Il pensiero fisso.

di
genere
gay

Il regalo di Alberto mi aveva lasciaro una sensazione interna incredibile. Facevo fatica a metabolizzare che durante gli incontri con il mio uomo lui non ci fosse. Ero soddisfatissimo dopo il sesso ma avevo sempre nella mente quel maschio dal corpo atletico e dal cazzo depilato che ne accentuava le dimensioni che svettava tra le sue cosce. Non che Alberto non fosse bello,anzi anche lui un corpo tonico e un cazzo non indifferente che adoravo e che avrei voluto avere sempre a disposizione. Ma in Renzo vedevo l'apoteosi del testosterone,il maschio potente come un toro pronto a montarti e soppraffarti. Ero coscente che fosse un escort e che dopo il nostro incontro chissa quanti uomini avra'soddisfatto. Io pensavo solo a quanto aveva soddisfatto me. Il culmine di questo pensiero fisso lo ebbi una notte dove in sogno lui era solo con me e mi possedeva in continuazione senza tregua. Parlai nel sonno e svegliai mia moglie che ascolto le parole in cui chiedevo a lui di venire. Con una spinta mi sveglio chiedendomi cosa stavo sognando non aveva afferrato il senso delle mie parole e non aveva potuto notare la mia erezione.Blaterai qualcosa e diedi la colpa alla cena. Mi girai e finsi di riaddormentarmi ,pensai un poco e mi dissi che era il momento di parlare con Alberto. Lo amavo non potevo scopare con lui e pensare che dentro di me in quel momento ci fosse un altro uomo,che la sborra che mi dissetava non fosse la sua Non era giusto ,ci eravamo ripromessi di essere sinceri tra noi.
Era novembre e le giornate si erano accorciate,faceva buio presto e questo agevolava le volte che Alberto veniva casa mia dato che mia moglie andava un paio di fine settimana dalla madre anziana a Milano. Porta aperta entro ci baciammo e io preso da un desiderio di lui piu'intenso del solito non aspettai che fossimo in camera, lo spogliai sull'ingresso, lo trascinai in cucina e mettendolo seduto sul tavolo iniziai a leccare il suo cazzo rivolgendogli parole di adulazione, facevo notare quanto fosse grosso,lungo,duro e vellutato. Quanto desiderassi essere montato subito . Mi ero gia lubrificato il buco e mi basto' insalivare bene la cappella. Gli girai la schiena e mi impalai in un colpo solo. Mi muovevo su e giu' stringendo il culo per aumentare il contatto e farlo venire subito. Lui mi disse di calmarmi che sembravo una troia indemoniata. Dicevo ad alta voce dammelo tutto,lo voglio fino alle palle avevo perso il controllo.Alberto capi che era un comportamento strano,mi afferro' sotto le ascelle e sollevandomi usci da me. Il suo cazzo grondava di umori ,mi buttai sapra per farlo venire nella mia bocca. Lui mi fermo. Cosa hai ,mi disse cos'e' tutta questa foga? Nascondi o devi farti perdonare qualcosa? Mentre continuavo ad accarezzare il suo cazzo lo guardai negli occhi e gli spiegai cosa stavo provando,come Renzo mi fosse entrato non solo nel corpo ma anche nella mente. Con mio stupore mi disse che aveva messo in conto il rischio ma sapeva quanto lo amavo e soprattutto sapeva quanto lui amava me e per farmi felice volle lo stesso correre il rischio. A quelle parole d'amore un colpo di spugna cancello dalla mia mente il desiderio di Renzo. Lo dissi e ci abbracciammo commossi. Lo presi per mano e andammo in camera da letto dove con infinita dolcezza ripresi dentro di me non un semplice pur bel cazzo,ma ripresi in me il mio unico uomo. Quel tardo pomeriggio facemmo l'amore vero, con delicatezza,passione e senso di appartenenza. Ci possedemmo entrambi scambiandoci il nostro seme senza perderne una goccia. Non parlammo di nessuno ne di Renzo ne delle nostre mogli. Ci dedicammo solo a noi. Ci amammo come coppia. Io saro' sempre la sua femmina.
scritto il
2024-05-09
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