Una storia sentimentale
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Una storia sentimentale
Giorgio.
"A tuo rischio e pericolo, caro Giorgio" dice Leo apostrofando con fare cospiratorio l'amico "E' un bar particolare quello. La parte sul retro è dichiarata come zona aperitivo ma...uhuhuhu, mio caro"
"Eviterei certi locali" dice con una certa pudicizia Giorgio "Insomma, vai lì, non sai chi ti può capitare, ti metti alla berlina di chiunque... E' imbarazzante"
"La prima volta forse ma, poi, ci fai il callo" ridacchi l'amico "Vai là, ti siedi al tavolo, ordini da mangiare e da bere e, ad un certo punto, zaac! Te lo tirano fuori e te lo succhiano"
"Ma dai.... E' già imbarazzante che una donna te lo faccia in senso normale"
"Ma che imbarazzo. Loro non sanno chi tu sia. E tu non vedi chi loro siano. Ma, se la cosa ti dovesse piacere, puoi tornare e richiedere 'quella della volta precedente'. O una performance più privè"
Giorgio scuote la testa "E poi sono costosi"
"No, perchè il costo è quello che mangi"
"Ma che genere di persona puo' esserci là sotto? vecchia, giovane, milf?"
"Ognuno di quello che hai detto"
"E lì non posso scegliere?"
"Non devi sapere chi c'è sotto"
"Intendevo: se richiedessi una compresa tra i venticinque e i trent'anni?"
"Ah, non saprei. io sono sempre andato così, a tentoni, quel che c'era c'era"
" magari ti mettevano un uomo"
"Mah, se c'era, ha fatto comunque un buon lavoro"
Alla fine, Giorgio si è lasciato convincere da quella cosa del succhia e lecca ed è andato al bistrot.
Lo hanno fatto accomodare in una sala dalle luci soffuse, servito da una cameriera bionda, con vesti talmente succinti da lasciare spazio a poca immaginazione. Si chiama Lucia e ha un bel seno strizzato in una camicia bianca che sembra dovesse esplodere da un momento all’altro.
Chissà cosa penseranno queste ragazze o ragazzi, a vedere sti tipi di clienti? Che van lì a mangiare o bere, aspettando che qualcuno, da sotto il tavolo, arrivasse per un pompino
Giorgio non si ricordo come ha fatto a farsi convincere ad andare lì per sottoporsi a quella prova.. “Puoi anche andarci in coppia, sai?” aveva detto Leo “Pensa, esci con un’amica e, mentre vi gustate il riso ai frutti di mare, arrivan sotto e vi succhiano come vongoe a tutte e due” era scoppiato a ridere
“Già è imbarazzante da solo..”
Al tavolo
“Prima volta qui?” chiede Lucy, blocchetto alla mano
“Ah, ehm, sì”
Lei sorride “Non si preoccupi, c’è sempre un certo imbarazzo le prime volte”
“Ecco, sì, immagino”
“Prima di ordinare dal menù, devo chiederle: etero o bisex?”
“Etero”
“Fascia di età?”
“Mi van bene maggiorenni”
Lei ride “Qui sono tutte maggiorenni”
“Sì, intendevo, dai venticinque ai 35”
“Va bene” annota qualcosa “Se poi lo desidera, può richiedere ancora per la prossima volta”
“vediamo come va qui” sorride lui
“Bene. Ora, passiamo al menù”
E’ arrivato al dolce e ancora nessuna è arrivata sotto il suo tavolo. Comincia a credere che sia tutta una farsa quando si sente armeggiare la patta dei pantaloni. Lui rimane lì, non fiata, i gomiti appoggiati al tavolo.
Subito diventa rigido e una mano lo afferra. Sente il respiro della donna sul suo sesso. Solo un attimo, poi la presa si allenta e…
Non succede nulla
Giorgio rimane perplesso. Che storia è questa?
“Mi spiace. La vedo scontento” dice Lucy
“Beh, sono a metà tra il deluso e il sollevato” paga la cena “Sollevato perché, non è nella mia natura fare questo genere di cose. Mi sono lasciato trasportare da un amico che viene spesso qui”
“E deluso perché?”
“Perché non posso conoscere colei che non è andata fino in fondo. Ma, non la posso biasimare. Magari è alla prima esperienza e, non se la sentiva a prestarsi a questa cosa”
“Sì, è così” ammette Lucy
“Aveva un bel tocco” sorride Giorgio “Delicato” saluta e si allontana
“Vuol dire che non tornerà più qui?”
“Non credo. Anche se.. Non mi spiacerebbe avere un altro di quel delicato contatto che ho ricevuto prima” e se ne va
Davanti un caffè
Giorgio sorseggia un caffè leggendo il giornale. L’amico Leo lo ha tampinato un po’ quella mattina “Allora? Com’è andata? Succhiata megagalattica?”
“Nulla”
“Nulla? Come nulla? Non sei andato?”
“Sono andato ma non è successo nulla”
“Ma no, è impossibile. Di la verità, ci hai ripensato e non sei andato”
“Sono andato”
“Eh ma dai, se ci sei andato, devono averti fatto il servizio”
“Non completamente”
“Eh dai Giorgio, parla”
“Ok, qualcuna è arrivata. Ha estratto ma, non è andata oltre. Contento e, prima che tu aggiunga qualcosa, non ne ho la più pallida idea del perché”
“Diavolo, sì, è strano. Sai, credo che capiti a quelli che non hanno iniziato da poco. Poi, il cliente si lamenta e la tizia, o il tizio, viene smammato”
“Non mi sono lamentato. Ho detto cosa è successo e ho detto che, comunque, non mi sono dispiaciuto”
“Uh, farai un incontro privè?”
“Boh?”
Ed è lì a rimuginare girando il cucchiaino nella tazzina quando sente una voce che lo fa destare “Credo che ormai si sia sciolto lo zucchero”
Lui alza lo sguardo e si ritrova davanti una giovane donna, dai capelli biondi che fuoriescono da un foulard azzurro, il corpo avvolto da una giacchetta e una gonna lunga e stretta fino alle caviglie. Ha un che di famigliare “Lucy, giusto?”
“Lucia Manni” si presenta
“Giorgio Cortani”
“Sì, lo scrittore”
“beh, non esageriamo. Scrivo qualche cosina sulle riviste, nulla di che” minimizza “Vuole accomodarsi? Le offro qual cosina?”
Lei accetta l’invito e si siede davanti a lui “Prenderò un caffè anche io”
“Dunque, signorina Lucia..”
“Non è il mio primo lavoro. Quello è per arrotondare”
“Io non giudico”
“Sono assistente al laboratorio di chimica dell’Università”
“Una ragazza intelligente e carina in un locale un po’ ambiguo”
“Un gentleman fascinoso in un locale ambiguo”
Lui ride, si sente in imbarazzo come un liceale alla prima esperienza. Sì, nutre un certo interesse per quella ragazza. Quanti anni potrebbe avere in più di lei “Ho un amico che è cliente abituale del posto. Mi ha preso per sfinimento. Non ero molto convinto ma, lui incideva sul fatto che la mia vita intima è allegra come una giornata di gennaio..”
“Anche gennaio può avere i suoi giorni positivi”
“Dovrei aspettare gennaio per capirlo”
Arriva il caffè per Lucy “Si potrebbe anticipare ad ottobre quel giorno di gennaio” l’intesa oltre il bordo della tazzina.
Giorgio si sente accalappiato da quegli occhi blu scuri e quel viso da diva anni 60 “Si potrebbe” beve anche lui “Sai.. Mi ci è voluto tutto il coraggio che potevo per recarmi nel bistrot. Non mi andava l’idea di qualcuno che.. insomma, sai cosa.. Voglio dire, se devi conoscere una ragazza, quella è l’ultima cosa che devi vedere”
“Il metodo vecchio” ride lei
“Sì parte con un corteggiamento, si parla del più e del meno, si scoprono i gusti degli altri. Magari si fa una passeggiata”
“E poi si arriva sera e lei chiede ‘Ti va’ un caffè su da me’? E lui dice..”
“Perché no” previene lui. Ora, i loro sguardi sono intrecciati saldamente “Ma prima del caffè, che ne diresti di farci una passeggiata?”
“Io dico che non è una cattiva idea”
La passeggiata
Giorgio si sente elettrizzato come al suo primo appuntamento. Ha trentacinque anni e tutta la vita davanti. E lei ne ha almeno dieci in meno ma chissene. Vuole sperare in un finale pirotecnico? No, mai stato da cavalcata selvaggia. Lui, blando e tranquillo
Aria frizzante, lei si stringe nella sua giacchetta a collo alto “Non ho avuto molte avventure” dice lei “La maggior parte ragazzi che sparivano dopo essersi fatto un giro”
“Io ho avuto le mie esperienze, ma si contano sulla punta delle dita. Sono andato molto vicino al matrimonio ma, si è risolto in un nulla di fatto”
“Come mai?”
“Io volevo essere padre, lei no”
“Ah”
“E tu?”
“Mi piacerebbe sì, un giorno”
Si fermano vicino ad una balaustra. Il fiume scorre lento e pigro sotto di loro “Non sono mai stato un tipo avventato” piega la testa di lato “Ma, ora, vorrei esserlo” si china verso di lei e la bacia
Lei, colta di sorpresa, accetta le labbra di lui e non si ritrae. Non c’è lingua in quel bacio. Solo labbra e il calore del suo corpo contro il proprio. Lui si discosta “Scusa, troppo audace”
Lei si avvicina a lui, il viso a pochi centimetri di distanza. Giusto un sospiro, una carezza sulle labbra di lui. Lei ricambia con una punta di lingua, le mani intrecciate a quelle di lui “No, affatto”
La confessione
“Vorrei essere onesta con te” dice lei d’improvviso. Sono in cucina da lei, lui appollaiato su un trespolo, con una tazza di cappuccino davanti. Lei che versa un caffè extra forte da una caffettiera. Mi imbarazza ma, è meglio che tu lo sappia.. Quella sera al bistrot, non appena ti ho visto, mi sono interessata subito a te”
“Sentimento reciproco”
“E, devo anche confessarti che..” imbarazzo, si studia le dita
“Eri tu sotto il tavolo?”
Lei si blocca, arrossisce e lo fissa sbalordito “Come hai fatto a?..”
“Il sospiro. Quando ci siamo baciati sul lungo fiume, che tu hai baciato me, ha sospirato nella stessa maniera in cui ho sentito sospirare sul mio.. Ok” si schiarisce la gola “E il modo in cui mi hai afferrato la mano. Un tocco così non si dimentica”
Lei arrossisce “Uh, beh… Mi sento imbarazzatissima”
“Perché dovresti?”
“Ecco, per il fatto che io ho visto quella certa cosa che deve essere vista solo alla fine”
Lui scoppia a ridere “Non dire sciocchezze” le afferra la mano “Non è di quello che mi sono innamorato. Ma di quello sguardo buio profondo nascosto nei tuoi occhi”
Lucy si sente sciogliere dentro. Mai nessuno le aveva rivolto tali parole. “Io.. Non so cosa dire”
“Bevi il caffè che si fredda” sorride lui
Lei acconsente. Poi, lui la prende per mano e la fa alzare. Che ne dici se.. “la bacia, le mani poggiate ai fianchi. Non fanno null’altro, si beatificano l’uno con l’altra “Per par condicio, dovrei farti vedere anche io la zona ultima”
“No, non rovinare l’attimo” la bacia ancora “Lascia che ti scopra poco alla volta”
“Vuoi che andiamo in camera da letto?”
“Fai strada”
Il sesso sentimentale
Si baciano, si accarezzano ma, non vanno oltre. Sembrano trattenersi, non osano. Poi, è Giorgio che prende l’iniziativa e comincia a sbottonarle la camicetta, lentamente, un bottone alla volta. Sotto, un bel reggiseno e quei seni gonfi che aveva visto strizzati nella sua divisa da cameriera. Misura tre. Le toglie e la getta via. Lei, un po’ timida che rimane a farsi contemplare nella sua perfezione. Lui che le sfiora il ventre e la bacia sul collo,sulle labbra.
Si spogliano a vicenda, piano, rimangono in intimo e continuano a baciarsi e accarezzarsi. Lui che le sfila il reggiseno liberando quel magnifico seno “E’ ora di far all’amore?”
“Solo se tu lo vuoi” sussurra lui
Lei annuisce, si fa togliere le mutandine. Rivela una peluria scura ben curata, un perfetto triangolo riccio già colmo di desiderio “Ne è valsa la pena” sorride lui baciandola sulla vagina
Lei gli sfila i boxer, liberando la sua erezione. Sorride, l’accarezza, si abbassa e lo bacia. Poi si rialza e continua baciarsi con lui.
Si lascia cadere sul letto, magnifica femmina nuda e lo invita con lo sguardo.
Lui si adagia piano, entra con il timore di farle male. Un debole sospiro, lui che affonda di più. Si baciano e si abbracciano, nessun movimento, baci e carezze, lui dentro di lei “Mi piace sentirti dentro” dice lei
“Ora, sei pronta?” chiede lui
Lei annuisce. Lui comincia a muoversi. Non in maniera insistente ma con armonica decisione. A Lucy questo piace e vorrebbe proseguire all’infinito. Il sesso entra in maniera dolce e continuano a baciarsi, beandosi uno dell’altra.
L’orgasmo arriva tardi e riempie ogni aspettativa. Felici, uno accanto all’altro, mano nella mano “Semplicemente magnifico” dice lui
“Semplicemente sublime” dice lei “Vuoi restare qui, stanotte?”
In tutta risposta, lui la bacia.
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