La storia di una gattina in calore 6, tre contro una

di
genere
esibizionismo

Credo di essere svenuta o di essermi addormentata, mi sono alzata a stento e sono entrata sotto la doccia, mi sono lavata forte come se potessi lavare via lo schifo che sentivo dentro.
Quello che doveva essere un gioco si era trasformato in un incubo, avevo la fica che mi faceva , una chiappa del culo frizzava, forse mi aveva aculacciata o forse era stato lo strappo del perizzoma, la bocca sapeva di vomito e il gusto del suo spera non lo tolsi nemmeno dopo dentifricio e collittorio.
Mi stesi sul letto e crollai.
Il giorno dopo mi svegliai come da un incubo ero sudata ed affannata. Mi vestii e scesi al bar a fare colazione, cercando di non pensare e di sorridere come al solito, anche se dentro mi sentivo sporca e depravata, violata ed umiliata.
Soprattutto perché una parte di me si eccitava al pensiero della sera prima, una parte di me voleva ancora sentire le sue mani sul corpo, il suo cazzo dentro ed il sapore della sua sborra.
Mi misi seduta ad un tavolo ed ordinai la colazione, non mi accorsi subito di lui, era seduto ad un tavolo con altre due persone, mi guardava e sorrideva, quando lo vidi ebbi un tonfo al cuore ed un conato acido mi sali alla bocca.
Lui come se niente fosse successo, si alzo e si avvicinò, mi disse " buongiorno, dormito bene? " e si chinò dandomi un bacio sulla guancia. Eroi pietrificata, stupita, schifata, non sapevo che dire e che fare, una parte di me voleva colpirlo l'altra voleva essere messa a pecora su quel tavolino.
Lui colse il mio imbarazzo e disse " che fai qui da sola, vieni ti presento i miei amici fai colazione con noi "
Credo di non aver avuto la forza di reagire tanto meno quella di oppormi, mi sono alzata e lho seguito.
Mi ha presentato i suoi amici che mi hanno rivolto le solite domande di rito, alle quali rispondevo più per imbarazzo che per fare conversazione. Continuavo a ripetermi che mi dovevo rilassare ma più sentivo la sua voce e più in testa mi rimbombava quel " succhia troia "
Non mangiai praticamente nulla, presi solo il caffè, poi dissi " scusate, devo andare a prendere mia figlia, Grazie del caffè e della chiacchierata "
Lui mi guardo e mi disse " ci vediamo stasera, non puoi mica negarci la tua splendida compagnia " ed il suo tono non era una domanda ma un'affermazione.
Passai tutto il giorno a ripensare a quella frase, mi eccitava e mi spaventava, volevo andarci e l'attimo dopo mi davo della stupida e dicevo no non ci vado.
Mia figlia era ancora dalla sua amica e sinceramente non volevo stare in casa da sola o forse era una scusa perché volevo che lui mi scopasse ancora.
Feci una doccia, misi un completino verde acqua con perizzoma finissimo e reggiseno quasi trasparente, un abito strettissimo verde che metteva in risalto le.mie tette ed un decolte lucido verde con tacco 12 che mi alzava il culo.
Ero pronta a rifarmi ad avere la mia rivincita l'avrei fatto arrapare tutta la sera e poi gli avrei detto di no, che ingenua che ero.
Scesi al bar e lui ed i suoi amici erano già seduti ad un tavolo, quando arrivai si alzarono in piedi e le loro bocche si spalancarono, soliti apprezzamenti e solite chiacchiere, io avevo lui di fronte e non perdevo occasione per abbassarmi un po sul tavolo e mostrargli le tette. Vuoi il reggiseno quasi inesistente, vuoi il vestito stretto I miei capezzoli erano in evidenza duri come olive.
Ogni volta che accavallavo le gambe lo facevo con movimenti lenti e sensuali in modo da attirare la loro attenzione sulle mie cosce abbronzate sul vestito che saliva sempre di più.
Con il passare del tempo è dei bicchieri di prosecco, mi sono rilassata e mi stavo godendo la compagnia dei 3 ragazzi che avevano attenzioni solo x me. Mi sentivo lusingata dal loro comportamento, eccitata dai loro sguardi.
Uno dei due amici disse " ma te conosci un posto tranquillo dove possiamo farci un paio di canne ? " ed io risposi " si " spiegando come poter arrivare ad un vecchio deposito abbandonato dove i ragazzi del luogo si riunivano per fumare e fare casino lontano dal paese.
" scemo come sei ti perdi " disse l'altro ridendo e marco si intromise dicendo " no ci perdiamo tranquilli lei sa la strada " poi rivolgendosi a me aggiunse " non mi dire che non ci farai da strada e ci lascerai da soli a vagare all'infinito "
Non sapevo se avevo scelta o meno, certo non mi avrebbe costretto con la forA a seguirli e di sicuro non mi avrebbe fatto niente visto che c'erano gli altri due.
Tirai fuori il sorriso più sexy che avevo w dissi " beh se nn vi accompagno io, quando ci arrivate " poi aggiunsi " ma prendete delle birre che ho ancora sete "
Arrivammo a destinazione in meno di 15 minuti, in macchina si rideva e si scherzava io ero seduta dietro con uno.dei due amici, l'altro guidava e marco era seduto davanti.
Il posto era un vecchio deposito militare, con un cortile interno dove erano già accesi due o tre falò ed i ragazzi a gruppi fumavano, bevevano e suonava chitarre e piccoli tamburi.
Marco aveva portato una coperta e ci sedenmo in un angolo sotto una tettoia lontano da tutti.
L'amico fece subito una canna la accese e me la passò, fumavo solo sigarette, in vita mia avevo fatto un tiro di canna una volta, stavo per dire di no quando marco tolse la canna di mano all'amico fece un tiro e poi si avvicinò a me, mise le sue labbra sulle mie e mi soffio il fumo in bocca . Tossii svariate volte e tutti a ridere,
Marco mi guardo e mi disse " kiss, questo si chiama kiss " gli risposi che non lo sapevo e che non fumavo troppo spesso.
L'amico di marco faceva una canna dietro l'altra ero confusa dagli effetti dell'erba rilassata, felice mi sdraiai appoggiando la testa sulle gambe di marco he mi accarezzava i capelli ed il collo, guardavo le stelle, la sua mano delicata mi stava facendo eccitare, scendeva da dietro l'orecchio fino alla scollatura del vestito, quasi distratto ma consapevole di cercare punti che mi dessero dei piccoli brividi.
Poi piano, senza fretta scese sulla mia tetta da sopra il vestito inizio a giocare con il capezzolo, un gioco lento, girava cin.il dito intorno, poi lo schiacciava poi con indice e pollice lo pizzicava, la mia fica stava già colando, ed io mi godevo quelle carezze sorridendo, come se fosse un gioco.la mano mi entro dentro la scollatura ed un brivido mi percorse tutta la schiena, mi copri tutta la tette stringendo e palpeggiando. Mi disse " alzati un attimo.che devo cambiare posizione "
Si.mise a gambe incrociate dietro di me e mi fece appoggiare la testa sulle sue caviglie.
Intanto stava girando un'altra canna e lui faceva un tiro e poi ne faceva fare uno a me tenendo lui lo spinello. Trovavo quel gesto molto intimo, eri riladdatissima ed eccotata, sembrava che la sera prima non fosse mai esistita, mi stavo godendo a pieno quella nuova Compagnia.
Le mani di marco hanno inziato a giocare con le mie tette, sapevano cosa fare e come toccare i capezzoli, la scollatura generosa si era aperta completamente e marco aveva tirato fuori dal reggiseno entrambi i seni ed ora tirava piano i capezzoli ora li pizzicava ora li schiacciava.
La mia fica pulsava ed era fradicia avevo gli occhi chiusi e sospiravo piano.
Sentii due labbra succhiarmi un capezzolo e un'altra bocca sull'altro, trasalii e aprii gli occhi, i due amici di marco mi stavano leccando le tette e lui guardava sorridendo,
Lui mi mise una mano sulla bocca e si portò l'indice davanti alla sua in segno.di stare zitta, le lingue dei due giocavano.con i miei capezzoli e le loro mani scorrevano sulle mie cosce dalla fica al ginocchio, non ebbi la forza di oppormi oppure quelle due bocche sulle tette mi piacevano e le loro che mi sbattevano sulla fica fradicia mi facevano arrapare.
Mi tolsero il perizzoma ed inziarono a farmi un ditalino a due mani, uno sbatteva due dita dentro e l'altro giocava con il clitoride, mentre continuavano a leccare, mordere e succhiare i capezzoli.
Marco nel frattempo mi guardava e mi passava le dita sulle labbra, poi be spinse una in bocca e piano disse " succhia "
In pochissimo tempo inziai a squirtare, i due non mi davano nemmeno il tempo di venire che già iniziavano un nuovo ditalino, persi il conto degli orgasmi, marco si alzo.e tirò fuori il cazzo e me lo mise davanti alla bocca, come le attrici nei porno inziai a succhiare , uno degli amici scese con.la bocca lungo tutto il mio corpo ed inzio a leccarmi il clitoride mentre l'altro continuava a succhiarmi le tette e sbattermi due dita nella fica. Venni ancora e ancora, succhiavo il cazzo di marco e godevo come mai fatto prima.
Sentivo il cazzo gonfiarsi e pulsare poi una serie di schizzi mi riempi la bocca, stavolta era dolce, acida salata, la ingoiai e con la lingua andai a cercare le gocce che uscivano dalla cappella di marco.
Il ragazzo che mi stava sditalindo, smise, si mise in ginocchio vicino a me e inzio a masturbarsi su una tetta, colpiva con.la cappella il capezzolo e pochi minuti dopo sentii gli schizzi caldi colpirmi il capezzolo, le tette e la faccia.
L'altro invece si era messo in ginocchio tra le mie gambe e si masturbava sbattendo la cappella sul clitoride e sulla fica, sborro sulle mie cosce e sulla mia pancia
scritto il
2024-08-25
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