Max

di
genere
dominazione

Sono tutto eccitato, domani, rientra mia moglie con Max.
Max è l'amante di mia moglie, cinquant'anni, bel maschio, bel fisico, simpatico, e gran scopatore.
Mia moglie sessantaquattro anni, ben portati devo dire, sempre ben vestita, truccata, e disponibile, non certo con mè.
Non posso darle torto, sono omosessuale.
Ci siamo sposati giovani, io ventuno anni, e lei ventitrè, bellissima, fisico da urlo, seno duro, aureola grande,e capezzolo pronunciato, non era vergine, anzi, dall'età giovanissima, era stata con parecchi uomini, e tutti molto più grandi di lei.
Figa e culo, erano già ben collaudati, aveva intrattenuto, raccontato da lei, una sera quattro maschi, sfinendoli, e così ci siamo conusciuti, a una festa, e qualche giorno dopo, ero nel suo letto.
Io molto imbranato, e semivergine, di cazzo, con donne, meno di culo con maschi, e così, iniziò a piacermi scopare una donna e che donna.
Da subito, si rese conto che sessualmente non ero il massimo, anzi, la dovevo leccare per bene, per farla godere, perchè poi, appena entravo nella sua calda figa, pochi attimi e sborravo.
non sono mai riuscito a farla godere come meritava, ma non mi ha mai detto nulla.
Poi dopo alcuni anni di matrimonio, senza figli, non ne ero capace, incontrai l'uomo che mi rese donna, devo a Luca, un amicio di famiglia, che mi ha sverginato, e iniziato al travestimento, a truccarmi, e per poi portarmi in giro al suo braccio, mi faceva sentire donna.
Mi portò al motel, e mi scopò per ore, sfondandomi il culo, ormai tornato vergine.
Da allora ci incontrammo regolarmente, e ricominciai a truccarmi e travestirmi, ad uscire anche da sola trav di sera, quando mia moglie era dai suoi per alcuni giorni, e mi facevo adescare da sconosciuti, e scopavo come non ci fosse un domani.
Il sesso, con mia moglie, era quasi del tutto sparito, e lei dopo alcuni mesi, iniziò a tradirmi, e così, iniziò un periodo fantastico per mè, mi disse apertamente che aveva bisogno di cazzo, e visto che io non lo fornivo, lo avrebbe cercato fuori casa, io accettai, a una condizione, lei poteva andare con chiunque, ma doveva poi raccontarmi tutto, accettò.
Io dal canto mio le confessai la mia omosessualità, Gabriella sorrise e mi accarezzò, tesoro, lo sapevo da tempo, che sei omosessuale, ho visto i tuoi intimi scarpe ecc nascoste in cantina, anzi porta tutto a casa e mettili nell'armadio, e così uscì.
E così, al suo rientro, quando andava a scopare, io la aspettavo in reggicalze e tacchi, e mi segavo al suo racconto, mi lasciava sborrare sui suoi piedi inguainati dal naylon.
Io diventavo sempre più checca, faticavo a nascondere la mia natura femminile, e così, la mia famiglia lentamente mi allontanò, e fù mia moglie a consigliarmi, di diventare donna, di non nascondermi più, e così lo feci.
Iniziammo a vivere come due amiche, si discuteva di cose da donna, e col tempo, diventammo grandi amiche, e a presentarci i vari amanti del momento, dormivamo in due camere diverse, e ci portavamo i nostri maschi,anche se a volte, finivamo nello stesso letto, e ci facevamo scopare come pazze.
Tutto filò liscio fino a cinque anni fà, quando Gabriella, incontò Max, come dicevo giovane bello, e dotato, la loro devenne una relazione fissa, così me lo presentò, mi andò subito a genio, in casa io ero la cameriera, sapeva che ero il marito e che ero omosessuale, da subito, e così si divertiva ad avere due donne a sua disposizione, una nel letto e l'altra per casa.
Spesso entravo in camera loro, mentre scopavano, per portagli da bere o qualche cosa da mangiare, e osservavo il suo enorme cazzo sfondare mia moglie, la sentivo gemere, o urlare di poacere quando la inculava, e rimanevo ad ammirare le loro scopate, poi un bel giorno, circa un anno fà, Gabriella deve assentarsi per un mese circa causa lavoro, e io rimango a casa con Max.
Lo volevo, inutile negarlo, mi piaceva mi piaceva il suo cazzo, dovevo essere sua.
Era sabato, avevo preparato un ottimo pranzetto, e in più lo servivo in tacchi reggicalze e calze, con la gabbietta al cazzetto,e truccata da puttana.
Lo feci bere e molto, così a fine pranzo, si alzò, mi baciò e mi prese per mano, fino alla camera di mia moglie, bene troia, visto che la puttana non c'è, userò il tuo buco, e mi buttò sul letto.
Si spogliò, e mi mostrò il suo cazzone, mi tuffai a succhiarlo, e a fatica lo introdussi in parte nella bocca, lo feci venire e ingoiai tutto.
Mi tolse la gabbietta e mio disse di segarmi, cosa che feci con piacere io amo segarmi, venni in pochi attimi, e poi, mi disse di prepararmi, venne dietro di mè, mi prese per i fianchi, e lì lo pregai di usare della crema, che era sul tavolino, si unse il cazzo, e appoggiò la sua cappella al mio buco.
Trattenni il respiro, e la sentii entrare, mi dilatò dandomi del dolore e del bruciore, trattenni un urlo, mi domandai come facesse mia moglie a prenderlo senza battere ciglio, e poi spinse.
Lo sentii entrare fino alle palle, e poi uscire, e ricominciare, presto iniziai a godere.
Mi montò per una ventina di minuti, sborrai e pisciai più volte, mi rendevo conto che mi stava rovinando, che non sarei più stata come prima, e avevo ragione, dopo quella sera ho dovuto mettere il pannolino, perdevo pipì senza accorgermi, e lui ne fù felice, bene mi disse sei una femmina pisciona.
Seppi poi che anche mia moglie aveva lo stesso problema, e così ne fui felice.
Fino al ritorno di Gabriella, i divenni il suo giocattolo, il mio ano, faticava a chiudersi, il mio cazzetto, era morto,i testicoli non producevano più sperma, ero devastata, ma felice.
scritto il
2023-12-13
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