Il filosofo e la contessa 2
di
Bernardo GUY
genere
tradimenti
Non era stato un addio, quella notte aveva spalancato, divelto, scardinato i corpi e le menti di entrambi.
Anche 15 anni dopo, continuavano a sperimentare, analizzare quasi in maniera molecolare i loro corpi portando gli orgasmi e livelli di perdizione estatica.
Si conoscevano in ogni punto della loro pelle si adoravano senza sosta quando stavano insieme.
Per loro non aceca senso il bondage e tutte quelle perversioni che avrebbero solo sporcato la purezza del loro contatto.
Solo ogni tanto partecipavano a feste a tema, in una vecchia villa Veneziana, dove tutti si mascheravano da nobili settecenteschi, ma di quelle nottate ne rubavano solo il gusto di scardinare il tempo.
Nessun altro però si intrometteva nei loro giochi, molti rimanevano a guardarli a lungo gelosi di quei contatti così erotici e misurati.
Viaggi, convegni, visite ad amici lontani ognuno dei due studiava millimetricamente di sfuggire alla possibilità di essere scoperti per rubare, almeno una notte a settimana .
Essere scoperti avrebbe provocato un scandalo che sarebbe finito sui giornali, ne avrebbero perso in prestigio oltre che il liquidità economica, e forse la quotidianità, il vivere sempre ogni giorno insieme era una cosa non volevano entrambi.
Un giorno in una lettera lei gli aveva scritto: “Io sono una cosa tua, sono sempre tua anche quando non ci sei e sarò tua anche quando non mi vorrai più. Tu da me hai avuto, hai e avrai tutto quello che desideri”.
Carla però con il passare del tempo, anche se la loro vita sembrava essere felice aveva iniziato a intuire qualcosa, lei lo amava ancora alla follia ma qualcosa si era crepato.
Una notte ha seguito Jo, che doveva andare a Ferrara per una convegno. Si era accorta, dopo poco, che la strada non andava verso la città ma si incuneava sempre più verso le montagne.
Sempre stando attenta a non essere scoperta, aveva lasciato l’auto a qualche centinaio di metri dalla baita dove Jo aveva parcheggiato. Lì parcheggiata c’era anche una BMW nera. A quel punto i dubbi divennero certezze e tra il brillare del caminetto ha visto suo marito baciare con delicatezza Giulia. Li ha guardati spogliarsi e distendersi su una pelliccia bianca sotto il caminetto. Quando la bocca di lei ha iniziato a leccarglielo si era girata andandosene.
Per tutta la strada del ritorno il suo pensiero era: vendetta!
Jo dirigeva l’istituto universitario di Filosofia le sue pubblicazioni, i suoi saggi e la sua brillante intelligenza lo avevano portato quasi ad essere un luminare in materia.
Carla stava elaborando il suo piano per vendicarsi e nella sua testa il gomitolo si stava dipanando.
Il ricordo di quella bocca che succhiava il cazzo con lentezza, delicatamente al suo Jo la perseguitava, la ossessionava.
Dopo circa un mese, Carla, dopo aver cenato con Jo, tornando a casa aveva detto – stasera ho un bellissimo film uscito a Cannes da vedere, lo guardiamo insieme? - Jo distrattamente rispose di si era tantissimo che non succedeva. Lei aveva preso un chiavetta usb e l’aveva inserita sulla tv. Sul monitor in pausa sua moglie e Gianluca seduti sullo stesso divano dove loro erano adesso. Gianluca era un dipendente di Jo all’università una persona spregevole, volgare, che Jo sopportava davvero poco.
Carla in qualche cena di lavoro aveva civettato con lui, cercando evidentemente di far ingelosire suo marito.
Prima di continuare con il ‘film’ Carla si era cambiata, aveva indossato una vestaglietta trasparente che faceva vedere il suo corpo bellissimo ed armonioso.
- vuoi che mando avanti? – aveva detto lei con una voce di sfida.
Lui, aveva iniziato a capire ma era anche curioso e gli ha risposto– non ancora – a vedere la moglie seminuda, il suo cazzo era diventato duro ed ha piegato la moglie sull’erezione. Lei spiazzata non era riuscita a resistere ed aveva iniziato a fargli un pompino. Quando stava per venire Jo bloccandole la testa ben salda gli aveva fatto entrato tutto il suo caldo sperma in bocca. - adesso puoi andare avanti con il film -
Nel video si vedeva sua moglie farsi leccare la fica dal collega del marito, mentre Jo sorrideva, poi quando nel film Gianluca ha tirato fuori l’uccello prima che sua moglie lo prendesse in bocca Jo aveva aggiunto – ma è piccolo – sempre con quell’ironia che stava mandando in bestia sua moglie.
Carla con ancora il sapore dello sperma del marito in bocca aveva iniziato ad innervosirsi, aveva spento le immagini.
Jo però aveva premuto il tasto play – Ora lo vediamo fino alla fine, comunque chi ti montato le telecamere ed il video ha fatto un buon lavoro. -
Lei piangeva adesso, si vergognava tantissimo per quella vendetta mal riuscita.
Alla tv Carla veniva sbattuta a pecorina, poi girata, fino a quando Gianluca era venuto.
Tutto in 14 minuti, Jo si era alzato, aveva preso la chiavetta ed era andato verso il pc, era tornato con un foglio in mano – domani questo lo dai tu a Gianluca, io mi sono fatto una copia del video. Mi hai fatto anche un piacere ora posso cacciare quell’essere inutile, ma mi chiedo: non c’era di meglio?-
Era il licenziamento che Gianluca avrebbe sicuramente accettato visto che la moglie era molto ricca e lui si sarebbe ritrovato sulla strada e senza lavoro.
Jo, quasi divertito in volto – brava avevi ragione proprio un bel film, da oggi in poi se mi va mi farai un pompino, io non ti toccherò mai più con le mie mani.
Se vuoi il divorzio io porto il filmato dall’avvocato o decido io le spartizioni. Se vuoi andartene vai altrimenti la tua camera è quella degli ospiti e con questo mi pare sia tutto -
Carla era nella disperazione più totale, singhiozzava e non riusciva a parlare fino a quando gridando – io non volevo farlo ma ho scoperto che mi tradivi.. bastardo ti ho visto con questi occhi – lui l’aveva fermata ed aveva infierito – fuori campo ti sei fatta anche inculare, sei venuta almeno?, ora puoi scoparti chi vuoi anche qui a casa, sei un’insieme di carne, muscoli e tendini per me non sei più una persona -
Come poteva Carla solo pensare di paragonare uno schifoso atto sessuale con Gianluca con la sua completa unione con Carla. Lui non pensava che quel rapporto che durava da 15 anni fosse un tradimento, anche se era completamente consapevole che lo fosse, ma più una cosa di necessità, la necessità di andare oltre i confini dell’amore.
Si era sentito cattivo, sicuramente ingiusto ma si ricordava bene quegli atteggiamenti, quell’ammiccare di sua moglie ad ogni possibilità con quell’inutile essere che era Gianluca. Probabilmente avrebbe agito in modo diverso se non fosse stato proprio lui, ed in fondo al suo cuore, dall’alto della sua indifferenza mostrata davanti alla moglie si era sentito ferito. Mantenere i rapporti come sono, si era detto, solo che ora, sempre di nascosto, le notti con Giulia sarebbero di certo aumentate tanto suo marito Filippo era sempre in giro per lavoro.
Carla si era alzata per lavarsi i denti, e si era resa conto di aver sbagliato tutto, volendo far il più grande sgarbo a suo marito aveva punito solo se stessa.
Lei non avrebbe tradito mai più, era vero un po’ Gianluca le piaceva ma quella scappatella ricercata voleva essere solo un ‘pareggiare i conti’ togliersi dalla mente quell’ossessionante bocca di Carla che ondeggiava sul cazzo del marito. Oltre tutto quel rapporto infedele l’aveva disgustata, quelle grasse mani sul suo corpo, quel petto peloso, quel piccolo membro. Un anno dopo Carla aveva avuto un figlio, e Jo dopo le analisi del dna se ne era andato, lasciandola vagare in quella casa che sembrava un castello come un bellissimo fantasma perso nei secoli.
Anche 15 anni dopo, continuavano a sperimentare, analizzare quasi in maniera molecolare i loro corpi portando gli orgasmi e livelli di perdizione estatica.
Si conoscevano in ogni punto della loro pelle si adoravano senza sosta quando stavano insieme.
Per loro non aceca senso il bondage e tutte quelle perversioni che avrebbero solo sporcato la purezza del loro contatto.
Solo ogni tanto partecipavano a feste a tema, in una vecchia villa Veneziana, dove tutti si mascheravano da nobili settecenteschi, ma di quelle nottate ne rubavano solo il gusto di scardinare il tempo.
Nessun altro però si intrometteva nei loro giochi, molti rimanevano a guardarli a lungo gelosi di quei contatti così erotici e misurati.
Viaggi, convegni, visite ad amici lontani ognuno dei due studiava millimetricamente di sfuggire alla possibilità di essere scoperti per rubare, almeno una notte a settimana .
Essere scoperti avrebbe provocato un scandalo che sarebbe finito sui giornali, ne avrebbero perso in prestigio oltre che il liquidità economica, e forse la quotidianità, il vivere sempre ogni giorno insieme era una cosa non volevano entrambi.
Un giorno in una lettera lei gli aveva scritto: “Io sono una cosa tua, sono sempre tua anche quando non ci sei e sarò tua anche quando non mi vorrai più. Tu da me hai avuto, hai e avrai tutto quello che desideri”.
Carla però con il passare del tempo, anche se la loro vita sembrava essere felice aveva iniziato a intuire qualcosa, lei lo amava ancora alla follia ma qualcosa si era crepato.
Una notte ha seguito Jo, che doveva andare a Ferrara per una convegno. Si era accorta, dopo poco, che la strada non andava verso la città ma si incuneava sempre più verso le montagne.
Sempre stando attenta a non essere scoperta, aveva lasciato l’auto a qualche centinaio di metri dalla baita dove Jo aveva parcheggiato. Lì parcheggiata c’era anche una BMW nera. A quel punto i dubbi divennero certezze e tra il brillare del caminetto ha visto suo marito baciare con delicatezza Giulia. Li ha guardati spogliarsi e distendersi su una pelliccia bianca sotto il caminetto. Quando la bocca di lei ha iniziato a leccarglielo si era girata andandosene.
Per tutta la strada del ritorno il suo pensiero era: vendetta!
Jo dirigeva l’istituto universitario di Filosofia le sue pubblicazioni, i suoi saggi e la sua brillante intelligenza lo avevano portato quasi ad essere un luminare in materia.
Carla stava elaborando il suo piano per vendicarsi e nella sua testa il gomitolo si stava dipanando.
Il ricordo di quella bocca che succhiava il cazzo con lentezza, delicatamente al suo Jo la perseguitava, la ossessionava.
Dopo circa un mese, Carla, dopo aver cenato con Jo, tornando a casa aveva detto – stasera ho un bellissimo film uscito a Cannes da vedere, lo guardiamo insieme? - Jo distrattamente rispose di si era tantissimo che non succedeva. Lei aveva preso un chiavetta usb e l’aveva inserita sulla tv. Sul monitor in pausa sua moglie e Gianluca seduti sullo stesso divano dove loro erano adesso. Gianluca era un dipendente di Jo all’università una persona spregevole, volgare, che Jo sopportava davvero poco.
Carla in qualche cena di lavoro aveva civettato con lui, cercando evidentemente di far ingelosire suo marito.
Prima di continuare con il ‘film’ Carla si era cambiata, aveva indossato una vestaglietta trasparente che faceva vedere il suo corpo bellissimo ed armonioso.
- vuoi che mando avanti? – aveva detto lei con una voce di sfida.
Lui, aveva iniziato a capire ma era anche curioso e gli ha risposto– non ancora – a vedere la moglie seminuda, il suo cazzo era diventato duro ed ha piegato la moglie sull’erezione. Lei spiazzata non era riuscita a resistere ed aveva iniziato a fargli un pompino. Quando stava per venire Jo bloccandole la testa ben salda gli aveva fatto entrato tutto il suo caldo sperma in bocca. - adesso puoi andare avanti con il film -
Nel video si vedeva sua moglie farsi leccare la fica dal collega del marito, mentre Jo sorrideva, poi quando nel film Gianluca ha tirato fuori l’uccello prima che sua moglie lo prendesse in bocca Jo aveva aggiunto – ma è piccolo – sempre con quell’ironia che stava mandando in bestia sua moglie.
Carla con ancora il sapore dello sperma del marito in bocca aveva iniziato ad innervosirsi, aveva spento le immagini.
Jo però aveva premuto il tasto play – Ora lo vediamo fino alla fine, comunque chi ti montato le telecamere ed il video ha fatto un buon lavoro. -
Lei piangeva adesso, si vergognava tantissimo per quella vendetta mal riuscita.
Alla tv Carla veniva sbattuta a pecorina, poi girata, fino a quando Gianluca era venuto.
Tutto in 14 minuti, Jo si era alzato, aveva preso la chiavetta ed era andato verso il pc, era tornato con un foglio in mano – domani questo lo dai tu a Gianluca, io mi sono fatto una copia del video. Mi hai fatto anche un piacere ora posso cacciare quell’essere inutile, ma mi chiedo: non c’era di meglio?-
Era il licenziamento che Gianluca avrebbe sicuramente accettato visto che la moglie era molto ricca e lui si sarebbe ritrovato sulla strada e senza lavoro.
Jo, quasi divertito in volto – brava avevi ragione proprio un bel film, da oggi in poi se mi va mi farai un pompino, io non ti toccherò mai più con le mie mani.
Se vuoi il divorzio io porto il filmato dall’avvocato o decido io le spartizioni. Se vuoi andartene vai altrimenti la tua camera è quella degli ospiti e con questo mi pare sia tutto -
Carla era nella disperazione più totale, singhiozzava e non riusciva a parlare fino a quando gridando – io non volevo farlo ma ho scoperto che mi tradivi.. bastardo ti ho visto con questi occhi – lui l’aveva fermata ed aveva infierito – fuori campo ti sei fatta anche inculare, sei venuta almeno?, ora puoi scoparti chi vuoi anche qui a casa, sei un’insieme di carne, muscoli e tendini per me non sei più una persona -
Come poteva Carla solo pensare di paragonare uno schifoso atto sessuale con Gianluca con la sua completa unione con Carla. Lui non pensava che quel rapporto che durava da 15 anni fosse un tradimento, anche se era completamente consapevole che lo fosse, ma più una cosa di necessità, la necessità di andare oltre i confini dell’amore.
Si era sentito cattivo, sicuramente ingiusto ma si ricordava bene quegli atteggiamenti, quell’ammiccare di sua moglie ad ogni possibilità con quell’inutile essere che era Gianluca. Probabilmente avrebbe agito in modo diverso se non fosse stato proprio lui, ed in fondo al suo cuore, dall’alto della sua indifferenza mostrata davanti alla moglie si era sentito ferito. Mantenere i rapporti come sono, si era detto, solo che ora, sempre di nascosto, le notti con Giulia sarebbero di certo aumentate tanto suo marito Filippo era sempre in giro per lavoro.
Carla si era alzata per lavarsi i denti, e si era resa conto di aver sbagliato tutto, volendo far il più grande sgarbo a suo marito aveva punito solo se stessa.
Lei non avrebbe tradito mai più, era vero un po’ Gianluca le piaceva ma quella scappatella ricercata voleva essere solo un ‘pareggiare i conti’ togliersi dalla mente quell’ossessionante bocca di Carla che ondeggiava sul cazzo del marito. Oltre tutto quel rapporto infedele l’aveva disgustata, quelle grasse mani sul suo corpo, quel petto peloso, quel piccolo membro. Un anno dopo Carla aveva avuto un figlio, e Jo dopo le analisi del dna se ne era andato, lasciandola vagare in quella casa che sembrava un castello come un bellissimo fantasma perso nei secoli.
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