La stanza da bagno

di
genere
dominazione

Nella varietà caleidoscopica dei feticismi il marchio di fabbrica del Bdsm sta tutto nel fatto che costituisce un vero e proprio mondo alla rovescia, all'interno del quale i rapporti sono per definizione dispari e privi dei soliti freni e imbarazzi. Poiché fa leva sugli istinti più nascosti e più bassi della nostra specie l'unico vero scrupolo che vi trova campo è il senso di responsabilità del dom nella cura del sub. Tutto il resto è governato dal paradosso liberatorio della trasgressione. Il sub si consegna volontariamente nelle mani del dom per atti e pratiche poco convenzionali, i quali sono costrittivi o strambi ma risultano liberatori per entrambi. Uno schiaffo del dom viene vissuto come uno stimolo che trasfigura il gesto in una attenzione e in una carezza. Molti coniugi nella loro quotidianità non si sono mai frequentati insieme nella stanza da bagno. Ma il dom quando ci entra viene accompagnato dal suo valletto che è oscenamente nudo e che si prodiga per prima cosa nei gesti di una attenta e completa svestizione del suo corpo. Il padrone è nudo, il suo cazzo ciondola pigro. Si sta curando i peli della barba e dei baffi davanti allo specchio, mentre lo schiavo in ginocchio alza le tavolette del wc e lucida le pareti del vaso. Sa bene che a barba finita inizia il grande spettacolo della pisciata al quale anche lui è ammesso e ne diventa anzi partecipe con sospiri soffocati ed espressioni di stupore per la forza inaudita di quel getto a pochi centimetri dal suo muso, pronto ad eseguire qualche utile manovra di assistenza come sgocciolare il cazzo e pulirlo a lingua. Il padrone entra per primo nello spazio caldo e ampio della doccia. Siede su uno sgabello dorato e si sente in trono. Il sub lo segue, gli serve un drink e si occupa del suo massimo relax. Massaggia le spalle e le braccia del padrone. Massaggia le sue gambe. Il padrone si alza in piedi. Il servo versa acqua da una brocca e insapona con metodo il corpo di quella divinità. È una delle poche occasioni forse l'unica per entrare in confidenza con ogni minuscolo dettaglio delle sue perfette anatomie. Il padrone lo asseconda, alza un braccio poi l'altro, un piede e poi l'altro, lasciandosi coccolare dai saponi e dalle schiume strofinate con mani esperte dal servo. Ha inizio e poi termine il risciacquo. L'acqua calda scorre a rivoli lungo i muscoli e gocciola da ogni sporgenza, specialmente dalla punta del suo cazzo che ora è dritto e duro. Lo schiavo porge l'accappatoio di spugna al padrone e in ginocchio asciuga con cura ogni piega del suo pube che in quei momenti, lo sa già, ha bisogno di sega. Asciuga e accarezza le palle, impugna l'asta e la manipola ad arte fino a quando la sente pulsare e schizzare la prima, salutare sborrata del mattino. Con un unico giro di bocca assapora goccia a goccia la cappella bagnata e la ripulisce. Il servizio della doccia è finito, è ora di colazione.
scritto il
2024-09-15
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