Tutto cominció con una domanda pt5
di
Andrea MCMLXXXIV
genere
etero
"Insomma come ti sembra questa idea?", così finiva il messaggio di Bea.
L' idea era quella di farle "compagnia" l' indomani durante il turno di notte.
Le risposi che mi sarebbe piaciuto ma che ci sarebbero state difficoltà logistiche.
"Lascia fare a me" rispose Bea, "tu dimmi solo di SI", cosa che feci.
Con la complicità della solita Marisa, Bea, come suo solito, organizzò il tutto senza lasciare nulla al caso.
"Dimmi cosa devo fare" le chiesi.
"Tranquillo, ti dirò tutto domani".
L' indomani le mandai il solito buongiorno, alla quale lei rispose.
Poi mi arrivò un'altro messaggio:
"Tu cerca di stare in stazione da me verso le 18/18.30, lì troverai Marisa che passa a prenderti, mettiti direttamente d'accordo con lei, poi, una volta arrivato, lei ti spiegherà tutto".
Arrivato in stazione Marisa mi spiegó "il piano".
Mi disse che avremmo dovuto aspettare che Bea ci desse il via libera e, che nel frattempo, noi avremmo aspettato.
Andammo in pizzeria e prendemmo della pizza al taglio.
C'era da passare il gabbiotto con la guardia giurata ma Marisa la conosceva bene visto che lavora nello stesso posto di Bea.
Verso le 20.20 Bea ci mandò il "via libera". Col favore delle tenebre mi infilai dentro al portabagagli ed entrammo.
Appena arrivati c'era Bea con un'altra collega, anch'essa complice.
Consumammo la pizza tutti insieme e, dopo la classica sigaretta dopo i pasti, Bea mi invitò su.
Entrammo dentro lo spogliatoio, chiudemmo la porta a chiave e cominciammo a baciarci.
Le misi le mani sui glutei e lei, di tutta risposta, mi bacio ancora più intensamente.
Ci staccammo, nel corridoio attiguo c'era un materasso. Uscii e lo portai dentro.
Adagiati sul materasso cominciammo a spogliarci.
Finalmente potevo vederla, quell' oggetto del desiderio sotto forma di vagina con ornamento peloso rossiccio sul monte di Venere.
Era lì, senza ostacoli di sorta.
Cominciai subito a leccarla, la sua voce suadente e le mani che premevano la mia testa contro quella meraviglia manifestavano il suo gradimento.
"Siii ah, siiiii".
Leccai le labbra e con la mano maneggiai il clitoride.
Lei si muoveva dettata solo dal piacere, io ero intriso del suo liquido gaudente.
Puntuale arrivò l' orgasmo, non parlava ma gemeva, quanto gemeva.
Durante l' apice mi spinse sempre di più a lei, tanto che, una volta sfogato, dovetti riprendere fiato.
Forse resasi conto della foga mi chiese scusa, io la baciai.
Ora sono io disteso, pronto per penetrarla da sotto, ma lei, con mia immensa sorpresa, mi chiese di chiudere gli occhi e, a posto di sentire il dolce fiore mi ritrovai un qualcosa che attraversava per lungo la mia asta.
Aprii gli occhi e lei: "sorpresa!".
Cominciò a leccarlo, aveva cambiato marcia, era più sicura, si infilò la cappella in bocca per poi segarlo, sembrava una veterana.
"Si Bea, ah, sto godendo, ah".
Adesso la sua bocca stava monopolizzando i testicoli mentre, le mani, accarezzavano la cappella.
Questa combinazione mi mandò in estasi. Lei, da sotto, mi guardó compiaciuta, uno sguardo voglioso che è difficile dimenticare.
La fermai, avevo paura di venire e poi dover far passare un po' di tempo per riprendermi.
Lei si mise cavalcioni, nonostante fosse bagnata, la fica manifestò subito la mancanza di utilizzo per troppi anni.
Il mio bastone entrò a fatica, lei che soffriva un po', ma nonostante questo, non si arrendeva.
Quando sentii che ormai vulva e pene erano ben fusi tra di loro, le dissi di cavalcarmi.
Lei lo fece, "si, si, che belloooo".
Prese un ritmo molto veloce, io intanto mi divertivo con i capezzoli accarezzandoli.
Lei si dimenava, mugolava e, nei momenti di pausa, muovendo il bacino su e giù, mi baciava.
"Sei fantastico, mi stai facendo sentire una porca".
"Siiii, mi piace farti provare queste sensazioniiii".
Riprese a cavalcarmi.
"Bea, vengooooo".
"Siiii, anche iooooo".
Venimmo insieme, i nostri orgasmi erano perfettamente sincronizzati.
Quando si staccò vide che lì sotto era tutta aperta.
"Guarda che hai combinatoooo".
Io risposi con una risatina di soddisfazione.
Passammo poi a farci le coccole, ad accarezzarci.
Ripreso vigore cominciai ad accarezzarla più audacemente. Le massaggiai il clitoride e lei mi baciò.
Ora ero io che volevo dettare il ritmo.
Mi adagiai sopra di lei, misi le mani ai lati delle sue orecchie e la penetrai di nuovo.
Stavolta non trovai nessuna opposizione e cominciai a spingere.
Alternavo il mio sguardo tra il suo e la penetrazione.
Ormai era un lago, ci volevamo, ci desideravamo e ci stavamo avendo.
"Daiii falla godere questa troia, scopami per bene". L' immagine di donna casta e pura cadde in quell' istante, assecondai subito quel leit motiv: "Bea ti piace come ti scopa questo porcone?".
"Siii ma dimmi che sono la tua troia".
"Sei la mia troiaaaaaaaaaaaaa".
Venne in maniera travolgente ma io ancora non ne avevo abbastanza, ignorai totalmente il suo orgasmo e la pompai sempre più energicamente.
Entrambi ormai eravamo indemoniati, sembrammo quasi posseduti.
Le sue mani erano piantate sulla mia schiena.
Ed ecco che non c'è due senza tre: "tesoro mioooo vengooooo", e così Bea venne, ma a differenza delle altre volte venne da troia.
"Si si siiiiii, come mi sento puttanaaaaa".
Svilai il mio cazzo ormai sempre più riflettente la luce della stanza, ci baciammo di nuovo ed ecco che lei si esibì in una bella pecorina, si raccomandò però di non entrare nello sfintere, era ancora vergine, allora così mi ritrovai a pomparla da dietro.
La vagina ormai era una galleria.
Presi subito una buona lena accompagnata dal rumore delle nostre pelli a contatto.
In quella posizione gli unici indicatori della goduria erano i nostri gemiti.
Quando mi fermavo per riprendere fiato era lei che faceva su e giù.
In quel momento pensai di aver raggiunto un' intesa sessuale perfetta.
Questa volta l'orgasmo venne accompagnato da un grido soffocato tra i denti....
Aaahh che goduria, ormai la mia mente era un totale susseguirsi di esplosioni fortissimi.
Sfilatomi lei mi fece mettere in piedi. Le sborrai in faccia, alcune gocce del mio seme le colarono sul seno, lei ne prese un po' e lo assaggió: "gustoso", e passò a ripulirmi tutto.
Ci mettemmo a parlare e le chiesi lumi su quel miglioramento con la bocca. Lei mi disse che semplicemente si era documentata su internet.
Crollai, feci poche ore di sonno.
Mi sentivo appagato.
L' idea era quella di farle "compagnia" l' indomani durante il turno di notte.
Le risposi che mi sarebbe piaciuto ma che ci sarebbero state difficoltà logistiche.
"Lascia fare a me" rispose Bea, "tu dimmi solo di SI", cosa che feci.
Con la complicità della solita Marisa, Bea, come suo solito, organizzò il tutto senza lasciare nulla al caso.
"Dimmi cosa devo fare" le chiesi.
"Tranquillo, ti dirò tutto domani".
L' indomani le mandai il solito buongiorno, alla quale lei rispose.
Poi mi arrivò un'altro messaggio:
"Tu cerca di stare in stazione da me verso le 18/18.30, lì troverai Marisa che passa a prenderti, mettiti direttamente d'accordo con lei, poi, una volta arrivato, lei ti spiegherà tutto".
Arrivato in stazione Marisa mi spiegó "il piano".
Mi disse che avremmo dovuto aspettare che Bea ci desse il via libera e, che nel frattempo, noi avremmo aspettato.
Andammo in pizzeria e prendemmo della pizza al taglio.
C'era da passare il gabbiotto con la guardia giurata ma Marisa la conosceva bene visto che lavora nello stesso posto di Bea.
Verso le 20.20 Bea ci mandò il "via libera". Col favore delle tenebre mi infilai dentro al portabagagli ed entrammo.
Appena arrivati c'era Bea con un'altra collega, anch'essa complice.
Consumammo la pizza tutti insieme e, dopo la classica sigaretta dopo i pasti, Bea mi invitò su.
Entrammo dentro lo spogliatoio, chiudemmo la porta a chiave e cominciammo a baciarci.
Le misi le mani sui glutei e lei, di tutta risposta, mi bacio ancora più intensamente.
Ci staccammo, nel corridoio attiguo c'era un materasso. Uscii e lo portai dentro.
Adagiati sul materasso cominciammo a spogliarci.
Finalmente potevo vederla, quell' oggetto del desiderio sotto forma di vagina con ornamento peloso rossiccio sul monte di Venere.
Era lì, senza ostacoli di sorta.
Cominciai subito a leccarla, la sua voce suadente e le mani che premevano la mia testa contro quella meraviglia manifestavano il suo gradimento.
"Siii ah, siiiii".
Leccai le labbra e con la mano maneggiai il clitoride.
Lei si muoveva dettata solo dal piacere, io ero intriso del suo liquido gaudente.
Puntuale arrivò l' orgasmo, non parlava ma gemeva, quanto gemeva.
Durante l' apice mi spinse sempre di più a lei, tanto che, una volta sfogato, dovetti riprendere fiato.
Forse resasi conto della foga mi chiese scusa, io la baciai.
Ora sono io disteso, pronto per penetrarla da sotto, ma lei, con mia immensa sorpresa, mi chiese di chiudere gli occhi e, a posto di sentire il dolce fiore mi ritrovai un qualcosa che attraversava per lungo la mia asta.
Aprii gli occhi e lei: "sorpresa!".
Cominciò a leccarlo, aveva cambiato marcia, era più sicura, si infilò la cappella in bocca per poi segarlo, sembrava una veterana.
"Si Bea, ah, sto godendo, ah".
Adesso la sua bocca stava monopolizzando i testicoli mentre, le mani, accarezzavano la cappella.
Questa combinazione mi mandò in estasi. Lei, da sotto, mi guardó compiaciuta, uno sguardo voglioso che è difficile dimenticare.
La fermai, avevo paura di venire e poi dover far passare un po' di tempo per riprendermi.
Lei si mise cavalcioni, nonostante fosse bagnata, la fica manifestò subito la mancanza di utilizzo per troppi anni.
Il mio bastone entrò a fatica, lei che soffriva un po', ma nonostante questo, non si arrendeva.
Quando sentii che ormai vulva e pene erano ben fusi tra di loro, le dissi di cavalcarmi.
Lei lo fece, "si, si, che belloooo".
Prese un ritmo molto veloce, io intanto mi divertivo con i capezzoli accarezzandoli.
Lei si dimenava, mugolava e, nei momenti di pausa, muovendo il bacino su e giù, mi baciava.
"Sei fantastico, mi stai facendo sentire una porca".
"Siiii, mi piace farti provare queste sensazioniiii".
Riprese a cavalcarmi.
"Bea, vengooooo".
"Siiii, anche iooooo".
Venimmo insieme, i nostri orgasmi erano perfettamente sincronizzati.
Quando si staccò vide che lì sotto era tutta aperta.
"Guarda che hai combinatoooo".
Io risposi con una risatina di soddisfazione.
Passammo poi a farci le coccole, ad accarezzarci.
Ripreso vigore cominciai ad accarezzarla più audacemente. Le massaggiai il clitoride e lei mi baciò.
Ora ero io che volevo dettare il ritmo.
Mi adagiai sopra di lei, misi le mani ai lati delle sue orecchie e la penetrai di nuovo.
Stavolta non trovai nessuna opposizione e cominciai a spingere.
Alternavo il mio sguardo tra il suo e la penetrazione.
Ormai era un lago, ci volevamo, ci desideravamo e ci stavamo avendo.
"Daiii falla godere questa troia, scopami per bene". L' immagine di donna casta e pura cadde in quell' istante, assecondai subito quel leit motiv: "Bea ti piace come ti scopa questo porcone?".
"Siii ma dimmi che sono la tua troia".
"Sei la mia troiaaaaaaaaaaaaa".
Venne in maniera travolgente ma io ancora non ne avevo abbastanza, ignorai totalmente il suo orgasmo e la pompai sempre più energicamente.
Entrambi ormai eravamo indemoniati, sembrammo quasi posseduti.
Le sue mani erano piantate sulla mia schiena.
Ed ecco che non c'è due senza tre: "tesoro mioooo vengooooo", e così Bea venne, ma a differenza delle altre volte venne da troia.
"Si si siiiiii, come mi sento puttanaaaaa".
Svilai il mio cazzo ormai sempre più riflettente la luce della stanza, ci baciammo di nuovo ed ecco che lei si esibì in una bella pecorina, si raccomandò però di non entrare nello sfintere, era ancora vergine, allora così mi ritrovai a pomparla da dietro.
La vagina ormai era una galleria.
Presi subito una buona lena accompagnata dal rumore delle nostre pelli a contatto.
In quella posizione gli unici indicatori della goduria erano i nostri gemiti.
Quando mi fermavo per riprendere fiato era lei che faceva su e giù.
In quel momento pensai di aver raggiunto un' intesa sessuale perfetta.
Questa volta l'orgasmo venne accompagnato da un grido soffocato tra i denti....
Aaahh che goduria, ormai la mia mente era un totale susseguirsi di esplosioni fortissimi.
Sfilatomi lei mi fece mettere in piedi. Le sborrai in faccia, alcune gocce del mio seme le colarono sul seno, lei ne prese un po' e lo assaggió: "gustoso", e passò a ripulirmi tutto.
Ci mettemmo a parlare e le chiesi lumi su quel miglioramento con la bocca. Lei mi disse che semplicemente si era documentata su internet.
Crollai, feci poche ore di sonno.
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