Giulia e Riccardo pt11

di
genere
incesti



I mesi passarono, come previsto Riccardo si diplomò con 100, a festeggiare neanche a parlarne visto che il padre non ci trovò nulla di cui festeggiare visto che aveva fatto il suo dovere. Invece per Giulia erano solo rimproveri, anche severi visto che quella sessione estiva Giulia la stava vivendo veramente male. Carlo le disse che non poteva pagarle l' università in eterno e che se non avesse dato nemmeno un esame entro Settembre l' avrebbe mandata a lavorare.
Giulia diede l' esame di marketing, un 27 che sapeva che era poco ma che accettò.
Il periodo di riflessione continuò fino a giungere alla riflessione che per lo stesso motivo per cui era iniziata, quella relazione doveva finire.
Riccardo rispettò la sua scelta, tornò a vederla come una sorella maggiore.
Ma Giulia forse sottovalutò un aspetto. Ormai era diventata donna e, sapendo che il suo uomo girava per casa e poteva averlo quando voleva, la fece entrare in un altro vortice. Adesso bisogna trovare il modo per combattere la tentazione.
Ma il destino aveva deciso di metterle i bastoni tra le ruote.
Carlo ricevette una lettera nel quale era invitato in un albergo poco fuori la capitale a partecipare ad un convegno. Ufficialmente la partecipazione è facoltativa ma ufficiosamente doveva andarci, con poca voglia chiamò l' albergo e prenotó una matrimoniale. Nadia, dal canto suo, sperava che magari questo viaggio potesse in qualche maniera cercare di riavvicinarla al marito.
Appresa la notizia Giulia cadde in un silenzio ancora più rumoroso.
Riccardo cercò di capire cosa le stesse succedendo e Giulia, resasi conto che la cosa riguardasse anche lui, spiegó tutto: "sai, penso che dovremmo smetterla, tu per me sei mio fratello, abbiamo fatto quello che abbiamo fatto solo per assecondare gli istinti visto che non abbiamo alternative, ecco, per lo stesso motivo deve finire, devo cercare di stare più serena possibile".
Riccardo non capì cosa volesse dire e allora la sorella integró il discorso.
"Nonostante abbia deciso che tra noi debba ritornare tutto come prima quella parte che ti desidera ancora non è del tutto sopita. Riuscivo a tenerla a bada con piccole contromisure cercando di stare sempre in casa con la mamma, questo faceva da deterrente, ma ora che mamma e papà devono partire io ho paura che di non riuscire ad essere coerente".
Riccardo le assicurò che non avrebbe in nessun modo cercato un approccio cercando di abbracciarla.
Le lacrime fecero capolino sul capo di Giulia: "non posso crederti, non ti considero un mostro ma un uomo e sei vittima della mia stessa cosa, poi, anche se dovessi riuscirci non so se ci riuscirei io". Riccardo capì che aveva ragione.
Il giorno della partenza arrivò, Carlo e Nadia partirono all' alba da casa, sarebbero arrivati a Roma alle 11.32 dove gli assistenti avevano già predisposto i transfer.
Riccardo e Giulia nelle loro stanze ripresero con i video porno cercando di calmare i bollenti spiriti.
Quello che doveva essere un rimedio si rivelò invece un'arma a doppio taglio, vedere quelle immagini riaccese la voglia.
Ora si che stavano nei casini.
All' ora di cena Giulia guardò Riccardo con aria famelica e non di cibo. Riccardo non obbiettò, anzi ricambió.
"Ops che sbadata, mi è caduta la forchetta", Giulia da sotto il tavolino tastò quella consistenza che tanto le piaceva. Riccardo l'agevoló nel tirarlo fuori. "Ah, quanto mi è mancato" e lo prese in bocca. Il fratello venne quasi subito, la sorella leccò ed ingoiò.
"Scusa Giulia, non mi è mai successo prima", quella che è una scusa banale per una prestazione scadente risultò veritiera e Giulia lo sapeva bene.
"Ricky tranquillo, è il digiuno di fica".
Finito di cenare Riccardo lavó i piatti e Giulia pensò al resto.
Si erano fatte le 22 e i ragazzi fecero il loro ingresso nelle rispettive camere.
Dopo un po' Giulia si sentì bussare.
"Avantiiii". Il cazzo di Riccardo fece capolino: "Sorpresaaaaaaa".
La sorella, con una risata gli diede dello scemo ma si avvicinò.
Riccardo la prese per mano, la condusse per mano nella camera dei genitori. I loro corpi si fusero, i loro baci sempre più audaci ed intensi e le loro mani tornarono negli anfratti più vietati.
Giulia ormai era tutta nuda ed offriva quel fiore aperto al fratello. Riccardo si fiondò a riassaporare quei sapori familiari.
Leccò le labbra, il clitoride, mise le dita dentro e Giulia gemeva.
"Lo voglio Ricky, lo vogliooooo". Il fratello allora si tirò giù tutto, il cazzo che questa volta sembrava volesse andare fino in fondo entrò. Da quella posizione Riccardo poteva vedere la sorella con quei seni terza misura che godeva.
"Rickyyyyy siiiii, dai non fermarti", Riccardo doveva recuperare gli arretrati.
Pompò subito come un forsennato giocando anche con le tette della sorella.
Giulia riuscì subito a venire, un orgasmo figlio di una castità durata mesi. Urlò e a Riccardo piacque molto.
Il fratello ora era disteso sul letto. La sorella passò il suo oggetto del desiderio tra le tette riuscendo anche a leccare la punta. "Giuli siiiiiii".
Stava in procinto di esplodere quando la sorella ci riprovò.
Si mise a pecora e chiese a Riccardo di incularla, ci provó ma niente da fare, allora Giulia venne prese da dietro tramite la fica. Godevano entrambi, quanto godevano. L' orgasmo di Giulia fu travolgente da farle cedere le braccia e cadere col petto in avanti. Riccardo invece, inondando la fica della sorella, quando si sfiló.
Sarebbero stati quattro giorni all'insegna del divertimento.
scritto il
2024-10-31
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