La pesca andò mle ma il dopo...!

di
genere
etero

Dopo una giornata a pesca che non pescai nulla e "offrii" il mio pranzo al sacco alle formiche... tornando a casa vidi l'insegna di una trattoria e camere, così decisi di rifarmi del pranzo informicato alla maniera giusta. Mi fermai lì e mi accolse una bella signora bionda, alta, ben formosa e cosce da infarto. Le chiesi una camera e mi accompagnò al piano di sopra mostrandomela...la camera intendo... . mentre si parlava sentimmo un sottofondo di borbottio che veniva dalla camera accanto ed io scherzosamente le dissi che speravo l'occupante non russasse nel dormire ma lei subito mi chiarì che la voce apparteneva a sua sorella attualmente Suora e certamente stava pregando. Mi scusai per la battuta di prima e ci ridemmo sopra. Lei mi disse di chiamarsi Nadia e, nell'osservarla bene, somigliava ad una mia compagna di scuola età sedici anni ugulmente chiamata Nadia...una sventolona da sballo! Poi Nadia andò via ed io mi feci una bella doccia. riposai un poco sul letto poi arrivò l'ora di cena e, mentre stavo richiudendo la porta, uscì dalla sua stanza la sorella di Nadia, Suora. L salutai presentandomi:"Checco" e lei rispose Lucia. Ci mettemmo a tavola tutt' e tre e, dopo una sontuosa cena squisitissima, Nadia andò subito a dormire ma io e Lucia rimanemmo a parlare fino dopo la mezzanotte confidendoci molte cose e gioie e dolori! Poi decidemmo di andare a dormire ma quando fummo di sopra, io aprii la porta di camera mia e Lucia, senza indugi ne entrò subito girandosi poi per abbracciarmi, baciarmi sulle guance ed io, incantato dalla sua bellezza, dato che non indossava l'abito talare ma una maglietta che risaltava il suo prosperoso seno ed una gonna corta che scopriva le gambe da sogno ed infine supremeggiava nella sua bellezza totale: uno splendido culo che nell'impetuoso abbraccio potei poi saggiare palpandolgielo e notando che era sodo, muscoloso ma soffice insieme...che schianto!! Senza dirci più nulla ci spogliammo sdraiandoci poi sul letto e lì lei mi prese la mano che scorreva sulle sue cosce e mi disse che era vergine ed aveva tanta voglia di conoscere un uomo...il cazzo insomma, ma la paura del dolore ne aveva tanta ugualmente. Quindi iniziai a baciarla in bocca intrecciando le lingue, cosa che lei imparò subito, dopo le ciucciai i lobi alle orecchie scendendo al collo cigneo che profumava di mughetto; discesi di più fino al seno e le leccai i capezzolini rosei e lì Lucia iniziò a gemere smaniando di piacere e ad un certo punto mi fermò chiedendomi cosa poteva fare lei per fare godere anche me insieme a lei. Quella frase mi stimolò, eccitò talmente tanto da prenderle una mano, farle tenere dritto un dito e lì me lo misi in bocca, facendole capire che così simboleggiava il cazzo da spompinare ed infatti mi misi a scorrere in su e giu le mie labbra e lei sentii che si stava sempre più eccitando infatti notai che dalla sua fighina chiusa come un'ostrica appena pescata, scendeva un rigagnolo di umori. Smisi di simulare il cazzo col dito poi misi in figa un mio dito che poi feci succhiare a lei ed altrettanto feci per me poi la ribaciai in bocca impiastricciata di umore suo. Scesi a slinguare la fighina e lì Lucia smaniò pazzamente quasi mugolando simile al grido di piacere e, per completare la sua eccitazione mista al probabile futuro dolore, le misi un dito in bocca, pregandola di insalivarlo molto poi glielo infilai nel culetto e lei strinse paurosamente l'ano presa dallo spirito di conservazione e lanciò un urlo di dolore che subito ammortizzai con dolci carezze alla fighina, al clitoride. La baciai ancora e poi le proposi di mettersi a cosce spalancate e lei accettò subito, desiderosa, incuriosita della sua prima esperianza di sesso maschile; quindi le feci prendere in mano il cazzo e le guidai la mano spostandola alle labbra della fughetta che già bem pulsava e lasciava uscire fuori tanti umori così a sua insaputa avrebbe lubrificato, facilitato l'ingresso del mio batacchione. Quando però si rese ben conto delle mie assai voluminose dimensioni possedute, strinse le gambe e mi disse che le metteva paura ma io riuscii ancora una volta a convincerla a provare poi avrebbe deciso lei se interrompere il gioco o continuare. Si convinse e riaprì le cosce vellutate e stupende. Le appogiai di nuovo il cazzo alla figa e lo spinsi dentro lentamante, assai delicatamente. La sentii irrigidirsi un poc ed allora la baciai in bocca poi spinsi ancora più vigorosamente e, giunto ad urtare il glande col suo imene, le chiesi se voleva che continuassi oppure no ma Lucia fu subito decisa a chiedermi di sverginarla facendole sentire tutto il mio...lo chiamò bestione.. ed allora non la feci aspetare molto: con una spinta decisa le frantumai la dolce barriera alla sua virtù e lì lei si lasciò andare con un gridolino di dolore che anzi mi aspettavo più intenso ma si vede che lei aveva la membrana facilente cedevole e dopo iniziai una cavalcata con i primi passi lenti ma decisi, infilandolgielo tutto dentro fino a sbattere le nostre pance ma dopo aumentai il tmo e dall'urletto di dolore, lei mi fece sentire una melodia di gemiti di piacere da darmi tanta carica, eccitazione. Chiaramente le sborrai un infinità ingovernabile ed ero anche sprovvisto di profilattici, così pensai alle eventuali conseguenze, ma pensai anche a farla godere ancora di più così andammo insieme a farci la doccia ma poi subito la presi in braccio per portarmela sul letto e facemmo la seconda scopata della sua vita. Le bellissime scopate arrivarono a quattro poi sopravvene la stanchezza e piombammo nel giusto sonno. Al mattino fummo svegliati da Nadia con un vassoio colmo di bontà e lei ci spiegò che sentendo i nostri gemiti di piacere aveva sgamato cosa stavamo facendo, così pensò di rifocillarci a dovere. Lucia quella mattina doveva fare delle spese perciò prese la sua auto ed andò via, lasciandomi con Nadia ed avevo deciso di trattenermi lì qualche giorno. Col girarmi intorno, nadia mi fece capire di volere confidarsi anche lei con me ed allora, dopo che mi confessò di essere vedova da più anni ed aveva ascoltato i nostri gemiti notturni, senza preamboli ed inutili chiacchiere, la presi per mano e la condussi in camera mia, spogliandola poi tutta ed iniziando a baciarla in bocca, confidandole che ad averla vista al mio arrivo lì, mi aveva provocato una gran voglia di "farle la festa"ed allora gioivo al pensiero che subitaneamente la avrei posseduta ed infatti, senza un minimo preambolo, preriscaldamento, la sdraiai sulmio letto e le leccai subito la figona per prepararla a prendersi il batacchione che quando lo vide spalancò gli occhioni e naturalmente aprì bene anche le cosce ed allora io non potei più contenermi, aspettare ma subito le misi il cazzo in bocca e, dopo poche ciucciate, lui era irrigidito assai bene e così le accostai il glande e la penetrai rapidamente scopandola senza un minimo do delicatezza, facendola subito gridare per tutta la volgia che conservava da anni. La sbattei fino a farle dire "basta!" poi, quando lei era sotto la doccia e pensavo di andare anch'io per farglielo sentire nel suo bel culo, arrivò Lucia e, Nadia sparì subito in camera sua e Lucia, trovandomi ancora nudo sul letto, mangiò la foglia e mi chiese se volevo giocare ancora con lei ed allora la feci spogliare poi le dissi che quel mattino lo avremmo dedicato al suo bel culetto. Lei pensò stessi scherzando ma quando la penetrai in figa e scopai fino a godere, le confermai che era il momento del culetto. Presi sul comodino la mia pomata per il sole e la feci rigirare a pancia sotto. Dopo spalmatagliela nell'ano, stavo per incularla ma la porta si aprì ed eccoti Nadia che, vista la scena, subito si spogliò anche lei e senza fronzoli, disse chiaramente a Lucia che farsi rompere il culo è assai più doloroso, così lei si offriva volontariamente ad essere inculata da me per fare vedere come si fa alla sorellina. Lucia mi guardò e dopo non fece altro che alzarsi e lasciare il posto a Nadia che venne subito a baciarmi in bocca poi si stese a pancia sotto ed io andai subito al sodo: le riempii l'ano eci infilai un dito girandocelo dentro a lungo. Nadia si mise alla pecorina e mentre la stavo penetrando, fissavo intnsamente Lucia che osservava tutto con attenzione ed ansia ma, quando sentì sua sorella gridare non di dolore ma di piacere, si rasserenò e si mise così a masturbarsi inyensamente fino a godere anche lei. E quello era il preludio per Lucia e ne parlerò un'altro momento.
scritto il
2024-10-28
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