Estremo amore
di
TATONE2
genere
gay
Non ho mai avuto problemi ad accogliere cazzi nel mio culo, mi ci hanno abituata sin da giovanissima.
I primi che mi hanno avuta erano molto più grandi di mè, io ragazzino ho iniziato presto a conoscere il mio stesso sesso.
Di primi pompini con ingoio, il mio insegnante mi ha resa femmina, e ha iniziato a dilatarmi senza alcun problema.
Col passare degli anni, i cazzi diventavano sempre più grandi e lunghi, e così, all'università, ho iniziato a frequentare studenti fricani, arabi, ecc.
Io ero sempre più omosessuale, e iniziavo a travestirmi, rendendomi sempre più femminile, e quindi, mi risultava più facile abbordarli.
Inizia così, il mio perido più bello, dove venivo posseduta da cazzi estremi, che lentamente, resero il mio culo, un vero baratro.
Non mi bastava mai, dovevo provare sempre più emozioni, e così, iniziai a frequentare una comunità araba, mi innamorai follemente di Alì, avevo ventiquattro anni, e lui quaranta, era dotatissimo, e porco.
Capì subito la mia natura avventurosa, così, iniziò a presentarmi a dei suoi amici, conoscendomi bene sapeva che non avrei mai resistito a dei cazzi ultrà, e in breve, finii nel letto di maschi dotatissimi.
Capii subito che Alì ne guadagnava da tutto ciò, divenni in breve, una prostituta, ma la cosa non mi dava ness'un problema, anzi, mi fece venire un'idea, perchè farlo per altri, e non per mè sola?.
Lascia Alì, e iniziai a frequentare da sola la zona araba, e incontravo clienti guadagnado due volte, primo soldi, secondo piacere, la voce delle mie, diciamo capacità di prendere calibri notevoli, si diffuse.
E dopo circa un anno di vita, dicamo così, incontrai Mustafà, un cinquantenne, non troppo curato, e molto volgare, inizialmente non volevo andarci a letto, anche se la marchetta non era male, fù un comune amico a convincermi.
Entrò in camera, io ero in reggicalze, calze e tacchi, indossavo una vestaglia di pizzo, che risaltava il mio seno, e le ie curve, e non nascondeva il mio cazo duro.
Si avvicinò, mi accarezzo e mi attrasse a sè, mi baciò, e la sua lingua mi confuse, mi abbracciò forte, e mi fece sciogliere.
Poco dopo si denudò, e rimase come mamma lo aveva fatto, rimasi stupefatta.
Trà le gambe penzolava una proboscide, arrivava al ginocchio, e non era del tutto in tiro.
Lo toccai, lo baciai, e iniziò a indurursi veramente, mi ritrovai trà le mani una mazza di carne.
Ero terrorizzata, ho preso cazzi bestiali, ma non così, mi mise a pancia sopra, mi allargò le gambe e le sollevò, mise della crema che avevo sul comodino, lo unse, e poi sorrise.
Appoggiò la deforme cappella al mio ano, i suoi occhi divampavano di libidine, e spinse, entrando mi dilatò all'estremo.
Poi scivolò dentro di mè, sono profonda, è vero, ma mai avrei potuto prenderlo tutto, e quando arrivò all'ansa del mio intestino, sentii dolore, e poi come se nulla fosse, entrò del tutto, mi aveva riposizionato parte delle mie interiora.
Lo sentivo ala base dello stomaco, e mi piaceva, e così iniziò a pomparmi da lento, sempre più veloce.
Poi si sfilò, mi girò, e riprese a scoparmi, urlavo dal piacere il mio cazzo sborrava di continuo, e lui mi tratteneva per i fianchi, insultandomi, e dopo una ventina di minuti, mi riempì di sperma, una valanga di caldo sperma.
Si sfilò, e il mio ano rimase oscenamente aperto, mi aveva sfondata, capii che non sarebbe più stato possibile tornare normale.
I giorni successivi, furono pazzeschi, il mio ano era del tutto rovinato, i clienti che ci passarono rimasi allubiti dal fatto che non riuscivo a dargli piacere.
Dopo circa un mese, rintracciai Mustafà, andai fuori l'azienda dove lavorava, ero in auto, ben truccaTA, MINIABITO, AUTOREGGENTI E TACCHI NUDA SOTTO, IL MKO SENO FATICAVA A RIMANERE NEL VESTITO, LUI MI VIDE E SALì IN AUTO.
Per prima cosa, gli restituii il danaro che mia aveva dato quella sera, aggiunsi una buona dose di denaro, poi presi la sua mano e gli chiesi se potevo diventare la sua puttana.
Un'ora dopo, ero a pecora e mi godevo il suo mostruoso cazzo nel culo.
Ora sono la sua puttana, vivo per lui, con lui, e ogni sera il suo cazzo mi devasta.
I primi che mi hanno avuta erano molto più grandi di mè, io ragazzino ho iniziato presto a conoscere il mio stesso sesso.
Di primi pompini con ingoio, il mio insegnante mi ha resa femmina, e ha iniziato a dilatarmi senza alcun problema.
Col passare degli anni, i cazzi diventavano sempre più grandi e lunghi, e così, all'università, ho iniziato a frequentare studenti fricani, arabi, ecc.
Io ero sempre più omosessuale, e iniziavo a travestirmi, rendendomi sempre più femminile, e quindi, mi risultava più facile abbordarli.
Inizia così, il mio perido più bello, dove venivo posseduta da cazzi estremi, che lentamente, resero il mio culo, un vero baratro.
Non mi bastava mai, dovevo provare sempre più emozioni, e così, iniziai a frequentare una comunità araba, mi innamorai follemente di Alì, avevo ventiquattro anni, e lui quaranta, era dotatissimo, e porco.
Capì subito la mia natura avventurosa, così, iniziò a presentarmi a dei suoi amici, conoscendomi bene sapeva che non avrei mai resistito a dei cazzi ultrà, e in breve, finii nel letto di maschi dotatissimi.
Capii subito che Alì ne guadagnava da tutto ciò, divenni in breve, una prostituta, ma la cosa non mi dava ness'un problema, anzi, mi fece venire un'idea, perchè farlo per altri, e non per mè sola?.
Lascia Alì, e iniziai a frequentare da sola la zona araba, e incontravo clienti guadagnado due volte, primo soldi, secondo piacere, la voce delle mie, diciamo capacità di prendere calibri notevoli, si diffuse.
E dopo circa un anno di vita, dicamo così, incontrai Mustafà, un cinquantenne, non troppo curato, e molto volgare, inizialmente non volevo andarci a letto, anche se la marchetta non era male, fù un comune amico a convincermi.
Entrò in camera, io ero in reggicalze, calze e tacchi, indossavo una vestaglia di pizzo, che risaltava il mio seno, e le ie curve, e non nascondeva il mio cazo duro.
Si avvicinò, mi accarezzo e mi attrasse a sè, mi baciò, e la sua lingua mi confuse, mi abbracciò forte, e mi fece sciogliere.
Poco dopo si denudò, e rimase come mamma lo aveva fatto, rimasi stupefatta.
Trà le gambe penzolava una proboscide, arrivava al ginocchio, e non era del tutto in tiro.
Lo toccai, lo baciai, e iniziò a indurursi veramente, mi ritrovai trà le mani una mazza di carne.
Ero terrorizzata, ho preso cazzi bestiali, ma non così, mi mise a pancia sopra, mi allargò le gambe e le sollevò, mise della crema che avevo sul comodino, lo unse, e poi sorrise.
Appoggiò la deforme cappella al mio ano, i suoi occhi divampavano di libidine, e spinse, entrando mi dilatò all'estremo.
Poi scivolò dentro di mè, sono profonda, è vero, ma mai avrei potuto prenderlo tutto, e quando arrivò all'ansa del mio intestino, sentii dolore, e poi come se nulla fosse, entrò del tutto, mi aveva riposizionato parte delle mie interiora.
Lo sentivo ala base dello stomaco, e mi piaceva, e così iniziò a pomparmi da lento, sempre più veloce.
Poi si sfilò, mi girò, e riprese a scoparmi, urlavo dal piacere il mio cazzo sborrava di continuo, e lui mi tratteneva per i fianchi, insultandomi, e dopo una ventina di minuti, mi riempì di sperma, una valanga di caldo sperma.
Si sfilò, e il mio ano rimase oscenamente aperto, mi aveva sfondata, capii che non sarebbe più stato possibile tornare normale.
I giorni successivi, furono pazzeschi, il mio ano era del tutto rovinato, i clienti che ci passarono rimasi allubiti dal fatto che non riuscivo a dargli piacere.
Dopo circa un mese, rintracciai Mustafà, andai fuori l'azienda dove lavorava, ero in auto, ben truccaTA, MINIABITO, AUTOREGGENTI E TACCHI NUDA SOTTO, IL MKO SENO FATICAVA A RIMANERE NEL VESTITO, LUI MI VIDE E SALì IN AUTO.
Per prima cosa, gli restituii il danaro che mia aveva dato quella sera, aggiunsi una buona dose di denaro, poi presi la sua mano e gli chiesi se potevo diventare la sua puttana.
Un'ora dopo, ero a pecora e mi godevo il suo mostruoso cazzo nel culo.
Ora sono la sua puttana, vivo per lui, con lui, e ogni sera il suo cazzo mi devasta.
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