La stalla
di
TATONE2
genere
dominazione
Per lavoro, mi recavo spesso nelle campagne del ferrarese, la mia azienda si interessava di vendere prodotti per i bisogni dei contadini, dai mezzi alle sementi.
Ero abituato alle loro maniere burbere, tenendo conto poi che io sono un omino gracile, e gay, avevo avuto qualche difficoltà iniziale.
Ma poi divenne tutto più facile, capivo che sapevano della mia natura, quando mi portavano ad assistere alle monte di giovenche o cavalli, mi facevano notare il loro cazzi, vede dottore quanto è grosso?, oppure, vedrà quanto sborra, ecc.
Un pò arrossivo, un pò guardavo questi membri enormi e mi sarebbe piaciuto toccarli.
Trè anni fà, per mè tutto cambiò.
Come do consueto mi recai in una fattoria di gente che conoscevo, e lì, i proprietari mi presentarono il nuovo acquirente, loro anziano avevano venduto a Luca, un uomo sulla cinquantina, un gran pezzo d'uomo, alpo possente, bruttino, molto burbero e di poche parole, anche un pò sporco, a differenza mia, io piccolo, magro, un viso da donna, e fattezze femminili, se ne accorse subito, e mi disdegnò.
Lo andai a trovare più volte e vedevo che acquistava ma gli dava fastidio la mia persona, ma d'altronde era il mio lavor e non potevo permettermi di mandarlo al diavolo.
Era un sabato pomeriggio, passai da Luca per consegnargli un ricambio del trattore, avevo con mè la valigia, andavo per il fine settimana al mare, dove mi sarei travestita e scopato tutto il tempo con amici.
Era nervoso, e ad un tratto mi chiese se potessi aiutarlo per una monta, era solo e così a malincuore dissi sì.
Quando io trattenni la cavalla, notai che Luca afferrava il cazzo dello stallone e lo introduceva nella vagina della puledra, mi eccitai, e lui lo notò, e poi nulla fine alla fine.
Andammo a lavarci le mani in cucina, e lui a bruciapelo mi disse, lo avresti succhiato volentieri quel bel cazzone vero frocio?, deglutii a fatica, se vuoi c'è un'altro stallone carico e indicò il suo bassoventre.
Un attimo dopo aveva calato la tuta che indossava e mi mostrava un cazzo peloso, enorme, un braccio sembrava.
Si avvicinò, e mi ise spalle al muro, sentivo che non si era lavato, l'odore era forte e pungente, ma invece che allontanarmi, mi attraeva, mi inginocchiai, e lo infilai per quanto riuscissi in bocca, era enorme.
Dai puttana succhia, dai brava troia, io faticavo a trattenerlo altrimenti mi avrebbe soffocato, e poco dopo, mi spruzzò il suo sperma in gola.
Non riuscii a berla tutta, anzi ne persi più di metà, era veramente carico il porco.
Mi alzai, e feci per andarmene, mi bloccò e mi disse di spogliarmi, io cercai di divincolarmi, mi diede uno schiaffo, e lì capii che ero sua.
Rimasi nuda, con solo gli slip di pizzo che indossavo come sempre, rise, ma sei proprio frocio, me le strappò, mi afferrò il cazzo, a confronto del suo era un microbo.
Prese del burro, mi girò appoggiato al tavolo, si unse il cazzo, e mi afferrò per i fianchi, ora frocio proverai un vero cazzo, e me lo spinse nel culo.
Ero abituato a grossi cazzi, ma faticai a ricevere il suo.
Mi montò per bene, mentre mi segavo, e una decina di minuti dopo mi sborrò nel culo, facendomi urlare dal piacere.
Rimasi riversa ed esausta sul tavolo, mentre lui si rivestiva, tu rimani a dormire con mè culattone, prendi la tua valigia, come in trance mi diressi all'auto e ritornai, nuda con la valigia, mi accompagnò in camera, e poi lui si allontanò.
Scesi un'oretta dopo truccata e ben vestita con intimo reggicalze e tacchi, e appena mi vide, si mise a ridere, ma sei proprio frocio allora, visto che sei una vacca vieni che ti porto al tuo osto.
Mi stattonò fino alla stalla, aveva gli stivali, io un decoltè tacco dieci, aprì un cancelletto,e mi buttò dentro.
Finii trà il letame, mi alzai era sporca lo guardai con terrore, mi avvicinò a una mucca, mi legò alla mangiatoia con una corda al collo, questo è il tuo posto nella merda con le vacche.
Il liqume mi entrava nelle scarpe. mi strappò il vestito, nuda come loro vacca, poi estrasse il cazo e mi pisciò addosso.
Poi mi lascià lì, inorridita spaventata, ma attratta.
Tornò più tardi, mi si mise dietro e mi montò come un giumenta, godetti come una pazza.
Poi mi slegò, e mi accompagnò al bagno dove mi lavai e tornai in camera.
Alla domenica mi montò più volte, e alla sera mi buttò fuori casa, al femminile, vattene vacca e se torni sai cosa ti succederà, non tornare da maschio o ti massacro.
Tornai a casa e per tutta la settimana lo evitai, ma al venerdì non resistetti, mi misi al femminile e lo raggiunsi.
Appena mi vide, mi portò nel recinto, dove c'era un cavallo maschio, lo tenne per le redini, e mi disse, succhia il cazzo vacca, io mi misi in ginocchio, e una volta duro, lo ammirai, era pazzesco, lo misi in bocca e lo segai, mi sparò in gola il suo sperma, ne bevvi un pò.
poi mi portò in casa, bene da oggi sarai la mia vacca passerai i fine settimana da mè, e io mi divertirò con tè.
Puzzava non si lavava ma me ne ero innamorata, ho passato degli anni stupendi, riuscii a farmi metterenel culo una parte del cazzo del cavallo, tutto per lui.
Poi ora devo decidere se continuare o meno con questo rapporto, se dirò sì, mi trasferirò da lui, sarò donna per sempre, e verrò legata nella stalla a disposizione dei suoi amici.
Ho disdettocasa, gettato i mieivestiti da maschio, e mi stà portando nella stalla, dove due dei suoi amici attendono la vacca da monta.
Ero abituato alle loro maniere burbere, tenendo conto poi che io sono un omino gracile, e gay, avevo avuto qualche difficoltà iniziale.
Ma poi divenne tutto più facile, capivo che sapevano della mia natura, quando mi portavano ad assistere alle monte di giovenche o cavalli, mi facevano notare il loro cazzi, vede dottore quanto è grosso?, oppure, vedrà quanto sborra, ecc.
Un pò arrossivo, un pò guardavo questi membri enormi e mi sarebbe piaciuto toccarli.
Trè anni fà, per mè tutto cambiò.
Come do consueto mi recai in una fattoria di gente che conoscevo, e lì, i proprietari mi presentarono il nuovo acquirente, loro anziano avevano venduto a Luca, un uomo sulla cinquantina, un gran pezzo d'uomo, alpo possente, bruttino, molto burbero e di poche parole, anche un pò sporco, a differenza mia, io piccolo, magro, un viso da donna, e fattezze femminili, se ne accorse subito, e mi disdegnò.
Lo andai a trovare più volte e vedevo che acquistava ma gli dava fastidio la mia persona, ma d'altronde era il mio lavor e non potevo permettermi di mandarlo al diavolo.
Era un sabato pomeriggio, passai da Luca per consegnargli un ricambio del trattore, avevo con mè la valigia, andavo per il fine settimana al mare, dove mi sarei travestita e scopato tutto il tempo con amici.
Era nervoso, e ad un tratto mi chiese se potessi aiutarlo per una monta, era solo e così a malincuore dissi sì.
Quando io trattenni la cavalla, notai che Luca afferrava il cazzo dello stallone e lo introduceva nella vagina della puledra, mi eccitai, e lui lo notò, e poi nulla fine alla fine.
Andammo a lavarci le mani in cucina, e lui a bruciapelo mi disse, lo avresti succhiato volentieri quel bel cazzone vero frocio?, deglutii a fatica, se vuoi c'è un'altro stallone carico e indicò il suo bassoventre.
Un attimo dopo aveva calato la tuta che indossava e mi mostrava un cazzo peloso, enorme, un braccio sembrava.
Si avvicinò, e mi ise spalle al muro, sentivo che non si era lavato, l'odore era forte e pungente, ma invece che allontanarmi, mi attraeva, mi inginocchiai, e lo infilai per quanto riuscissi in bocca, era enorme.
Dai puttana succhia, dai brava troia, io faticavo a trattenerlo altrimenti mi avrebbe soffocato, e poco dopo, mi spruzzò il suo sperma in gola.
Non riuscii a berla tutta, anzi ne persi più di metà, era veramente carico il porco.
Mi alzai, e feci per andarmene, mi bloccò e mi disse di spogliarmi, io cercai di divincolarmi, mi diede uno schiaffo, e lì capii che ero sua.
Rimasi nuda, con solo gli slip di pizzo che indossavo come sempre, rise, ma sei proprio frocio, me le strappò, mi afferrò il cazzo, a confronto del suo era un microbo.
Prese del burro, mi girò appoggiato al tavolo, si unse il cazzo, e mi afferrò per i fianchi, ora frocio proverai un vero cazzo, e me lo spinse nel culo.
Ero abituato a grossi cazzi, ma faticai a ricevere il suo.
Mi montò per bene, mentre mi segavo, e una decina di minuti dopo mi sborrò nel culo, facendomi urlare dal piacere.
Rimasi riversa ed esausta sul tavolo, mentre lui si rivestiva, tu rimani a dormire con mè culattone, prendi la tua valigia, come in trance mi diressi all'auto e ritornai, nuda con la valigia, mi accompagnò in camera, e poi lui si allontanò.
Scesi un'oretta dopo truccata e ben vestita con intimo reggicalze e tacchi, e appena mi vide, si mise a ridere, ma sei proprio frocio allora, visto che sei una vacca vieni che ti porto al tuo osto.
Mi stattonò fino alla stalla, aveva gli stivali, io un decoltè tacco dieci, aprì un cancelletto,e mi buttò dentro.
Finii trà il letame, mi alzai era sporca lo guardai con terrore, mi avvicinò a una mucca, mi legò alla mangiatoia con una corda al collo, questo è il tuo posto nella merda con le vacche.
Il liqume mi entrava nelle scarpe. mi strappò il vestito, nuda come loro vacca, poi estrasse il cazo e mi pisciò addosso.
Poi mi lascià lì, inorridita spaventata, ma attratta.
Tornò più tardi, mi si mise dietro e mi montò come un giumenta, godetti come una pazza.
Poi mi slegò, e mi accompagnò al bagno dove mi lavai e tornai in camera.
Alla domenica mi montò più volte, e alla sera mi buttò fuori casa, al femminile, vattene vacca e se torni sai cosa ti succederà, non tornare da maschio o ti massacro.
Tornai a casa e per tutta la settimana lo evitai, ma al venerdì non resistetti, mi misi al femminile e lo raggiunsi.
Appena mi vide, mi portò nel recinto, dove c'era un cavallo maschio, lo tenne per le redini, e mi disse, succhia il cazzo vacca, io mi misi in ginocchio, e una volta duro, lo ammirai, era pazzesco, lo misi in bocca e lo segai, mi sparò in gola il suo sperma, ne bevvi un pò.
poi mi portò in casa, bene da oggi sarai la mia vacca passerai i fine settimana da mè, e io mi divertirò con tè.
Puzzava non si lavava ma me ne ero innamorata, ho passato degli anni stupendi, riuscii a farmi metterenel culo una parte del cazzo del cavallo, tutto per lui.
Poi ora devo decidere se continuare o meno con questo rapporto, se dirò sì, mi trasferirò da lui, sarò donna per sempre, e verrò legata nella stalla a disposizione dei suoi amici.
Ho disdettocasa, gettato i mieivestiti da maschio, e mi stà portando nella stalla, dove due dei suoi amici attendono la vacca da monta.
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