La storia di una gattina in calore 3

di
genere
esibizionismo

Il giorno dopo ero euforica, carica di una nuova energia, l'esperienza di essermi masturbata pensando all'uomo che mi guardava mi aveva caricato batterie che nn credevo di avere.
Tutto mi sembrava più luminoso ed il sole più caldo, il mondo più allegro.
Avevo già deciso che oggi avrei indossato la canottiera e che avrei messo più tempo a rifare il letto.
E per tutta la mattinata non ho fatto altro che fantasticare sul mio guardone misterioso, avevo la fica bagnata ed in fiamme ed i capezzoli duri e sensibili.
Appena arrivata a casa ho mangiato di corsa mi sono spogliata ed ho indossato solo la canottiera, era una di quelle da giocatore di basket, lunga abbastanza da coprirmi il culo e larga affinché da sotto le ascelle e dalla scollatura si potessero vedere le tette.
Prima di entrare in camera di mia figlia mi sono messa a pecorina sul mio letto ed ho guardato lo specchio nell'armadio, la canottiera si alzava alla perfezione lasciandomi scoperto culo e fica, era una visione che mi faceva arrapare, sentivo i miei umori scendermi lungo le cosce ed il clitoride mi pulsava.
Non ho perso altro tempo e sono entrata nella cameretta ed ho inziato a rifare il letto cercando di stare più a pecora possibile.
Poco dopo l'ho visto nel riflesso dello specchio, mi sono inginocchiata sul letto ed ho aperto, oscenamente, le coscie, in modo che vedesse il culo e la fica aperti w li per lui. Sentivo la.mia gattina colare umori e il grilletto che si induriva e pulsava, guardavo lui che muoveva sempre più in fretta il braccio, sempre più veloce, finché non si ferma , e si allontana dalla finestra.
Sono corsa nel mio letto ed ho inziato a scoparmi con il cetriolo, godevo e pensavo al suo cazzo che schizzava su di me venivo e spruzzavo ovunque, spingevo più a fondo il cetriolo cercando nuovi punto di piacere e con l'altra mano mi sgrillettavo o giocavo con le tette.
Per i giorni a venire lo spettacolo si è ripetuto puntualmente, io a pecora e lui si masturbava e spariva e io mi sditalinavo sul letto.
Era diventata un'ossessione, anche la sera prima di dormire mi masturbavo e spesso dovevo farlo anche la mattina, in bagno a lavoro. Ogni fibra del mio corpo voleva godere, ogni fibra del mio corpo voleva che lui mi guardasse mentre godevo ma non potevo masturbarmi sul letto di mia figlia.
Una domenica mattina, stavamo uscendo per andare al mare quando la bambina mi chiese un gioco che l'estate passata avevo riposto in soffitta, quasi stizzita tirai giù la scala e salii nel sottotetto.
Cercai il gioco richiesto e mi resi conto che la finestra del mio guardone era proprio di fronte alla feritoia del sottotetto.
Presi il gioco e scesi, ma già avevo i testa cosa avrei fatto il giorno dopo.
La sera mi masturbai co piu intensità al pensiero che il giorno dopo l'avrei fatto davanti a lui.
Salii in soffitta, gonfiai un vecchio materassino e mi ci misi a pecorina sopra, era perfetto, mi avvicinai il piu possibile alla feritoia e aspettai che lui arrivasse alla finestra.
Quando lo vidi che guardava verso la stessa finestra di sempre e non verso di me feci un leggero battito di mani e lui sposto lo sguardo su di me, ero nuda e rimase a bocca aperta, inzia lo spettacolo.
Mi misi a pecora ed inizai a mastirbarmi con un cetriolo lo facevo entrare quasi tutto e poi lo tiravo fuori , ma così non vedevo lui allora decisi di girarmi e di mettermi in ginocchio, mi masturbavo con le dita e lo guradavo venni diverse volte e quando lui sparì continuai a sditalinarmi felice di quello che era successo.
Ero entrata nel vortice del piacere e non ne sarei mai più uscita.




scritto il
2024-08-23
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