La storia di una gattina in calore 9 l'amore con gaia

di
genere
esibizionismo

Io e gaia diventando da subito inseparabili, uscivamo tutte le sere ed ogni sera c'era un rito di preparazione, gaia arrivava a cada mia, mi truccata, sceglieva x me intimo e vestiti, poi prima di uscire mi baciava e mi diceva " andiamo a scoparli tutti " e ridevamo insieme.
Era un periodo di sesso, droghe e baldoria, eravamo diventati delle vere e proprie cacciatrici di cazzi, uscivamo al solo scopo di scopare il più possibile.
Adoravo guardarla mentre qualcuno se la scopava, adoravo guardare mentre lei veniva sotto i colpi del cazzo di turno, godevo molto più nel guardare lei che nell'essere io stessa scopata.
Tra noi baci a parte non c'era mai stato niente, ogni tanto lei o io ci palpavamo le tette o il culo ma era molto più un gioco che vere e proprie provocazioni.
Una sera gaia arrivò a casa mia e mi disse " che ne dici se stasera ce ne andiamo a fare un bagno all'acqua calda? " Era il modo con cui chiamavamo le terme naturali vicine al nostro paese.
Dissi " certo avrei voglia di una serata rilassante, sola con te "
E gaia sorridendo aggiunse " almeno diamo un.po di pace anche alle nostre fiche che ultimamente stanno facendo gli straordinari "
Armate di costumi e asciugami partimmo per le terme.
Erano quasi le 9 quando arrivammo, avevamo fatto una sosta x prendere del cibo e da bere e soprattutto per fare un paio di strisce.
Il fiume di acqua calda scorreva quasi pianeggiante e di tanto in tanto c'erano delle piccole piscinette dove le persone facevano il bagno, ne trovammo una libera e gaia si spoglio ed entrò in acqua nuda, mi guardò e mi disse " dai muoviti, il costume non serve, tanto non ci vede nessuno " ridendo aggiunsi " anche se ci vedessero cazzo me ne frega "
Mi spogliai e la raggiunsi.
L'acqua era perfetta, non troppo calda, ci appoggiamo a dei sassi e ci rilassammo lasciandoci coccolare dalla corrente.
Gaia era appoggiata ad un sasso ed aveva la testa e mezze tette fuori dall'acqua io non le staccavo gli occhi di dosso, avevo voglia di mordere quei capezzoli fino a farla urlare.
Raccolsi un po di fango termale ed inziai a farle una maschera, lei fece lo stesso.con me, ridevamo per le nostre facce nere dal fango e simulavamo di essere militari con le dita a fare le pistole .
Stavo benissimo con lei, sapeva farmi ridere fino a stare male.
Gaia mi disse " il fango va messo anche sulle tette che toglie i punti neri "
Io le risposi " non ho i punti neri sulle tette " e ridemmo del mio finto tono indignato.
Prese il fango e mi disse " su su non fare i capricci, fango sulle tette a pulire quei brutti punto neri "
Non obbiettai oltre, mi misi in ginocchio e aspettai che lei inziasse a mettermi il fango sul seno.
Inziò a massaggiare le.mie tette con il fango, le sue mani delicate ruotavano sul mio seno, passava i palmi suoi capezzoli, mi guardava sorridendo, ero completamente sua, il respiro si fece affannoso quando Inzio a pizzicare i capezzoli e la mia schiena si innarco come a darle tutte le tette a disposizione.
Chiusi gli occhi in estasi, sentii le sue labbra intorno al capezzolo destro, lo stringeva piano tra i denti e lo leccava, stavo impazzendo di piace.
La sua mano scese lungo la schiena e mi strinse una chiappa, poi piano senza fretta arrivò alle labbra della fica ed inzio ad accarezzare. Sposto la mano davanti a giocare col il grilletto mentre mi succhiava i capezzoli, li mordeva li leccava.
Non fece in tempo a mettere un dito dentro che già ero venuta, di un orgasmo forte che mi fece tremare le gambe e spalancare gli occhi e lei mi guardava e sorrideva, ero ormai uno strumento sotto le sue dita esperte.
Si alzo e mi disse " usciamo dall'acqua "
Ci stendemmo sugli asciugamani e li mi baciò come non aveva mai fatto prima, un bacio tenero carico di amore e di passione mentre mi baciava sali sopra di me, mi mise una coscia sulla fica ed io avevo la mia sulla sua, le nostre tette si toccavano, sentivo i suoi capezzoli duri, senza smettere di baciarmi inizio a muoversi, quasi fosse una danza , la coscia mi strusciava sul clitoride la pelle delle sue tette mi solleticava i capezzoli, la sua lingua cercava la mia , venni nuovamente s ossa da quell'orgasmo mai provato, pochi secondi dopo sentii il suo corpo tremare, si staccò dal baciò innarco la schiena e mi disse " vengo, cazzo vengo , vengo "
Sentii I suoi umori bagnarmi la coscia, ed i suoi capezzoli quasi esplodere da quanto erano duri.
Si appoggio a me con la testa sul mio collo e mi disse " da quando ti ho conosciuta non ho mai voluto fare altro che scoparti "
Le risposi " anch'io "
La spinsi via da me,la feci stendere sulla schiena e con la bava alla bocca dall'eccitazione, mi gustai ogni centimetro del suo corpo.
scritto il
2024-08-28
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