20 monache stuprate dai soldati
di
BANANA JOE
genere
orge
Nel convento di Miramar c’era grande agitazione. Le 20 monache erano infatti raccolte in preghiera da giorni poiché i mori venuti dall’Africa assediavano il villaggio di pescatori ai piedi del convento stesso. Una mattina all’alba l’esercito dei 400 mori decise di distruggere una volta per tutte il villaggio. Dalle mura del convento le monache assistettero ad una strage di uomini e ad uno stupro di gruppo delle ragazzine e delle donne rimaste.
Infatti tutte le femmine dai 15 ai 40 anni furono tirate brutalmente per i capelli fino all’accampamento dei mori e qui dovettero soddisfarli tutti prendendo chilometri di uccelli grossi e durissimi in bocca, in figa e nel sederino. Le vergini urlavano di dolore ma furono picchiate selvaggiamente e fu loro riservata una serie di doppie e triple penetrazioni finché non chiesero piangendo pietà.
“ZITTE PUTTANELLE E PRENDENTE BENE I NOSTRI CAZZI!”
Piangendo le ragazzine succhiarono le nerchie enormi dei neri che le costringevano spingendole per la nuca a far entrare in gola i grossi piselli neri fino ai coglioni e poi venne loro tappato il naso facendole quasi morire soffocate. Un paio sanguinarono quando i mori le presero contemporaneamente nelle passere e nei culetti per renderle docili puttanelle.
Tutto l’esercito saraceno svuotò perbene i coglioni nelle e sulle malcapitate, dopodichè si riposarono facendosi spompinare da più ragazzine assieme. Con le enormi minchie di nuovo toste e pronte a sfondare fighe, bocche e culi scalarono le mura del convento ed irruppero mentre le 20 monache fuggivano a caso urlando e invocando pietà. Furono loro stracciati i vestiti e, rimaste nude, furono costrette a sfilare in mezzo all’esercito di neri col cazzo rizzato completamente nude e sculettanti.
“DAI SU FATE BALLARE LE TETTE!” ordinò il capo dei saraceni. Ad un suo cenno iniziò un enorme stupro collettivo: 400 uomini contro 20 donne che mai in vita loro avevano visto il cazzo di un maschio. Tra urla, pianti e tentativi di fuga stroncati a suon di botte vennero tutte e venti violentate ripetutamente finchè alcune non svennero ed altre iniziarono a vomitare sperma. Per punizione i mori si segarono il cazzo davanti ai loro visi e le ricoprirono interamente di sborra calda.
“ECCO, ORA SAPETE CHE VOI DONNE SIETE STATE CREATE PER FAR DIVERTIRE I CAZZI DEGLI UOMINI” sentenziò il capo dell’esercito saraceno. Stanchi i soldati mori si stesero a terra pretendendo di essere tutti quanti sbocchinati da tre o quattro monache assieme.
“BRAVE CIUCCIATE PERBENE LE MINCHIE! ORA VI PORTEREMO VIA SUI CARRI E DIVENTERETE LE NOSTRE PUTTANE!”.
Infatti tutte le femmine dai 15 ai 40 anni furono tirate brutalmente per i capelli fino all’accampamento dei mori e qui dovettero soddisfarli tutti prendendo chilometri di uccelli grossi e durissimi in bocca, in figa e nel sederino. Le vergini urlavano di dolore ma furono picchiate selvaggiamente e fu loro riservata una serie di doppie e triple penetrazioni finché non chiesero piangendo pietà.
“ZITTE PUTTANELLE E PRENDENTE BENE I NOSTRI CAZZI!”
Piangendo le ragazzine succhiarono le nerchie enormi dei neri che le costringevano spingendole per la nuca a far entrare in gola i grossi piselli neri fino ai coglioni e poi venne loro tappato il naso facendole quasi morire soffocate. Un paio sanguinarono quando i mori le presero contemporaneamente nelle passere e nei culetti per renderle docili puttanelle.
Tutto l’esercito saraceno svuotò perbene i coglioni nelle e sulle malcapitate, dopodichè si riposarono facendosi spompinare da più ragazzine assieme. Con le enormi minchie di nuovo toste e pronte a sfondare fighe, bocche e culi scalarono le mura del convento ed irruppero mentre le 20 monache fuggivano a caso urlando e invocando pietà. Furono loro stracciati i vestiti e, rimaste nude, furono costrette a sfilare in mezzo all’esercito di neri col cazzo rizzato completamente nude e sculettanti.
“DAI SU FATE BALLARE LE TETTE!” ordinò il capo dei saraceni. Ad un suo cenno iniziò un enorme stupro collettivo: 400 uomini contro 20 donne che mai in vita loro avevano visto il cazzo di un maschio. Tra urla, pianti e tentativi di fuga stroncati a suon di botte vennero tutte e venti violentate ripetutamente finchè alcune non svennero ed altre iniziarono a vomitare sperma. Per punizione i mori si segarono il cazzo davanti ai loro visi e le ricoprirono interamente di sborra calda.
“ECCO, ORA SAPETE CHE VOI DONNE SIETE STATE CREATE PER FAR DIVERTIRE I CAZZI DEGLI UOMINI” sentenziò il capo dell’esercito saraceno. Stanchi i soldati mori si stesero a terra pretendendo di essere tutti quanti sbocchinati da tre o quattro monache assieme.
“BRAVE CIUCCIATE PERBENE LE MINCHIE! ORA VI PORTEREMO VIA SUI CARRI E DIVENTERETE LE NOSTRE PUTTANE!”.
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