Ombre e Luci

di
genere
etero

Non sapeva come comportarsi... I suoi occhi vagavano attraverso la stanza fermandosi su un dettaglio per poi riprendere la loro esplorazione in disperata cerca di un appiglio o di una porta. Eppure, la porta era aperta, o meglio, chiusa, ma non a chiave. La guardavo divertito mentre mi fumavo una sigaretta. Proprio sopra la mia testa, c'era il cartello "Vietato fumare". Anna lo guardò, sorrise, e finalmente trovò la scorciatoia che cercava. Tese il dito ad indicarmi la scritta mentre sorrideva. Mi girai a guardarla e sorrisi anch'io. Faceva freddo, ed eravamo nudi entrambi. Lei sotto le coperte ed io sul divano di fronte. A lato, un piccolo bagno, a sinistra, una larga porta finestra di vetro che dava sul mare.
Anna era andata in crisi perché non si aspettava una moltitudine di cose. Come tutti, dava per scontato un infinita di cose e cosi facendo si era chiusa parte del cuore e del cervello. Le avevo semplicemente chiesto come stesse. Una domanda non relativa al sesso di una notte memorabile, era una domanda rivolta a lei. Non sapeva che rispondere. Siamo abituati alla sveltina, il tempo é prezioso, anche se lo sprechiamo tutto al lavoro. Anna usciva ogni fine settimana con le amiche per andare in locali. Erano un gruppo di cinque, tutte con vite passate difficili, decise e disposte a non appartenere mai più a nessuno. E dunque, facevano sesso con tutti, ragazzini che potrebbero essere i loro figli, ragazzi ed uomini, mai troppo grandi o vecchi. Come dicevano loro ridendo, "non vogliamo mummie". Con quel fare, si era persa la magia dell'amore. Il sesso porta all'orgasmo certo, esattamente come camminare porta lontano. Ma la direzione che scegli determina ciò che vedi; chi si inoltra nel buio, chi preferisce la luce.
Anna si alzò e venne verso di me. Era media alta, non magra, rossa, carina, ma sopratutto intrigante. Mi si sedette sopra a gambe larghe, e mi baciò. Un bacio lungo e dolce. La sigaretta fini di consumarsi tra like mie dita bruciandomi leggermente. Non mi importò. C'era tanta dolcezza e passione in quel bacio che mi ci perdetti. Era il minuto uno.

Minuto tre. Anna si staccò, e mi si mise accanto. prese la mia mano e se la mise tra le gambe chiaramente facendomi capire cosa voleva. Poi prese il mio membro e lo mise in bocca. Non si mosse più mentre le toccavo il clitoride massaggiandola in diversi modi, di tanto in tanto andando a cercare un po di umido nella fessura che gocciolava. I sussulti del suo clitoride attraversavano il suo corpo e raggiungevano la sua bocca. Benché non si muovesse con la bocca, sembrava di essere in continuo movimento dentro di lei.

Minuto 8. Ho il cazzo cosi duro da sembrare un pezzo di legno. Anna comincia a muovere la bocca, lentamente, su e giu, mentre infilo le dita nella sua figa. I raggi del sole rischiarano i nostri corpi, li riscaldano quando sono gia bollenti.

Minuto 12. Anna si alza, e si infila sopra di me. Ha gli occhi chiusi, é immobile, trema un pò. Le tocco i seni, piano, poi li li pizzico, li abbandono, le sfioro i fianchi, il collo, delicatamente, le orecchie, lei sussulta, e lo sento sul mio cazzo. Che meraviglia.
Minuto 20. Ho la mano sul collo di Anna. Non la soffoco, la tengo, ancorata e legata e ma. Il mio cazzo pulsa, lo sento, ci ,muoviamo ancora piano.

Minuto 23. Anna si alza, lo faccio anch'io. Si sdraia sul divano che sembra un letto. Vado a prendere il telecomando e metto un canale di musica, ed alzo il volume. Poi mi avvicino ad Anna. Lei apre le gambe e se le mantiene con le braccia. Mi guarda maliziosa. Non me lo faccio ripetere, le entro dentro, e spingo. Grida un pò. La scopo ad un ritmo regolare. Lei bagna, e dunque é un piacere infinito. Sento la sua figa che gode, si stringe a me, diventa quasi impossibile penetrarla talmente è stretta. Continuo ad insistere, e lei a godere. Io mi godo il suo orgasmo, un infinta di scariche sul cazzo. È bellissimo.

Minuto 25. Anna si é rilassata dopo l'orgasmo. Non ho smesso di scoparla. Mi piace ul suono che si produce, ed i liquidi che fuorescono dalla sua figa e che ricoprono il mio cazzo. La crema bianca faceva sparire il colore nero del mio cazzo e faceva sembrare la sua figa ancor piu rossa in quanto era contornata dalla stessa sostanza bianca.

Minuto 28. Feci girare Anna. Poi, in mezzo al biancore delle nostre godurie, la presi. In modo deciso questa volta. I suoi capelli tra le mie mani, e con l'altra mano, a schiaffeggiarle il culo. Ero deciso ad andare fino in fondo...

Minuti 31. Lascia i cappelli di Anna, e lei cominciò a muovere il culo attorno al mio cazzo. Era brava. Cercava i suoi punti piu sensibili. C'era tantissimo erotismo in quel suo gesto. Stranamente, si fidava. Di se stessa. Ascoltava il suo corpo e lo affidava. Sentivo le contrazioni della sua figa diventare sempre più riavvicinate. E poi di un tratto si irrigidì e rimase cosi per almeno un paio di minuti attraversata da brividi. Io in lei in quel momento, vivevo il paradiso. L'orgasmo di una donna é il paradiso di un uomo.

Minuto 35. Andammo al letto. Mi sdraiai sopra di lei. Ci baciammo, e facemmo l'amore. Lasciai che mi racontasse di lei, il suo corpo un libro, lasciai che si aprisse e racontasse di se, delle su delusioni, delle sue aspettative. La lasciai essere per poter essere. E fummo. La passione ci travolse e travolgemmo ogni centimetro dei nostri sensi.

Minuto 48. Stavamo sudando. Andammo sotto la doccia. La aprimmo, entrò prima lei, e si mise a pecora. La seguii, e la presi. L'acqua era tiepida, piacevole. Lo scroscio era regolare, quasi una musica. Ne segui il ritmo scopandola. Fu un altro angolo di paradiso, gocce di acqua che svolazzavano ovunque insieme a sensazioni che si originavano da ogni parte del copro.

Minuto 55. Mi accesi un altra sigaretta. Ero ancora duro. Eppure era stata una notte di sesso. Infatti... di sesso. Ora era diversa. La guardai e le chiesi: "Come va?"...

Minuto 55. Prima che possa rispondere, squilla il suo cellulare. Risponde, conversa, e poi mi sorride. Mi dice che era la sorella, e che avrebbero dovuto pranzare assieme. Anch'io guardai l'orologio, avevo un pranzo previsto con la mia ragazza.

Due ore dopo, entrai nel ristorante dove avevo appuntamento con Mary, la mia ragazza. La trovai al primo colpo di occhio; ed era seduta con Anna, sua sorella.
scritto il
2025-02-06
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