La bambolina.

di
genere
etero

Casa mia è lontana sette chilometri da dove sta il mio negozio e spesso sulla strada m'incontro spesso con una ragazzina che va a scuola col suo motorino. Un giorno d'Inverno, m'incontro con lei ferma sotto un infernale acquazzone intenta a tentare di rimetterlo in moto. Fortunatamente quel giorno ero col furgone ed allora glielo prendo per caricarlo a bordo e la accompagno a scuola, con l'accordo che all'ora di uscita mi avrebbe trovato lì ad attenderla per riportarla a casa per il pranzo e così accadde senza problemi. tutto scorre serenamente e, giunti a casa sua dove troviamo suo padre ad attenderla alla porta, le scarico il ciclomotore e sto per salutare e partire per andarmene a casa mia, suo padre, vista la situazione creatasi, mi chiede di accettare il suo invito a pranzare con la sua famiglia per sdebitarsi dal favore fatto alla ragazzina. Io accetto per avere il piacere di mangiare in buona compagnia,...sono celibe... ed è triste passare le giornate da solo...quindi dicevo che accetto e li seguo entrando in casa dove conosco anche sua madre ed il fratello. Dopo lo squisitissimo pranzo propongo alla fanciulla di venire con me al mio negozio ma con i suoi libri di scuola così la avrei anche aiutato a svolgere i compiti: Lei accetta, incuriosita di vedere come si gestisce un punto vendita di elettrodomestici: Quindi poi partiamo e la vedo emozionata per quanto sta avvenendo. Giunti a destinazione la faccio accomodare al tavolo nel magazzino dove lascia i libri, poi al negozio le presento i vari articoli che vendo, dai frigo, televisori ecc, fino a lampadine ed altro. La cosa si ripete per una settimana e lei mi chiede se quando sarà Estate può stare sempre lì con me ed io accetto a tenerla con me come commessa che metterei assumendola in perfetta regola: tipendio, assistenza ecc. . L'anno scolastico termina con la sua promozione e diploma di ragioneria ed io appunto la assumo in regola con le leggi attuali. Tra noi nasce un rapporto confidenziale ed io comincio ad osservarla anche nel suo aspetto fisico che avevo sempre invece trasuratoe rimango affascinato nel notare che quel corpicino di diciottenne era un vero gioiellino: un visetto affascinante, occhioni neri come anche i capelli che le arrivavano ad appoggiarsi al tondo grazioso culetto, tondo e sodo, la bocca contornata da labbra grosse e sensulai che facevano dognare al pensare a che bei bocchini poteva crearci sopra. Un seno da almeno seconda misura cosce lunghe, sinuose affusolate...insomma, un vero capolavoro della natura! Poi, per farla breve, se ogni volta che da sola riusciva a vendere senza il mio intervento si sentiva felice a tal punto che mi schioccava un bacino alle guance...un giorno che aveva venduto veramente molti articoli e poi assai costosi come lavatrici, TV ed altro, venne ad abbracciarmi dietro al bancone dove ero seduto e, dopo che ci scambiammo sguardi da complici della situazione che andava creandosi, il suo bacino si trasformò in un lungo e sensualissimo bacio in bocca che ci scambiammo appasionatamente e dopo, ...io corsi subito a mettere alla porta il cartello "chiuso", andai dritto a prenderla per mano, guidandola nel magazzino dove la abbracciai ansimando entrambi e le mie mani scorsero per tutto il suo favoloso corpicino di ragazzina assai donna. Curioso in tutto ciò che lei sapeva che io mi chiamavo Francesco, oppure come da soprannome Checco ma io non le aveva mai chiesto il suo nome, quindi, da quel magico momento la chiamai Lolita...e chi di voi non ha conosciuto Lolita, il personaggio del notissimo scrittore russo Vladimir Nabokov (!?!). Scesi con la mano a sollevarle un pò la gonna corta, scoprendo le meravigliose cosce, sode e soffici insieme, arrivai poi a palparle il culetto da sogno, sempre slinguandoci con passione! Ragazzi che sogno che era ma era sopratutto una dolcissima realtà! Il nostro amore si accendeva ogni giorno più forte, più sentito, più sensuale, più carnale che spirituale; toccavamo ogni giorno il cielo con un dito. Un giorno Lolita mi confessò che era ancora vergine e che perciò voleva perdere la sua virtù con me: Al ricevere questa notizia mi ci volle assai tempo a riprendermi dallo stato di grande emozione ma dopo decidemmo insieme che avremmo fatto l'amore a casa mia sul mio lettone. Escogitai subito un piano d'azione dove feci sapere alla sua famiglia che alla Domenica Lolita sarebbe stata tutta la giornata con me per fare l'annuale inventario, dove avremmo contato tutta la merce nel negozio. I suoi m'invitarono a pranzo ed io accettai felicissimo...almeno avrei ripreso le energie sessuali consumate con assai vigore da ripetere in pomeriggio.
scritto il
2024-09-20
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