Rockin Sluts: il concerto orgia con 100 cazzi
di
BANANA JOE
genere
orge
Dopo aver scopato come delle troie assatanate di sesso, di 100 potenziali spettatori garantirono la loro presenza in circa 70.
“Troppo pochi ragazze! Qui sono le nove meno un quarto e ci mancano 30 spettatori!” disse Tamara seccata a Gianna, Barbara e Laura. “Ma a me brucia la figa talmente tanti cazzi ho preso!” si lamentò Laura. “Che sfaticata che sei! – obiettò Barbara – Lo sai che non sappiamo manco suonare e che i nostri unici strumenti sono la passera, il culetto e la bocca!”.
Tamara decise per tutte, essendo la band leader: “Forza ragazze andiamo in strada e battiamo il marciapiede qui davanti al locale. Sesso in cambio di un concerto!”. Alla fine furono tutte d’accordo.
In quel momento sulla via dove si affacciava il locale c’erano due coppiette che si tenevano per mano guardandosi attorno.
I due lui, al vedere quelle 4 ragazzotte così conciate si lasciarono scappare dei sorrisi a 36 denti. Una delle due coppie iniziò a parlarsi fitto fitto. Stavano litigando. “Ma l’hai vista? Ma che musicista quella è una battona!” disse la lei al compagno. Lui però disse di essere curioso solo per la musica e la convinse ad entrare. Incredibilmente ci sarebbe stata una spettatrice donna. In una mezz’oretta le Rockin Sluts si fecero altri 40 uomini e ragazzi spompinando da inginocchiate sul marciapiede e ricevendo molti apprezzamenti porno. “Madonna che pompinare! Queste sanno suonare bene l’uccello, questo è sicuro!”. “Dai vacca da monta, prendilo tra le tette!”. In poco tempo i loro visi, le poppe e i capelli erano ricoperti di sperma e le quattro decisero di andare a lavarsi per poi salire sul palco. Il gestore contò 105 paganti e fu molto soddisfatto. Di quei 105, oltretutto, 4 erano signore trascinate dai mariti o dai compagni. Le Rockin Sluts indossarono i costumi di scena, una mise da sexy infermiera per la cantante, una da poliziotta per la chitarrista, una da hostess per la bassista e una da coniglietta di Playboy per la batterista. Nel giro di pochi minuti il pubblico capì di trovarsi davanti a delle dilettanti assolute, casinare e pure abbastanza stonate. Partirono i fischi alchè Tamara urlò nel microfono “Ometti siete pronti per una maxi orgia con noi quattro?”. Tutti gli uomini applaudirono, alcuni vennero spintonati dalle compagne e una di queste gridò alla band “Siete delle prostitute! Vi denunciamo!”. La sicurezza del locale fece allontanare l’agitata e un’altra signora, mentre le altre due rimasero perché erano curiose di vivere la nuova esperienza di una grande gangbang. Colta la disponibilità delle due colleghe donne le Rockin Sluts le invitarono sul palco e, tutte e 6 insieme, fecero uno strip restando tutte nude davanti a quella piccola folla di arrapati. “Come vi chiamate amiche?” fece Tamara alle due supporter femminili. “Teresa e Francesca” risposero. “Bene Teresa e Francesca, da ora siete le presidentesse del fan club delle Rockin Sluts!”. Tutte insieme saltarono giù nude dal palco mentre quasi tutti gli uomini avevano già sfoderato i loro randelli. Per la verità qualcuno era mezzo moscio, ma Teresa e Francesca garantirono che i piselli mosci erano quelli dei loro compagni e a farli rizzare bastava sparare pompini a due bocche. La ganbgang fu selvaggia e senza freni. Le Rockin Sluts più le due supporter ricevettero dozzine e dozzine di cazzi in bocca, nelle fighe e nei sederi. Le due supporters, entrambe vergini di culo, urlarono quando i maschi passarono alle inculate, ma poi fecero capire che gli piaceva farsi aprire il culo. Non si capiva più nulla, la sala del concerto era piena di gemiti delle troiette e di commenti e urla animalesche degli uomini. A Barbara toccò prendere 4 attrezzi contemporaneamente, due nella patatina, uno ben affondato in culo e uno che le scopava la bocca tenendole ferma la testa e chiudendole il naso quando il cazzo affondava fino alle palle nella gola. A un certo punto arrivarono due carabinieri, sicuramente chiamati dalle due cornute che se ne erano andate, ma la band compatta affrontò i due militari tastando vogliose le patte dei pantaloni e dando tutti i buchi anche a loro in cambio del silenzio su quanto stava avvenendo. Trascorsa un’ora e un quarto il “concerto” finì con la chitarrista che mimava una sega alla chitarra. Le musiciste e le loro due supporters si presero una tonnellata di sborra bianca e calda dappertutto e gli applausi convinti del pubblico.
“Troppo pochi ragazze! Qui sono le nove meno un quarto e ci mancano 30 spettatori!” disse Tamara seccata a Gianna, Barbara e Laura. “Ma a me brucia la figa talmente tanti cazzi ho preso!” si lamentò Laura. “Che sfaticata che sei! – obiettò Barbara – Lo sai che non sappiamo manco suonare e che i nostri unici strumenti sono la passera, il culetto e la bocca!”.
Tamara decise per tutte, essendo la band leader: “Forza ragazze andiamo in strada e battiamo il marciapiede qui davanti al locale. Sesso in cambio di un concerto!”. Alla fine furono tutte d’accordo.
In quel momento sulla via dove si affacciava il locale c’erano due coppiette che si tenevano per mano guardandosi attorno.
I due lui, al vedere quelle 4 ragazzotte così conciate si lasciarono scappare dei sorrisi a 36 denti. Una delle due coppie iniziò a parlarsi fitto fitto. Stavano litigando. “Ma l’hai vista? Ma che musicista quella è una battona!” disse la lei al compagno. Lui però disse di essere curioso solo per la musica e la convinse ad entrare. Incredibilmente ci sarebbe stata una spettatrice donna. In una mezz’oretta le Rockin Sluts si fecero altri 40 uomini e ragazzi spompinando da inginocchiate sul marciapiede e ricevendo molti apprezzamenti porno. “Madonna che pompinare! Queste sanno suonare bene l’uccello, questo è sicuro!”. “Dai vacca da monta, prendilo tra le tette!”. In poco tempo i loro visi, le poppe e i capelli erano ricoperti di sperma e le quattro decisero di andare a lavarsi per poi salire sul palco. Il gestore contò 105 paganti e fu molto soddisfatto. Di quei 105, oltretutto, 4 erano signore trascinate dai mariti o dai compagni. Le Rockin Sluts indossarono i costumi di scena, una mise da sexy infermiera per la cantante, una da poliziotta per la chitarrista, una da hostess per la bassista e una da coniglietta di Playboy per la batterista. Nel giro di pochi minuti il pubblico capì di trovarsi davanti a delle dilettanti assolute, casinare e pure abbastanza stonate. Partirono i fischi alchè Tamara urlò nel microfono “Ometti siete pronti per una maxi orgia con noi quattro?”. Tutti gli uomini applaudirono, alcuni vennero spintonati dalle compagne e una di queste gridò alla band “Siete delle prostitute! Vi denunciamo!”. La sicurezza del locale fece allontanare l’agitata e un’altra signora, mentre le altre due rimasero perché erano curiose di vivere la nuova esperienza di una grande gangbang. Colta la disponibilità delle due colleghe donne le Rockin Sluts le invitarono sul palco e, tutte e 6 insieme, fecero uno strip restando tutte nude davanti a quella piccola folla di arrapati. “Come vi chiamate amiche?” fece Tamara alle due supporter femminili. “Teresa e Francesca” risposero. “Bene Teresa e Francesca, da ora siete le presidentesse del fan club delle Rockin Sluts!”. Tutte insieme saltarono giù nude dal palco mentre quasi tutti gli uomini avevano già sfoderato i loro randelli. Per la verità qualcuno era mezzo moscio, ma Teresa e Francesca garantirono che i piselli mosci erano quelli dei loro compagni e a farli rizzare bastava sparare pompini a due bocche. La ganbgang fu selvaggia e senza freni. Le Rockin Sluts più le due supporter ricevettero dozzine e dozzine di cazzi in bocca, nelle fighe e nei sederi. Le due supporters, entrambe vergini di culo, urlarono quando i maschi passarono alle inculate, ma poi fecero capire che gli piaceva farsi aprire il culo. Non si capiva più nulla, la sala del concerto era piena di gemiti delle troiette e di commenti e urla animalesche degli uomini. A Barbara toccò prendere 4 attrezzi contemporaneamente, due nella patatina, uno ben affondato in culo e uno che le scopava la bocca tenendole ferma la testa e chiudendole il naso quando il cazzo affondava fino alle palle nella gola. A un certo punto arrivarono due carabinieri, sicuramente chiamati dalle due cornute che se ne erano andate, ma la band compatta affrontò i due militari tastando vogliose le patte dei pantaloni e dando tutti i buchi anche a loro in cambio del silenzio su quanto stava avvenendo. Trascorsa un’ora e un quarto il “concerto” finì con la chitarrista che mimava una sega alla chitarra. Le musiciste e le loro due supporters si presero una tonnellata di sborra bianca e calda dappertutto e gli applausi convinti del pubblico.
8
voti
voti
valutazione
6.1
6.1
Commenti dei lettori al racconto erotico