Irina, la tritura palle - Capitolo 2

Ho conosciuto Irina una sera su Facebook dopo esser tornato dal lavoro.
Ho visto la foto profilo e sembrava un fake talmente fosse bella.
L'ho aggiunta e dopo pochi minuti ha accettato la mia amicizia.
Ci siamo scambiati qualche messaggio e dopo qualche ora abbiamo deciso di incontrarci il week end che sarebbe venuto.
Non sapevo nulla di lei ma appena accennai che l'avevo conosciuta a quell'ubriacone di Adolfo, mi raccontò ciò che nel primo capitolo fu a tratti sconvolgente.
Adolfo lo trattai male ma ripensavo a ciò che mi aveva detto.
Mi aveva detto la verità o era solo frustrazione la sua.
Tornai a casa e mi segai guardando le foto di Irina immaginando di scoparmela tutta.
Pensavo alle parole di Adolfo ed invece di bloccarmi, mi facevano venire il cazzo ancora più di marmo pensando a quella rumena che aveva la fama di mangia uomini.
Stupidi uomini che s'innamorano di una donna che già ti mostra la sua essenza in un profilo Facebook.
Si vedeva che a Irina piaceva la bella vita. Viaggi, sport e feste.
Era chiaro che innamorarsi di una del genere era follia.
Era una bella figa ma a parte delle belle scopate magari portandola fuori a cena o portandola in giro per qualche parte d'Italia, avevo ben chiaro il mio ruolo.
Scoparmela e basta.
E così fu la prima sera che c'incontrammo.
Uscimmo in un locale a mangiare qualcosa e poi finimmo a casa sua a scopare tutta notte.
Una fantastica scopata con un pompino da urlo.
È chiaro che ci sapeva fare ed era chiaro che qualsiasi uomo poteva rimanerci sotto.
Ma non io.
Io era un master. Uno che le donne le scopava e le dominava.
Certo l'idea che lei fosse una mistress era allettante. Dominare una mistress era una bella sfida ma durante il primo appuntamento sembrava una donna tranquilla che nulla centrasse col racconto di quel coglione di Adolfo.
( continua )