Tutto cominció con una domanda pt8

di
genere
masturbazione

Il mare era calmo e faceva da contorno a quella giornata con il classico sole primaverile.
In macchina io e Bea parlavamo del più e del meno quando il discorso andò sul suo rapporto col marito.
È lì che mi fece una confessione, non ero il primo amante che aveva.
Mi raccontó che sempre su internet aveva conosciuto un altro uomo e che ci aveva fatto sesso, ma che era stata solo una parentesi di una nottata.
Io mi sentii stuzzicato, allora le chiesi di raccontarmi tutto nei minimi particolari.
Lei mi disse che avevano preso una camera d'albergo e che avevano fatto sesso.
"Ha cominciato ad accarezzarmi, io mi sono sentita accaldata. Mi ha preso e mi ha penetrata".
"Tutto qua?" Le chiesi.
"Si, tutto qui, che ti credevi?".
"Allora la domanda sorge spontanea, che differenza ci fosse con me".
"Con te ci è stata subito una connessione mentale, fare l' amore con te mi fa sentire in pace col mondo, poi diciamocelo, il tuo pisello è fantastico".
"Ah sì, ti piace?" le dicevo mentre con la mano esploravo di nuovo le sue mutandine.
"Siii, tu sai prendermii".
Le mie mani cominciavano ad essere come delle saette.
"Mi fai sentire donna, desiderata e troiaaaaaa".
"Ah sì?, e dimmi, quanto ti piace godere con me?".
"Tantissimo, sei fantastico amore mio, a te piace?.
"Si, mi piace, e mi piace pensare che ti abbia risvegliato i sensi".
Nel frattempo la penetravo con due dita. Lei, appoggiata sulle mie gambe, cominciava quei suoi dolci mugolii incitandomi sempre di più.
"Si Bea, amore mio, dimmi quanto ti senti porca in questo momento".
"Tanto, tantissimo, sono la tua porca... Ti voglio e ti desidero".
Ormai le mie dita erano raggrinzite dei suoi liquidi.
"Si, falla venire la tua porca".
Adesso il mio ritmo rallentò, tolte le dita sulle mani, mi dedicai al clitoride con movimenti dolcissimi lo massaggiavo.
"Aaaah quanto mi piaceeeee".
"Si amore mio, voglio farti colare il liquido sulle tue cosce".
"Siiii vengooooo".
Io, allora aumentai il ritmo, lei esplose con delle grida strozzate in gola. Alla fine eravamo per strada.
Sfilate le dita stavo per portarmele alla bocca ma lei mi bloccò. Voleva gustare il suo piacere, le leccò con dovizia suggendo ogni singola goccia.
"Mmm che buono, sulla tua mano ha un altro sapore" osservò Bea.
Ora era il mio turno per godere, o almeno come aveva deciso lei.
Cominciò a baciarmi sul collo e masturbarmi allo stesso momento.
"Siii Bea, amoreee".
Fu così che le venni sulla mano.
Da brava donna di casa, attenta agli sprechi, prese tutto il mio liquido biancastro e se lo portò in bocca.
scritto il
2024-10-20
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