Ipnosi Quinto episodio

di
genere
dominazione

Daniel guidava in silenzio la sua auto verso casa dopo la deliziosa cenetta
che aveva consumato con Rebecca senza riuscire a staccare gli occhi dalle
gambe di sua moglie. Almeno in quel senso, i suoi desideri si cominciavano ad
avverare. Non che Rebecca fosse vestita in modo troppo sensuale come nei suoi
desideri reconditi, dove se la immaginava come una dominatrice avvolta nel
lattice, con miniabiti stratosferici, pantaloni aderentissimi come una seconda
pelle, stivali al ginocchio e scarpe con tacco chilometrico, ma sicuramente
era un deciso passo avanti rispetto al modo di vestire che lei aveva sempre
avuto. Daniel aveva sempre avuto una passione sfrenata per le donne vestite in
modo provocante, ma aveva pensato che fosse una normale fissazione maschile.
Solo quando aveva cominciato a fantasticare su Rebecca, ad immaginarsi come un
uomo sottomesso ai suoi voleri, aveva capito che le due cose erano in parte collegate. Anche Rebecca era in silenzio. Milioni di pensieri si accavallavano nella sua mente senza che lei riuscisse a comprendere cosa le stesse accadendo. Di sicuro, c'era il fatto che si sentiva guardata da suo marito e continuava ad esserne
compiaciuta. Era uno sguardo carico di erotismo, non come i soliti che Daniel
le regalava a profusione. Prima di uscire lui le aveva detto che era
bellissima e invece di schernirsi come d'abitudine, aveva cercato
inconsapevolmente nuovi complimenti. Ma la cosa piu' assurda era che anche nel
ristorante si era beata di alcuni sguardi maschili che si erano posati su di
lei. Da una parte trovava questo piacere quasi come un peccato, ma dall'altra
si diceva che, in fondo, non c'era niente di male. Era una donna bellissima,
lo aveva sempre saputo ma, al contrario di tante altre donne, se ne era sempre
fatta quasi un cruccio, come se la sua bellezza fosse un peccato. Non era una
questione di religione, anche se lei si professava credente, ma di mentalità.
Forse erano stati gli insegnamenti troppo severi di sua madre, la sua mania di
obbligarla a nascondere il suo corpo, a non truccarsi troppo per non far
risaltare quel suo viso stupendo. Qualunque fosse stato il motivo, lei era
cresciuta con questa mania, la mania di non mettersi troppo in evidenza, ma
quella sera invece, si era resa conto che forse era stato uno sbaglio. Ma
aveva solo 28 anni e era ancora in tempo a correre ai ripari e quel vestitino
che mostrava le sue belle gambe e il suo seno perfetto poteva essere
l'inizio. In piu' avrebbe fatto sicuramente felice Daniel che, più volte, le
aveva chiesto di osare qualcosina in più nel vestiario. Povero Daniel, lui
così orgoglioso di lei, così voglioso di mostrare a tutti la bellezza di sua
moglie e lei che invece aveva agito esattamente all'opposto. Fino a quel
momento.

Daniel parcheggiò la sua vettura ed entrò in casa tenendo per mano la sua
bellissima moglie. Gli piaceva tantissimo come stava quel vestitino azzurro
sul corpo sontuoso di sua moglie e non perse tempo. Anche se ancora non
riusciva ad essere dominante, sua moglie era pur sempre un gran pezzo di
figliola e questo bastava ad eccitarlo. La voltò e quasi la spinse contro il
muro e iniziò a baciarla e, sempre baciandosi, giunsero fino alla loro camera
sdraiandosi sul letto. Rebecca sembrava stare al gioco ed era molto più
disponibile del solito e si lasciò spogliare dalle mani delicate di Daniel.
Rimase in reggiseno e mutandine che, pur non essendo all'ultima moda, era pur
sempre un invito a fare sesso per lui. Continuarono a baciarsi, a volte
delicatamente e a volte con più forza, fino a che Daniel si alzò dal letto

" Rimani qui tesoro. Solo pochi secondi. Devo andare in bagno. Tu intanto spogliati" Daniel orinò e quindi si lavò le parti intime, pregustando già il momento in cui queste sarebbero diventate il soggetto della sua notte d'amore ma, quando tornò nella stanza, trovò Rebecca placidamente addormentata. Con un moto di stizza diede un calcio a una sedia e poi si sedette accanto a lei. Ma quale sesso sfrenato! Lo aveva chiesto esplicitamente al dottor Weiss e invece non c'era stato per niente. Si sentiva deluso e arrabbiato, non solo per la notte d'amore andata in fumo, ma anche per i soldi che aveva dato allo psicologo. Cominciava a pensare che fossero soldi buttati al vento. C'erano stati piccoli cambiamenti, è vero, ma niente a confronto di ciò che si sarebbe aspettato. Stava pensando che forse avrebbe dovuto contattare il dottor Weiss e
chiedergli se fosse normale un comportamento del genere e decise che avrebbe
atteso un altro giorno e se Rebecca non fosse diventata almeno in parte la
donna che lui desiderava, avrebbe chiesto spiegazioni e avrebbe preteso la
restituzione dei soldi. Poi la rabbia svanì. Anche se non era la moglie
dominante che lui voleva, era pur sempre la donna che amava e delicatamente la
coprì per poi mettersi a letto accanto a lei, baciandola lievemente per non
svegliarla.

Rebecca Goldring si svegliò di buon mattino. Aveva dormito in modo splendido
anche se poi le venne il ricordo della serata gettata al vento e si rattristò
sia per suo marito che per lei stessa. Aveva voglia di fare l'amore con
Daniel, ma poi la stanchezza aveva preso il sopravvento. Ma avevano ancora tanti
giorni davanti a loro e potevano recuperare ben presto. Si sentiva piena di
energia anche se aveva un lieve mal di testa e, visto che Daniel ancora
dormiva profondamente, si mise una tuta e s'infilò delle scarpe da ginnastica
e uscì da casa per fare del footing. Era sua abitudine mettersi a correre
tutti i week-end. Le serviva un po' per stare con se stessa, immersa nei
propri pensieri e anche per mantenersi in perfetta forma. E la sua forma era
proprio perfetta. La sua corsa era agile e potente allo stesso tempo e le sue
gambe rispondevano alla perfezione. Dopo un'ora condotta ad un ritmo piuttosto
elevato, negli ultimi metri provò a scattare a ripetizione constatando come
tutto il suo corpo fosse una macchina perfetta, allenato e carburato. Rientrò
in casa e suo marito ancora dormiva. Era ancora presto e Daniel era un
dormiglione che faticava la mattina a svegliarsi. Logico che non dovendo
andare al lavoro lui si fosse ancor più rilassato. Era madida di sudore e
decise di andare a farsi una doccia. Quando terminò, con ancora l'accappatoio
addosso, si sedette vicino a suo marito. Aveva una strana voglia che poi tanto
strana non avrebbe dovuto essere in quanto sentiva che aveva bisogno di suo
marito. Lo svegliò con un bacio al quale Daniel rispose con passione

" Sei già sveglia amore? " le sussurro'

" Zitto, non parlare" gli rispose togliendosi l'accappatoio e mostrando il suo
corpo perfetto al marito che deglutì nervosamente. L'eccitazione dovuta al
bacio e alla visione di quel corpo mozzafiato alla quale si aggiungeva quella
consueta della mattina appena si svegliava, gli fecero desiderare sua moglie
come poche altre volte gli era accaduto. Ma, al contrario delle altre volte in
cui facevano sesso, stavolta Rebecca era viva, partecipava più attivamente e
il risultato, ovviamente, fu decisamente superiore a quello delle altre volte.
Tutto sommato, qualche miglioramento c'era stato, ma era ancora un'inezia a
confronto di ciò che desiderava.

Per commenti, scrivete a
davidmuscolo@tiscali.it
scritto il
2024-07-29
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