io continuai a succhiare i suoi capezzoli, che si irrigidirono, e le palpai i suoi meravigliosi seni.
Si sciolse, e mi lasciò fare, la baciai, e le infilai la mano trà le cosce, era bagnata, strappai lo slip, l toccai la figa depilata, fracida di umori, spogliat le dissi, ma sei pazzo, quì mi possono vedere, meglio vedranno una figa da urlo, e velocemente mi diressi verso casa.
Lei iniziò a masturbarsi, godeva, io impazzivo, e una volta nel cortile, la veci scendere dall'auto, la appoggiai al covano della mia auto a pecora, e le infilai il mio cazzo durissimo, emise un gemito, e la montai con forza, le chiusi la bocca visto che urlava dal piacere, tale figlia tale madre.
Le venni in figa in pochi minuti, fù stupendo, poi la portai in casa, la baciavo e lei ricambiava frullando la sua lingua con la mia, e andammo a letto.
Iniziò con il farmi un pompino da urlo, e appena fù duro, si sedette sopra e lo fece sparire nella sua figa.
Scopammo tutta la notte, e alla mattina ero esausto, la trovai nuda in cucina intenta a prepararmi la colazione, la bacai, e seduta sul tavola la penetrai, dandole colpi fortissimi e facendola quasi svenire.
Andammo in spiaggia, lei mise la testa sul mio petto e iniziò a raccontarmi di suo marito, di come la scopava, di quello che le fece da sposina, fino ad oggi, poi mi chiese una cosa, promettimelo mi disse, non lascerai mia figlia vero?, ma scherzi, ora che vi ho tutte e due? sei matta?, le tolsi ilcostume, la misi a pancia otto, e lo infilai nel suo culo, lei urlò, e poi iniziò a godere, me sono inculata per una mezz'ora.
Al ritorno di mia moglie, tutto tornò normale, e una volta a casa, continuammo a vederci di nascosto, e a fine settembre, una, anzi due dolcissime sorprese, erano rimaste gravide.
Avrò due figli, da madre e figlia, stupendo.
1
2
7
voti
voti
valutazione
5.5
5.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Estremo amoreracconto sucessivo
Succhia Paola succhia
Commenti dei lettori al racconto erotico