Ipnosi Ottavo episodio
di
Davide Sebastiani
genere
dominazione
Il mattino seguente, come sempre, Rebecca si svegliò molto prima del marito.
Appena apriva gli occhi, lei era abituata ad alzarsi immediatamente. Non le
piaceva poltrire dentro il letto e amava stare sempre in movimento.
Abitualmente, appena alzata si metteva al lavoro in casa, terminando di
rassettarla per poi preparare la colazione a suo marito, ma si trovava in ferie
e riteneva giusto cambiare un po' le sue abitudini. Tanto per cominciare,
aveva deciso che anche quel giorno sarebbe andata a correre e si mise di nuovo
la tuta uscendo poi di casa di buon passo. Quelle corsette di un'ora le servivano per mantenersi in forma perfetta, visto che per quella settimana non sarebbe potuta andare in palestra ad allenarsi. In seguito, avrebbe pensato alla colazione e a pulire la casa. Ma perché dovevano toccare proprio a lei questi lavori? D'altronde, lavorava e guadagnava al pari del marito e cominciava a non
trovare giusto che solo lei si occupasse di queste cose. Mentre correva di
buona lena stava riflettendo sul proprio matrimonio e si stava rendendo conto
che aveva viziato troppo Daniel e aveva deciso che avrebbe dovuto cambiare sistema
con lui. E se avesse obiettato? Oh, in quel caso forse avrebbe dovuto
ricorrere alle maniere forti, ma non credeva che suo marito sarebbe stato
così idiota da mettersi contro di lei. Lui sapeva benissimo che lei era molto
più forte di lui e il fatto che, fino a quel momento, lei non se ne fosse
approfittata, non significava certo che lui dovesse tirare troppo la corda.
La sua ora di corsa intanto era terminata. Non si sentiva neanche troppo
stanca, anzi, le sembrava che i minuti fossero volati. Prima di rientrare in
casa si soffermò altri minuti facendo esercizi di stretching e di
respirazione e infine varcò la soglia di casa. Daniel ancora dormiva. Il solito
pigrone. Rebecca lo scosse con vigore
" Ti sembra il caso di svegliarti?" lo rimproverò
" Ma sto in ferie, tesoro" si lamentò l'uomo, faticando ad aprire gli occhi"
" Ferie o no, è ora che ti alzi e che prepari la colazione mentre io vado a
farmi la doccia"
" Sta per caso diventando un abitudine? Perché di nuovo io?" chiese Daniel
fingendo di lamentarsi. In realtà aveva il cuore che gli batteva forte per
l'emozione. L'ordine di Rebecca stavolta era stato perentorio e la sua
risposta era solo provocatoria, per stimolarla ulteriormente. Rebecca infatti
s'irrigidì. Sentiva una strana rabbia salirle per tutto il corpo, una rabbia
che non aveva mai avuto nei confronti di suo marito. Gli prese il braccio e lo
sollevò quasi dal letto
" Perché di nuovo te? Per un sacco di motivi" replicò la donna a voce alta"
Perché finora è sempre toccato a me e non mi sembra giusto, perché mi sono
stancata di farti da balia e infine perché sono più forte di te e non ti
conviene metterti contro di me. Oppure vuoi provare?" Daniel rimase senza
fiato. Ora sì che cominciava a prenderci gusto. Quella donna di fronte a lui
non era più la sua mogliettina devota ma una donna che cominciava a prendere
coscienza della sua superiorità. Proprio quello che lui andava cercando.
Rimase indeciso se provare a stimolarla ulteriormente o meno ma poi decise che
per il momento era meglio accettare l'ordine di Rebecca. In seguito si sarebbe
regolato su come comportarsi
" Hai ragione amore. Vado io. Non c'è bisogno che tu ti arrabbi" rispose
semplicemente
" Bene Daniel. Vedo che hai capito la situazione. Ma credo che dovrai farci
l'abitudine perché le cose stanno cambiando" Rebecca gli lasciò il braccio e
si girò. Prese un accappatoio dall'armadio e si diresse verso il bagno
lasciando Daniel solo con i suoi pensieri. Era tutto molto eccitante per lui
ed era solo l'inizio, appena il terzo giorno. Quei soldi dati al dottor Weiss
erano stati proprio ben spesi, al contrario di quanto aveva immaginato fino al
giorno precedente. Si alzò e si diresse verso la cucina per preparare la
colazione per lui e per quella straordinaria e bellissima donna di sua moglie.
Gli piaceva servirla, fare le cose che lei gli avrebbe ordinato e stava già
pregustando il seguito di quella giornata che era appena iniziata.
La colazione era pronta da qualche minuto quando Rebecca fece il suo ingresso
in cucina e Daniel rimase a bocca aperta ad ammirare la bellezza di sua
moglie. Aveva indossato una di quelle cosine comprate il giorno precedente e
l'uomo non poté fare a meno di rimanere senza fiato. Si trattava di una gonna
che le rimaneva ben sopra il ginocchio di colore avorio, aderente quel tanto
da fasciarle il suo delizioso sederino sopra il quale aveva messo un grazioso
pulloverino delle stesso colore, anche questo fasciato al punto giusto da
mettere in risalto il seno di Rebecca assolutamente strepitoso. Le calze
abbinate e gli stivali di camoscio con il tacco alto, ma soprattutto un trucco
curato con un bel rossetto invitante, completavano l'opera
" Cosa hai preparato per colazione?" esordì la giovane donna mettendosi
seduta
" Aspetta amore, fatti ammirare. Sei bellissima" sospirò Daniel prendendole
la mano e invitandola ad alzarsi. Aveva il cuore che gli batteva forte come
al primo appuntamento. Rebecca lasciò fare e si alzò facendo una piccola
giravolta
" Sto bene vero? Credo di essere stata una stupida a nascondere la mia
bellezza e ho deciso invece di metterla in risalto. Da un paio di giorni ho
avuto quasi una folgorazione in proposito. Non so cosa ne pensi e devo dire
che la cosa mi interessa relativamente. Se ti piace avere una moglie come me,
bene, ma se sei geloso e vuoi impedirmelo credo che tu possa togliertelo dalla
testa e dovrai fartene una ragione Daniel. Anche perché ho intenzione di
comprare degli abiti ancora piu' sexy. Ancora non so cosa, ma so che lo farò"
Daniel Goldring sorrise. Eccome se era geloso. Andando in giro vestita in
questo modo, qualunque maschio che fosse degno di essere etichettato come
tale, avrebbe guardato sua moglie, l'avrebbe ammirata e, di conseguenza,
avrebbe invidiato lui. Ma per quella settimana, per quei rimanenti quattro
giorni, lui voleva ancora di più e sapeva benissimo che se le sue istruzioni
fossero state rispettate alla lettera, fra poco lui l'avrebbe vista così come
se la sognava ormai da tanto tempo. Certo, non avrebbe accettato che lei fosse
andata in giro vestita come nei suoi sogni e per questo aveva chiesto
espressamente a Weiss l'imperativo di farla rimanere nella casa al mare, per
essere soltanto lui a poter godere della visione di Rebecca. Ma così vestita
invece, pur essendo decisamente molto più sensuale del solito, era pur sempre
un look portabilissimo e di classe e che rientrava in certi parametri
" Sono felice invece, amore. Sono felice che tu finalmente abbia deciso di
rinnovare il tuo guardaroba e di vestire come una giovane donna che può
permettersi di osare"
" Bene Daniel! E io sono contenta che tu abbia accettato il mio cambiamento.
In caso contrario non so come avrei potuto reagire" concluse la donna in modo categorico
Iniziarono a mangiare, ma era abbastanza evidente che c'era tra di loro
un'atmosfera abbastanza strana. Rebecca, solitamente molto loquace, era invece
silenziosa, immersa in strani pensieri. Ma anche Daniel era in silenzio. Dopo
una giornata di transizione, finalmente le cose stavano prendendo la piega da
lui desiderata e aspettava gli eventi. La giovane donna invece, rifletteva su
tante cose. Incredibilmente, stava vedendo certi aspetti che riguardavano sé
stessa e la sua vita matrimoniale in modo diametralmente opposto rispetto a
come li vedeva fino a poco tempo prima. Si sentiva veramente diversa, anche se
doveva ammettere che era ancora molto confusa. La colazione intanto era
terminata e Rebecca si alzò
" Ho voglia di scendere in paese. Immagino che anche tu dovrai farlo visto che
bisogna comprare dei cibi. Ieri ho visto che le provviste stanno per
terminare. Mi metto a leggere qualcosa e fra una mezz'ora esco. Se vuoi venire
con me fatti trovare pronto. Fai i piatti, pulisci la cucina e poi vestiti"
Ancora un ordine perentorio da parte di sua moglie. A Daniel piaceva
immensamente quel tono, quella sicurezza che lei dimostrava, ma ancora una
volta provò a stimolarla nel tentativo di vederla ancora più dominante
" Ma perché non li fai tu i piatti? Perché non la pulisci tu la cucina? Io non
faccio in tempo a fare tutto quanto e soprattutto non ne ho voglia" Rebecca si
girò di scatto verso suo marito. L'ordine di ripulire la cucina le era venuto
spontaneo, non lo aveva certo preparato, ma lo trovava giustissimo. Come si
permetteva suo marito di mettere in discussione quell'ordine? Aveva certo
bisogno di una lezione. Doveva imparare una volta per tutte che certe
gerarchie erano ormai da mettere in discussione. Anzi, erano totalmente
cambiate. La donna tutta dedita a suo marito stava scomparendo e lui doveva
imparare a prendere atto che di fronte aveva una nuova Rebecca, una donna che
aveva tutto il diritto di impartire ordini. Ne aveva diritto perche' ... Sì,
Rebecca si sentiva superiore a suo marito. Era superiore a lui e questo le
dava il diritto di prendere certe decisioni. Era superiore a lui in tutto ciò
che faceva. Per tanti anni aveva messo da parte questa superiorità, l'aveva
nascosta, ma era arrivato il momento di mostrarla. Sentiva questo bisogno, lo
riteneva imprescindibile nel nuovo rapporto che voleva instaurare con Daniel e
agì. La mattina precedente, per la prima volta nella sua vita, aveva fatto
capire chiaramente a suo marito che lo avrebbe potuto battere, che avrebbe
potuto fargli del male, che avrebbe potuto addirittura annichilirlo se solo
avesse voluto, ma lo aveva fatto con un alone di gioco. Stavolta fu seria. Con
la sua mano destra prese il polso di Daniel con una rapida mossa mettendolo, con una torsione, in condizioni di non poter reagire. A quel punto, avrebbe potuto fare qualunque cosa con lui. Avrebbe potuto persino spezzarglielo con una facilità estrema, semplicemente aumentando la torsione del suo braccio, ma non voleva arrivare a questo, non per il momento almeno. Si limitò a stringerlo e a torcerglielo usando una piccola parte della sua notevole bravura, quella bravura che lei aveva sempre saputo di possedere ma che non aveva mai voluto mettere in mostra, una bravura mista ad una notevole forza fisica nettamente superiore a quella di qualsiasi altra donna ma anche della maggior parte degli uomini, derivata dalla sua passione, dai suoi lunghi e duri allenamenti e dalla sua struttura fisica particolarmente adatta. E con quelle straordinarie capacità, sopraffare uno come Daniel era per lei un gioco da ragazzi. Lo guardò mentre lui cominciava a contorcersi per il dolore che gli provocava
" Forse non mi sono spiegata bene. Ti ho detto che dovrai essere tu ad
occuparti della pulizia della cucina e non credo ti convenga contraddirmi
Daniel. Anzi, già che ci siamo, mettiamo in chiaro la situazione. Sarai tu ad
occuparti di tutto quello che concerne le faccende domestiche. Comincerai
appunto con la pulizia della cucina e proseguirai poi con il pranzo e via
discorrendo. E già ti ho detto che non ti conviene mettere in discussione
ciò che ti dico ma evidentemente devo usare le maniere dure per farmi capire"
Daniel Goldring urlò. Sua moglie con una semplice torsione le stava
infliggendo un dolore indicibile. Era dunque questo ciò che lui cercava?
Cominciava a capire cosa significasse essere nelle mani di un'altra persona e
in particolare di una con le capacità di sua moglie. Oh sì, gli piaceva particolarmente tutto questo, lo aveva atteso per anni e anche se non sopportava tutto quel dolore, non poteva fare a meno di provare un'insolita e sorprendente eccitazione sessuale.
Avrebbe obbedito a sua moglie con gioia. Quella straordinaria creatura
meritava la sua devozione e la sua sottomissione. La torsione intanto, lo
aveva costretto ad inginocchiarsi al cospetto di Rebecca
" Si amore, scusami, hai ragione. Mi occuperò io di tutto. Però non ti
arrabbiare, ti prego. Così mi fai male" Rebecca lasciò il polso di suo
marito soddisfatta. Aveva avuto quello che si meritava. Ma si sentiva strana.
Quella situazione, con lui che si era dovuto inginocchiare davanti a lei senza
poter opporre la minima resistenza, le aveva creato una strana sensazione, una
sensazione molto piacevole, molto simile a quando lui la toccava e stavano per
fare l'amore. Anzi, poteva dire che il tipo di sensazione era quello ma l'intensità era decisamente maggiore. Si sentiva addirittura bagnata nelle parti intime e si rese conto che aveva un bisogno impellente di fare sesso. Guardò per un istante Daniel che nel frattempo stava obbedendo al suo ordine e si era messo a riassettare la cucina. Gli piaceva immensamente quella scena, vedere con quale facilità lo aveva costretto a fare ciò che lei gli aveva ordinato, ma c'era tempo per fare quello. Adesso aveva in mente altro. Doveva togliersi quella strana ansia che la stava attanagliando. Si avvicinò a lui e da dietro gli prese le mani costringendolo a lasciare i piatti che stava pulendo e iniziò a baciarlo sul collo. Daniel, già eccitato notevolmente per quello che era avvenuto in precedenza, chiuse gli occhi per il piacere che provava. Rebecca lo girò mettendolo di fronte a lei
" Finirai le pulizie più tardi" gli disse prendendolo per un braccio e
trascinandolo per alcuni metri fino al tavolo di cucina. Si tolse la gonna e
le calze con movimenti rapidi. Aveva bisogno del sesso di Daniel. Ne sentiva
un bisogno pazzesco, un desiderio che non aveva mai avuto nella sua vita. Fino
a due giorni prima, il sesso era stato soltanto il giusto completamento
dell'amore che provava per suo marito, ma adesso ne sentiva invece il bisogno
fisico. Si mise seduta sul bordo del tavolo, e attirò suo marito di fronte a
sé, togliendogli la maglia che aveva con violenza
" Adesso togliti i pantaloni, presto" gli ordinò. Non ci furono preliminari.
Ambedue erano già eccitati al punto giusto e Daniel penetrò sua moglie con
tutta la passione che sentiva, con tutto il piacere che la visione di quella
splendida donna gli procurava, con un desiderio che mai prima aveva provato.
Era il culmine dell'erotismo, della sensualità, con Rebecca che lo tirava a
sé per sentire meglio il suo sesso, respirando a fatica e rovesciando la testa
all'indietro. Quando terminarono, non ci furono coccole. Rebecca quasi spinse
Daniel lontano da lei, come se, dopo aver raggiunto il migliore orgasmo della
sua vita, le desse fastidio la sua vicinanza. Daniel era esausto ma, al
contrario di sua moglie, aveva bisogno del contatto con la splendida pelle di
sua moglie e si avvicinò a lei cercando la sua bella bocca. Rebecca accettò
dapprima il suo bacio, ricambiandolo con passione, poi scese dal tavolo e
prese suo marito per il mento
" Vale ancora quello che ti ho ordinato prima. Hai sempre mezz'ora per essere
pronto se vuoi venire in paese con me, altrimenti ti lascio qui da solo.
Intesi?"
" Si amore mio, intesi" fece Daniel, orgoglioso del modo in cui sua moglie si
stava comportando. Aveva avuto bisogno di un aiuto esterno, di essere addirittura ipnotizzata, ma adesso lei era diventata la vera dominatrice che lui
desiderava, forte ed autoritaria. La sua indiscussa padrona.
Per commenti, scrivete a
davidmuscolo@tiscali.it
Appena apriva gli occhi, lei era abituata ad alzarsi immediatamente. Non le
piaceva poltrire dentro il letto e amava stare sempre in movimento.
Abitualmente, appena alzata si metteva al lavoro in casa, terminando di
rassettarla per poi preparare la colazione a suo marito, ma si trovava in ferie
e riteneva giusto cambiare un po' le sue abitudini. Tanto per cominciare,
aveva deciso che anche quel giorno sarebbe andata a correre e si mise di nuovo
la tuta uscendo poi di casa di buon passo. Quelle corsette di un'ora le servivano per mantenersi in forma perfetta, visto che per quella settimana non sarebbe potuta andare in palestra ad allenarsi. In seguito, avrebbe pensato alla colazione e a pulire la casa. Ma perché dovevano toccare proprio a lei questi lavori? D'altronde, lavorava e guadagnava al pari del marito e cominciava a non
trovare giusto che solo lei si occupasse di queste cose. Mentre correva di
buona lena stava riflettendo sul proprio matrimonio e si stava rendendo conto
che aveva viziato troppo Daniel e aveva deciso che avrebbe dovuto cambiare sistema
con lui. E se avesse obiettato? Oh, in quel caso forse avrebbe dovuto
ricorrere alle maniere forti, ma non credeva che suo marito sarebbe stato
così idiota da mettersi contro di lei. Lui sapeva benissimo che lei era molto
più forte di lui e il fatto che, fino a quel momento, lei non se ne fosse
approfittata, non significava certo che lui dovesse tirare troppo la corda.
La sua ora di corsa intanto era terminata. Non si sentiva neanche troppo
stanca, anzi, le sembrava che i minuti fossero volati. Prima di rientrare in
casa si soffermò altri minuti facendo esercizi di stretching e di
respirazione e infine varcò la soglia di casa. Daniel ancora dormiva. Il solito
pigrone. Rebecca lo scosse con vigore
" Ti sembra il caso di svegliarti?" lo rimproverò
" Ma sto in ferie, tesoro" si lamentò l'uomo, faticando ad aprire gli occhi"
" Ferie o no, è ora che ti alzi e che prepari la colazione mentre io vado a
farmi la doccia"
" Sta per caso diventando un abitudine? Perché di nuovo io?" chiese Daniel
fingendo di lamentarsi. In realtà aveva il cuore che gli batteva forte per
l'emozione. L'ordine di Rebecca stavolta era stato perentorio e la sua
risposta era solo provocatoria, per stimolarla ulteriormente. Rebecca infatti
s'irrigidì. Sentiva una strana rabbia salirle per tutto il corpo, una rabbia
che non aveva mai avuto nei confronti di suo marito. Gli prese il braccio e lo
sollevò quasi dal letto
" Perché di nuovo te? Per un sacco di motivi" replicò la donna a voce alta"
Perché finora è sempre toccato a me e non mi sembra giusto, perché mi sono
stancata di farti da balia e infine perché sono più forte di te e non ti
conviene metterti contro di me. Oppure vuoi provare?" Daniel rimase senza
fiato. Ora sì che cominciava a prenderci gusto. Quella donna di fronte a lui
non era più la sua mogliettina devota ma una donna che cominciava a prendere
coscienza della sua superiorità. Proprio quello che lui andava cercando.
Rimase indeciso se provare a stimolarla ulteriormente o meno ma poi decise che
per il momento era meglio accettare l'ordine di Rebecca. In seguito si sarebbe
regolato su come comportarsi
" Hai ragione amore. Vado io. Non c'è bisogno che tu ti arrabbi" rispose
semplicemente
" Bene Daniel. Vedo che hai capito la situazione. Ma credo che dovrai farci
l'abitudine perché le cose stanno cambiando" Rebecca gli lasciò il braccio e
si girò. Prese un accappatoio dall'armadio e si diresse verso il bagno
lasciando Daniel solo con i suoi pensieri. Era tutto molto eccitante per lui
ed era solo l'inizio, appena il terzo giorno. Quei soldi dati al dottor Weiss
erano stati proprio ben spesi, al contrario di quanto aveva immaginato fino al
giorno precedente. Si alzò e si diresse verso la cucina per preparare la
colazione per lui e per quella straordinaria e bellissima donna di sua moglie.
Gli piaceva servirla, fare le cose che lei gli avrebbe ordinato e stava già
pregustando il seguito di quella giornata che era appena iniziata.
La colazione era pronta da qualche minuto quando Rebecca fece il suo ingresso
in cucina e Daniel rimase a bocca aperta ad ammirare la bellezza di sua
moglie. Aveva indossato una di quelle cosine comprate il giorno precedente e
l'uomo non poté fare a meno di rimanere senza fiato. Si trattava di una gonna
che le rimaneva ben sopra il ginocchio di colore avorio, aderente quel tanto
da fasciarle il suo delizioso sederino sopra il quale aveva messo un grazioso
pulloverino delle stesso colore, anche questo fasciato al punto giusto da
mettere in risalto il seno di Rebecca assolutamente strepitoso. Le calze
abbinate e gli stivali di camoscio con il tacco alto, ma soprattutto un trucco
curato con un bel rossetto invitante, completavano l'opera
" Cosa hai preparato per colazione?" esordì la giovane donna mettendosi
seduta
" Aspetta amore, fatti ammirare. Sei bellissima" sospirò Daniel prendendole
la mano e invitandola ad alzarsi. Aveva il cuore che gli batteva forte come
al primo appuntamento. Rebecca lasciò fare e si alzò facendo una piccola
giravolta
" Sto bene vero? Credo di essere stata una stupida a nascondere la mia
bellezza e ho deciso invece di metterla in risalto. Da un paio di giorni ho
avuto quasi una folgorazione in proposito. Non so cosa ne pensi e devo dire
che la cosa mi interessa relativamente. Se ti piace avere una moglie come me,
bene, ma se sei geloso e vuoi impedirmelo credo che tu possa togliertelo dalla
testa e dovrai fartene una ragione Daniel. Anche perché ho intenzione di
comprare degli abiti ancora piu' sexy. Ancora non so cosa, ma so che lo farò"
Daniel Goldring sorrise. Eccome se era geloso. Andando in giro vestita in
questo modo, qualunque maschio che fosse degno di essere etichettato come
tale, avrebbe guardato sua moglie, l'avrebbe ammirata e, di conseguenza,
avrebbe invidiato lui. Ma per quella settimana, per quei rimanenti quattro
giorni, lui voleva ancora di più e sapeva benissimo che se le sue istruzioni
fossero state rispettate alla lettera, fra poco lui l'avrebbe vista così come
se la sognava ormai da tanto tempo. Certo, non avrebbe accettato che lei fosse
andata in giro vestita come nei suoi sogni e per questo aveva chiesto
espressamente a Weiss l'imperativo di farla rimanere nella casa al mare, per
essere soltanto lui a poter godere della visione di Rebecca. Ma così vestita
invece, pur essendo decisamente molto più sensuale del solito, era pur sempre
un look portabilissimo e di classe e che rientrava in certi parametri
" Sono felice invece, amore. Sono felice che tu finalmente abbia deciso di
rinnovare il tuo guardaroba e di vestire come una giovane donna che può
permettersi di osare"
" Bene Daniel! E io sono contenta che tu abbia accettato il mio cambiamento.
In caso contrario non so come avrei potuto reagire" concluse la donna in modo categorico
Iniziarono a mangiare, ma era abbastanza evidente che c'era tra di loro
un'atmosfera abbastanza strana. Rebecca, solitamente molto loquace, era invece
silenziosa, immersa in strani pensieri. Ma anche Daniel era in silenzio. Dopo
una giornata di transizione, finalmente le cose stavano prendendo la piega da
lui desiderata e aspettava gli eventi. La giovane donna invece, rifletteva su
tante cose. Incredibilmente, stava vedendo certi aspetti che riguardavano sé
stessa e la sua vita matrimoniale in modo diametralmente opposto rispetto a
come li vedeva fino a poco tempo prima. Si sentiva veramente diversa, anche se
doveva ammettere che era ancora molto confusa. La colazione intanto era
terminata e Rebecca si alzò
" Ho voglia di scendere in paese. Immagino che anche tu dovrai farlo visto che
bisogna comprare dei cibi. Ieri ho visto che le provviste stanno per
terminare. Mi metto a leggere qualcosa e fra una mezz'ora esco. Se vuoi venire
con me fatti trovare pronto. Fai i piatti, pulisci la cucina e poi vestiti"
Ancora un ordine perentorio da parte di sua moglie. A Daniel piaceva
immensamente quel tono, quella sicurezza che lei dimostrava, ma ancora una
volta provò a stimolarla nel tentativo di vederla ancora più dominante
" Ma perché non li fai tu i piatti? Perché non la pulisci tu la cucina? Io non
faccio in tempo a fare tutto quanto e soprattutto non ne ho voglia" Rebecca si
girò di scatto verso suo marito. L'ordine di ripulire la cucina le era venuto
spontaneo, non lo aveva certo preparato, ma lo trovava giustissimo. Come si
permetteva suo marito di mettere in discussione quell'ordine? Aveva certo
bisogno di una lezione. Doveva imparare una volta per tutte che certe
gerarchie erano ormai da mettere in discussione. Anzi, erano totalmente
cambiate. La donna tutta dedita a suo marito stava scomparendo e lui doveva
imparare a prendere atto che di fronte aveva una nuova Rebecca, una donna che
aveva tutto il diritto di impartire ordini. Ne aveva diritto perche' ... Sì,
Rebecca si sentiva superiore a suo marito. Era superiore a lui e questo le
dava il diritto di prendere certe decisioni. Era superiore a lui in tutto ciò
che faceva. Per tanti anni aveva messo da parte questa superiorità, l'aveva
nascosta, ma era arrivato il momento di mostrarla. Sentiva questo bisogno, lo
riteneva imprescindibile nel nuovo rapporto che voleva instaurare con Daniel e
agì. La mattina precedente, per la prima volta nella sua vita, aveva fatto
capire chiaramente a suo marito che lo avrebbe potuto battere, che avrebbe
potuto fargli del male, che avrebbe potuto addirittura annichilirlo se solo
avesse voluto, ma lo aveva fatto con un alone di gioco. Stavolta fu seria. Con
la sua mano destra prese il polso di Daniel con una rapida mossa mettendolo, con una torsione, in condizioni di non poter reagire. A quel punto, avrebbe potuto fare qualunque cosa con lui. Avrebbe potuto persino spezzarglielo con una facilità estrema, semplicemente aumentando la torsione del suo braccio, ma non voleva arrivare a questo, non per il momento almeno. Si limitò a stringerlo e a torcerglielo usando una piccola parte della sua notevole bravura, quella bravura che lei aveva sempre saputo di possedere ma che non aveva mai voluto mettere in mostra, una bravura mista ad una notevole forza fisica nettamente superiore a quella di qualsiasi altra donna ma anche della maggior parte degli uomini, derivata dalla sua passione, dai suoi lunghi e duri allenamenti e dalla sua struttura fisica particolarmente adatta. E con quelle straordinarie capacità, sopraffare uno come Daniel era per lei un gioco da ragazzi. Lo guardò mentre lui cominciava a contorcersi per il dolore che gli provocava
" Forse non mi sono spiegata bene. Ti ho detto che dovrai essere tu ad
occuparti della pulizia della cucina e non credo ti convenga contraddirmi
Daniel. Anzi, già che ci siamo, mettiamo in chiaro la situazione. Sarai tu ad
occuparti di tutto quello che concerne le faccende domestiche. Comincerai
appunto con la pulizia della cucina e proseguirai poi con il pranzo e via
discorrendo. E già ti ho detto che non ti conviene mettere in discussione
ciò che ti dico ma evidentemente devo usare le maniere dure per farmi capire"
Daniel Goldring urlò. Sua moglie con una semplice torsione le stava
infliggendo un dolore indicibile. Era dunque questo ciò che lui cercava?
Cominciava a capire cosa significasse essere nelle mani di un'altra persona e
in particolare di una con le capacità di sua moglie. Oh sì, gli piaceva particolarmente tutto questo, lo aveva atteso per anni e anche se non sopportava tutto quel dolore, non poteva fare a meno di provare un'insolita e sorprendente eccitazione sessuale.
Avrebbe obbedito a sua moglie con gioia. Quella straordinaria creatura
meritava la sua devozione e la sua sottomissione. La torsione intanto, lo
aveva costretto ad inginocchiarsi al cospetto di Rebecca
" Si amore, scusami, hai ragione. Mi occuperò io di tutto. Però non ti
arrabbiare, ti prego. Così mi fai male" Rebecca lasciò il polso di suo
marito soddisfatta. Aveva avuto quello che si meritava. Ma si sentiva strana.
Quella situazione, con lui che si era dovuto inginocchiare davanti a lei senza
poter opporre la minima resistenza, le aveva creato una strana sensazione, una
sensazione molto piacevole, molto simile a quando lui la toccava e stavano per
fare l'amore. Anzi, poteva dire che il tipo di sensazione era quello ma l'intensità era decisamente maggiore. Si sentiva addirittura bagnata nelle parti intime e si rese conto che aveva un bisogno impellente di fare sesso. Guardò per un istante Daniel che nel frattempo stava obbedendo al suo ordine e si era messo a riassettare la cucina. Gli piaceva immensamente quella scena, vedere con quale facilità lo aveva costretto a fare ciò che lei gli aveva ordinato, ma c'era tempo per fare quello. Adesso aveva in mente altro. Doveva togliersi quella strana ansia che la stava attanagliando. Si avvicinò a lui e da dietro gli prese le mani costringendolo a lasciare i piatti che stava pulendo e iniziò a baciarlo sul collo. Daniel, già eccitato notevolmente per quello che era avvenuto in precedenza, chiuse gli occhi per il piacere che provava. Rebecca lo girò mettendolo di fronte a lei
" Finirai le pulizie più tardi" gli disse prendendolo per un braccio e
trascinandolo per alcuni metri fino al tavolo di cucina. Si tolse la gonna e
le calze con movimenti rapidi. Aveva bisogno del sesso di Daniel. Ne sentiva
un bisogno pazzesco, un desiderio che non aveva mai avuto nella sua vita. Fino
a due giorni prima, il sesso era stato soltanto il giusto completamento
dell'amore che provava per suo marito, ma adesso ne sentiva invece il bisogno
fisico. Si mise seduta sul bordo del tavolo, e attirò suo marito di fronte a
sé, togliendogli la maglia che aveva con violenza
" Adesso togliti i pantaloni, presto" gli ordinò. Non ci furono preliminari.
Ambedue erano già eccitati al punto giusto e Daniel penetrò sua moglie con
tutta la passione che sentiva, con tutto il piacere che la visione di quella
splendida donna gli procurava, con un desiderio che mai prima aveva provato.
Era il culmine dell'erotismo, della sensualità, con Rebecca che lo tirava a
sé per sentire meglio il suo sesso, respirando a fatica e rovesciando la testa
all'indietro. Quando terminarono, non ci furono coccole. Rebecca quasi spinse
Daniel lontano da lei, come se, dopo aver raggiunto il migliore orgasmo della
sua vita, le desse fastidio la sua vicinanza. Daniel era esausto ma, al
contrario di sua moglie, aveva bisogno del contatto con la splendida pelle di
sua moglie e si avvicinò a lei cercando la sua bella bocca. Rebecca accettò
dapprima il suo bacio, ricambiandolo con passione, poi scese dal tavolo e
prese suo marito per il mento
" Vale ancora quello che ti ho ordinato prima. Hai sempre mezz'ora per essere
pronto se vuoi venire in paese con me, altrimenti ti lascio qui da solo.
Intesi?"
" Si amore mio, intesi" fece Daniel, orgoglioso del modo in cui sua moglie si
stava comportando. Aveva avuto bisogno di un aiuto esterno, di essere addirittura ipnotizzata, ma adesso lei era diventata la vera dominatrice che lui
desiderava, forte ed autoritaria. La sua indiscussa padrona.
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