La storia di una gattina in calore 5 lo stupro

di
genere
esibizionismo

Il tempo passata in fretta, mi ero ricavata la.mia stanza del piacere, avevo messo in soffitta un vecchio materasso e mi ero comprata una TV con il lettore vhs incorporato. Appena avevo un attimo di tempo libero mi richiedevo nella mia stanza a guardare porno ed a masturbarmi.
Col passare dei mesi la mia curiosità aumentava, ordinavo porno di ogni tipo su di un catalogo ( internet era agli albori )
E sullo stesso catalogo avevo anche comprato un dildo ed un vibratore più piccolo che usavo per capezzoli e clitoride.
Contemporaneamente oltre ad essere cambiata dentro ero cambiata anche fuori, i miei vestiti erano sempre più corti e più scollati, i miei tacchi erano sempre più alti, avevo smesso di indossare gli slip che sostituii con perizzomi sempre più piccoli, se indossavo i pantaloni erano sempre super attillati in modo da mettere in risalto il mio bel culo.
Adoravo attirare gli sguardi degli uomini, mi piaceva da impazzire sentire i loro apprezzamenti dopo il mio passaggio. La troia che era in me stava prendendo il sopravvento.
Quando mio marito era a casa , ogni sera mi facevo scopare, certo con lui non potevo replicare le pose che vedevo nei porno ma mentre mi scopava nella mia testa passavano tutte le scene che avevo visto e godevo più di quanto lui immaginasse .
Trascorsi diversi anni in quel limbo fatto di porno e di vibratori, di scopate con mio marito e di spettacolini per il mio guardone, ma dentro sentivo che non mi bastava, i porno che ordinavo erano sempre più estremi e la curiosità aumentava. Gli sguardi degli uomini in giro mi facevano bagnare sempre di più, stavo per esplodere era la paura di non potermi fermare che mi frenava, il poco pudore che mi era rimasto mi bloccava.
Ma spesso mi masturbavo pensando a quello o l'altro uomo che fuori mi aveva guardata e lo immaginavo che mi prendeva e mi scopava come nei miei tanto amati porno.
Mia figlia stava crescendo e spesso la sera d'estate uscivamo e stavamo al bar, lei a giocare con gli amici ed io a chiacchierare con i loro genitori.
Una sera mia figlia restò a dormire a casa di un'amichetta ed io, visto il caldo, decisi di scendere al bar.
Avevo messo un vestito bianco molto aderente e decisamente scollato con un sandalo bianco con gli strass azzurri, mi ero truccata poco ma bene e l'abbronzatura metteva ancora di più in risalto il trucco leggero ma intrigante.
Arrivai al bar e x un attimo tutti si girarono a guardarmi, la mia fica era già un lago e già pregustavo il dopo serata a base di porno e vibratore.
Ero ad un tavolo con diverse coppie e il prosecco scorreva che era un piacere, mi sentivo le guance calde, avevo bevuto più del dovuto ma la serata era allegra e poteva capitare. Intorno a mezzanotte il bar si stava svuotando i genitori avevano.gia portato a letto i bambini ed al bar eravamo rimasti in pochi.
Stavo bevendo l'ultimo bicchiere decisa ad andare a finire la serata come piaceva a me ,quando un ragazzo qualche anno più giovane di me mi si avvicina e mi chiede se può sedersi, gli dico di sì, si presenta " piacere marco " Io mi presento ed inziamo a parlare del più e del meno, mi offre da bere e mi racconta che è un turista in ferie e che resterà alcuni giorni, mi.parla del suo lavoro e mi ascolta mentre parlo di me.
I bicchieri diventano due e poi tre e la conversazione è piacevole per andare a dormire.
Ma sono quasi le due ed al bar ormai chiuso siamo rimasti solo noi due .
Mi.alzo per salutarlo ed perdo l'equilibrio, quasi gli cado addosso.
Lui rude e mi dice " sei ubriaca " ed io rispondo " anche te "
E ridiamo ancora, lo ringrazio per la serata e lo saluto con due baci sulle guance, lui fa lo stesso, ma appena provo a fare qualche passo mi rendo conto di essere decisamente troppo ubriaca, mi appoggio ad un albero e gli dico " forse è meglio se mi aiuti ad arrivare a casa, abito qui vicino "
Lui gentilmente mi cinge i fianchi con un braccio e ci avviiamo verso casa mia, ridendo e barcollando.
La sua presa è forte il suo profumo è inebriante, quando mi guarda sento il fuoco bruciarmi dentro la fica.
Arriviamo al mio portone e gli dico " apri te e portami al primo piano, non farmi fare le scale da sola " lui fa come gli ho detto, mi apre la porta di casa e fa x andare via, mi attira a se e mi bacia, li sulla porta poi lo tiro dentro casa chiudo la.porta, cerco di staccarmi, sono confusa, una parte di me lo vuole un'altra no.
Gli dico di no cerco di allontanarlo, ma lui mi blocca contro la porta, la mia testa dice no ma la mia fica è un lago e cola lungo le coscie, ho il perizzoma fradicio ed i capezzoli duri da farmi male.
Mi blocca i polsi con una mano, mi tira dentro casa, chiude la porta e mi sbatte contro il muro, con la mano libera mi inzia a toccare la fica " senti come sei bagnata puttana, è tutta la sera che mi provochi ed ora fai la santa " volevo urlare ma la voce non mi usciva, le sue dita stavano giocando con il clitoride, poi ha afferrato con la mano l'elastico del perizzoma ed ha inziato a tirarlo verso l'alto, sentivo la stoffa premermi sulle labbra della fica, sentivo dolore e piacere, uno strattone e il perizzoma si ruppe graffiandomi la fica, un piccolo urlo mi uscì dalla bocca.
La sua mano prontamente mi tappo la bocca, e col l'altra si tiro giù i pantaloncini, ed inzio a strusciarmi il cazzo sulla fica.
Continuavo a farfugliare di no, ma lui mi ignorava e cercava di trovare la posizione per metterlo dentro.
Mi tolse la mano dalla bocca e mi prese x i capelli, mi spinse a pecorina e li in piedi nel mio corridoio appoggiata ad un mobiletto inzio a scoparmi come un animale.
Piangeva e gli dicevo di smettere e lui continuava a dire " stai zitta vacca che volevi solo il cazzo "
Era la prima volta che un uomo diverso da mio marito era dentro di me, l'avevo sognato tante volte ma mai avrei creduto che avvenisse così, lo sentivo sbattermi ed ansimare ma io non provavo nulla se non vergogna e schifo. Vomitai mentre lui urlava " ti sborro dentro puttana "
I suoi movimenti rallentarono lo sentii uscire e sentii la sua sborra scendere lungo le cosce mi teneva ancora per i capelli mi giro e mi disse " adesso lo pulisci con la lingua " e mi diede un piccolo schiaffetto sulla guancia.
In lacrime iniziai a leccargli la cappella, avevo visto come facevano nei film e cercai di rifare lo stesso, le gocce di sborra che uscivano avevano un sapore amore, la mia bocca sapeva ancora di vomito, lui mi spinse il cazzo mezzo moscio in bocca e mi disse " succhia baldracca che quello lo sai fare bene"
Continuava a tenermi i capelli ed a scoparmi la bocca con movimenti rudi, quasi mi soccava, mi venne un conato a stento riuscii a staccarmi w a non vomitargli addosso.
Mi accasciai a terra sul mio stesso vomito lui si ricompose mi tirò su il viso e mi disse " se lo racconti a qualcuno ti vengo a cercare " poi uscì di casa.
scritto il
2024-08-24
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