Giulia e Riccardo pt4
di
Andrea MCMLXXXIV
genere
incesti
Notte insonne per Giulia, se da un lato c'era il rimorso di aver desiderato il fratello dall' altro c'era la voglia di assaporare un uomo, provare quelle sensazioni che immaginava soltanto.
All' alba si convinse che forse era meglio lasciare perdere e derubricare tutto come un semplice incidente di percorso.
Ma si sa, tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare.
Giulia sembrava sempre più distratta, lei, così attenta a tutto.
La madre si insospettì e provò a chiedere spiegazioni a Giulia che le rispondeva che non sapeva cosa le stesse succedendo.
Ma lo sapeva, eccome se lo sapeva, non riusciva a tener fede alla decisione presa.
Costantemente bagnata aveva quell' immagine fissa che le procurava una sorta di priapismo al femminile.
Doveva parlarne con qualcuno ma chi?.
Con la madre non c'era abbastanza fiducia, potrebbe dire tutto al padre, con il diretto interessato non era ancora possibile in quanto combattuta tra l'angelo ed il diavolo, quando poi le venne un lampo di genio: prese il cellulare, selezionò il contatto, chiama ed il telefono squillò.
"Ciao Ludo, disturbo?".
Ludovica è quella classica ragazza che non ha una bellezza straripante ma riusciva lo stesso a suscitare interesse nell' altro sesso e questo non le dispiaceva, sovente si concedeva avventure amorose. Giulia la ritenne la persona adatta per comprenderla meglio.
"Giulia ma che voce hai?".
"Ludo è una settimana che sto impazzendo, ti prego dammi una mano!".
"Giulia fa una cosa, riaggancia, vatti a prendere un bicchiere d'acqua, fatti una passeggiata e poi richiamami".
Giulia così fece, il consiglio dell' amica aveva funzionato.
"Sai Ludo, l' altro giorno pioveva, appena rientrata a casa sono andata a farmi una doccia, sai, per andare dal bagno in camera mia devo passare di fronte a quella di Riccardo, stavo per entrare per salutarlo ma mi fermai, si stava masturbando".
"Ah e come ce l'ha il cazzo? Grosso?".
"Ludo un' altra domanda del genere e ti mando a fanculo".
"Si scusa, hai ragione, ad ogni modo sembra che la stai facendo più grande di quella che è, a 19 anni sono cose più che normale".
Giulia le rispose quello non era il punto ma che, dopo un momento di ribrezzo si era eccitata e adesso è indecisa.
"Amica mia" le disse Giulia, "e se tutto questo fosse solo una conseguenza?".
"Ludo spiegati meglio" le chiese Giulia.
"Parliamoci chiaro, in confronto a te una monaca di clausura ha più vita sociale. Ci fosse stata una volta che fossi uscita con noi, che hai potuto conoscere nuove persone oppure approfondirne alcune. Capisci?".
Giulia le disse che stava cominciando a capire ma le chiese di continuare.
"Non potendo fare tutto questo non hai nemmeno la possibilità di assecondare certi istinti, ma siamo pur sempre esseri umani e provare determinate sensazioni è normale".
"Tu quindi mi stai dicendo di scopare con mio fratello?".
"Si Giulia, non puoi sempre e solo immaginare, devi anche sperimentare".
"Si Ludo ma non è accettabile questa cosa!, è pur sempre mio fratello, non riesco a vederlo come uomo!".
"Permettimi di dire una cosa, non sono d'accordo, se da quando lo hai visto con il cazzo in mano stai in queste condizioni significa che ci riesci, che un lato di te lo desidera".
Giulia annuì e Ludo rincarò la dose rimproverandola: "sai come ti vedo? Che sei un'ottima studentessa ma che non sai un cazzo della vita perché scegli sempre quello che è moralmente giusto ma mai quello che ti fa piacere, se continui così sarai un'eterna insoddisfatta quindi buttati con tuo fratello".
"Mmm non so forse hai ragione, ad ogni modo mio fratello ha un cazzo esagerato, se proprio vuoi saperlo".
"Ah, questo è buono, se poi dura hai fatto tombola", e giù a ridere.
All' alba si convinse che forse era meglio lasciare perdere e derubricare tutto come un semplice incidente di percorso.
Ma si sa, tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare.
Giulia sembrava sempre più distratta, lei, così attenta a tutto.
La madre si insospettì e provò a chiedere spiegazioni a Giulia che le rispondeva che non sapeva cosa le stesse succedendo.
Ma lo sapeva, eccome se lo sapeva, non riusciva a tener fede alla decisione presa.
Costantemente bagnata aveva quell' immagine fissa che le procurava una sorta di priapismo al femminile.
Doveva parlarne con qualcuno ma chi?.
Con la madre non c'era abbastanza fiducia, potrebbe dire tutto al padre, con il diretto interessato non era ancora possibile in quanto combattuta tra l'angelo ed il diavolo, quando poi le venne un lampo di genio: prese il cellulare, selezionò il contatto, chiama ed il telefono squillò.
"Ciao Ludo, disturbo?".
Ludovica è quella classica ragazza che non ha una bellezza straripante ma riusciva lo stesso a suscitare interesse nell' altro sesso e questo non le dispiaceva, sovente si concedeva avventure amorose. Giulia la ritenne la persona adatta per comprenderla meglio.
"Giulia ma che voce hai?".
"Ludo è una settimana che sto impazzendo, ti prego dammi una mano!".
"Giulia fa una cosa, riaggancia, vatti a prendere un bicchiere d'acqua, fatti una passeggiata e poi richiamami".
Giulia così fece, il consiglio dell' amica aveva funzionato.
"Sai Ludo, l' altro giorno pioveva, appena rientrata a casa sono andata a farmi una doccia, sai, per andare dal bagno in camera mia devo passare di fronte a quella di Riccardo, stavo per entrare per salutarlo ma mi fermai, si stava masturbando".
"Ah e come ce l'ha il cazzo? Grosso?".
"Ludo un' altra domanda del genere e ti mando a fanculo".
"Si scusa, hai ragione, ad ogni modo sembra che la stai facendo più grande di quella che è, a 19 anni sono cose più che normale".
Giulia le rispose quello non era il punto ma che, dopo un momento di ribrezzo si era eccitata e adesso è indecisa.
"Amica mia" le disse Giulia, "e se tutto questo fosse solo una conseguenza?".
"Ludo spiegati meglio" le chiese Giulia.
"Parliamoci chiaro, in confronto a te una monaca di clausura ha più vita sociale. Ci fosse stata una volta che fossi uscita con noi, che hai potuto conoscere nuove persone oppure approfondirne alcune. Capisci?".
Giulia le disse che stava cominciando a capire ma le chiese di continuare.
"Non potendo fare tutto questo non hai nemmeno la possibilità di assecondare certi istinti, ma siamo pur sempre esseri umani e provare determinate sensazioni è normale".
"Tu quindi mi stai dicendo di scopare con mio fratello?".
"Si Giulia, non puoi sempre e solo immaginare, devi anche sperimentare".
"Si Ludo ma non è accettabile questa cosa!, è pur sempre mio fratello, non riesco a vederlo come uomo!".
"Permettimi di dire una cosa, non sono d'accordo, se da quando lo hai visto con il cazzo in mano stai in queste condizioni significa che ci riesci, che un lato di te lo desidera".
Giulia annuì e Ludo rincarò la dose rimproverandola: "sai come ti vedo? Che sei un'ottima studentessa ma che non sai un cazzo della vita perché scegli sempre quello che è moralmente giusto ma mai quello che ti fa piacere, se continui così sarai un'eterna insoddisfatta quindi buttati con tuo fratello".
"Mmm non so forse hai ragione, ad ogni modo mio fratello ha un cazzo esagerato, se proprio vuoi saperlo".
"Ah, questo è buono, se poi dura hai fatto tombola", e giù a ridere.
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