Sverginata da due marocchini venuti dal mare

di
genere
orge

Esausta, non vedo brandelli di luce filtrare dalle finestre: spicchi di notte abbracciati negli ultimi minuti di oscurità al primissimo chiarore dell'aurora, non è veramente giorno e non è più nemmeno notte. Sono abbandonata sul letto a pancia sotto, sento l'intera parte posteriore avvilita da un senso di malessere generale, a parte il sedere vero e proprio che sento dolorante lungo l'intero bacino, la schiena è infastidita, è stata a lungo incurvata, le braccia e le reni hanno retto il peso mio e di Hassan e Camill che si sono alternati nel penetrarmi alle mie spalle, gravando su di me quasi tutto il tempo, il pube è prosciugato da erezioni e eiaculazioni a getto continuo, indotte dal movimento del sesso anale ma anche da stimolazioni manuali e orali dei due miei occasionali amanti, uno più maiale dell'altro.
Cerco di tirarmi su ma sono tutta un risentimento muscolare, Camill russa alla mia sinistra, Hassan si è accomodato sul pavimento, se avessi le forze potrei spaccare la testa a entrambi ma non ci riesco e soprattutto non so se mi va, in fondo mi hanno scopata veramente bene, ho il buco del culo in fiamme nonostante la lubrificazione salivare e la vaselina come se piovesse, sento bocca e viso impiastricciati, mi sono venuti entrambi sugli occhi, le guance, il naso. E' stata una notte movimentata, mi hanno messa alla pecorina e non mi sono ribellata mai, non posso parlare di violenza, dopo che Hassan-Ahmed (fa uno strano effetto essere inculata da uno che non sai come si chiami in verità) ha violato con la sua cappellona turgida il mio posteriore il mondo è cambiato, mi ha stantuffata quel che bastava per infilarmelo a metà, la cappella e un pezzo di cazzo, poi ha spinto, spinto e spinto fino a quando non ho sentito il solletico dei peli del suo pube sui glutei e il contatto con la peluria dei suoi coglioni sotto, tra le cosce, il lieve e ritmico ondeggiare dei testicoli sul mio cavallo mi ha fatto sentire veramente donna, in gran parte troia.
Erano arrivati dal mare nella villa dei miei, romanticamente ma pericolosamente isolata sul lungomare, mi avevano chiesto aiuto e qualcosa mi aveva detto di non aprire la porta, di chiamare i carabinieri ma lì per lì non avevo riflettuto, ero solo in casa, mamma era chissà dove e soprattutto ero completamente vestito da donna, forse avevo voluto fare la mia buona azione quotidiana ma anche mettermi alla prova nei miei nuovi panni e, dopo averli accolti e rifocillati, i due miei ospiti mi hanno fatto la festa, non senza aver premesso che nei loro Paesi a quelli come me tagliano la testa e altre gentili considerazioni, della serie la gratitudine non sarà mai il mio mestiere, però mi hanno sverginata con una tale foga che alla fine l'omofobia ti sembra l'ultimo problema, in ogni caso è superabile.
Camill parla un po' di italiano e durante il sesso ha tradotto le gentili considerazioni fatte da Hassan mentre mi scopava, mi ha detto che l'amico mi considera una cagna in calore e sinceramente anziché offendermi queste parole mi eccitano, Camill mi ha infilato il cazzo in bocca mentre il compare mi arrivava alle budella con quel dannato cazzo marocchino che non tradisce le attese, è veramente enorme, ho assaporato una cappella per la prima volta dopo mesi, avevo dimenticato il sapore, l'odore, le dimensioni, anche perché Fabrizio - detto col massimo rispetto per lui - come dotazioni non ricorda nemmeno da lontano i due compari venuti dal mare. Fabrizio lo amo (lo amavo?) e però questi due sono carne viva, vera, e mica scappano come lui.
Poi si sono scambiati di posto, il cazzo di Hassan sapeva del mio culo ma non mi ha fatto impressione, Camill mi ha fatta sedere sul suo cazzo e ha cominciato a impalarmi mentre gli davo le spalle, mi ha sbattuta per benino tenendomi per i fianchi, il cazzetto mi volava su e giù, in piena e umiliante libertà, un po' mi sono vergognata ma Hassan si è messo in piedi sul letto e ha cominciato a masturbarsi dopo avermelo fatto succhiare un poco, mi ha schizzato dentro un occhio, è venuto con una quantità illimitata di sperma, mi ha lavato la faccia e poi ha strofinato il cazzo che si ammosciava sulle mie guance, prima una, poi l'altra, facendosi pulire la cappella dalla mia lingua.
A proposito di lingua, il romantico Camill mi ha pure baciata, bontà sua, mi ha brutalizzato le parti intime baciandomi con tanto di lingua e mi ha pure masturbata mentre mi scopava, le contrazioni anali unite alla sega restituiscono sensazioni micidiali, si può morire mentre il tuo retto si è ormai assuefatto alla penetrazione e lo sfintere agisce come una ventosa stringendo il cazzo del partner e accogliendolo sempre più profondamente, essere impalata venendo usata come giocattolo a cui si fa fare su e giù sul cazzo ti rende sottomessa e la sottomissione ha i suoi aspetti piacevoli, penso alle fortunate mogli di questi stalloni, spesso obbligate ad accettare ufficialmente relazioni plurime, confinate nelle case con una torma di bimbi vocianti, cornute col velo quando vogliono uscire di casa e però a letto trattate da regine, strascopate da cazzi considerevoli e fuori misura, chissà se gli uomini dedicano a tutte le stesse attenzioni, chissà se le arabe hanno il tempo di innamorarsi, chissà se si ritrovano con i culi doloranti come me in questo momento, che striscio sul pavimento per raggiungere il bagno e tentare l'impresa impossibile di fare una doccia, posseduta e umiliata come mi sento, ma finalmente realizzata come donna, dunque sotto sotto felice.

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2024-03-22
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