Carla l’imperatrice (2)

di
genere
dominazione

“Bene, Visto che darmi piacere ti piace così tanto, vieni qui e leccami il DIVINO FIORE in mezzo alle gambe, svelta.”
La schiava si avvicinò, per leccare il DIVINO FIORE in mezzo alle gambe di DIVINA CARLA, che la prese per i capelli e le schiacciò la faccia sul suo sesso dicendole,
“Lecca schiava, fai godere la tua DIVINA PADRONA.”
DIVINA CARLA venne quasi subito, ma continuò a farsi leccare ancora per qualche minuto, poi quando fu soddisfatta allontanò la schiava, schioccò le dita e ordinò,
“ basta schiava, adesso mentre mi trucco preparami il vestito nero a tubino, le calze nere con la riga il reggicalze, poi sceglierò le scarpe.”
Quando DIVINA CARLA fini’ di truccarsi chiamò la sua schiava che si precipitò in ginocchio in bagno, bacio’ le pantofole, DIVINA CARLA, schioccò le dita e ordinò,
“Schiava portami alla cabina armadio che devo scegliere le scarpe.”
La schiava si mise a quattro zampe DIVINA CARLA si accomodò di nuovo sulla sua schiena con una mano si aggrappò ai capelli della sua schiava, Con l’altra le diede una forte pacca sul sedere
“Avanti cavallina muoviti”
La schiava portò la sua DIVINA PADRONA dentro la cabina armadio, arrivata DIVINA CARLA scese dalla sua schiava, scelse le scarpe, poi pensò mica posso portarle io, ma la schiava deve portare me, come si può fare, le venne un idea, schioccò le dita e ordinò,
“Schiava, apri la bocca,”
le mise i tacchi delle scarpe in bocca,
“ chiudi.”
si riaccomodò sulla sua schiena le diede un’ altra forte pacca sul sedere e le disse,
“portami al mio trono, schiava.”
Maria fatico’ per arrivare al trono della sua DIVINA PADRONA perché poteva respirare solo con il naso ma ci riuscì, quando arrivò DIVINA CARLA che si era accorta della fatica della sua schiava non scese ma, schioccò le dita e ordinò.
“Schiava posa a terra le mie scarpe, DELICATAMENTE!!”
La schiava si abbassò lentamente con il peso della sua DIVINA PADRONA sulla schiena rischiò di crollare ma con forza di volontà riuscì a eseguire l’ordine.
“Schiava da ora le scarpe e le pantofole le porterai sempre in bocca, camminando a quattro zampe.”
“Si DIVINA PADRONA.”
DIVINA CARLA era molto contenta, la sua schiava diventava sempre più brava, scese dalla sua schiena si sedette sul suo trono.
“schiava hai eseguito i miei ordini molto bene.”
La schiava le bacio’ le pantofole
“grazie DIVINA PADRONA “
“Bene adesso aiutami a vestirmi che devo uscire, schiava “
Quando fu vestita aiutata dalla sua schiava che le aveva baciato ripetutamente i DIVINI PIEDINI DIVINA CARLA se ne andò salutando.
“Ciao ciao schiava, sistema le cose che ho comprato oggi pomeriggio “
Rientrò alle due di notte si sedette sul suo trono, schioccò le dita e chiamò.
“Schiava, striscia subito qui “
Quando la schiava arrivò la apostrofò molto duramente, con voce dura e tagliente,
“Schiava ti ho dovuto chiamare, non voglio che una simile situazione si ripeta, chiaro schiava.“
La schiava fece per rispondere ma DIVINA CARLA picchiando a terra un DIVINO PIEDINO, rimproverò con ancora più durezza la sua schiava, era veramente arrabbiata,
“Silenzio, spregevole Schiava, devi essere sempre pronta a servirmi, a qualsiasi ora, oggi hai detto che mi ami con tutta te stessa, ti sembra questo il modo di amare la tua DIVINA PADRONA, se non mi servi la tua vita non ha scopo, vivi soltanto per servirmi, nient’altro è importante, solo il sottostare ai miei desideri e ai miei voleri, soltanto questo deve essere l’essenza della tua
esistenza, senza avere la possibilità, che con magnanimità ti concedo, di servirmi la tua vita non ha scopo ne’ senso, chiaro schiava.”
“Si DIVINA PADRONA, non ho scusanti, vi prego di perdonarmi anche se non merito il vostro perdono,”
“Ecco Brava, hai detto la parola giusta, non hai scusanti, quindi domani mattina dieci frustate dopo che ho fatto colazione, adesso fammi un bel massaggio ai DIVINI PIEDINI, se sarò soddisfatta forse potrei prendere in considerazione l’idea di perdonarti, queste scarpe mi stanno uccidendo “
La schiava bacio’ le scarpe, le sfilò, le annusò e cominciò a massaggiare i DIVINI PIEDINI della sua DIVINA PADRONA.
“Aah che bello, finalmente, non ne potevo più, continua così non ti fermare, attenta non farmi male, massaggia bene, continua così, ecco proprio lì, ancora di più massaggia bene, schiava.”
mentre si godeva il massaggio della sua schiava a DIVINA CARLA venne voglia di vedere fin dove arrivava la devozione della sua schiava, per lei dopo un solo giorno di schiavitù’, quindi cominciò a raccontarle la sua serata.
“Sai schiava stasera mi sono proprio divertita con i miei amici siamo stati in un locale veramente elegante, ho conosciuto un uomo, sono andata a casa sua e mi ha scopato tutta la sera, ho goduto veramente tanto, sei un po’ gelosa schiava?”
“Sono solo la vostra schiava, DIVINA PADRONA, vivo solo per avere la soddisfazione di servirvi, i vostri DIVINI desideri sono ordini, qualsiasi vostro DIVINO capriccio è da esaudire immediatamente, tutto ciò che decidete voi per me è come Vangelo.”
“Si va bene, certo, deve essere così, ma dimmi la verità, schiava.”
“Si DIVINA PADRONA, sono un po’ gelosa mi sarebbe piaciuto ad essere io a darvi piacere come oggi.”
“Allora schiava dammi piacere vieni qui e lecca il mio DIVINO FIORE.”
La schiava sfilò le mutandine della sua padrona, DIVINA CARLA come al solito la prese per i capelli, le sbatte’ la faccia sul suo sesso e le intimo’,
“Lecca schiava, fai godere la tua DIVINA PADRONA.”
La schiava cominciò a leccare il DIVINO FIORE in mezzo alle gambe, DIVINA CARLA si fece leccare per più di mezz’ora, venne tre volte, finalmente appagata allontanò la sua schiava, schioccò le dita,
“Basta Schiava, hai soddisfatto la tua DIVINA PADRONA, adesso portami le pantofole.”
La schiava le baciò i DIVINI PIEDINI ringraziandola per l’onore che le aveva magnanimamente accordato, e andò a prendere le pantofole le portò alla sua padrona tenendole in bocca le posò delicatamente a terra e le bacio’ di nuovo i DIVINI PIEDINI.
“ schiava sfilami le calze e infilami le pantofole, toglimi il reggicalze, anche il vestito, mettiti a quattro zampe,” DIVINA CARLA si accomodò sulla sua schiena e si fece portare in bagno, fece pipì, rimontò a cavallo della sua schiava e si fece portare a letto, erano pochi passi ma
DIVINA CARLA aveva deciso che si sarebbe fatta portare sempre sulla schiena dalla sua schiava, arrivata al letto scese dalla sua schiava, si sedette sul letto appoggiò i DIVINI PIEDINI sul cuscino, che la schiava aveva messo di fianco al letto.
Schioccò le dita e ordinò,
“Schiava baciami le pantofole, sfilale e baciami i DIVINI PIEDINI, poi vattene che voglio dormire.”
La schiava eseguì gli ordini.
“Buona notte DIVINA PADRONA.”
E andò nel suo giaciglio ai piedi del letto.
La mattina dopo la schiava portò la colazione in camera alla sua padrona, si inginocchiò accanto al letto,
“DIVINA PADRONA, la vostra colazione è servita”
DIVINA CARLA si svegliò, aveva dormito come mai in vita sua, scostò le coperte e appoggiò i DIVINI PIEDINI sul cuscino, la schiava li baciò’ “buongiorno DIVINA PADRONA, avete dormito bene?”
“Magnificamente schiava, fammi indossare la vestaglia, poi mettimi le pantofole e portami a fare colazione.”
La schiava, esegue l’ordine immediatamente, dopo aver fatto indossare la vestaglia, baciò e infilò le pantofole poi si mise a quattro zampe, DIVINA CARLA si accomodò sulla sua schiena si aggrappò ai suoi capelli le diede una pacca fortissima sul sedere.
“Forza cavallina muoviti.”
Arrivata al tavolo scese, si accomodò sul suo trono, la schiava baciò ancora e tolse le pantofole mentre DIVINA CARLA cominciava a fare colazione, si distese sotto il tavolo e le baciò i
DIVINI PIEDINI.
Per DIVINA CARLA la colazione durava sempre troppo poco, sentire le labbra e la lingua calde della sua schiava sui DIVINI PIEDINI appena sveglia era una sensazione veramente afrodisiaca, poi pensò tra se e se,
ci pensò qualche minuto, e trovò il modo, schioccò le dita,
“Schiava, d’ora in poi quando mi svegli la mattina, lo farai baciandomi i DIVINI PIEDINI fino a che non ti dico di smettere, capito schiava.”
“Si DIVINA PADRONA.”
“Molto bene schiava,”
Schioccò le dita.
“Ho finito di fare colazione, rimettimi le pantofole.”
La schiava uscì da sotto al tavolo e mise le pantofole alla sua DIVINA PADRONA.
“Schiava prendimi il frustino che ti devo punire per ieri sera.”
La schiava portò il frustino alla sua DIVINA PADRONA sempre tenendolo in bocca.
“schiava adesso girati e ricordati di contare le frustate che ti sei meritata senza sbagliare, di ringraziarmi dopo ogni colpo e di baciarmi le pantofole alla fine, capito schiava.”
“Si DIVINA PADRONA.”
DIVINA CARLA colpi’ ancora più forte del giorno prima, al decimo colpo la schiava piangeva come una fontana, ma si girò e baciò le pantofole alla sua padrona.
“Molto bene schiava, così imparerai a non mancare ai tuoi doveri.”
“Si DIVINA PADRONA non sbaglierò mai più.”
“Vedremo, intanto portami in bagno schiava.”
La schiava si mise a quattro zampe DIVINA CARLA si accomodò sulla sua schiena come al solito si aggrappò ai capelli e quando le diede la solita pacca sul sedere, Maria cacciò un urlo.
DIVINA CARLA la prese in giro domandandole ironicamente,
“Ti ho fatto male schiava.”
“No DIVINA PADRONA.”
“Bene allora muoviti, portami al bagno.”
Arrivata al bagno DIVINA CARLA scese dalla sua schiava e si sedette sul water a fare pipì mentre era lì pensò di spingersi ancora più a fondo sulla via della completa sottomissione della schiava, finito di fare pipì, schioccò le dita e ordinò alla sua schiava che era in ginocchio davanti a lei.
“Schiava asciugarmi con la lingua.”
La schiava si avvicinò e cominciò a leccare il SACRO FIORE della sua DIVINA PADRONA, il gusto era un po’ forte ma ci mise molto impegno per soddisfare la sua DIVINA PADRONA.
“schiava da oggi mi asciugherai sempre così, adesso vai a preparami il completo da equitazione muoviti.”
“Subito DIVINA PADRONA.”
Baciò le pantofole e sempre in ginocchio si avviò per eseguire l’ordine appena ricevuto.
DIVINA CARLA schioccò ancora le dita,
“Quando hai fatto torna subito qui, capito schiava.”
“Si DIVINA PADRONA.”
Quando la schiava tornò al suo cospetto, le baciò di nuovo le pantofole,
DIVINA CARLA le ordinò di mettersi a quattro zampe, si sedette sulla sua schiena e si fece riportare in camera si accomodò sul suo trono e si fece vestire per la sua cavalcata giornaliera, prima di uscire diede gli ordini per il giorno,” schiava di alla cuoca che oggi a pranzo voglio un piatto di pasta pomodoro e basilico, e che anche stasera non cenerò a casa, tu compra un poggiapiedi che possa avere più altezze, e comprati anche delle ginocchiere, così mi porterai sulla schiena più facilmente e più a lungo, capito schiava.”
“Si DIVINA PADRONA “
“Bene io vado schiava.”
“Buona cavalcata DIVINA PADRONA.”
Tornata dalla sua cavalcata DIVINA CARLA, notò con piacere che la schiava aveva pulito tutta la camera che splendeva, si sedette sul suo trono, la schiava era in ginocchio, si era messa anche le ginocchiere, con la fronte a terra in attesa del suo ritorno, lì vicino c’era il poggiapiedi che le aveva ordinato di comprare, appena si fu seduta la schiava le baciò gli stivali poi li sfilò, li annusò, le sfilò anche i calzettoni e le baciò i DIVINI PIEDINI, la spogliò, DIVINA CARLA volle provare subito il poggiapiedi, schioccò le dita e ordinò.
“Schiava voglio provare il poggiapiedi.”
“Subito DIVINA PADRONA.”
La schiava prese il poggiapiedi e lo sistemò sotto i DIVINI PIEDINI di DIVINA CARLA, poi le fece vedere le varie altezze, da quasi a terra a circa 70 centimetri, per il suo trono era perfetto.
“Sei stata brava schiava, un acquisto perfetto adesso mettilo a metà e fammi un bel massaggio ai
DIVINI PIEDINI.”
Dopo una mezz’ora DIVINA CARLA mandò la schiava a prepararle il bagno, quando il bagno fu’ pronto La schiava tornò dalla sua DIVINA PADRONA, le baciò i DIVINI PIEDINI.
“Il vostro bagno è pronto DIVINA PADRONA.”
“Bene andiamo, infilami le pantofole schiava.”
Sempre sulla schiena della sua schiava DIVINA CARLA arrivò al bagno si immerse nella vasca e come il giorno prima si fece lavare dalla sua schiava, finito il bagno DIVINA CARLA uscì dalla vasca, la schiava le fece indossare l’accappatoio, DIVINA CARLA si sedette sulla poltrona e la sua schiava le asciugò i DIVINI PIEDINI,Poi li baciò e le mise le pantofole, quindi si mise a quattro zampe DIVINA CARLA si accomodò sulla sua schiena si aggrappò ai capelli, le diede la solita pacca sul sedere e,
“Forza cavallina portami al mio trono.”
la schiava la portò fino al suo trono, DIVINA CARLA scese dalla sua schiava, come il giorno prima la schiava le fece indossare la vestaglia al posto dell’accappatoio bagnato, si sedette, schioccò le dita e ordinò,
“Schiava servimi il pranzo.”
“Subito DIVINA PADRONA.” Baciò le pantofole e corse a prendere il vassoio in cucina.
Tornata al cospetto della sua DIVINA PADRONA le servì il pranzo poi le sfilò le pantofole e mentre DIVINA CARLA cominciava a mangiare si stese sotto il tavolo e le baciò i DIVINI PIEDINI.
Quando DIVINA CARLA finì di mangiare schioccò le dita,
“Schiava ho finito.”
La schiava rimise le pantofole alla sua padrona poi in ginocchio fronte a terra le chiese,
“Desiderate altro DIVINA PADRONA.”
“Portami un caffè schiava.”
“Subito DIVINA PADRONA.”
La schiava le baciò le pantofole e si precipitò in cucina e tornò poco dopo con il caffè, lo servì quindi ricominciò a baciarle i DIVINI PIEDINI.
DIVINA CARLA fece durare il caffè molto a lungo si voleva godere il momento, farsi baciare e leccare i DIVINI PIEDINI le piaceva sempre di più, alla fine con riluttanza, schioccò le dita,
“Schiava ho finito.”
La schiava le rimise le pantofole e portò via il vassoio con la tazzina.
Quando tornò DIVINA CARLA le ordinò come il giorno prima di prendere il libro sul suo comodino, la schiava esegui’ immediatamente e le portò il libro.
Con il libro in mano DIVINA CARLA appoggiò i DIVINI PIEDINI sul poggiapiedi, schioccò le dita e ordinò,
“Schiava mi voglio rilassare che sono nervosa, leccami i DIVINI PIEDINI, fino a quando non ti dico di smettere.”
La schiava baciò e sfilò le pantofole e cominciò a leccarle i DIVINI PIEDINI , dopo un po’
DIVINA CARLA come il giorno prima si addormentò, quando si svegliò dopo quasi una mezz’ora, la sua schiava le stava ancora leccando i DIVINI PIEDINI , DIVINA CARLA fu felicissima di constatare che la sua schiava le obbediva ciecamente, Schioccò le dita,
“Basta schiava, lavami i DIVINI PIEDINI .”
“Subito DIVINA PADRONA .”
andò a prendere il catino per lavare i DIVINI PIEDINI alla sua DIVINA PADRONA.
Finito di lavare i DIVINI PIEDINI, li asciugò bene, DIVINA CARLA si fece rimettere le pantofole e ordinò,
“Schiava portami alla cabina armadio.”
La schiava si mise a quattro zampe, DIVINA CARLA si accomodò sulla sua schiena e si aggrappò ai capelli le diede la solita pacca sul sedere e la incitò,
“Muoviti cavallina svelta.”
Arrivata alla cabina armadio DIVINA CARLA scese dalla sua schiava, doveva prendere dei documenti che erano in alto stava per ordinarle di prendere la scaletta quando le venne un’idea,
“Schiava vieni qui.”
la fece sistemare sotto lo scaffale che doveva raggiungere e le sali’ con i DIVINI PIEDINI sulla schiena, La schiava rischio’ di crollare ma riuscì a resistere, DIVINA CARLA rimase sulla schiena della sua schiava a lungo, spostava il suo peso ora sulle spalle, ora sulla zona lombare della sua schiava, ma soprattutto sulle spalle, aveva notato che le si piegavano le braccia quando le gravava li, provo’ a vedere se sarebbe riuscita a resistere, ci riuscì, le piacque molto, trovava sempre delle novità interessanti, quando scese la schiava sospirò per la fatica, ma DIVINA CARLA le ordinò,
“Schiava prendi un paio jeans puliti, un dolcevita, gli stivali marroni di Gucci e un paio di calzini di cotone.”
La schiava portò gli stivali in bocca e tutto il resto sulla schiena insieme alla sua
DIVINA PADRONA, fino al trono, aiutò la sua padrona a vestirsi baciandole ripetutamente i
DIVINI PIEDINI.
Prima di uscire DIVINA CARLA ordinò alla sua schiava,
“Schiava metti un cuscino anche sotto il tavolo, così ci appoggio i miei DIVINI PIEDINI e non stai continuamente a levarmi e mettermi le pantofole, mi sono stufata.”
“Si DIVINA PADRONA.”
“Ci vediamo dopo schiava.”
Quando rientrò la schiava aspettava fronte a terra vicino al trono, DIVINA CARLA si accomodò, la schiava si precipitò a baciarle gli stivali ma DIVINA CARLA la fermò.
“No non baciarli sono contaminati, levameli poi portali alla cabina armadio e mettili da parte lontano dalle altre scarpe, non portarli in bocca, ti autorizzo ad alzarti, vai.”
La schiava portò via gli stivali, poi tornò con le pantofole in bocca le appoggiò vicino al trono, intanto DIVINA CARLA che aveva messo i piedi sul poggiapiedi, le ordinò,
“Schiava levami questi calzini e massaggiami i DIVINI PIEDINI.”
La schiava esegui’, le tolse i calzini e cominciò a massaggiarle i DIVINI PIEDINI.
“Schiava ti voglio raccontare perché gli stivali sono contaminati.”
“Oggi sono stata dal curatore del mio patrimonio, ho notato qualcosa che non andava nell’ultimo resoconto finanziario, pensava che non mi sarei accorta che mi stava rubando dei soldi, sono entrata nel suo ufficio e gli ho detto che lo avrei denunciato, pensava che fossi una ricca viziata e stupida giovane donna che non capisce niente, allora mi ha detto che c’era stato un errore, ma gli ho risposto, ma quale errore lei mi ha derubato altro che, ma io la denuncio, ho le prove delle sue malefatte, la faccio finire in galera per il resto della sua vita, allora mi ha pregato,
“no non lo faccia, per favore, non succederà più le restituirò tutto.”
No gli ho detto, prepari un assegno con l’ammontare triplicato di quello che mi ha rubato, adesso, non voglio sentire niente, o così o la denuncio, allora ha piegato la testa e ha compilato l’assegno, l’ho preso e messo via, poi l’ho fatto alzare dalla sua ridicola sedia mi sono seduta l’ho fatto mettere in ginocchio e gli ordinato di leccarmi gli stivali non voleva farlo, ma gli ho detto, o lecchi miserabile verme o ti denuncio e finisci in galera, allora ha cominciato a leccare, glieli ho fatti leccare più di mezz’ora, quando mi sono stufata gli ho dato un calcio in faccia e gli ho detto, da oggi ogni volta che entrerò in questo ufficio ti metterai in ginocchio e mi leccherai gli stivali, terrò sempre le prove del tuo furto capito miserabile verme, mi ha risposto
“va bene come vuole lei.”
“quindi metterò quegli stivali solo per andare dal miserabile verme, non sono degni neanche di essere baciati da te schiava, adesso prendi il vestito bordò che ho comprato ieri, le calze autoreggenti nere, e le scarpe di Ferragamo nere quelle con la punta di metallo dorato.”
La schiava portò tutto alla sua DIVINA PADRONA, l’aiuto’ a vestirsi baciandole ripetutamente i DIVINI PIEDINI quindi DIVINA CARLA uscì.
“Ciao, ciao schiava.”
Quella sera rientrò presto verso le undici, trovò la sua schiava in ginocchio fronte a terra, questa volta l’aveva sentita rientrare, si sedette sul suo trono la schiava le baciò le scarpe,
DIVINA CARLA appoggiò i piedi sul poggiapiedi e disse alla sua schiava,
“Una serata inutile mi sono veramente annoiata, vediamo se tu schiava saprai risollevarmi un po’ il morale, baciami le suole delle scarpe, così, ora toglile usando la bocca.”
La schiava rimase un po’ interdetta non sapeva come fare ma DIVINA CARLA le disse,
“Schiava prendi in bocca il tacco, così, tira e poi sfila, visto come è facile, posala a terra delicatamente, e fai lo stesso con l’altra scarpa, d’ora in poi le scarpe con il tacco le leverai sempre così, portale a posto e prendi le pantofole.”
Quando la schiava tornò con le pantofole, DIVINA CARLA schioccò le dita e ordinò,
“Schiava, baciami i DIVINI PIEDINI, solo baci non voglio sentire la lingua, dopo una decina di minuti DIVINA CARLA schioccò di nuovo le dita e ordinò, massaggia.”
passata mezz’ora, schioccò le dita e ordinò,
“basta, adesso vieni qui e fai godere la tua DIVINA PADRONA, schiava.”
continua……. .
scritto il
2023-12-30
2 . 8 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Carla l’imperatrice

racconto sucessivo

Carla l’imperatrice (3)
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.