La storia di una gattina in calore 14 l'ultima notte al rave

di
genere
esibizionismo

La musica era stupenda, mi entrava dentro mi faceva venire voglia di ballare di ridere di scopare. Avevo caldo e dissi alle ragazze se avevano voglia di fare un tuffo nel fiume, acconsentirono, ci spogliammo e ci tuffammo. L'acqua fredda fu rigenerante soprattutto per i nostri capezzoli che sporgevano duri dalla nostre tette nude.
In mezzo al fiume c'era un piccolo isolotto, lo raggiungemmo con poche bracciate era largo appena un paio di metri giusto per accogliere una persona straita.
Ci sdraiammo a goderci il fresco dell'acqua sulla pelle.
Gaia aveva portato una busta impermeabile con dentro oltre ai nostri soldi anche le droghe avanzate, fece una canna, si mise una pasta in bocca e poi mi baciò paddandomela, fece lo stesso con azzurra e poi ne prese una per se.
Accese la canna e disse " amore cosa ne pensi? "
Risposi " dovrei provare da lucida, con la botta che avevo, anzi che ho, mi potrebbero inculare in 100"
Risero alla mia battuta, azzurra insistette " dai su sii seria "
Sbuffai fuori il fumo e dissi " mi è piaciuto, non lo credevo così eccitante, soprattutto la doppia è stata da infarto, credevo fossero cose da porno non da me "
Gaia sogghigno " adesso che la strada è aperta, avanti il prossimo "
Ed azzurra aggiunse " i prossimi "
Ridemmo di gusto a quelle piccole prese in giro, feci finta di essermi offesa e dissi " si ma te parli parli " rivolgendomi ad azzurra " ma non ho visto cazzi nel tuo culo "azzurra rise e mi rispose " eri troppo impegnata a farti sfondare dai due olandesi "
Poi ridendo aggiunse " in effetti oggi non ho ancora dato il culo a nessuno, mi devo rifare "
Io e gaia dicemmo quasi all'unisono " puttana " e scoppiammo a ridere.
Tornammo sulla riva, era quasi buio, sarebbe stata l'ultima notte del rave
E tutte volevamo che fosse indimenticabile, andammo a prendere qualcosa da mangiare poi facemmo scorta di droghe varie e tornammo a ballare in riva al fiume. Ero super eccitata, avevo gaia che mi ballava davanti a tette nude ed azzurra che spesso mi strusciava le sue sulla schiena, volevo scopare ma avevo voglia di cazzo, mi allontanai dalle ragazze e mi misi seduta in riva al fiume con i piedi nell'acqua. Mi stavo godendo il mio trip, stavo lasciando la testa vagare x il mondo, la leggera brezza mi soletticava i capezzoli nudi, avevo la fica che mi chiedeva sesso, volevo masturbarmi ma ero troppo impegnata a seguire il ballo delle libellule sull'acqua.
Si avvicinò un ragazzo e si sedette accanto a me, stette in silenzio alcuni minuti, poi quasi scusandosi mi disse " sembri una ninfea" mi girai lo guardai e dissi " scusa ma sono ignorante, credo di non aver capito" e lui mi spiegò " le ninfee sono figure mitologiche molto belle che vivono sui bordi dei fiumi " sorrisi e dissi " grazie " e mi presentai.
Lui non mi strinse la mano ma la prese e mi sfiorò il palmo con un galante baciamano " incantato, mi chiamo miguel "
Iniziammo a parlare, in realtà parlavo io perché miguel a parte dirmi che era un gitano slavo mo disse ben poco, ascoltava ed annuiva e mi guardava le tette, come se ammirasse un dipinto o un'opera d'arte.
Pensando di avergli rotto il cazzo con le mie chiacchere gli dissi " scusa sto parlando troppo " lui sorridendo mi disse " no, anzi mi piace il suono della tua voce "
Mi giustificai " scusa ma sono in trip e non mi zitto mai "
Lui rise e mi chiese " beh se la metti così, vieni con me ti faccio assaggiare una cosa che, sicuramente, non hai mai provato "
Più che x la droga misterioso, lo seguii perché mi intrigava e perché avevo una gran voglia di essere scopata.
Ci incamminammo verso la parte dove c'erano i dj, passando vidi gaia ed azzurra che avevano attaccato bottone con due ragazzi, gli feci cenno di seguirmi.
Fatte le presentazioni, passammo dietro ai camion delle casse e della console e ci allontanammo dal casino del rave per ritrovarci in.un boschetto con una decina di tende, un camper ed un falò acceso.
Miguel urlo " branco abbiamo ospiti " e dal camper e dalle tende uscirono una decina di persone che ci accolsero come vecchi amici ci fecero accomodare intorno al falò e ci.portarono delle birre da bere. Miguel fece le presentazioni, erano un gruppo variopinto di ragazzi intorno ai 30 anni che giravano l'Europa passando da un rave all'altro, si mantenevano vendendo sia droghe che alcol. Uno di loro carico un grosso bong con qualcosa che sembrava erba e poi inizio a farlo girare.
Quando arrivò il mio turno miguel mi disse " appoggia la bocca qui e quando ti dico vai, aspira, non buttare subito fuori il fumo, tienilo dentro finché puoi "
Lo feci, come buttai fuori il fumo, mi salì una botta assurda, mai provata in vita mia, sembrava che la mia mente ed il mio corpo fossero staccati, mi percepivo a mezzo metro da me stessa.
Mi appoggiai a miguel che mi disse qualcosa, ma non capii, avevo solo voglia di scopare ma ero troppo fatta per dirlo.
Passato un tempo incalcolabile, un minuto o un anno, sentii la voce di miguel che parlava con qualcuno, aprii gli occhi e mi resi conto di essere sdraiata su di un tavolo di legno, cercai di alzarmi ma il mondo girava troppo, tornai a sdraiarmi e miguel mi si avvicinò e mi disse " ti è piaciuta la nostra erba corretta " e rise, gli sorrisi e dissi " si tanto "
Poi gli dissi " avvicinati " quando fu a portata di mano gli presi il pacco ed iniziai a toccargli il cazzo.
Ne fu quasi sorpreso, allungò una mano e mi fece una carezza sul capezzolo poi si slancio i pantaloncini e tirò fuori un meraviglioso cazzo duro come il marmo.
Lo accarezzai un po volevo succhiarlo ma miguel mi tirò sul tavolo fino quasi al bordo e poi tirò su le mie gambe e inziò a scoparmi senza alcuna pietà.
Mi guardava e mi diceva " gli zingari scopano così, come i cani "
Mi sbatteva forte, ogni colpo schizzavo praticamente venivo di continuo, quando rallentava si abbassava e mi mordeva le tette, oppure mi tirava su le gambe x le caviglie e mi scopava a gambe strette.
Nessun uomo mi aveva mai scopata con tale foga, avevo la fica in fiamme, avevo perso il conto degli orgasmi e continuava senza pietà anche mentre gli squirtavo addosso. Mi mise giù le gambe ed iniziò a prendermi a sciaffetti le tette ed i capezzoli, ogni schiaffetto mi strappava un.gridolino di dolore misto a piacere,stava fermo con il cazzo dentro me e mi.colpiva le tette poi con un colpo secco usciva ed entrava ed altri schiaffi sui capezzoli o sulle tette. Mi resi conto che diverse persone del gruppo ci stavano guardando, non capivo chi fossero ma li vedevo.
La cosa mi fece eccitare ancora di più, sentivo l'animale che era dentro miguel montare sempre più velocemente, i colpi alla mia fica aumentarono sempre più forti, mi strizzava i capezzoli fino a farmi male e mi sbatteva fortissimo, finché non lo vidi innarcare le schiena, urlare e sentii la sua sborra espodermi dentro la fica.
Continuò a sbattermi ancora un po stringendo ancora I capezzoli, poi uscì e con il suo cazzo un mare di sborra.
Restai ferma a riprendere fiato a capire cosa realmente fisse successo che sentii due mani tirarmi su le gambe, ed un ragazzo con il cazzo fuori che me lo strusviava sulla fica sporca della sborra di miguel. Mi resi conto che a tenermi le gambe larghe erano due ragazze e lui si stava masturbando sulla mia fica.
Le ragazze mi allargarono ancora di più le gambe e lui mi appoggiò la cappella sul buco del culo ed iniziò ad incularmi come un animale da monta.
scritto il
2024-09-04
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