Non scopavamo da anni, e mi ha fatto cornuto - Capitolo 5

di
genere
corna

" Amore, devi sapere che la serata era iniziata senza alcun tipo di aspettativa. Sapevo che Luca aveva messo gli occhi su di me. Me l'avevano detto i colleghi e non ti nego che la cosa mi aveva eccitato paeecchio.
Ma come ti ho detto, non avevo aspettative.
Certo stasera mi sono messa un vestitino verde corto che risaltava molto il mio sedere e mi sono curata molto il trucco ma te lo giuro, non l'ho fatto per farmi scopare da Luca.
Però, poi è arrivato Luca.
Alto, muscoloso, con un filo di barba e con un abito gessato che ne definiva il fisico in modo perfetto.
E non ci ho più visto.
Volevo farmi scopare.
Pur sapendo che lui mi voleva, ho fatto di tutto per prostrarmi a lui.
Volevo il suo cazzo.
Volevo che il suo cazzo mi riempisse la figa e volevo che mi pompasse come una troia.
Ho iniziato a bere dello champagne e a guardarlo coi miei occhi da cerbiatta sorridendo in modo imbarazzato ai suoi profondi sguardi.
Per un'ora non mi ha praticamente considerata parlando con altri colleghi e colleghe e la mia voglia cresceva mista ad una gelosia che non dovrebbe esserci.
Così mi sono avvicinata con una scusa e mi sono appoggiata a lui con il mio sedere.
Volevo che mi scopasse lì davanti a tutti in quel momento.
Non ci stavo più dentro.
L'avrei spompinato davanti al padre e a tutti i dirigenti dell'azienda mostrando a loro quanto troia fosse la loro promoter.
Poi Luca mi fa un cenno.
Un semplice cenno spostando il collo a destra per farmi capire di andare nel corridoio a destra.
Senza esitare, sono andata e dopo pochi istanti mi ha raggiunta e senza proferire parole mi ha preso per il braccio portandomi agli ascensori dell'hotel.
Ha premuto il tasto e in quei pochi istanti ha guardato il suo Daytona senza guardarmi o parlarmi.
Ero eccitata. Lo volevo.
Lo desideravo.
Desideravo essere la sua donna.
L'ascensore si è aperto. E siamo entrati.
Ha premuto il tasto 6 e appena le porte si sono chiuse e l'ascensore ha iniziato a salire, mi ha voltato verso di lui portando il mio corpo contro il suo ed ha iniziato a baciarmi con desiderio.
Ho ricambiato facendo piccoli versi per mostrare il mio apprezzamento e la mia totale volontà di essere sua.
Mi ha messo le mani sul culo per portare il mio sesso contro il suo che era grosso e duro. Ci dividevano solo i nostri vestiti.
Ma era questione solo di alcuni istanti, amore mio.
Era ormai destino che io e Luca avremmo scopato in qualche stanza ed ero pronta di renderti cornuto.
Perdonami amore ma il tuo cazzo non mi basta più e lo sai. E stasera ne ho avuto la conferma. In quegli istanti ho compreso che come ero bagnata per Luca, non lo sono con te.
Non hai colpe amore mio, ma è purtroppo così.
Non posso controllare il desiderio della mia figa.
Non posso bagnarmi a comando.
Accetta la situazione amore mio e potremo vivere una vita , magari insolita, ma che ti prometto sarà piena di godimento.
Dimmi che vuoi che continuo il racconto, dimmi che vuoi prenderti il tuo cazzo e masturbarti pensando a me e a Luca.
Ti prego dimmi che lo vuoi ".
La guardai. Avevo il cazzo duro e non potevo negarle che tutto ciò mi stava eccitando ( continua )
scritto il
2024-07-27
2 . 6 K
visite
3 7
voti
valutazione
4.7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.