Seghe per mamma
di
TATONE2
genere
incesti
Ho sempre avuto atrazione per l'intimo femminile, lo adoravo e lo adoro tutt'ora.
Da giovanissimo, usavo gli slip e le calze di mamma, indossavo di nascosto, e mi masturbavo, e poi, le riponevo, solo che a volte le sporcavo, e così mamma se ne accorse.
Un bel giorno, mi fece una ramanzina con I fiocchi, dicendomi che non era naturale usare I suoi indumenti per eccitarmi, ok che mi dovevo masturbare, ma senza pensare a lei.
Io non ci riuscivo, e cosi' continuai, e anzi facevo in modo che se ne accorgesse, sborravo nelle mutandine, e le ripiegavo bene, così, un bel giorno, aprendo il suo cassetto, trovai un bigliettino, tesoro, guarda nel tuo cassetto e buone seghe, mi precipitai in camera, e aperto il cassetto, trovai cinque slip usati di mamma, tutti per mè.
Così iniziai ad indossarli, sborrarli, e metterli a lavare con la sua biancheria.
Immancabilmente li trovavo puliti il giorno dopo, e col passare dei mesi aggiungeva sempre un capo, delle calze, le chiesi un giorno, spudoratamente dei reggiseni e dei tacchi, si mise a ridere, e cosa ne fai di un mio reggiseno, ho due tette enormi, era vero aveva una quarta abbondante, però mi acquistò la settimana dopo dei reggiseni da ragazzina, e un paio di scarpe col tacco da cinque sei centimetri.
Così, mi trovò per casa in tacchi e intimo, si mise a ridere, e mi portò in camera suà, e mi diede una vestaglietta che mi andava bene, dai forza, indossala ragazzina, detto ciò mi divenne duro il cazzo, e dovetti segarmi davanti a lei.
Ho capito, smettila e seguimi, stavo venendo, smisi e la seguii, in camera sua, si spogliò nuda, si mise sul letto, aprì le gambe e mi disse sali e segati, così ti divertirai di più, le sborrai sulla figa.
Così tutti I giorni la vedevo nuda e la toccavo, le leccavo le tette la figa, il culo, e venivo continuamente, e poi un giorno si è fatta scopare, le sono venuto dentro, fantastico.
Intanto diventavo sempre più signorina, mi insegnò a truccarmi, mi acquistò degli abiti, e iniziammo ad uscire come madre e figlia, era stupendo, nessuno si accorgeva che ro un maschietto.
Poi iniziai ad uscire da sola, e cominciai a conoscere dei maschi, e così mi innamorai di un coetaneo, veniva a casa ci mettavamo in cameretta, e mi baciava, e poi si accorse che ero una femmina a metà, ma non si scandalizzò, anzi.
Passarono un paio di settimane e poi dissi a mamma che luca voleva sverginarmi, lei mi disse di farlo ma a casa nostra nel suo lettone, mi spiegò come fare, e mi preparò della crema per aiutarmi, e così un pomeriggio mi preparai per bene aiutata da mamma, reggiseno slip, reggicalze, calze, tacchi, e una vestaglietta trasparente, poi mi aiutò a truccarmi, e mi mise il suo rossetto rosso fuoco, ero stupenda, ero una giovane vergine che andava a imolarsi sull'altare del sesso.
Mamma mi portò in camera, e si sedette al mio fianco, bambina, perdere la verginità capita una volta sola nella vita, e devi donarla a chi ami, farai sesso con altri uomini, ma luca lo porterai per sempre nel cuore, sarà stupendo e nello stesso tempo doloroso, non credo che abbia molta esperienza, quindi, quando lo sentirai entrare, chiedegli di fare piano, deve essere un atto d'amore.
Io sarò sempre fuori se avrai bisogno io interverrò ad aiutarvi, e poi mi baciò sulla bocca, e aspettai luca.
Arrivò alle quattro come avevamo deciso, mammo lo accompagnò da mè, e chiuse la porta, mi lanciai nelle sue braccia e ci baciammo a lungo, sentivo la sua lingua frugare nella mia bocca, ero già bagnata, il cazzo mi scoppiava, e così lo aiutai a spogliarsi e una volta nudo, mi sfilò la vestaglietta e gli slip, ammirando il mio giovane corpo, poi scese a baciarmi il turgido cazzo, ti amo mi disse, e sollevò le mi gambe iniziando a leccarmi il buchetto, e via via introducendo la lingua, godevo come una pazza, poi prese la crema sul comodino, ne introdusse una buonaquantità nel mio culetto, e sul suo cazzo, e poi appoggiò la cappella al mio vergine buco.
Poi mi guardò negli occhi, amore, oggi ti farò donna, la mia donna, e spinse, introducendo la sua cappella.
Sentii un forte bruciore, e il dolore iniziò pungente, emisi un flebile urlo, e luca si fermò, mi fai male esci lo supplicai, e nel mentre entrò mamma, nò luca fermati ma non uscire, sarebbe peggio, mi accarezzò, amore è il prezzo che noi donne paghiamo per diventarlo.
Poi luca spinse piano, e riprese il cammino nel mio culetto, bruciava, ma il dolore scemava, mamma diceva a luca cosa fare, e finalmente entrò tutto, mi sentivo piena.
Poi iniziò ad indietreggiare, fino ad avere solo la cappella nel mio ano, e riprendere ad entrare, bruciava ma stringevo I denti.
Brava piccolina mi diceva mamma, così, brava vedrai che passerà, e infatti oiniziai ad abituarmi, e lentamente il brucuiore lasciò il posto al piacere.
Ora pompala luca disse mamma, scopala, spingi fino in fondo, l'hai sverginata, ora è tutta tua, è la tua donna la tua puttanella, e uscì.
Godevo veramente, lo imploravo di non smettere di spingere più a fondo, e luca spingeva, a forza, e io iniziai a sborrare come una fontana, dal mio cazzo uscivano getti di sperma e poco dopo luca mi riempì di spema.
Rimanemmo abbracciati a lungo, poi il suo cazzo scivolò fuori dal mio culetto, e sangue e sperma colarono sulle mie cosce, mamma entrò, e mi aiutò ad andare in bagno, dove mi lavò, e mi mise della crema emolinte entro e sull'ano, poi mi riaccomoagnò da luca, per oggi però basta, le hai rotto il culetto, e frà un paio di giorni sarà pronta per tè, poi strizzo l'occhio, c'è sempre la bocca nò tesoro?, ridemmo tutti e trè, be ledissi c'è la tua figa mamma al limite, vero, se luca non ha nulla in contrario, domani posso soddisfarlo io.
Prima che se ne andasse gli feci un pompino con ingoio, e ci salutammo, poi andai da mamma, mi ero messa un vestitino leggero, e una volta in cucina, mamma mi disse che era fiera di mè, e mi chiese se mi era piaciuto, certo che sì mamma, lei aggiunse, vedrai con il tempo allora, sarà bellissimo.
Il giorno dopo si presentò luca tutto eccitato, mi baciò, e poi mi chiese di mamma, vieni porco, e lo acccompagnai da lei, lo attendeva nuda, con un paio di autoreggenti e tacchi, vieni luca, ora datti da fare.
Passò un'ora a leccarle I seni e la figa, facendola urlare dal piacere, e poi la montò, le introdusse il suo cazzone duro e la montò per una ventina di minuti, lei ansimava e si dimenava, e poi le sborrò in figa, mamma quasi svenne.
Poi lui uscì e io la ripulii per bene bevendo il nettare del mio amore, sei uno stallone le disse mamma, ora capisco cosa ha provato mia figlia.
Da giovanissimo, usavo gli slip e le calze di mamma, indossavo di nascosto, e mi masturbavo, e poi, le riponevo, solo che a volte le sporcavo, e così mamma se ne accorse.
Un bel giorno, mi fece una ramanzina con I fiocchi, dicendomi che non era naturale usare I suoi indumenti per eccitarmi, ok che mi dovevo masturbare, ma senza pensare a lei.
Io non ci riuscivo, e cosi' continuai, e anzi facevo in modo che se ne accorgesse, sborravo nelle mutandine, e le ripiegavo bene, così, un bel giorno, aprendo il suo cassetto, trovai un bigliettino, tesoro, guarda nel tuo cassetto e buone seghe, mi precipitai in camera, e aperto il cassetto, trovai cinque slip usati di mamma, tutti per mè.
Così iniziai ad indossarli, sborrarli, e metterli a lavare con la sua biancheria.
Immancabilmente li trovavo puliti il giorno dopo, e col passare dei mesi aggiungeva sempre un capo, delle calze, le chiesi un giorno, spudoratamente dei reggiseni e dei tacchi, si mise a ridere, e cosa ne fai di un mio reggiseno, ho due tette enormi, era vero aveva una quarta abbondante, però mi acquistò la settimana dopo dei reggiseni da ragazzina, e un paio di scarpe col tacco da cinque sei centimetri.
Così, mi trovò per casa in tacchi e intimo, si mise a ridere, e mi portò in camera suà, e mi diede una vestaglietta che mi andava bene, dai forza, indossala ragazzina, detto ciò mi divenne duro il cazzo, e dovetti segarmi davanti a lei.
Ho capito, smettila e seguimi, stavo venendo, smisi e la seguii, in camera sua, si spogliò nuda, si mise sul letto, aprì le gambe e mi disse sali e segati, così ti divertirai di più, le sborrai sulla figa.
Così tutti I giorni la vedevo nuda e la toccavo, le leccavo le tette la figa, il culo, e venivo continuamente, e poi un giorno si è fatta scopare, le sono venuto dentro, fantastico.
Intanto diventavo sempre più signorina, mi insegnò a truccarmi, mi acquistò degli abiti, e iniziammo ad uscire come madre e figlia, era stupendo, nessuno si accorgeva che ro un maschietto.
Poi iniziai ad uscire da sola, e cominciai a conoscere dei maschi, e così mi innamorai di un coetaneo, veniva a casa ci mettavamo in cameretta, e mi baciava, e poi si accorse che ero una femmina a metà, ma non si scandalizzò, anzi.
Passarono un paio di settimane e poi dissi a mamma che luca voleva sverginarmi, lei mi disse di farlo ma a casa nostra nel suo lettone, mi spiegò come fare, e mi preparò della crema per aiutarmi, e così un pomeriggio mi preparai per bene aiutata da mamma, reggiseno slip, reggicalze, calze, tacchi, e una vestaglietta trasparente, poi mi aiutò a truccarmi, e mi mise il suo rossetto rosso fuoco, ero stupenda, ero una giovane vergine che andava a imolarsi sull'altare del sesso.
Mamma mi portò in camera, e si sedette al mio fianco, bambina, perdere la verginità capita una volta sola nella vita, e devi donarla a chi ami, farai sesso con altri uomini, ma luca lo porterai per sempre nel cuore, sarà stupendo e nello stesso tempo doloroso, non credo che abbia molta esperienza, quindi, quando lo sentirai entrare, chiedegli di fare piano, deve essere un atto d'amore.
Io sarò sempre fuori se avrai bisogno io interverrò ad aiutarvi, e poi mi baciò sulla bocca, e aspettai luca.
Arrivò alle quattro come avevamo deciso, mammo lo accompagnò da mè, e chiuse la porta, mi lanciai nelle sue braccia e ci baciammo a lungo, sentivo la sua lingua frugare nella mia bocca, ero già bagnata, il cazzo mi scoppiava, e così lo aiutai a spogliarsi e una volta nudo, mi sfilò la vestaglietta e gli slip, ammirando il mio giovane corpo, poi scese a baciarmi il turgido cazzo, ti amo mi disse, e sollevò le mi gambe iniziando a leccarmi il buchetto, e via via introducendo la lingua, godevo come una pazza, poi prese la crema sul comodino, ne introdusse una buonaquantità nel mio culetto, e sul suo cazzo, e poi appoggiò la cappella al mio vergine buco.
Poi mi guardò negli occhi, amore, oggi ti farò donna, la mia donna, e spinse, introducendo la sua cappella.
Sentii un forte bruciore, e il dolore iniziò pungente, emisi un flebile urlo, e luca si fermò, mi fai male esci lo supplicai, e nel mentre entrò mamma, nò luca fermati ma non uscire, sarebbe peggio, mi accarezzò, amore è il prezzo che noi donne paghiamo per diventarlo.
Poi luca spinse piano, e riprese il cammino nel mio culetto, bruciava, ma il dolore scemava, mamma diceva a luca cosa fare, e finalmente entrò tutto, mi sentivo piena.
Poi iniziò ad indietreggiare, fino ad avere solo la cappella nel mio ano, e riprendere ad entrare, bruciava ma stringevo I denti.
Brava piccolina mi diceva mamma, così, brava vedrai che passerà, e infatti oiniziai ad abituarmi, e lentamente il brucuiore lasciò il posto al piacere.
Ora pompala luca disse mamma, scopala, spingi fino in fondo, l'hai sverginata, ora è tutta tua, è la tua donna la tua puttanella, e uscì.
Godevo veramente, lo imploravo di non smettere di spingere più a fondo, e luca spingeva, a forza, e io iniziai a sborrare come una fontana, dal mio cazzo uscivano getti di sperma e poco dopo luca mi riempì di spema.
Rimanemmo abbracciati a lungo, poi il suo cazzo scivolò fuori dal mio culetto, e sangue e sperma colarono sulle mie cosce, mamma entrò, e mi aiutò ad andare in bagno, dove mi lavò, e mi mise della crema emolinte entro e sull'ano, poi mi riaccomoagnò da luca, per oggi però basta, le hai rotto il culetto, e frà un paio di giorni sarà pronta per tè, poi strizzo l'occhio, c'è sempre la bocca nò tesoro?, ridemmo tutti e trè, be ledissi c'è la tua figa mamma al limite, vero, se luca non ha nulla in contrario, domani posso soddisfarlo io.
Prima che se ne andasse gli feci un pompino con ingoio, e ci salutammo, poi andai da mamma, mi ero messa un vestitino leggero, e una volta in cucina, mamma mi disse che era fiera di mè, e mi chiese se mi era piaciuto, certo che sì mamma, lei aggiunse, vedrai con il tempo allora, sarà bellissimo.
Il giorno dopo si presentò luca tutto eccitato, mi baciò, e poi mi chiese di mamma, vieni porco, e lo acccompagnai da lei, lo attendeva nuda, con un paio di autoreggenti e tacchi, vieni luca, ora datti da fare.
Passò un'ora a leccarle I seni e la figa, facendola urlare dal piacere, e poi la montò, le introdusse il suo cazzone duro e la montò per una ventina di minuti, lei ansimava e si dimenava, e poi le sborrò in figa, mamma quasi svenne.
Poi lui uscì e io la ripulii per bene bevendo il nettare del mio amore, sei uno stallone le disse mamma, ora capisco cosa ha provato mia figlia.
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