Carla l’imperatrice (3)
di
Parrucchiere
genere
dominazione
“Subito DIVINA PADRONA.”
La schiava in ginocchio sfilò le mutandine e si apprestò a leccare il SACRO FIORE che aveva tra le gambe, DIVINA CARLA le appoggiò un DIVINO PIEDINO sulla spalla, la prese per i capelli le sbatte’ la faccia sul proprio sesso e con impazienza la spronò,
“Schiava leccami bene fammi godere fino a quando non ti dico di smettere, soddisfa la tua DIVINA PADRONA.”
Dopo un’ora la schiava non riusciva quasi più a muovere la lingua, mentre DIVINA CARLA aveva perso il conto degli orgasmi che aveva avuto, le diede un calcio con il piede che aveva appoggiato sulla spalla, La schiava crollò miseramente a terra facendo ridere la sua PADRONA,
“Basta schiava mi hai soddisfatto, ora toglimi le calze e aiutami a spogliarmi, infilami le pantofole, portami al bagno,”
La schiava obbedì si mise a quattro zampe DIVINA CARLA si accomodò sulla sua schiena si aggrappò ai capelli le diede una pacca sul sedere,
“Muoviti cavallina svelta.”
Arrivata in bagno DIVINA CARLA fece pipì, si fece asciugare dalla lingua della sua schiava, quindi risali’ sulla sua schiena si aggrappò ai capelli le diede una pacca sul sedere e,
“Portami a letto cavallina svelta.”
Arrivata al letto scese dalla sua schiava si sedette sul letto appoggiò i DIVINI PIEDINI sul cuscino la schiava le baciò le pantofole le sfilò e le baciò i DIVINI PIEDINI, DIVINA CARLA si infilò a letto.
“Buona notte DIVINA PADRONA.”
Alcuni giorni dopo mentre la schiava le leccava i DIVINI PIEDINI e DIVINA CARLA si rilassava dopo pranzo le disse
“Schiava questa sera mangerò a casa apparecchia per due.”
Quando sentì queste parole la schiava si bloccò e smise di leccare i DIVINI PIEDINI, ma
DIVINA CARLA le diede un calcetto in faccia e le disse,
“Continua schiava non ti fermare e mettici più impegno, voglio sentire tutta la devozione che hai per la tua DIVINA PADRONA, ti devi consumare la lingua quando mi lecchi i DIVINI PIEDINI,
stasera verrà a cena la mia amica angelica, siamo amiche da quando eravamo bambine mi conosce troppo bene per non notare che ultimamente mi comporto in modo diverso, che sono più felice, le ho parlato di te e ti vuole vedere, ordina sushi e sashimi misti per le 20 e trenta, metti al fresco una bottiglia di vino bianco, ci piace bere un bicchiere di vino mentre mangiamo pesce crudo, per l’occasione porta la poltrona che è in bagno qui al tavolo per Angelica, schiava, sai apparecchiare come si deve, sai aprire una bottiglia di vino?”
“No DIVINA PADRONA.”
“Allora devi imparare, non vorrai far fare brutta figura alla tua DIVINA PADRONA con la mia amica vero?”
“No DIVINA PADRONA, ma come posso fare.”
“Affari tuoi schiava, ma se non sarai perfetta questa sera ti levo la pelle a frustate chiaro schiava.”
“Si DIVINA PADRONA.”
“Adesso lavami i DIVINI PIEDINI che devo uscire.”
Quando fu pronta per uscire DIVINA CARLA disse alla sua schiava,
“Ricordati quello che ti ho detto schiava.”
“Si DIVINA PADRONA.”
“Bene vedremo.”
Quando rientrò poco dopo le 20 e trenta DIVINA CARLA, insieme alla sua amica Angelica,
(alta come lei , bionda, occhi azzurri, bella come lei ma meno carismatica.)
trovò il tavolo apparecchiato in modo fantastico, sottopiatti d’argento con un piccolo centrìno per non far muovere il piatto che c’era sopra, posate d’argento, tre forchette, due coltelli,
tre bicchieri di cristallo e bacchette per mangiare alla giapponese, il secchiello per il ghiaccio con dentro una bottiglia di vino coperta da un tovagliolo candido, sushi e il sashimi pronti sul tavolo e la schiava in ginocchio fronte a terra.
Angelica restò a bocca aperta,
DIVINA CARLA che non voleva far vedere alla sua amica che era rimasta sbalordita quanto lei, si comportò come se fosse normale si sedette sul suo trono la schiava le baciò le scarpe e le disse,
“Bentornata DIVINA PADRONA.”
DIVINA CARLA appoggiò i DIVINI PIEDINI sul poggiapiedi, schioccò le dita e ordinò,
“Schiava toglimi le scarpe.”
La schiava baciò la suola poi prese in bocca il tacco e sfilò la scarpa la poso’ delicatamente a terra sempre tenendola in bocca e sfilò l’altra, le annusò bene, DIVINA CARLA girò il suo trono e appoggiò i DIVINI PIEDINI sul cuscino, guardò la sua amica che aveva gli occhi fuori dalle orbite, ed era rimasta dov’era, impietrita, la invitò,
“Vieni Angelica siediti, Schiava aiuta la mia amica a sedersi.”
La schiava fece il giro del tavolo, si alzò e scostò la poltrona per far sedere l’amica della sua DIVINA PADRONA.
Angelica come in trance si sedette sulla poltrona, allora DIVINA CARLA schioccò le dita e ordinò,
“Schiava togli le scarpe alla mia amica.”
La schiava esegui’ l’ordine, anche i piedi di Angelica erano belli e curati, non come quelli della sua DIVINA PADRONA, ma quasi.
“Schiava puoi stappare il vino.”
“SI, DIVINA PADRONA.”
La schiava stappò il vino in modo perfetto, lo versò, poi si stese sotto il tavolo e cominciò a baciare i DIVINI PIEDINI alla sua DIVINA PADRONA che intanto aveva cominciato a mangiare DIVINA CARLA invitò Angelica, che sempre più stupita guardava la sua amica che si comportava come una regina, addirittura si faceva baciare i PIEDI mentre mangiava,
“Appoggia pure i piedi sulla schiena della mia schiava non fare complimenti.”
Angelica appoggiò con cautela i suoi piedi sulla schiena della schiava, ma dopo un po’ si era abituata e cominciò a muoverli a pigiare e a strusciarli su e giù sulla schiena della schiava della sua amica.
Durante la cena mentre parlavano del più e del meno, Angelica notò delle coperte ai piedi del letto e chiese a DIVINA CARLA,
“cosa sono quelle coperte?”
“Sono il giaciglio della schiava, dorme li, voglio che sia sempre a mia disposizione giorno e notte.”
Angelica era sempre più stupefatta, la sua amica si era trasformata in una vera regina, anzi di più.
bevvero quasi tutto il vino erano su di giri Quando finirono DIVINA CARLA schioccò le dita,
“Schiava abbiamo finito.”
La schiava uscì da sotto il tavolo e fronte a terra chiese,
“Desiderate altro DIVINA PADRONA.”
DIVINA CARLA si rivolse ad Angelica,
“Vuoi qualcos’altro.”
“Si, un dolce, grazie .”
DIVINA CARLA chiese alla schiava,
“Abbiamo del dolce, schiava.”
“Non so, DIVINA PADRONA.”
“Allora vai a vedere schiava.”
“SI, DIVINA PADRONA.”
Appena la schiava fu uscita dalla stanza Angelica si rivolse alla sua amica
“Accidenti CARLA ma dove l’hai trovata?”
“Guarda ancora non ci credo, a volte penso sia un sogno e che qualcuno mi dia un pizzicotto e mi svegli, sono felice, posseggo una schiava che esaudisce ogni mio desiderio, anche il più astruso .”
“Come ti invidio CARLA piacerebbe anche a me averne una così,”
“E tu Cercala! secondo me tu hai la casa troppo grande, troppa gente che lavora per te, guarda me ho solo una cuoca e una donna delle pulizie a ore, che fatto il loro lavoro se ne vanno via, così posso fare quello che voglio senza chiacchiere e pettegolezzi, sopratutto adesso che posseggo una schiava.”
In quel momento tornò la schiava si inginocchiò, baciò i DIVINI PIEDINI poi con la fronte a terra,
“DIVINA PADRONA, c’è del gelato, alla vaniglia al cioccolato e alla fragola.”
“Quale vuoi Angelica.”
“Vaniglia e cioccolato.”
“Per me fragola, schiava.”
“SI, DIVINA PADRONA.”
Mentre la schiava eseguiva l’ordine, DIVINA CARLA riprese il discorso,
“Quindi secondo me dovresti, vendere la villa dove abiti e comprare un attico come il mio, guarda questa stanza è più di 100 metri quadrati, il bagno è più di 20 metri quadri poi c’è la cabina armadio e il terrazzo, di sotto è ancora più grande non serve di più, io da quando posseggo la schiava vivo praticamente qui.”
“Ma sai che mi hai dato una bella idea, ci penserò su.”
Intanto la schiava era arrivata con i gelati li servì poi si stese sotto il tavolo per continuare a baciare i DIVINI PIEDINI alla sua DIVINA PADRONA, anche Angelica riappoggiò i piedi sulla sua schiena, mentre mangiavano a DIVINA CARLA venne un idea per stupire ancora di più Angelica, prese una bella cucchiaiata di gelato e se lo mise su un piede e lo offri’ alla schiava,
“Ho un regalo per te schiava, gusta il gelato direttamente dal mio DIVINO PIEDINO, ti concedo questo sublime onore.”
“Grazie DIVINA PADRONA non merito tanto onore.”
“Lo so infatti è un regalo, schiava.”
Angelica, sempre più stupita guardava a bocca aperta questa persona che leccava del gelato dai piedi della sua amica, ripulì perfettamente il piede non si vedeva più nessuna traccia di gelato,
le calze erano bagnate di saliva, DIVINA CARLA schioccò le dita,
“Schiava ho il divino piedino pieno di saliva asciugalo.”
la schiava cominciò a succhiare finché non fu’ completamente asciutto DIVINA CARLA osservò il lavoro della sua schiava,
“Ottimo schiava, ti è piaciuto il mio regalo?”
“Si DIVINA PADRONA infinitamente.”
“Ricorda che è stato un regalo, in futuro dovrai meritartelo.”
“Grazie DIVINA PADRONA.”
Angelica sempre più incredula guardava la sua amica pensando, (CARLA si è trasformata in una vera e splendida divinità, devo assolutamente diventare come lei.)
Finito il gelato DIVINA CARLA schioccò le dita
“Schiava abbiamo finito.”
La schiava uscì da sotto il tavolo e in ginocchio fronte a terra chiese,
“Desidera altro DIVINA PADRONA.”
CARLA guardò Angelica
“si un caffè.”
“Allora due caffè schiava.”
La schiava baciò i DIVINI PIEDINI di DIVINA CARLA e andò a prendere i caffè.
Uscita la schiava CARLA chiese ad Angelica,
“Ti piacerebbe farti baciare i piedi dalla mia schiava?”
Angelica rimase come imbambolata per molti secondi poi si riscosse e rispose,
“Magari!”
“Allora preparati perché quando torna te li farò baciare.”
“Davvero?”rispose Angelica
“Certo.”
la schiava tornò con i caffè, dopo averli serviti stava per tornare al suo posto sotto al tavolo quando DIVINA CARLA schioccò le dita,
“Schiava, bacia i piedi alla mia amica, Angelica, solo baci.”
La schiava diventò tutta rossa e lanciò un occhiata alla sua padrona.
Ma DIVINA CARLA senza nemmeno guardarla indicò la sua amica,
“Muoviti.”
La schiava piegò la testa si distese sotto il tavolo e cominciò a baciare i piedi di Angelica che rimase allibita,
“Ma è bellissimo non credevo fosse così piacevole farsi baciare i piedi.”
“Si è vero,” rispose CARLA “la sensazione delle labbra calde sopra e sotto i piedi è bellissima.”
Angelica non voleva finire il caffè non si sarebbe alzata più ma dopo qualche minuto CARLA mise fine al suo sogno ad occhi aperti schioccò le dita
“Schiava abbiamo finito, porta via tutto, e sposta la poltrona di Angelica di qua così possiamo parlare ancora un po’.”
“SI, DIVINA PADRONA.”
Spostata la poltrona e riordinato tutto la schiava si inginocchiò fronte a terra in attesa di ordini,
DIVINA CARLA che aveva appoggiato i piedi sul poggiapiedi schioccò le dita e ordinò,
“Schiava leccami i DIVINI PIEDINI.”
La schiava cominciò a leccare i DIVINI PIEDINI della sua DIVINA PADRONA, Angelica guardava stupefatta, DIVINA CARLA la invitò ad appoggiare i suoi piedi sulla schiena della schiava, Angelica lo fece con piacere era veramente piacevole possedere una schiava come la sua amica, CARLA le chiese ,
“Allora hai pensato a quello di cui abbiamo parlato prima?”
“Si,” rispose Angelica “ penso che seguirò il tuo consiglio, domani comincerò a cercare un attico come il tuo.”
“Vedrai non te ne pentirai, problemi di soldi non ne abbiamo, con una casa più piccola avrai meno impegni e potrai dedicarti più tempo per soddisfare i tuoi sogni.”
Continuarono a chiacchierare a lungo, la schiava continuava a leccare i DIVINI PIEDINI della sua DIVINA PADRONA,
e Angelica a tenere i piedi sulla sua schiena, sempre più stupefatta, perse la cognizione del tempo ad un certo punto guardò l’ora e balzò in piedi,
“Accidenti sono le due di notte è tardissimo.”
DIVINA CARLA schioccò le dita,
“Basta schiava, telefona alla mia solita agenzia di taxi che mandino una macchina per la mia amica, e mettano sul mio conto.”
“Subito DIVINA PADRONA.”
Angelica
“Non c’è bisogno CARLA.”
Ma CARLA alzò una mano,
“Sei mia ospite quindi, si c’è bisogno.”
La schiava tornò,
“Fra dieci minuti sarà qui sotto.”
DIVINA CARLA,
“Molto bene, schiava rimetti le scarpe alla mia amica, poi infilami le pantofole che l’accompagno .”
“Subito DIVINA PADRONA.”
Appena pronte scesero di sotto Angelica ringraziò CARLA,
“Mi hai fatto passare una serata incredibile, impensabile addirittura ,mi hai fatto perfino baciare i piedi e mi hai aperto un mondo, sono più che soddisfatta.”
“Sono contenta, mi raccomando non dirlo a nessuno questa cosa deve rimanere tra noi non voglio pettegolezzi, acqua in bocca e vedrai che la rifaremo presto.”
“Oh si ti prego, anzi sai che ti dico da domani mi metto anche io alla ricerca di una schiava tutta per me.”
“Brava, così vedrai che belle seratine che organizziamo.”
Tornata di sopra DIVINA CARLA trovò la sua schiava in ginocchio fronte a terra vicino al poggiapiedi,
si sedette schioccò le dita e ordinò,
“Schiava lavami i DIVINI PIEDINI.”
La schiava prese il catino, le sfilò le calze e le lavo’ i DIVINI PIEDINI, li asciugò e andò a prendere delle pantofole nuove, le infilò si mise a quattro zampe DIVINA CARLA si accomodò sulla sua schiena e come al solito si fece portare in bagno, fece pipì, la schiava l’asciugo’ con la lingua, quindi si risedette sulla sua schiena e si fece portare a letto, si sedette sul letto appoggiò i
DIVINI PIEDINI sul cuscino la schiava baciò e sfilò le pantofole baciò i DIVINI PIEDINI, quindi DIVINA CARLA si infilò sotto le coperte e si mise a dormire.
“Buona notte DIVINA PADRONA.”
La mattina dopo la schiava portò come al solito la colazione in camera, si inginocchiò, infilò la testa sotto le coperte e svegliò la sua padrona baciandole i DIVINI PIEDINI.
DIVINA CARLA fatico’ un po’ a svegliarsi, aveva fatto troppo tardi la sera prima, e aveva bevuto troppo comunque essere vegliata dalla sua schiava che le baciava i DIVINI PIEDINI gli dava una scarica di energia incredibile, si crogiolò per qualche minuto in questa sensazione di beatitudine, poi diede un calcetto alla schiava,
“Basta, schiava.”
Scese dal letto, appoggiò i DIVINI PIEDINI sul cuscino, la sua schiava li baciò e le infilò le pantofole e la portò come al solito sulla schiena a fare colazione.
Mentre se la gustava e la sua schiava le baciava e leccava i DIVINI PIEDINI , gli disse,
“Schiava ieri sera sei stata perfetta, mi hai fatto fare una bellissima figura, dopo pranzo ti farò un regalo, qualcosa che a te piace moltissimo e a me ancora di più.”
“Grazie DIVINA PADRONA.”
continua…….. .
La schiava in ginocchio sfilò le mutandine e si apprestò a leccare il SACRO FIORE che aveva tra le gambe, DIVINA CARLA le appoggiò un DIVINO PIEDINO sulla spalla, la prese per i capelli le sbatte’ la faccia sul proprio sesso e con impazienza la spronò,
“Schiava leccami bene fammi godere fino a quando non ti dico di smettere, soddisfa la tua DIVINA PADRONA.”
Dopo un’ora la schiava non riusciva quasi più a muovere la lingua, mentre DIVINA CARLA aveva perso il conto degli orgasmi che aveva avuto, le diede un calcio con il piede che aveva appoggiato sulla spalla, La schiava crollò miseramente a terra facendo ridere la sua PADRONA,
“Basta schiava mi hai soddisfatto, ora toglimi le calze e aiutami a spogliarmi, infilami le pantofole, portami al bagno,”
La schiava obbedì si mise a quattro zampe DIVINA CARLA si accomodò sulla sua schiena si aggrappò ai capelli le diede una pacca sul sedere,
“Muoviti cavallina svelta.”
Arrivata in bagno DIVINA CARLA fece pipì, si fece asciugare dalla lingua della sua schiava, quindi risali’ sulla sua schiena si aggrappò ai capelli le diede una pacca sul sedere e,
“Portami a letto cavallina svelta.”
Arrivata al letto scese dalla sua schiava si sedette sul letto appoggiò i DIVINI PIEDINI sul cuscino la schiava le baciò le pantofole le sfilò e le baciò i DIVINI PIEDINI, DIVINA CARLA si infilò a letto.
“Buona notte DIVINA PADRONA.”
Alcuni giorni dopo mentre la schiava le leccava i DIVINI PIEDINI e DIVINA CARLA si rilassava dopo pranzo le disse
“Schiava questa sera mangerò a casa apparecchia per due.”
Quando sentì queste parole la schiava si bloccò e smise di leccare i DIVINI PIEDINI, ma
DIVINA CARLA le diede un calcetto in faccia e le disse,
“Continua schiava non ti fermare e mettici più impegno, voglio sentire tutta la devozione che hai per la tua DIVINA PADRONA, ti devi consumare la lingua quando mi lecchi i DIVINI PIEDINI,
stasera verrà a cena la mia amica angelica, siamo amiche da quando eravamo bambine mi conosce troppo bene per non notare che ultimamente mi comporto in modo diverso, che sono più felice, le ho parlato di te e ti vuole vedere, ordina sushi e sashimi misti per le 20 e trenta, metti al fresco una bottiglia di vino bianco, ci piace bere un bicchiere di vino mentre mangiamo pesce crudo, per l’occasione porta la poltrona che è in bagno qui al tavolo per Angelica, schiava, sai apparecchiare come si deve, sai aprire una bottiglia di vino?”
“No DIVINA PADRONA.”
“Allora devi imparare, non vorrai far fare brutta figura alla tua DIVINA PADRONA con la mia amica vero?”
“No DIVINA PADRONA, ma come posso fare.”
“Affari tuoi schiava, ma se non sarai perfetta questa sera ti levo la pelle a frustate chiaro schiava.”
“Si DIVINA PADRONA.”
“Adesso lavami i DIVINI PIEDINI che devo uscire.”
Quando fu pronta per uscire DIVINA CARLA disse alla sua schiava,
“Ricordati quello che ti ho detto schiava.”
“Si DIVINA PADRONA.”
“Bene vedremo.”
Quando rientrò poco dopo le 20 e trenta DIVINA CARLA, insieme alla sua amica Angelica,
(alta come lei , bionda, occhi azzurri, bella come lei ma meno carismatica.)
trovò il tavolo apparecchiato in modo fantastico, sottopiatti d’argento con un piccolo centrìno per non far muovere il piatto che c’era sopra, posate d’argento, tre forchette, due coltelli,
tre bicchieri di cristallo e bacchette per mangiare alla giapponese, il secchiello per il ghiaccio con dentro una bottiglia di vino coperta da un tovagliolo candido, sushi e il sashimi pronti sul tavolo e la schiava in ginocchio fronte a terra.
Angelica restò a bocca aperta,
DIVINA CARLA che non voleva far vedere alla sua amica che era rimasta sbalordita quanto lei, si comportò come se fosse normale si sedette sul suo trono la schiava le baciò le scarpe e le disse,
“Bentornata DIVINA PADRONA.”
DIVINA CARLA appoggiò i DIVINI PIEDINI sul poggiapiedi, schioccò le dita e ordinò,
“Schiava toglimi le scarpe.”
La schiava baciò la suola poi prese in bocca il tacco e sfilò la scarpa la poso’ delicatamente a terra sempre tenendola in bocca e sfilò l’altra, le annusò bene, DIVINA CARLA girò il suo trono e appoggiò i DIVINI PIEDINI sul cuscino, guardò la sua amica che aveva gli occhi fuori dalle orbite, ed era rimasta dov’era, impietrita, la invitò,
“Vieni Angelica siediti, Schiava aiuta la mia amica a sedersi.”
La schiava fece il giro del tavolo, si alzò e scostò la poltrona per far sedere l’amica della sua DIVINA PADRONA.
Angelica come in trance si sedette sulla poltrona, allora DIVINA CARLA schioccò le dita e ordinò,
“Schiava togli le scarpe alla mia amica.”
La schiava esegui’ l’ordine, anche i piedi di Angelica erano belli e curati, non come quelli della sua DIVINA PADRONA, ma quasi.
“Schiava puoi stappare il vino.”
“SI, DIVINA PADRONA.”
La schiava stappò il vino in modo perfetto, lo versò, poi si stese sotto il tavolo e cominciò a baciare i DIVINI PIEDINI alla sua DIVINA PADRONA che intanto aveva cominciato a mangiare DIVINA CARLA invitò Angelica, che sempre più stupita guardava la sua amica che si comportava come una regina, addirittura si faceva baciare i PIEDI mentre mangiava,
“Appoggia pure i piedi sulla schiena della mia schiava non fare complimenti.”
Angelica appoggiò con cautela i suoi piedi sulla schiena della schiava, ma dopo un po’ si era abituata e cominciò a muoverli a pigiare e a strusciarli su e giù sulla schiena della schiava della sua amica.
Durante la cena mentre parlavano del più e del meno, Angelica notò delle coperte ai piedi del letto e chiese a DIVINA CARLA,
“cosa sono quelle coperte?”
“Sono il giaciglio della schiava, dorme li, voglio che sia sempre a mia disposizione giorno e notte.”
Angelica era sempre più stupefatta, la sua amica si era trasformata in una vera regina, anzi di più.
bevvero quasi tutto il vino erano su di giri Quando finirono DIVINA CARLA schioccò le dita,
“Schiava abbiamo finito.”
La schiava uscì da sotto il tavolo e fronte a terra chiese,
“Desiderate altro DIVINA PADRONA.”
DIVINA CARLA si rivolse ad Angelica,
“Vuoi qualcos’altro.”
“Si, un dolce, grazie .”
DIVINA CARLA chiese alla schiava,
“Abbiamo del dolce, schiava.”
“Non so, DIVINA PADRONA.”
“Allora vai a vedere schiava.”
“SI, DIVINA PADRONA.”
Appena la schiava fu uscita dalla stanza Angelica si rivolse alla sua amica
“Accidenti CARLA ma dove l’hai trovata?”
“Guarda ancora non ci credo, a volte penso sia un sogno e che qualcuno mi dia un pizzicotto e mi svegli, sono felice, posseggo una schiava che esaudisce ogni mio desiderio, anche il più astruso .”
“Come ti invidio CARLA piacerebbe anche a me averne una così,”
“E tu Cercala! secondo me tu hai la casa troppo grande, troppa gente che lavora per te, guarda me ho solo una cuoca e una donna delle pulizie a ore, che fatto il loro lavoro se ne vanno via, così posso fare quello che voglio senza chiacchiere e pettegolezzi, sopratutto adesso che posseggo una schiava.”
In quel momento tornò la schiava si inginocchiò, baciò i DIVINI PIEDINI poi con la fronte a terra,
“DIVINA PADRONA, c’è del gelato, alla vaniglia al cioccolato e alla fragola.”
“Quale vuoi Angelica.”
“Vaniglia e cioccolato.”
“Per me fragola, schiava.”
“SI, DIVINA PADRONA.”
Mentre la schiava eseguiva l’ordine, DIVINA CARLA riprese il discorso,
“Quindi secondo me dovresti, vendere la villa dove abiti e comprare un attico come il mio, guarda questa stanza è più di 100 metri quadrati, il bagno è più di 20 metri quadri poi c’è la cabina armadio e il terrazzo, di sotto è ancora più grande non serve di più, io da quando posseggo la schiava vivo praticamente qui.”
“Ma sai che mi hai dato una bella idea, ci penserò su.”
Intanto la schiava era arrivata con i gelati li servì poi si stese sotto il tavolo per continuare a baciare i DIVINI PIEDINI alla sua DIVINA PADRONA, anche Angelica riappoggiò i piedi sulla sua schiena, mentre mangiavano a DIVINA CARLA venne un idea per stupire ancora di più Angelica, prese una bella cucchiaiata di gelato e se lo mise su un piede e lo offri’ alla schiava,
“Ho un regalo per te schiava, gusta il gelato direttamente dal mio DIVINO PIEDINO, ti concedo questo sublime onore.”
“Grazie DIVINA PADRONA non merito tanto onore.”
“Lo so infatti è un regalo, schiava.”
Angelica, sempre più stupita guardava a bocca aperta questa persona che leccava del gelato dai piedi della sua amica, ripulì perfettamente il piede non si vedeva più nessuna traccia di gelato,
le calze erano bagnate di saliva, DIVINA CARLA schioccò le dita,
“Schiava ho il divino piedino pieno di saliva asciugalo.”
la schiava cominciò a succhiare finché non fu’ completamente asciutto DIVINA CARLA osservò il lavoro della sua schiava,
“Ottimo schiava, ti è piaciuto il mio regalo?”
“Si DIVINA PADRONA infinitamente.”
“Ricorda che è stato un regalo, in futuro dovrai meritartelo.”
“Grazie DIVINA PADRONA.”
Angelica sempre più incredula guardava la sua amica pensando, (CARLA si è trasformata in una vera e splendida divinità, devo assolutamente diventare come lei.)
Finito il gelato DIVINA CARLA schioccò le dita
“Schiava abbiamo finito.”
La schiava uscì da sotto il tavolo e in ginocchio fronte a terra chiese,
“Desidera altro DIVINA PADRONA.”
CARLA guardò Angelica
“si un caffè.”
“Allora due caffè schiava.”
La schiava baciò i DIVINI PIEDINI di DIVINA CARLA e andò a prendere i caffè.
Uscita la schiava CARLA chiese ad Angelica,
“Ti piacerebbe farti baciare i piedi dalla mia schiava?”
Angelica rimase come imbambolata per molti secondi poi si riscosse e rispose,
“Magari!”
“Allora preparati perché quando torna te li farò baciare.”
“Davvero?”rispose Angelica
“Certo.”
la schiava tornò con i caffè, dopo averli serviti stava per tornare al suo posto sotto al tavolo quando DIVINA CARLA schioccò le dita,
“Schiava, bacia i piedi alla mia amica, Angelica, solo baci.”
La schiava diventò tutta rossa e lanciò un occhiata alla sua padrona.
Ma DIVINA CARLA senza nemmeno guardarla indicò la sua amica,
“Muoviti.”
La schiava piegò la testa si distese sotto il tavolo e cominciò a baciare i piedi di Angelica che rimase allibita,
“Ma è bellissimo non credevo fosse così piacevole farsi baciare i piedi.”
“Si è vero,” rispose CARLA “la sensazione delle labbra calde sopra e sotto i piedi è bellissima.”
Angelica non voleva finire il caffè non si sarebbe alzata più ma dopo qualche minuto CARLA mise fine al suo sogno ad occhi aperti schioccò le dita
“Schiava abbiamo finito, porta via tutto, e sposta la poltrona di Angelica di qua così possiamo parlare ancora un po’.”
“SI, DIVINA PADRONA.”
Spostata la poltrona e riordinato tutto la schiava si inginocchiò fronte a terra in attesa di ordini,
DIVINA CARLA che aveva appoggiato i piedi sul poggiapiedi schioccò le dita e ordinò,
“Schiava leccami i DIVINI PIEDINI.”
La schiava cominciò a leccare i DIVINI PIEDINI della sua DIVINA PADRONA, Angelica guardava stupefatta, DIVINA CARLA la invitò ad appoggiare i suoi piedi sulla schiena della schiava, Angelica lo fece con piacere era veramente piacevole possedere una schiava come la sua amica, CARLA le chiese ,
“Allora hai pensato a quello di cui abbiamo parlato prima?”
“Si,” rispose Angelica “ penso che seguirò il tuo consiglio, domani comincerò a cercare un attico come il tuo.”
“Vedrai non te ne pentirai, problemi di soldi non ne abbiamo, con una casa più piccola avrai meno impegni e potrai dedicarti più tempo per soddisfare i tuoi sogni.”
Continuarono a chiacchierare a lungo, la schiava continuava a leccare i DIVINI PIEDINI della sua DIVINA PADRONA,
e Angelica a tenere i piedi sulla sua schiena, sempre più stupefatta, perse la cognizione del tempo ad un certo punto guardò l’ora e balzò in piedi,
“Accidenti sono le due di notte è tardissimo.”
DIVINA CARLA schioccò le dita,
“Basta schiava, telefona alla mia solita agenzia di taxi che mandino una macchina per la mia amica, e mettano sul mio conto.”
“Subito DIVINA PADRONA.”
Angelica
“Non c’è bisogno CARLA.”
Ma CARLA alzò una mano,
“Sei mia ospite quindi, si c’è bisogno.”
La schiava tornò,
“Fra dieci minuti sarà qui sotto.”
DIVINA CARLA,
“Molto bene, schiava rimetti le scarpe alla mia amica, poi infilami le pantofole che l’accompagno .”
“Subito DIVINA PADRONA.”
Appena pronte scesero di sotto Angelica ringraziò CARLA,
“Mi hai fatto passare una serata incredibile, impensabile addirittura ,mi hai fatto perfino baciare i piedi e mi hai aperto un mondo, sono più che soddisfatta.”
“Sono contenta, mi raccomando non dirlo a nessuno questa cosa deve rimanere tra noi non voglio pettegolezzi, acqua in bocca e vedrai che la rifaremo presto.”
“Oh si ti prego, anzi sai che ti dico da domani mi metto anche io alla ricerca di una schiava tutta per me.”
“Brava, così vedrai che belle seratine che organizziamo.”
Tornata di sopra DIVINA CARLA trovò la sua schiava in ginocchio fronte a terra vicino al poggiapiedi,
si sedette schioccò le dita e ordinò,
“Schiava lavami i DIVINI PIEDINI.”
La schiava prese il catino, le sfilò le calze e le lavo’ i DIVINI PIEDINI, li asciugò e andò a prendere delle pantofole nuove, le infilò si mise a quattro zampe DIVINA CARLA si accomodò sulla sua schiena e come al solito si fece portare in bagno, fece pipì, la schiava l’asciugo’ con la lingua, quindi si risedette sulla sua schiena e si fece portare a letto, si sedette sul letto appoggiò i
DIVINI PIEDINI sul cuscino la schiava baciò e sfilò le pantofole baciò i DIVINI PIEDINI, quindi DIVINA CARLA si infilò sotto le coperte e si mise a dormire.
“Buona notte DIVINA PADRONA.”
La mattina dopo la schiava portò come al solito la colazione in camera, si inginocchiò, infilò la testa sotto le coperte e svegliò la sua padrona baciandole i DIVINI PIEDINI.
DIVINA CARLA fatico’ un po’ a svegliarsi, aveva fatto troppo tardi la sera prima, e aveva bevuto troppo comunque essere vegliata dalla sua schiava che le baciava i DIVINI PIEDINI gli dava una scarica di energia incredibile, si crogiolò per qualche minuto in questa sensazione di beatitudine, poi diede un calcetto alla schiava,
“Basta, schiava.”
Scese dal letto, appoggiò i DIVINI PIEDINI sul cuscino, la sua schiava li baciò e le infilò le pantofole e la portò come al solito sulla schiena a fare colazione.
Mentre se la gustava e la sua schiava le baciava e leccava i DIVINI PIEDINI , gli disse,
“Schiava ieri sera sei stata perfetta, mi hai fatto fare una bellissima figura, dopo pranzo ti farò un regalo, qualcosa che a te piace moltissimo e a me ancora di più.”
“Grazie DIVINA PADRONA.”
continua…….. .
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