Ipnosi Settimo episodio

di
genere
dominazione

Rebecca Goldring guidava la sua auto con difficoltà. Maledetti tacchi alti.
Non era abituata a portare una macchina con quei trampoli ma non aveva saputo
resistere alla visione di quegli stivali in vetrina. Così come non aveva
saputo resistere a tante altre cose. Abiti decisamente corti, pantaloni
aderenti, camicie e maglie aderenti e scollate, aveva comprato un po' di
tutto, come se fosse presa da un raptus incontrollabile, dando fondo alla sua
carta di credito. Aveva sempre creduto che quel tipo di abbigliamento non
fosse adatto per lei. Lei si era sempre vista con un look più classico e
forse un po' datato ma aveva deciso di dare un taglio netto a quel modo di
vestirsi e aveva optato per un look decisamente più aggressivo e sexy, a
cominciare proprio dal tipo di calzature che ora però la stavano facendo
soffrire un po'. Ma ci si sarebbe abituata. Sorrideva pensando a quando si
sarebbe trovato di fronte suo marito. Stavolta lo avrebbe guardato veramente
dall'alto in basso, ma stranamente non se ne rammaricava, al contrario di ciò
che faceva quando era costretta a mettersi delle scarpe col tacco alto.
Succedeva raramente, a qualche matrimonio, a qualche festa, ed era sempre
dispiaciuta nel vedere che il suo adorato marito non riuscisse a guardarla
negli occhi. A proposito di Daniel. Chissà come l'aveva presa quando
quella mattina lo aveva costretto a preparare la colazione. A giudicare dal sesso
che poi avevano fatto e dall'eccitazione che aveva avuto, era propensa a
credere che aveva accettato la situazione abbastanza serenamente. In fondo,
lei avrebbe potuto veramente costringere il marito a fare quello che lei
voleva, superiore com'era dal punto di vista fisico e cominciava a pensare che
forse avrebbe dovuto comportarsi ancora in quel modo. Certo, non intendeva
picchiarlo sul serio, ma pensava che fosse giunto il momento di essere meno
arrendevole di come era stata fino ad allora e a farsi rispettare un po' di
più. Non che suo marito le mancasse di rispetto, tutt'altro. Daniel era
veramente innamorato di lei e le faceva sentire il suo amore in ogni
circostanza ma a casa non alzava mai un dito ed era costretta a fare sempre
tutto lei. All'inizio era stata una sua scelta. Non aveva voluto una persona
che l'aiutasse in casa malgrado economicamente se lo sarebbero potuto
permettere proprio perché amava servire suo marito e poi, non lavorando,
trovava giusto che fosse lei, la femmina, a fare i lavori di casa. Ma anche
quando aveva trovato quel lavoro di agente immobiliare aveva proseguito su
quella strada tracciata, anche quando lei tornava a casa stanca per una
giornata di lavoro e varie ore trascorse in palestra ad allenarsi. Si stava
rendendo conto che forse aveva sbagliato e si era comportata da mamma più che
da moglie. Qualcosa aveva in mente, ma prima voleva vedere la faccia di Daniel
quando si sarebbe presentata davanti a lui vestita in quel modo.

Daniel era impaziente di vedere quale fosse la sorpresa che sua moglie aveva
in mente. In realtà, aveva una mezza idea. Probabilmente, era andata in
città proprio per comperarsi quegli abiti in lattice che lui avrebbe amato
vedere indossati da Rebecca. Quella era l'unica opzione possibile se Weiss si
fosse attenuto scrupolosamente a quanto lui gli aveva chiesto. Tra l'altro, si
era annoiato durante quella giornata e non vedeva l'ora che lei tornasse.
Sbrigate le telefonate di lavoro e dopo un po' di tempo trascorso sul suo
portatile, era uscito da casa per fare una passeggiata, con l'unico pensiero
rivolto a sua moglie e a cosa lo aspettava al suo ritorno. Pensò anche a cosa
era stato in grado di ideare e a come quella idea si era sviluppata pian
piano nella sua mente. Aveva pensato per lungo tempo come fare per convincere
sua moglie a cambiare modo di comportarsi con lui, magari solo in quei momenti
che precedono il sesso, ma non era mai riuscito a trovare il modo giusto. Da
una parte aveva paura di confessare a Rebecca quelle attitudini che aveva
scoperto dentro di sé per timore di perderla, dall'altra sentiva che ormai
quel bisogno che lo pervadeva era diventato troppo consistente per far finta
di niente e continuare la solita vita. Aveva necessità anche di capire cosa
significasse sentire su di sé il dominio di una donna, di una donna come sua
moglie che fosse in grado di attuare quel dominio dall'alto di una evidente
superiorità fisica nei suoi confronti. Fantasticava spesso su come sarebbe
potuta diventare la sua vita, ma aveva anche paura di perdere certi privilegi
che gli facevano comodo, a cominciare dalla moglie servizievole per finire
alla donna assolutamente incapace di guardare un altro uomo e, di conseguenza,
completamente sicuro della sua fedeltà, cosa abbastanza inconsueta per un
uomo sposato con una donna di tale bellezza e intelligenza. Insomma, Daniel
voleva il classico piede in due scarpe e non potendo avere l'una e l'altra,
ovvero la moglie tutta casa e lavoro, bella ma modesta nell'abbigliamento e
poco propensa ad apparire e l'altra, la donna sicura dei propri mezzi, forte, dominante e sexy nel modo di vestire, aveva pensato a questa soluzione: far ipnotizzare
sua moglie e farla diventare, almeno per una settimana,una dominatrice senza scrupoli. Quella settimana gli sarebbe bastata per capire se quello era veramente ciò che voleva, per sapere se fosse riuscito a sopportare il peso di una dominazione totale di sua moglie e soprattutto se fosse in grado di sopportare le inevitabili percosse che avrebbe ricevuto. Sapeva perfettamente che Rebecca era in grado di ridurlo in poltiglia, conosceva la sua forza e la sua bravura nelle arti marziali ed era conscio che lei era in grado di ucciderlo a mani nude e la piccola dimostrazione di quella mattina, quando per poco non gli spezzava i polsi inconsapevolmente, era la prova definitiva. Doveva quindi capire meglio sé stesso. Per il momento, l'unica cosa sicura era che lui provava una grossa eccitazione sessuale quando si immaginava sua moglie come sua padrona oppure quando se la immaginava intenta a esercitare parte della sua forza per ridurlo inoffensivo e costringerlo ad obbedirle, ma sapeva benissimo che la sua salute veniva prima di tutto e la sua Rebecca senza freni poteva essere letale. Ecco perché si era raccomandato col dottor Weiss di insistere affinché per quella settimana lei stesse attenta a non picchiarlo oltre le sue possibilità di resistenza. Alla scadenza di quei sette giorni, lui avrebbe fatto una scelta.
Se la situazione lo avesse intrigato, avrebbe chiesto a Weiss di praticare
un'altra ipnosi su Rebecca, magari chiedendole di diminuire la dose di
violenza se avesse scoperto di non essere in grado di sopportarla a un
livello troppo alto. Avrebbe speso altri soldi, ma stavolta la sua scelta
sarebbe stata definitiva. Altrimenti si sarebbe tenuto la sua dolce compagna
così come l'aveva conosciuta, cercando soltanto di farle cambiare idea sul
modo di vestirsi e di praticare sesso. Tutti questi pensieri riempivano la
mente di Daniel Goldring quando sua moglie fece ritorno. Faticò persino a
riconoscerla in quei panni. Aveva cambiato completamente look, con una nuova
pettinatura, un nuovo colore di capelli, truccata, con un rossetto adorabile
che delineava le sue bellissime labbra. Quella maestosa bionda che stava sulla porta con diverse buste in mano, sorridente, era proprio Rebecca. Il primo pensiero che ebbe era ovviamente che l'ipnosi del dottor Weiss stava cominciando a dare i suoi frutti. E che frutti! Rebecca era semplicemente splendida e anche il suo abbigliamento era conforme alla nuova donna che gli appariva sulla porta di casa. Il vestito che indossava le arrivava poco sopra al ginocchio ed era decisamente aderente, di un color nocciola che le stava d'incanto e gli stivali di camoscio col tacco alto erano perfettamente intonati. Aveva anche un cappotto delizioso che Rebecca, appena entrata in casa, aprì
maliziosamente per far veder a suo marito come fosse vestita. Daniel pensò
che non aveva mai visto una creatura più bella e più desiderabile. Non era
vestita da dominatrice come nei suoi sogni ad occhi aperti, ma da giovane
donna conscia della propria bellezza. Rebecca si tolse il suo cappottino e
girò su se stessa

" Come sto amore? Non sarò troppo provocante vestita così?" Daniel si
strofinò gli occhi e si avvicinò a sua moglie. Le prese una mano e le fece
fare una nuova giravolta

" Sei bellissima!" riuscì solamente a dire

" Ho deciso di darti ascolto e di cambiare il mio look. Devo ammettere che
forse avevi ragione" fece Rebecca godendosi gli sguardi ammirati di suo marito
"Il mio guardaroba era decisamente passato di moda e ho deciso di dargli una
rinnovata. Ho comprato anche un sacco di altre cosine, tesoro. Guarda quante
buste. Ho speso una fortuna ma spero che ne sia valsa la pena"

" Ne è valsa sicuramente. D'altronde sono soldi tuoi ed è giusto che tu li
spenda come meglio credi" asserì Daniel che poi si avvicinò a sua moglie per
darle il solito bacio di benvenuta. Dovette alzarsi sulle punte dei piedi per
poterlo fare, considerando i tacchi di Rebecca e questo lo eccitò
notevolmente. Malgrado fosse di statura normale, si sentiva così piccolo di
fronte a sua moglie e non poté fare a meno di considerare come tale
situazione fosse intrigante

" E il colore dei capelli? Come sto bionda? Sai, avevo delle remore a
tingermeli, non l'avevo mai fatto, ma il parrucchiere mi ha assicurato che
questo colore mi avrebbe donato molto"

" Aveva perfettamente ragione. Sei perfetta, amore mio”

" E allora signor Goldring, che ne dici di fare una bella cenetta a lume di
candela?" chiese Rebecca entusiasta. Le piacevano quegli sguardi. Oh si se le
piacevano. Che scema che era stata fino ad allora a rinunciare a tutto questo.
Per non parlare degli uomini che aveva fatto rivoltare quando, poche ore
prima, si trovava in città. Quella vacanza era cominciata proprio col piede
giusto

" Che ne diresti se fossi io a prepararti la cena, signora Goldring? Mi sembra
il regalo giusto per festeggiare la tua bellezza. E poi non vorrei farti
arrabbiare troppo. Stamattina mi hai costretto a prepararti la colazione e per
poco non mi spezzavi i polsi. Non credevo che tu fossi così forte" replicò a
sua volta Daniel mentendo. Conosceva benissimo quali fossero le potenzialità
di sua moglie, ma voleva forzare un po' la mano a Rebecca, farle capire che
lei poteva permettersi di osare e la donna sorrise

" Si, credo proprio che accetterò la tua offerta. Mi piace l'idea che tu
faccia delle cose per me. E a proposito ... Mi sembra strano che tu ti sia
meravigliato delle mie capacità. Credevo che sapessi che sono molto brava e molto
forte"

" Lo sapevo ma non credevo che tu lo fossi fino a quel punto"

" E non hai visto niente, credimi. Beh, è ora che tu vada a preparare la cena
allora. Io mi metto a leggere un po'. Di solito non trovo mai il tempo di
leggermi un buon libro in santa pace e ho intenzione di rilassarmi"

" Fai pure amore, ma non ti cambiare, mi raccomando. Sei cosi' bella ..."
Rebecca sorrise di nuovo

" Non ci penso nemmeno. C'è in programma una cena intima con mio marito e
voglio essere bellissima" concluse la donna.

La serata era stata splendida e il dopo cena lo fu ancora di piu'. Per la
terza volta nello stesso giorno Daniel fece l'amore con sua moglie. Una specie
di record per loro. Però, con sommo dispiacere dell'uomo, Rebecca non si
dimostrò particolarmente aggressiva e dominante. Ma Daniel non poteva certo
lamentarsi. In quei due giorni trascorsi dalla moglie sotto ipnosi, molte
cose erano cambiate e l'uomo si addormentò pensando a ciò che lo attendeva
nei giorni seguenti. Anche Rebecca prese subito sonno dopo il sesso, senza
riuscire a spiegarsi i motivi dei suoi cambiamenti. Ma l'ultimo pensiero prima
di addormentarsi fu che la nuova situazione le piaceva molto e che non sarebbe
voluta tornare indietro per niente al mondo.

Per commenti, scrivete a
davidmuscolo@tiscali.it
scritto il
2024-08-05
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