Nadia e Fiorella 7° - Sverginata! Finalmente donna.
di
Andrea inc
genere
incesti
Fiorella, seppure 'bloccata' nella sua evoluzione sessuale a causa dell'integralismo cattolico nel quale l'aveva educata la madre, ascoltava sempre i racconti della sua amica del cuore Nadia.
Inoltre, sin da bambine quando non erano state ancora 'separate' dalle diverse culture delle loro famiglie, avevano giocato tra loro (senza la presenza del fratellino di Nadia) al dottore e dunque, conoscevano la loro anatomia ed i cambiamenti che il tempo imponeva.
Nei momenti di gioco si toccavano, ridevano e sperimentavano le sensazioni che quelle carezze procurava loro.
All'apparire delle tettine e dei primi peletti pubici, anche se non avevano ancora le mestruazioni, avevano imparato a godere delle loro stesse carezze.
Non si toccavano l'una con l'altra, sarebbe stato peccato!
Però godevano e lo facevano sempre più spesso.
Fiorella era perfettamente a conoscenza dei giuochi che l'amica faceva coi compagni di scuola; I toccamenti, le seghe e l'esibizionismo di mostrare le mutandine ed i primi peletti che circondavano lo stretto spacco della farfallina.
Ridevano!
Sapeva anche che dal pistolino di un ragazzo un po' più grande, fuorusciva una cremina bianca e appiccicosa.
Dunque, quando l'amica Nadia le aveva anticipato che aveva una cosa importante da dirle, aveva atteso con trepidante curiosità quel momento.
L'entusiasmo e l'eccitazione con la quale Nadia le aveva parlato di quel primo bacio con la lingua non l'avevano però convinta del tutto e dunque, aveva insistito affinché le dicesse tutta la verità.
E quando Nadia si era finalmente decisa di raccontarle ogni cosa, dal pompino con sborrata in bocca ai successivi leccamenti con l'amico più grande, ne era rimasta talmente sconvolta da scappare a casa e sentire l'esigenza di confessare quelle cose al suo parroco.
Incredibilmente il prete, che sino a quel momento era stato rigorosissimo in questioni di quel tipo, aveva minimizzato dicendole che a quella età era facile essere tentati dal demonio e peccare di fornicazione e lussuria.
Tuttavia Dio, nella sua immensa misericordia, l'avrebbe perdonata ed avrebbe perdonato anche la sua amica se si fosse confessata.
Il giorno dopo:
-L'hai detto al tuo confessore quella cosa?-
-Certo che gliel'ho detto e lui mi ha assolta con la promessa di non farlo più.-
Naturalmente, approfittando del fatto che frequentassero parrocchie diverse, era stato facile per Nadia che in chiesa non andava mai, raccontarle una balla e confermarle che anche lei si confessava sempre.
A quel punto però, anche Fiorella aveva davvero capito che si può fare qualunque peccato che poi, il buon Dio avrebbe perdonato.
Assodato questo, quel giorno stesso, approfittando dell'assenza dei genitori, le due ragazze si erano ritrovate abbracciate nel letto di Fiorella a ripetere le stesse cose che Nadia aveva fatto col ragazzo più grande.
Fiorella si era mostrata entusiasta da quella esperienza che le aveva fatto provare sensazioni mai vissute prima e che sarebbe stato facilissimo farsi perdonare da Dio quel peccato con la confessione.
Naturalmente la soddisfazione di Nadia era ancora più grande per essere riuscita finalmente, a convincere l'amica che il sesso non era proprio un mostro dal quale guardarsi.
Da quel momento, mentre Nadia prendeva quasi ogni giorno 'lezioni di matematica' da Saro, avevano anche cominciato a giocare in coppia coi cazzetti dei coetanei accompagnandoli a suon di seghe ed esibizione delle tettine, dei peletti e delle labbra delle fichette sempre più gonfie sino al momento in cui tutti avevano cominciato a spruzzare avanzando pretese che loro respingevano.
Erano passati alcuni mesi quando anche Sara aveva avuto le sue prime mestruazioni.
A quel punto la mamma aveva cominciato a farle prendere le pillole che le aveva prescritto il ginecologo.
In quel periodo però, erano già accadute molte altre cose.
Nadia aveva cominciato a giocare con la mamma e lo zio.
Facevano giochi saffici leccandosi tra loro come già faceva con Fiorella.
Inoltre, Nadia aveva imparato a succhiare il cazzo dello zio per farglielo indurire e guidarlo lei stessa nella fica della mamma.
Aveva imparato a fare pompini completi allo zio sino a farsi sborrare in bocca ed ingoiare tutto come le aveva insegnato la mamma.
Aveva imparato a leccarli quando erano impegnati a fare l'amore per poi ripulirli entrambi con la lingua dopo l'orgasmo.
Sino a quel momento, aveva fatto tutto tranne la penetrazione.
Naturalmente, l'arrivo delle mestruazioni che l'aveva resa finalmente donna, aveva imposto un'accelerazione alla sua totale emancipazione sessuale.
Il giorno in cui il ciclo si era interrotto, Nadia mentre giocava con Saro e lui la stava leccando, aveva allargato le cosce e mettendogli le mani sotto le ascelle, l'aveva tirato su e guardandolo negli occhi gli aveva detto:
-Saro amore, mettimelo dentro.. fammi tua! Rendimi donna per favore!-
Era nel pieno conturbamento ormonale dell'adolescenza Nadia e dunque, Saro, eccitato come una bestia e coinvolto da quella naturale richiesta, si era portato le gambe della ragazza sulle spalle e puntandole il glande mostruosamente gonfio tra le grandi labbra della fichetta appena dischiusa, aveva cominciato a spingere e prendere possesso di quel giovane e vibrante corpo.
Il primo contatto con l'imene, l'aveva fatta sobbalzare provocandole una smorfia sul viso.
Poi, la spinta finale che le aveva lacerato la barriera che la divideva definitivamente dalla sua innocente adolescenza, le aveva soffocato in gola un grido di dolore mentre il suo giovane corpo era in preda ad un incontrollabile tremore.
A quel punto Saro si era fermato col petto appoggiato al suo seno ed il respiro caldo e pesante sul suo viso.
Quando i battiti del cuore erano ripresi normali ed il tremore era sparito, Saro aveva trovato la forza di sussurrarle:
-Come va amore!-
L'aveva chiamata amore per la prima volta!
-Va bene amore e adesso vai.. vai, prendimi tutta!
Fammi tua, fammi godere e godi di me.. chiavami.. fammi l'amore e scaldami col tuo seme bollente!-
Tutto era avvenuto come nelle migliori favole!
Entrambi avevano goduto di un piacere mai provato prima e che mai, avrebbero potuto immaginare di poter provare.
La strada finalmente era aperta ed anche lo zio dalla dotazione extra, dopo alcuni giorni, con l'aiuto della mamma, aveva potuto percorre.
Il fidanzamento ufficiale tra Saro e Nadia era avvenuto nel modo ricco e spettacolare come nella migliore tradizione del paese di Saro.
La vita di Nadia scorreva nel massimo della felicità giacché gli studi procedevano alla grande, il fidanzamento con Saro diveniva sempre più saldo e carico d'amore, il rapporto incestuoso con la mamma e lo zio regalava momenti di pura lussuria mentre con Fiorella , i piaceri saffici arricchiti da sempre nuovi giuochi parevano non dover mai finire.
Naturalmente, nessuno era a conoscenza di quel godurioso e incestuoso intreccio oltre Nadia (Principale interprete) sua madre e suo zio del quale tempo dopo, avrebbe scoperto la vera identità: Era suo padre biologico e dunque la sua amica del cuore Fiorella, era sua sorella!
Segue
Inoltre, sin da bambine quando non erano state ancora 'separate' dalle diverse culture delle loro famiglie, avevano giocato tra loro (senza la presenza del fratellino di Nadia) al dottore e dunque, conoscevano la loro anatomia ed i cambiamenti che il tempo imponeva.
Nei momenti di gioco si toccavano, ridevano e sperimentavano le sensazioni che quelle carezze procurava loro.
All'apparire delle tettine e dei primi peletti pubici, anche se non avevano ancora le mestruazioni, avevano imparato a godere delle loro stesse carezze.
Non si toccavano l'una con l'altra, sarebbe stato peccato!
Però godevano e lo facevano sempre più spesso.
Fiorella era perfettamente a conoscenza dei giuochi che l'amica faceva coi compagni di scuola; I toccamenti, le seghe e l'esibizionismo di mostrare le mutandine ed i primi peletti che circondavano lo stretto spacco della farfallina.
Ridevano!
Sapeva anche che dal pistolino di un ragazzo un po' più grande, fuorusciva una cremina bianca e appiccicosa.
Dunque, quando l'amica Nadia le aveva anticipato che aveva una cosa importante da dirle, aveva atteso con trepidante curiosità quel momento.
L'entusiasmo e l'eccitazione con la quale Nadia le aveva parlato di quel primo bacio con la lingua non l'avevano però convinta del tutto e dunque, aveva insistito affinché le dicesse tutta la verità.
E quando Nadia si era finalmente decisa di raccontarle ogni cosa, dal pompino con sborrata in bocca ai successivi leccamenti con l'amico più grande, ne era rimasta talmente sconvolta da scappare a casa e sentire l'esigenza di confessare quelle cose al suo parroco.
Incredibilmente il prete, che sino a quel momento era stato rigorosissimo in questioni di quel tipo, aveva minimizzato dicendole che a quella età era facile essere tentati dal demonio e peccare di fornicazione e lussuria.
Tuttavia Dio, nella sua immensa misericordia, l'avrebbe perdonata ed avrebbe perdonato anche la sua amica se si fosse confessata.
Il giorno dopo:
-L'hai detto al tuo confessore quella cosa?-
-Certo che gliel'ho detto e lui mi ha assolta con la promessa di non farlo più.-
Naturalmente, approfittando del fatto che frequentassero parrocchie diverse, era stato facile per Nadia che in chiesa non andava mai, raccontarle una balla e confermarle che anche lei si confessava sempre.
A quel punto però, anche Fiorella aveva davvero capito che si può fare qualunque peccato che poi, il buon Dio avrebbe perdonato.
Assodato questo, quel giorno stesso, approfittando dell'assenza dei genitori, le due ragazze si erano ritrovate abbracciate nel letto di Fiorella a ripetere le stesse cose che Nadia aveva fatto col ragazzo più grande.
Fiorella si era mostrata entusiasta da quella esperienza che le aveva fatto provare sensazioni mai vissute prima e che sarebbe stato facilissimo farsi perdonare da Dio quel peccato con la confessione.
Naturalmente la soddisfazione di Nadia era ancora più grande per essere riuscita finalmente, a convincere l'amica che il sesso non era proprio un mostro dal quale guardarsi.
Da quel momento, mentre Nadia prendeva quasi ogni giorno 'lezioni di matematica' da Saro, avevano anche cominciato a giocare in coppia coi cazzetti dei coetanei accompagnandoli a suon di seghe ed esibizione delle tettine, dei peletti e delle labbra delle fichette sempre più gonfie sino al momento in cui tutti avevano cominciato a spruzzare avanzando pretese che loro respingevano.
Erano passati alcuni mesi quando anche Sara aveva avuto le sue prime mestruazioni.
A quel punto la mamma aveva cominciato a farle prendere le pillole che le aveva prescritto il ginecologo.
In quel periodo però, erano già accadute molte altre cose.
Nadia aveva cominciato a giocare con la mamma e lo zio.
Facevano giochi saffici leccandosi tra loro come già faceva con Fiorella.
Inoltre, Nadia aveva imparato a succhiare il cazzo dello zio per farglielo indurire e guidarlo lei stessa nella fica della mamma.
Aveva imparato a fare pompini completi allo zio sino a farsi sborrare in bocca ed ingoiare tutto come le aveva insegnato la mamma.
Aveva imparato a leccarli quando erano impegnati a fare l'amore per poi ripulirli entrambi con la lingua dopo l'orgasmo.
Sino a quel momento, aveva fatto tutto tranne la penetrazione.
Naturalmente, l'arrivo delle mestruazioni che l'aveva resa finalmente donna, aveva imposto un'accelerazione alla sua totale emancipazione sessuale.
Il giorno in cui il ciclo si era interrotto, Nadia mentre giocava con Saro e lui la stava leccando, aveva allargato le cosce e mettendogli le mani sotto le ascelle, l'aveva tirato su e guardandolo negli occhi gli aveva detto:
-Saro amore, mettimelo dentro.. fammi tua! Rendimi donna per favore!-
Era nel pieno conturbamento ormonale dell'adolescenza Nadia e dunque, Saro, eccitato come una bestia e coinvolto da quella naturale richiesta, si era portato le gambe della ragazza sulle spalle e puntandole il glande mostruosamente gonfio tra le grandi labbra della fichetta appena dischiusa, aveva cominciato a spingere e prendere possesso di quel giovane e vibrante corpo.
Il primo contatto con l'imene, l'aveva fatta sobbalzare provocandole una smorfia sul viso.
Poi, la spinta finale che le aveva lacerato la barriera che la divideva definitivamente dalla sua innocente adolescenza, le aveva soffocato in gola un grido di dolore mentre il suo giovane corpo era in preda ad un incontrollabile tremore.
A quel punto Saro si era fermato col petto appoggiato al suo seno ed il respiro caldo e pesante sul suo viso.
Quando i battiti del cuore erano ripresi normali ed il tremore era sparito, Saro aveva trovato la forza di sussurrarle:
-Come va amore!-
L'aveva chiamata amore per la prima volta!
-Va bene amore e adesso vai.. vai, prendimi tutta!
Fammi tua, fammi godere e godi di me.. chiavami.. fammi l'amore e scaldami col tuo seme bollente!-
Tutto era avvenuto come nelle migliori favole!
Entrambi avevano goduto di un piacere mai provato prima e che mai, avrebbero potuto immaginare di poter provare.
La strada finalmente era aperta ed anche lo zio dalla dotazione extra, dopo alcuni giorni, con l'aiuto della mamma, aveva potuto percorre.
Il fidanzamento ufficiale tra Saro e Nadia era avvenuto nel modo ricco e spettacolare come nella migliore tradizione del paese di Saro.
La vita di Nadia scorreva nel massimo della felicità giacché gli studi procedevano alla grande, il fidanzamento con Saro diveniva sempre più saldo e carico d'amore, il rapporto incestuoso con la mamma e lo zio regalava momenti di pura lussuria mentre con Fiorella , i piaceri saffici arricchiti da sempre nuovi giuochi parevano non dover mai finire.
Naturalmente, nessuno era a conoscenza di quel godurioso e incestuoso intreccio oltre Nadia (Principale interprete) sua madre e suo zio del quale tempo dopo, avrebbe scoperto la vera identità: Era suo padre biologico e dunque la sua amica del cuore Fiorella, era sua sorella!
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