Carla l’imperatrice (16)

di
genere
dominazione

Finita la bella stagione, la prima che DIVINA CARLA passa nella sua nuova villa di campagna, fra nuotate in piscina e lunghe passeggiate con il calesse tirato da i suoi schiavi, aperitivi e cene consumate godendo della vista del tramonto, spesso in compagnia di DEA ANGELICA e della sua schiava, DIVINA CARLA riprende la vita di città, mattina al maneggio, pomeriggio in palestra, uscite con gli amici, shopping nelle boutique di lusso che è solita frequentare, un pomeriggio mentre si allena nella sua arte marziale preferita, DIVINA CARLA nota una ragazza molto giovane che le guarda fisso i DIVINI PIEDINI, e quando DIVINA CARLA incrocia lo suo sguardo abbassa gli occhi diventando rossa quasi con vergogna, nei giorni seguenti si ripete la stessa situazione, la ragazza guarda insistentemente i DIVINI PIEDINI di DIVINA CARLA, che quando la guarda a sua volta, abbassa lo sguardo diventando sempre più rossa.
Un pomeriggio dopo che questa storia è andata avanti per una settimana, DIVINA CARLA decide di passare all’azione, finito di allenarsi più tardi del solito e approfittando che in palestra c’è poca gente e nello spogliatoio non c’è nessuno DIVINA CARLA entra, si siede e aspetta, asciugandosi il sudore con un asciugamano, dopo qualche secondo entra la giovane ragazza, saluta con un timido,
“Buona sera.”
DIVINA CARLA risponde con un più sicuro,
“BUONA SERA!”
Assicuratasi che nello spogliatoio che non c’è nessuno la ragazza prende il coraggio a due mani e si rivolge a DIVINA CARLA,
“Mi perdoni, spero di non disturbare, l’ho vista combattere, ho notato che è molto brava nel
krav-maga, è da tanto che lo pratica?”
“Si, sono molti anni, è un’arte marziale che mi piace molto ti permette di usare tutti i muscoli del corpo, ed è perfetta per difendersi e sottomettere chiunque, ma oggi ho proprio esagerato non ho la forza neanche di mettermi le scarpe!”
La ragazza diventa tutta rossa, e con un filo di voce dice,
“La posso aiutare io se vuole.”
“Davvero, sarebbe magnifico, le mie scarpe sono queste azzurre qui sotto,”
La ragazza si inginocchia e prende le scarpe, DIVINA CARLA accavalla una gamba e porge il suo DIVINO PIEDINO, mentre la ragazza si accinge a infilarle la scarpa, DIVINA CARLA la ferma dicendole,
“No, non cosi, prima baciami il PIEDINO!”
La ragazza sempre più rossa in faccia risponde,
“Come scusi.”
“Prima di farmi calzare la scarpa mi devi baciare il DIVINO PIEDINO, schiava! Perché TU VUOI diventare la mia schiava! Non negare, ho visto nel tuo sguardo dei tuoi occhi il desiderio di sottometterti e adorarmi come mia umile schiava!”
“Si, lo desidero dal momento in cui l’ho vista la prima volta, non mi sembra vero di poter realizzare il mio desiderio, non mi sta prendendo in giro, veramente posso diventare la sua schiava?”
“Essere mia schiava non è un gioco che puoi sospendere quando non ne hai voglia, essere mia schiava significa adorarmi e servirmi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, obbedire a qualsiasi mio ordine immediatamente e senza nessuna esitazione, rispondendo si DIVINA PADRONA, subire tutte le punizioni che con la mia infinita magnanimità ti infliggerò, pensi ancora di diventare la mia schiava!”
“Sì, mia PADRONA è da quando sono adolescente che sogno di essere la schiava di una donna bellissima e autoritaria come lei, ho sempre avuto l’inclinazione di sottomettermi a una vera donna per adorarla e servirla come una divinità.”
“Va bene, adesso mettimi le scarpe prima che arrivi qualcuno, poi vieni con me andiamo a casa!”
Uscite dalla palestra, trovano lo schiavo numero uno pronto ad aprire lo sportello della macchina DIVINA CARLA sale facendo cenno alla sua nuova schiava di salire dall’altra parte, dopo essersi accomodata lo schiavo richiude lo sportello, si mette alla guida e parte, DIVINA CARLA si rivolge alla schiava,
“Non so neanche come ti chiami!”
“Mi chiamo, Amanda, mia padrona.”
DIVINA CARLA si rivolge allo schiavo che sta guidando e guarda con curiosità dallo specchietto retrovisore,
“Schiavo, come avrai capito abbiamo un nuovo acquisto!”
E rivolta alla sua nuova schiava, che è seduta sul sedile, schiocca le dita e,
“Schiava, non è questa la tua posizione, devi stare in ginocchio fronte a terra così che possa usarti come poggia DIVINI PIEDINI, muoviti!”
La nuova schiava immediatamente si prostra fronte a terra, DIVINA CARLA le poggia I DIVINI PIEDINI, uno sulla schiena e uno sulla nuca e rimane così per il resto del viaggio fino a casa.
Arrivati nel garage, lo schiavo apre lo sportello della macchina poi si inginocchia, DIVINA CARLA scende, lo schiavo bacia le scarpe, schiocca le dita e ordina e rivolgendosi alla sua nuova schiava,
“Schiava, scendi, veloce!”
La nuova schiava scende dalla macchina e si inginocchia imitando lo schiavo,
DIVINA CARLA schiocca di nuovo le dita,
“Schiava adesso saliremo nel mio appartamento, il mio regno, comportati esattamente come fa il mio schiavo, andiamo!”
Giunti all’ascensore lo schiavo preme il pulsante, appena arriva apre le porte per far entrare
DIVINA CARLA, quindi si inginocchia a quattro zampe imitato dalla nuova schiava, DIVINA CARLA si siede sulla sua schiena, arrivati al piano entrano in casa, trovano lo schiavo numero due già inginocchiato pronto a eseguire il suo compito, bacia le scarpe, sfila il soprabito lo rimette al suo posto quindi bacia di nuovo le scarpe, DIVINA CARLA schiocca le dita e ordina,
“Schiavi, aspettate qui, schiava seguimi!”
DIVINA CARLA si dirige verso il salotto, e rivolgendosi sua nuova schiava,
“Schiava seguimi camminando a quattro zampe!”
E proprio come ha fatto con lo schiavo numero due, si siede sul divano, schiocca le dita e ordina,
“Schiava, vieni qui ai miei DIVINI PIEDINI, fronte a terra!”
La schiava si avvicina e si prostra fronte a terra come ordinato, DIVINA CARLA le mette un DIVINO PIEDINO sulla nuca e accavalla l’altro per far sentire tutto il suo peso e il suo potere, quando è comoda inizia a interrogare la sua nuova schiava,
“Sei di questa città! schiava”
La nuova schiava cerca di rispondere ma con la faccia schiacciata sul folto tappeto ne esce un mugolio indistinto, DIVINA CARLA preme più forte il suo DIVINO PIEDINO sulla nuca della sua nuova schiava intimandogli,
“Parla più forte! Schiava, non ho sentito!”
La nuova schiava quasi urlando risponde,
“No, sono una studentessa universitaria fuori sede, mia padrona.”
“Molto bene, dove abiti?”
“Al convitto delle suore, mia padrona.”
“Quando ti puoi trasferire a vivere qui?”
“A fine mese, poi posso dire ai miei genitori che ho trovato una nuova sistemazione,
mia padrona.”
“Bene, i soldi dell’affitto li potrai tenere per te, per le tue necessità universitarie, qui avrai vitto e alloggio, chiaro schiava!”
“Sì mia padrona, non speravo in tanta fortuna.”
“Non credere che diventare una mia schiava sia una fortuna, mi dovrai adorare e servire oltre il limite delle tue possibilità, obbedire a qualsiasi mio ordine immediatamente e senza esitazione, anche se obbedirmi ti potrebbe far rischiare la vita, con gioia e ringraziandomi per la possibilità che con la mia infinita magnanimità ti concedo, essendo un essere inferiore, chiaro schiava!”
“Si mia padrona, mi creda poter realizzare il mio sogno per me è una vera fortuna, grazie.”
“A che ora devi rientrare questa sera, e quanto tempo ti ci vuole!?”
“Alle 22,00 mia padrona, per arrivare al convitto mi ci vuole circa mezz’ora.”
“Ottimo, sono le 20,00, adesso mettiamo in chiaro alcune cose, ti dovrai rivolgere a me chiamandomi DIVINA PADRONA e dandomi del voi, di fronte a me dovrai stare sempre in ginocchio fronte a terra, solo per obbedire ai miei ordini potrai assumere altre posture,
d’ora in poi il tuo nome sarà schiavetta, capito tutto, schiavetta?”
“Si DIVINA PADRONA.”
“Bene! Adesso salirò di sopra, tu seguimi sempre camminando a quattro zampe, andiamo!”
DIVINA CARLA toglie il DIVINO PIEDINO dalla nuca della schiavetta e si dirige verso le scale,
nell’atrio trova gli schiavi in attesa fronte a terra, schiocca le dita e ordina,
“Schiavo numero uno, a quattro zampe muoviti!”
Lo schiavo esegue l’ordine ricevuto, DIVINA CARLA monta sulla sua schiena e incitandolo come sempre con pacche e tallonate gli ordina,
“Schiavo, portami al mio trono, veloce!”
Lo schiavo parte più velocemente possibile come pretende la DIVINA PADRONA seguito dallo schiavo numero due e dalla schiavetta, giunta al suo trono scende dalla sua cavalcatura, intanto lo schiavo numero due si è steso a terra per essere usato come cuscino, DIVINA CARLA gli sale sul petto e rimane in questa posizione per 15/20 secondi come è solita fare, quindi si siede e si rivolge alla sua schiava devota, che sta guardando la nuova venuta con un misto di curiosità e disprezzo,
“Schiava come avrai notato abbiamo una nuova schiava, con l’infinita magnanimità che mi contraddistingue l’ho battezzata con il nome di schiavetta, dall’ inizio del mese verrà a vivere qui, per adorarmi e servirmi come voi, adesso spogliami che voglio fare una doccia, muoviti!”
La schiava bacia le scarpe, le slaccia e con delicatezza le sfila, DIVINA CARLA schiocca le dita e ordina,
“Schiava, le scarpe mettile qui di fianco al mio trono, schiavetta infila il naso nelle mie scarpe, resta in questa posizione finché non ti ordino diversamente, così ti imprimerai il celestiale profumo dei miei DIVINI PIEDINI profondamente nel naso, dovrai riconoscerlo tra mille altri, chiaro!”
“Si DIVINA PADRONA.”
Risponde schiavetta eseguendo l’ordine ricevuto.
La schiava devota finisce di spogliare DIVINA CARLA, quando rimane in reggiseno e mutandine schiocca le dita e ordina,
“Schiavo numero uno, a quattro zampe, svelto!”
Lo schiavo esegue l’ordine ricevuto, DIVINA CARLA gli sale di nuovo in groppa e come al solito lo incinta ad andare più veloce possibile arrivata in bagno schiocca ancora le dita e ordina,
“Schiavo fronte a terra!”
Finita la doccia, asciugata e vestita sempre in groppa al suo schiavo torna al suo trono,
DIVINA CARLA si siede a tavola sempre con lo schiavo numero due usato come cuscino poggia DIVINI PIEDINI, schiocca le dita e ordina,
“Schiavetta vieni qui senza togliere il naso dalle mie scarpe, veloce, schiava devota servirmi la cena, svelta!”
Le schiave eseguono l’ordine ricevuto, DIVINA CARLA si gode la cena mentre la schiava devota le bacia i DIVINI PIEDINI soddisfatta di avere una nuova schiava da addestrare, finito di cenare
DIVINA CARLA schiocca ancora una volta le dita e ordina,
“Schiavetta, è arrivata per te l’ora di andare, ti concedo il permesso di togliere il naso dalle mie per te SACRE SCARPE, hai assaporato il celestiale e inebriante profumo dei miei DIVINI PIEDINI?ti accordo il permesso di rispondere!”
“DIVINA PADRONA, il celestiale profumo dei vostri DIVINI PIEDINI è l’unica cosa che voglio sentire per il resto della mia vita.”
“Ottimo Schiavetta, da domani ogni tuo momento libero lo passerai qui ad imparare ad adorarmi e servirmi, bacia le scarpe della DIVINA PADRONA poi vattene!”
Schiavetta bacia le scarpe, poi sempre prostrata fronte a terra,
“DIVINA PADRONA se mi è permesso vi voglio ringraziare per l’enorme privilegio che mi avete concesso, prendermi come vostra umile, devota e infima schiava, grazie DIVINA PADRONA.”
“Cominciamo male Schiavetta, ti sei permessa di parlare senza essere autorizzata, per questa gravissima mancanza ti meriti 10 frustate, domani riceverai la giusta punizione che con la mia infinita magnanimità ti ho inflitto, ora bacia di nuovo le scarpe della DIVINA PADRONA e ringraziami, poi vattene in silenzio!”
Schiavetta, bacia di nuovo le scarpe e come ordinato da DIVINA CARLA,
“Grazie DIVINA PADRONA.”
quindi se ne va.
Continua……… .
scritto il
2024-02-19
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