La bambolina 2.
di
Sansicciotto.
genere
etero
Mancavano due giorni alla Domenica e non vedevo l'ora dell'addio lla verginità della dolce Lolita, Lolita mia e mia per sempre...o giu di lì. Il Venerdì pomeriggio proposi a lolita di andarcene a casa mia per prendere altra merce da vendere e, giunti a casa, quando ci trovammo lì, soli e tremendamente eccitati, allora le chiesi se voleva imparare a fare bocchini e lei non disdegnò la possibilità di ampliare la sua conoscenza sul sesso, quindi salimmo in camera sdraiandoci sul lettone; io mi abbassai i pantaloni e gli slip e lei andò subito ad impugnarmi il cazzo e poi diede un bacino al glande che stava crescendo velocemente. Le spiegai che le conveniva aprire bene la sua boccuccia e con la lingua insalivarmi tutto il cazzone per poi scorrere le guance strofinandolo tenendolo un pò stretto slinguandolo fino a farmi sborrare ingoiando tutta la sborra che sarebbe uscita dal mio cazzo. Lei iniziò subito a mettere in pratica quanto le avevo appena spiegato e devo dire che fu così brava da farmi godere pazzamente ed il gioco terminò con un bacio eccitantissimo che ci scambiammo. Decisi quindi che dovevo ricambiare il dono di piacere con Lolita ed allora le sfilai pantaloni e slippino e, messala a cosce spalancate iniziai per prima cosa a stuzzicarle il clitoride col dito poi iniziai a leccarle la fighina che al primo eccitamento le fece uscire fuori tanto di quell'umore di figa che cercai di assaporare tutto fino all'ultima goccia ma era così tanto che sbrodolava fuori dalla mia bocca! Intanto il cazzone andava sempre più gonfiandosi rispetto al primo bocchino e fu lei stessa a dirmi che voleva farmene ancora un altro per sapere poi da me se era stata una brava allieva ed io accettai l'allettante proposta. Per eccitarsi entrambi ancora di più le proposi di farsi mettere il cazzo tra le sua vellutate cosce che poi lei avrebbe unito stringendole il più possibile per farmi strusciare il cazzo tra una coscia e l'altra, così mi eccitai ben bene da chiedere subito a Lolita di metterselo in bocca e ciucciarlo fino all'orgasmo. Mentre lei succhiava, io ripresi a leccarle la figa stando alla classica posizione di "sessantanove" e così godemmo insieme contemporaneamente l'uno e l'altra! Rimanemmo sdraiati a guardare il soffitto della stanza in silenzio e tanto godimento ma poi fu Lolita a rompere il silenzio creatosi, dicendomi perchè si doveva attendere la Domenica per fare quanto si poteva fare anche subito: dare l'addio alla sua "virtù"?!! Poi non dandomi il tempo di risponderle, aggiunse che se proprio dovevamo fare qualcosa solo alla Domenica...allora si sarebbe fatta fottere nel culo! Capirai, tutto questo suo ragionamento mi aveva eccitato, ingrifato come fossi un toro scatenato e quindi, senza perdermi in chiacchiere inutili...le dissi di mettersi completamente nuda ed altrettanto poi feci io. Dopo che rimanemmo entrambi basiti, imbambolati, la presi in braccio poggiandola poi con molta delicatezza sul lettone, l'abbracciai ai fianchi baciandola poi in boccaed intanto lei si metteva a cosce spalancate sotto di me, esortandomi poi di infilarle il cazzo in figa senza indugio ed io non fui più capace di frenare il mio desiderio di possederla e così presi il cazzo in mano dirigendolo col glande diretto alle labbra della vagina ed iniziai a spingerlo tutto dentro, assai delicatamente, lentamente e lei che cominciò a sentire gran piacere, d'improvviso invece lanciò un urlo di dolore, assai straziante, dicendomi poi che la sua verginità me l'aveva donata con dolore ma anche con gioia. Mi fermai solo un attimo ma poi iniziai a penetrarla impetuosamente dandole insieme gioia e dolore e non mi fermai fino a quando non la sentii più singhiozzare dal dolore e gemere ma solo di piacere! Che goduria provammo insieme, che gioia. Dopo che le sborrai dentro un mare di sperma, la strinsi forte a me e le dissi che mai e poi mai la avrei lasciata sola...io sarei stao la sua ombra ma non per possessione, per gelosia, solo per amore perchè l'amavo' da impazzire.
Quel giorno rifacemmo l'amore per ben quattro volte ma poi venne l'ora della cena quindi accompagnai Lolita a casa sua ma non mi sentivo di mangiare da solo e in casa quindi andai dritto guidando l'auto per mezz'ora ad una trattoria dove si mangiava benissimo e mi godei la serata. Chiaro che da quel giorno della perduta virtù ci mettevamo a fare all'amore fino all'ultima goccia di energie e di sborra da parte mia ed anche Lolita ne versava tantissimo succo di figa. Un giorno però che eravamo andati a casa mia a fare sesso, lei esce dal bagno e mi dice che non le sono ancora giunte le mestruazioni quindi...è incinta. Calò il gelo e dopo un lungo silenzio, lei dice subito che chiaramente non se ne può parlare ai suoi familiari anche perchè non avrebbero accettato che lei avrebbe sposato uno che sembrava suo padre, quindi, la sua unica soluzione era di trovare un suo coetaneo e farsi "ingravidare" per poi sposarlo ed il frutto dell'amore tra me e lei sarebbe stato ufficialmente il loro figlio/a.
Quel giorno rifacemmo l'amore per ben quattro volte ma poi venne l'ora della cena quindi accompagnai Lolita a casa sua ma non mi sentivo di mangiare da solo e in casa quindi andai dritto guidando l'auto per mezz'ora ad una trattoria dove si mangiava benissimo e mi godei la serata. Chiaro che da quel giorno della perduta virtù ci mettevamo a fare all'amore fino all'ultima goccia di energie e di sborra da parte mia ed anche Lolita ne versava tantissimo succo di figa. Un giorno però che eravamo andati a casa mia a fare sesso, lei esce dal bagno e mi dice che non le sono ancora giunte le mestruazioni quindi...è incinta. Calò il gelo e dopo un lungo silenzio, lei dice subito che chiaramente non se ne può parlare ai suoi familiari anche perchè non avrebbero accettato che lei avrebbe sposato uno che sembrava suo padre, quindi, la sua unica soluzione era di trovare un suo coetaneo e farsi "ingravidare" per poi sposarlo ed il frutto dell'amore tra me e lei sarebbe stato ufficialmente il loro figlio/a.
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