La terra del piccante pt.2
di
Andrea MCMLXXXIV
genere
etero
Passano le feste di Natale e con loro arriva anche il 2011.
Comincio a frequentare casa di Giorgia, un appartamento molto grande che condivide con altre 4 studentesse, tutte calabresi.
Una tra tutte colpisce la mia attenzione: Alessandra, minuta, aspetto mediterranei ed un fisico veramente notevole.
È fidanzata con un ragazzo del suo paese che abita due piani sopra di lei. Anch'egli studente.
Il rapporto con lei si limita a qualche chiacchera di circostanza visto che il ragazzo le ronza intorno come una mosca ronza intorno allo sterco.
Molto spesso si va a ballare in una discoteca vicino casa delle ragazze ed una sera, grazie alla soffiata di Giorgia, alla quale avevo confessato che Alessandra mi piaceva, si presenta l' occasione.
Il ragazzo è sceso in Calabria per delle pratiche burocratiche allora decido di giocarmi le mie carte.
Arriviamo in discoteca ma cerco in qualche maniera di non essere troppo esplicito nell' approccio. Cerco di non darle troppe attenzioni visto che ancora devo capire bene fino a che punto potrei spingermi.
Alessandra lascia il giacchetto nel guardaroba e, appena capisco come è vestita rimango estasiato.
Una gonna appena sopra il ginocchio accompagna dei collant neri. Il suo toppino, che ospita un seno piccolo ma alquanto succulento, lascia presagire che lei quella sera voglia divertirsi.
Io le lancio occhiate discrete, in pista cerco di essere carino e divertente senza espormi troppo.
Forse stanca degli atteggiamenti di tutti quelli che si approcciavano a lei in pista mi chiede di accompagnarla fuori a fumare.
Prendiamo i rispettivi giacconi, ci facciamo mettere il timbro e parliamo.
Senza volerlo ci troviamo a passeggiare. Una chiacchera che, pian piano si fa sempre più confidenziale.
"Certo che adesso che non c'è il tuo ragazzo respiri un po'" dico io con fare ironico.
La mia mente maledice quella frase, il mio solito auto-sabotaggio ma invece lei comincia ad aprirsi dicendo di voler sbattere la testa al muro, mi spiega che l' assidua presenza del fidanzato crea problemi con le altre coinquiline visto che non si sentono libere di girare in casa come vogliono.
Cercando di rincuorarla in cuor mio speravo che avesse voglia di farlo cornuto.
Speranza tramutata in realtà.
Arrivati, senza sapere come, davanti al portone di casa loro, Alessandra mi invita a bere un liquore su da lei.
In ascensore ci baciamo. Un bacio appassionato. Arrivati al piano ci dirigiamo direttamente in camera sua.
Il bacio continua.
La mia mano comincia a toccare sotto la gonna, seguo il movimento delle labbra vaginali col medio. Lei, con dei gemiti, accompagna questo ditalino da vestiti.
Io sto al settimo cielo. Mi ha sempre arrapato tantissimo vedere donne con il collant, potete immaginare la sensazione al tatto.
La fica si comincia a bagnare, la sento, ci spogliamo a vicenda e, lei, a gambe larghe, mi spalanca la porta del paradiso depilata.
Una fica totalmente aperta.
La lecco, il gusto mi piace.
Lei mi incita: "dai lecca, più veloce con quella lingua, si daiiii".
Sono passato al clitoride. Lo lecco, lo succhio, lo massaggio. A questi miei assalti lei si contorce come un pitone che strangola la preda.
"Ora basta, dammi quel cazzone".
Ci mettiamo a smorza candela, lei cavalca come un fantino in dirittura di arrivo, il primo orgasmo non tarda ad arrivare.
Consumato il primo orgasmo, lei, sempre con il cazzo piantato, si ferma per riprendere fiato. Ci baciamo appassionatamente le labbra ed il collo.
Ha ancora voglia e ricomincia la cavalcata, io le afferro le sue chiappe marmoree e le stringo.
"Godooo che belloooo".
Adesso le mie mani stringono i seni. In un numero da circo le lecco i capezzoli mentre lei ancora è intenta a galoppare il mio palo.
Esaurito il secondo orgasmo adesso sono io a pomparla da sopra.
Godo come matti, le dico che è la mia puttana lei conferma.
"Ah che puttana che sei!, guarda come lo prendi bene".
"Siii un bel cazzo come si devee, scopala questa tua troiaaaaaaaaaaaa".
Ormai avevo preso un ritmo da pornoattore, il mio cazzo diventa diventa uno stantuffo in piena velocità.
Il rumore delle nostre pelli che si univa al rumore del bagnato dei suoi liquidi ormai ha colonizzato le nostre orecchie.
Ed ecco che l' ennesimo orgasmo si impossessa della sua mente.
Ma non è ancora abbastanza.
Alessandra si esibisce in una pecorina che farebbe effetto anche al più convinto dei casti.
"Inculami ora, ma fai piano, sono due anni, da quando sto col cornuto, che non lo prendo".
"Pensa che coglione", penso tra a me e me mentre lubrifico con la saliva il buchetto.
Comincio ad infilare la cappella. Trovo resistenza, lo dico ma lei dice di continuare.
Ad ogni centimetro che infilo lei stringe i denti.
Quando è tutto dentro sento che il buco si è allargato abbastanza da poter cominciare ad inculare come volevo io.
Dapprima affondo colpi ben assestati per poi passare a sodomizzarla come ho sempre sognato, ossia più velocemente.
"Ah Alessandra che culo fantastico che hai".
Comincio a schiaffeggiare quelle chiappe, lei, titillandosi il clitoride: "siiiii, dai".
Il mio picco di eccitazione è a livelli altissimi.
Le palle ormai sono gonfie come mongolfiere.
"Sborrami nel culo, inondalo" mi incita Alessandra.
Accolgo il suo invito, Alessandra raccoglie un po' di sborra con le dita e se le porta in bocca.
"Mmmmh che buona".
Rimaniamo nudi sul letto a farci le coccole ma non passa tanto tempo che lei si fionda sul pisello.
Lo lecca con avidità. Dapprima si concentra sulla cappella per poi passare a leccarmi l' asta mentre mi masturba. "Ale vengooooo".
Lei, di tutta risposta, mi masturba dentro la bocca e ingoia.
"Siii che troia che seiiiiii".
Mentre consumo l'ultimo residuo di orgasmo lei mi dice: "è proprio vero, le cose bevute direttamente dalla sorgente sono le più buone".
Mezzi barcollanti ci rivestiamo, beviamo il liquore che doveva essere bevuto e ritorniamo in discoteca.
Davide e Giorgia mi fanno l'occhiolino e ricambio.
Comincio a frequentare casa di Giorgia, un appartamento molto grande che condivide con altre 4 studentesse, tutte calabresi.
Una tra tutte colpisce la mia attenzione: Alessandra, minuta, aspetto mediterranei ed un fisico veramente notevole.
È fidanzata con un ragazzo del suo paese che abita due piani sopra di lei. Anch'egli studente.
Il rapporto con lei si limita a qualche chiacchera di circostanza visto che il ragazzo le ronza intorno come una mosca ronza intorno allo sterco.
Molto spesso si va a ballare in una discoteca vicino casa delle ragazze ed una sera, grazie alla soffiata di Giorgia, alla quale avevo confessato che Alessandra mi piaceva, si presenta l' occasione.
Il ragazzo è sceso in Calabria per delle pratiche burocratiche allora decido di giocarmi le mie carte.
Arriviamo in discoteca ma cerco in qualche maniera di non essere troppo esplicito nell' approccio. Cerco di non darle troppe attenzioni visto che ancora devo capire bene fino a che punto potrei spingermi.
Alessandra lascia il giacchetto nel guardaroba e, appena capisco come è vestita rimango estasiato.
Una gonna appena sopra il ginocchio accompagna dei collant neri. Il suo toppino, che ospita un seno piccolo ma alquanto succulento, lascia presagire che lei quella sera voglia divertirsi.
Io le lancio occhiate discrete, in pista cerco di essere carino e divertente senza espormi troppo.
Forse stanca degli atteggiamenti di tutti quelli che si approcciavano a lei in pista mi chiede di accompagnarla fuori a fumare.
Prendiamo i rispettivi giacconi, ci facciamo mettere il timbro e parliamo.
Senza volerlo ci troviamo a passeggiare. Una chiacchera che, pian piano si fa sempre più confidenziale.
"Certo che adesso che non c'è il tuo ragazzo respiri un po'" dico io con fare ironico.
La mia mente maledice quella frase, il mio solito auto-sabotaggio ma invece lei comincia ad aprirsi dicendo di voler sbattere la testa al muro, mi spiega che l' assidua presenza del fidanzato crea problemi con le altre coinquiline visto che non si sentono libere di girare in casa come vogliono.
Cercando di rincuorarla in cuor mio speravo che avesse voglia di farlo cornuto.
Speranza tramutata in realtà.
Arrivati, senza sapere come, davanti al portone di casa loro, Alessandra mi invita a bere un liquore su da lei.
In ascensore ci baciamo. Un bacio appassionato. Arrivati al piano ci dirigiamo direttamente in camera sua.
Il bacio continua.
La mia mano comincia a toccare sotto la gonna, seguo il movimento delle labbra vaginali col medio. Lei, con dei gemiti, accompagna questo ditalino da vestiti.
Io sto al settimo cielo. Mi ha sempre arrapato tantissimo vedere donne con il collant, potete immaginare la sensazione al tatto.
La fica si comincia a bagnare, la sento, ci spogliamo a vicenda e, lei, a gambe larghe, mi spalanca la porta del paradiso depilata.
Una fica totalmente aperta.
La lecco, il gusto mi piace.
Lei mi incita: "dai lecca, più veloce con quella lingua, si daiiii".
Sono passato al clitoride. Lo lecco, lo succhio, lo massaggio. A questi miei assalti lei si contorce come un pitone che strangola la preda.
"Ora basta, dammi quel cazzone".
Ci mettiamo a smorza candela, lei cavalca come un fantino in dirittura di arrivo, il primo orgasmo non tarda ad arrivare.
Consumato il primo orgasmo, lei, sempre con il cazzo piantato, si ferma per riprendere fiato. Ci baciamo appassionatamente le labbra ed il collo.
Ha ancora voglia e ricomincia la cavalcata, io le afferro le sue chiappe marmoree e le stringo.
"Godooo che belloooo".
Adesso le mie mani stringono i seni. In un numero da circo le lecco i capezzoli mentre lei ancora è intenta a galoppare il mio palo.
Esaurito il secondo orgasmo adesso sono io a pomparla da sopra.
Godo come matti, le dico che è la mia puttana lei conferma.
"Ah che puttana che sei!, guarda come lo prendi bene".
"Siii un bel cazzo come si devee, scopala questa tua troiaaaaaaaaaaaa".
Ormai avevo preso un ritmo da pornoattore, il mio cazzo diventa diventa uno stantuffo in piena velocità.
Il rumore delle nostre pelli che si univa al rumore del bagnato dei suoi liquidi ormai ha colonizzato le nostre orecchie.
Ed ecco che l' ennesimo orgasmo si impossessa della sua mente.
Ma non è ancora abbastanza.
Alessandra si esibisce in una pecorina che farebbe effetto anche al più convinto dei casti.
"Inculami ora, ma fai piano, sono due anni, da quando sto col cornuto, che non lo prendo".
"Pensa che coglione", penso tra a me e me mentre lubrifico con la saliva il buchetto.
Comincio ad infilare la cappella. Trovo resistenza, lo dico ma lei dice di continuare.
Ad ogni centimetro che infilo lei stringe i denti.
Quando è tutto dentro sento che il buco si è allargato abbastanza da poter cominciare ad inculare come volevo io.
Dapprima affondo colpi ben assestati per poi passare a sodomizzarla come ho sempre sognato, ossia più velocemente.
"Ah Alessandra che culo fantastico che hai".
Comincio a schiaffeggiare quelle chiappe, lei, titillandosi il clitoride: "siiiii, dai".
Il mio picco di eccitazione è a livelli altissimi.
Le palle ormai sono gonfie come mongolfiere.
"Sborrami nel culo, inondalo" mi incita Alessandra.
Accolgo il suo invito, Alessandra raccoglie un po' di sborra con le dita e se le porta in bocca.
"Mmmmh che buona".
Rimaniamo nudi sul letto a farci le coccole ma non passa tanto tempo che lei si fionda sul pisello.
Lo lecca con avidità. Dapprima si concentra sulla cappella per poi passare a leccarmi l' asta mentre mi masturba. "Ale vengooooo".
Lei, di tutta risposta, mi masturba dentro la bocca e ingoia.
"Siii che troia che seiiiiii".
Mentre consumo l'ultimo residuo di orgasmo lei mi dice: "è proprio vero, le cose bevute direttamente dalla sorgente sono le più buone".
Mezzi barcollanti ci rivestiamo, beviamo il liquore che doveva essere bevuto e ritorniamo in discoteca.
Davide e Giorgia mi fanno l'occhiolino e ricambio.
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