Tutto cominció con una domanda pt4
di
Andrea MCMLXXXIV
genere
masturbazione
Il rapporto con Beatrice si stava evolvendo, oltre agli approcci virtuali e reali si stava creando anche una sorta di complicità.
Cominciai a capire che forse è qualcosa di più di una fugace relazione, la prima persona con cui mi aprii fu Marisa, la sua amica complice, ci eravamo visti in quanto mi aveva chiesto un favore.
Lei mi disse semplicemente di goderci questa storia, che in 15 anni che conosceva Beatrice non l' aveva mai vista così felice.
Non mi fece il solito discorso della differenza di età, di lei sposata ecc ma l'unica raccomandazione è stata quella di rispettarci sempre.
Insomma giudicò il tutto senza essere bigotta.
Glielo dissi anche a Beatrice la quale mi rispondeva che era per questo che le voleva bene.
Poi ovviamente il discorso si instradò su altri binari.
Mi disse che da quando mi conosceva cercava ogni momento buono per immaginare che la penetravo, che aderivo il mio corpo al suo e tutto questo le provocava il desiderio di masturbarsi.
Si masturbava in veranda, prima di andare a lavoro ed inoltre, anche nel casolare di sua proprietà con annesso campo.
Una volta, su quel casolare, immaginó una notte d'estate con un cielo pieno di stelle ed io che la possedevo da dietro penetrandole la fica en plen air.
Mi disse che la vagina era tutto un fuoco, che le sue dita avevano ormai avevano quel caratteristico aspetto di quando le lasci troppo tempo sotto l' acqua.
Io le dissi che l' immagine mi piaceva tantissimo, sesso in completa simbiosi con la natura.
Bea: "ecco lo sapevo, devo masturbarmi ma come faccio? Sto al centro commerciale con mio figlio".
Io: "avrà un bagno sto centro commerciale".
"Dai Andrea, così è troppo".
Io: "sarà anche troppo ma non lo trovi stra maledettamente eccitante? Tu che ti dai piacere mentre la gente va e viene?".
Beatrice: "dai Andrea questo no".
Sapevo che quel messaggio non era stato mandato con troppa convinzione, la conoscevo bene, ma la situazione era eccitante, così rincaraii la dose.
"Ti ricordi quando la prima volta ci siamo dati piacere? Io si, mi ricordo specialmente i tuoi dolci gemiti di piacere".
"Andrea dai smettila 😊😊😊😊".
"Tu che ti contorcevi come un serpente in pieno accoppiamento, assecondavi i miei movimenti e, dimmi, cosa provavi in quel momento?".
Capivo che stava capitolando e allora le chiesi di descrivermi il momento più eccitante di quella giornata.
"Mmm hai deciso di provocarmi. Comunque mi sono eccitata tantissimo quando hai esplorato il mio fiore con le dita, le tue mani che sapientemente si muovevano dentro di me".
"E dimmi, ora come ti senti".
"Con una gran voglia di esplodere, bagnata più che mai, accaldata, anche Marco, mio figlio, mi chiede se va tutto bene".
"Bene, allora fa' così, cerca un bagno, chiuditi dentro e quando sei lì dimmelo".
Dopo cinque minuti mi dice che è pronta, le dico di non preoccuparsi per Marco, tanto sarà una cosa breve.
"Adesso immaginami dentro di te, con tutta la passione che ho ti pompo, i nostri gemiti di goduria all' unisono, i nostri corpi che si fondono in una danza libidinosa".
"Siiii dai non smettere, continua".
"Ti bacio con tutto il desiderio che ho di te".
"Siiii vengooooo".
Sotto mia richiesta mi manda un selfie del suo viso.
Le rispondo che è una delizia negli occhi vederla appagata.
Lei mi risponde che si è sentita una troia e le è piaciuto. È la prima volta che usa questo termine.
"Dai, ora goditi questa giornata con tuo figlio".
Bea: "aspettando di godere con te....".
Cominciai a capire che forse è qualcosa di più di una fugace relazione, la prima persona con cui mi aprii fu Marisa, la sua amica complice, ci eravamo visti in quanto mi aveva chiesto un favore.
Lei mi disse semplicemente di goderci questa storia, che in 15 anni che conosceva Beatrice non l' aveva mai vista così felice.
Non mi fece il solito discorso della differenza di età, di lei sposata ecc ma l'unica raccomandazione è stata quella di rispettarci sempre.
Insomma giudicò il tutto senza essere bigotta.
Glielo dissi anche a Beatrice la quale mi rispondeva che era per questo che le voleva bene.
Poi ovviamente il discorso si instradò su altri binari.
Mi disse che da quando mi conosceva cercava ogni momento buono per immaginare che la penetravo, che aderivo il mio corpo al suo e tutto questo le provocava il desiderio di masturbarsi.
Si masturbava in veranda, prima di andare a lavoro ed inoltre, anche nel casolare di sua proprietà con annesso campo.
Una volta, su quel casolare, immaginó una notte d'estate con un cielo pieno di stelle ed io che la possedevo da dietro penetrandole la fica en plen air.
Mi disse che la vagina era tutto un fuoco, che le sue dita avevano ormai avevano quel caratteristico aspetto di quando le lasci troppo tempo sotto l' acqua.
Io le dissi che l' immagine mi piaceva tantissimo, sesso in completa simbiosi con la natura.
Bea: "ecco lo sapevo, devo masturbarmi ma come faccio? Sto al centro commerciale con mio figlio".
Io: "avrà un bagno sto centro commerciale".
"Dai Andrea, così è troppo".
Io: "sarà anche troppo ma non lo trovi stra maledettamente eccitante? Tu che ti dai piacere mentre la gente va e viene?".
Beatrice: "dai Andrea questo no".
Sapevo che quel messaggio non era stato mandato con troppa convinzione, la conoscevo bene, ma la situazione era eccitante, così rincaraii la dose.
"Ti ricordi quando la prima volta ci siamo dati piacere? Io si, mi ricordo specialmente i tuoi dolci gemiti di piacere".
"Andrea dai smettila 😊😊😊😊".
"Tu che ti contorcevi come un serpente in pieno accoppiamento, assecondavi i miei movimenti e, dimmi, cosa provavi in quel momento?".
Capivo che stava capitolando e allora le chiesi di descrivermi il momento più eccitante di quella giornata.
"Mmm hai deciso di provocarmi. Comunque mi sono eccitata tantissimo quando hai esplorato il mio fiore con le dita, le tue mani che sapientemente si muovevano dentro di me".
"E dimmi, ora come ti senti".
"Con una gran voglia di esplodere, bagnata più che mai, accaldata, anche Marco, mio figlio, mi chiede se va tutto bene".
"Bene, allora fa' così, cerca un bagno, chiuditi dentro e quando sei lì dimmelo".
Dopo cinque minuti mi dice che è pronta, le dico di non preoccuparsi per Marco, tanto sarà una cosa breve.
"Adesso immaginami dentro di te, con tutta la passione che ho ti pompo, i nostri gemiti di goduria all' unisono, i nostri corpi che si fondono in una danza libidinosa".
"Siiii dai non smettere, continua".
"Ti bacio con tutto il desiderio che ho di te".
"Siiii vengooooo".
Sotto mia richiesta mi manda un selfie del suo viso.
Le rispondo che è una delizia negli occhi vederla appagata.
Lei mi risponde che si è sentita una troia e le è piaciuto. È la prima volta che usa questo termine.
"Dai, ora goditi questa giornata con tuo figlio".
Bea: "aspettando di godere con te....".
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