La Proibita Relazione al Campo Estivo - capitolo 2: La Tentazione di Martha
di
Asiadu01
genere
etero
Capitolo 2
Il giorno dopo arrivai al lavoro e, a mia sorpresa, durante le solite chiacchierate mattutine, Martha annunciò che sarei stato il nuovo capo animatore, visto che quella che c’era prima era andata via. Gli altri animatori sembravano non aver preso benissimo la cosa, dopotutto ero anche uno di quelli che lavorava da meno tempo, ma probabilmente era la ricompensa di Martha per la sera prima.
"Wow, davvero?" balbettai, l'eco delle mie parole risuonava nell'aria silenziosa dell'ufficio. Guardai intorno e notai gli sguardi perplessi e leggermente gelosi degli altri animatori. Mi sentii in imbarazzo per l'attenzione improvvisa, ma anche orgoglioso per la fiducia che Martha stava dimostrando nei miei confronti.
Martha sorrise soddisfatta, i suoi occhi scintillavano dietro i suoi occhiali da sole. "Sì, Alessandro. Hai dimostrato di avere le qualità necessarie per questo ruolo. Sono sicura che farai un lavoro eccellente."
Detto questo, iniziarono ad arrivare i bambini e ci mettemmo tutti al lavoro. Il mio incarico era quello di prendere le presenze all’ingresso dei bambini che arrivavano, era molto più facile di quello che facevo prima e potevo rilassarmi.
Finito di prendere le presenze, andai alla piscina del campo per controllare gli altri animatori. Giunto sul posto, trovai con sorpresa Martha che supervisionava, indossando la sua solita maglietta bianca della divisa, ma con sotto solo un costume rosso abbastanza aderente che valorizzava le sue forme.
Mentre osservavo gli animatori giocare in piscina con i bambini, Martha si avvicinò a me con un sorriso malizioso. "Allora, come ti senti nel tuo nuovo ruolo, capo?" chiese, il suo tono carico di provocazione.
"Cerco di fare del mio meglio," risposi, cercando di mantenere la calma nonostante il battito accelerato del mio cuore.
Martha si avvicinò ulteriormente, abbassando la voce in un sussurro. "Sai, Alessandro, ci sono molte cose che possiamo fare insieme per rendere questo campo estivo indimenticabile."
Il suo respiro caldo sul mio orecchio mi fece rabbrividire, ma cercai di concentrarmi sul lavoro. "Certo, Martha. L'importante è che i bambini si divertano e siano al sicuro."
Lei rise leggermente, un suono che sembrava avvolgermi. "Sei così serio e professionale. Ma sappi che a volte è divertente lasciarsi andare un po'." Con un movimento fluido, si avvicinò di più, il suo corpo quasi a contatto con il mio. "Forse potremmo trovare un momento per noi due, dopo il lavoro."
Durante il resto della giornata, Martha continuò con le sue sottili provocazioni. Ogni volta che mi passava accanto, trovava un modo per sfiorarmi o per sussurrarmi qualcosa all'orecchio, mettendo alla prova la mia resistenza. Alessandro era combattuto tra l'eccitazione e il lavoro. Ogni sussurro di Martha gli mandava un brivido lungo la schiena, ma sapeva di dover restare concentrato. La sua inesperienza lo rendeva vulnerabile alle tentazioni, ma la consapevolezza delle conseguenze lo spingeva a resistere.
Alla fine della giornata, mentre mi preparavo per andare via, gli altri erano tutti andati via e io ero solo nello spogliatoio che mi cambiavo. Ad un tratto la porta si aprì, io ero di spalle e non mi voltai convinto che qualcuno avesse dimenticato qualcosa.
D'un tratto sentii da dietro una mano afferrare la mia virilità coperta dall’asciugamano. Mi voltai e vidi dietro di me Martha con il suo solito sorriso malizioso.
Spostò l’asciugamano e lo afferrò con decisione, stava succedendo tutto così in fretta e non avevo il coraggio di chiedere spiegazioni, mi limitai a godermi la cosa.
Lei iniziò a fare su e giù delicatamente e pian piano sempre più velocemente, era fantastico e sapevo che non sarei durato ancora molto. Non feci in tempo a dirle che stavo per venire che sporcai tutta la sua mano di sborra, lei però non sembrava infastidita, ma, anzi, quando mi voltai verso di lei per scusarmi notai che leccava via lo sperma dalla sua mano con una faccia compiaciuta.
Subito dopo si incamminò verso la porta, ma prima di uscire si voltò e mi disse: “sapevo che eri la scelta giusta.”
Mentre tornavo a casa, non potei fare a meno di pensare a quanto fosse complicata la situazione. Dovevo trovare un modo per resistere alle sue provocazioni e mantenere la professionalità, nonostante l'attrazione che sentivo per lei. Sapevo che la mia carriera dipendeva dalla mia capacità di gestire quella situazione con intelligenza e autocontrollo.
Il giorno seguente arrivai al campo estivo determinato a mantenere la mia professionalità e a non lasciarmi distrarre dalle provocazioni di Martha.
Il giorno dopo arrivai al lavoro e, a mia sorpresa, durante le solite chiacchierate mattutine, Martha annunciò che sarei stato il nuovo capo animatore, visto che quella che c’era prima era andata via. Gli altri animatori sembravano non aver preso benissimo la cosa, dopotutto ero anche uno di quelli che lavorava da meno tempo, ma probabilmente era la ricompensa di Martha per la sera prima.
"Wow, davvero?" balbettai, l'eco delle mie parole risuonava nell'aria silenziosa dell'ufficio. Guardai intorno e notai gli sguardi perplessi e leggermente gelosi degli altri animatori. Mi sentii in imbarazzo per l'attenzione improvvisa, ma anche orgoglioso per la fiducia che Martha stava dimostrando nei miei confronti.
Martha sorrise soddisfatta, i suoi occhi scintillavano dietro i suoi occhiali da sole. "Sì, Alessandro. Hai dimostrato di avere le qualità necessarie per questo ruolo. Sono sicura che farai un lavoro eccellente."
Detto questo, iniziarono ad arrivare i bambini e ci mettemmo tutti al lavoro. Il mio incarico era quello di prendere le presenze all’ingresso dei bambini che arrivavano, era molto più facile di quello che facevo prima e potevo rilassarmi.
Finito di prendere le presenze, andai alla piscina del campo per controllare gli altri animatori. Giunto sul posto, trovai con sorpresa Martha che supervisionava, indossando la sua solita maglietta bianca della divisa, ma con sotto solo un costume rosso abbastanza aderente che valorizzava le sue forme.
Mentre osservavo gli animatori giocare in piscina con i bambini, Martha si avvicinò a me con un sorriso malizioso. "Allora, come ti senti nel tuo nuovo ruolo, capo?" chiese, il suo tono carico di provocazione.
"Cerco di fare del mio meglio," risposi, cercando di mantenere la calma nonostante il battito accelerato del mio cuore.
Martha si avvicinò ulteriormente, abbassando la voce in un sussurro. "Sai, Alessandro, ci sono molte cose che possiamo fare insieme per rendere questo campo estivo indimenticabile."
Il suo respiro caldo sul mio orecchio mi fece rabbrividire, ma cercai di concentrarmi sul lavoro. "Certo, Martha. L'importante è che i bambini si divertano e siano al sicuro."
Lei rise leggermente, un suono che sembrava avvolgermi. "Sei così serio e professionale. Ma sappi che a volte è divertente lasciarsi andare un po'." Con un movimento fluido, si avvicinò di più, il suo corpo quasi a contatto con il mio. "Forse potremmo trovare un momento per noi due, dopo il lavoro."
Durante il resto della giornata, Martha continuò con le sue sottili provocazioni. Ogni volta che mi passava accanto, trovava un modo per sfiorarmi o per sussurrarmi qualcosa all'orecchio, mettendo alla prova la mia resistenza. Alessandro era combattuto tra l'eccitazione e il lavoro. Ogni sussurro di Martha gli mandava un brivido lungo la schiena, ma sapeva di dover restare concentrato. La sua inesperienza lo rendeva vulnerabile alle tentazioni, ma la consapevolezza delle conseguenze lo spingeva a resistere.
Alla fine della giornata, mentre mi preparavo per andare via, gli altri erano tutti andati via e io ero solo nello spogliatoio che mi cambiavo. Ad un tratto la porta si aprì, io ero di spalle e non mi voltai convinto che qualcuno avesse dimenticato qualcosa.
D'un tratto sentii da dietro una mano afferrare la mia virilità coperta dall’asciugamano. Mi voltai e vidi dietro di me Martha con il suo solito sorriso malizioso.
Spostò l’asciugamano e lo afferrò con decisione, stava succedendo tutto così in fretta e non avevo il coraggio di chiedere spiegazioni, mi limitai a godermi la cosa.
Lei iniziò a fare su e giù delicatamente e pian piano sempre più velocemente, era fantastico e sapevo che non sarei durato ancora molto. Non feci in tempo a dirle che stavo per venire che sporcai tutta la sua mano di sborra, lei però non sembrava infastidita, ma, anzi, quando mi voltai verso di lei per scusarmi notai che leccava via lo sperma dalla sua mano con una faccia compiaciuta.
Subito dopo si incamminò verso la porta, ma prima di uscire si voltò e mi disse: “sapevo che eri la scelta giusta.”
Mentre tornavo a casa, non potei fare a meno di pensare a quanto fosse complicata la situazione. Dovevo trovare un modo per resistere alle sue provocazioni e mantenere la professionalità, nonostante l'attrazione che sentivo per lei. Sapevo che la mia carriera dipendeva dalla mia capacità di gestire quella situazione con intelligenza e autocontrollo.
Il giorno seguente arrivai al campo estivo determinato a mantenere la mia professionalità e a non lasciarmi distrarre dalle provocazioni di Martha.
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