Pulire, spazzare, scopare
di
Lucrezia
genere
saffico
Ti vedo che passi e ripassi nel corridoio e si potrebbe dire che ti conosco da sempre, da dieci anni ti vedo ogni giorno con la scopa in mano e il carrello del necessaire per le pulizie degli uffici, ma non ti conosco affatto in realtà.
Non so nulla di te tranne ciò che vedo, una donna non alta e leggermente in sovrappeso ma con un aspetto simpatico e carino, una donna che si affanna per pochi euro, ma non so altro di te, so che ti chiami Stefania ma a parte il buongiorno non ci siamo mai scambiate una sola parola.
Eppure c'è qualche cosa che mi piace in te, ora sono qui che mi stiracchio dopo un'ora di scrittura al PC e ti guardo, so che ora entrerai anche nel mio ufficio e mi viene in mente un'idea; so che pulirai la scrivania col tuo straccio e so che inevitabilmente sposterai che so il mouse e allora lo schermo si illuminerà e idea grandiosa, scrivo queste righe e le lascio li in bella vista, faccio partire lo screen saver a posta e lascio tutto aperto mentre vado a prendermi un caffè, mentre tu pulisci il mio insignificante box, forse sarà un po' meno insignificante tra poco.
Detto fatto!
Tu entri e io esco: "buongiorno Stefania".
Prendo il caffè alla macchinetta automatica, non c'è anima viva in questo pomeriggio, torno con il bicchierino in mano verso l'ufficio, voglio vederti.
Tu stai ancora pulendo con la scopa, ecco ora prendi lo straccetto e lo spray, ora pulisci il piano della scrivania, ora vedi il monitor riaccendersi, ora leggi e ti fermi un attimo a pensare, io ti guardo col caffè in mano.
E' uno sguardo acceso il mio e vedo i tuoi occhi che brillano di una luce che non so ben identificare, tu finisci di pulire in fretta poi esci, mi guardi e mi chiedi scusa, io ti rispndo "e di cosa", ci guardiamo un attimo negli occhi, poi ti chiedo se ti va un caffè.
Andiamo verso la macchinetta del caffè ma passiamo davanti alla porta dei bagni, è un attimo e tu mi trascini dentro e io ti seguo, è un attimo di passione, nessuna parola tra noi solo baci e carezze, mi sollevi la gonna e scopri che sotto non ho nulla tranne la mia voglia, di te mi piacciono i tuoi seni pesanti, li tocco da sopra il grembiule, poi lo apriamo in un attimo io e te a sbottonare, poi ho le mani sotto la tua maglia, mi infilo con le dita sotto camicia e reggiseno e li ho in mano, sono caldi e pesanti come piacciono a me.
Tu hai fiondato due dita nella mia figa e mi scopi senza pietà, le nostre lingue mulinano vogliose e danzano una contro l'altra, io godo in un attimo, poi penso a te, ti sollevo la gonna, sposto gli slip e sono dentro di te.
Tu mi spingi contro il muro poi ti appoggi del tutto a me, io ho la faccia che preme sulla tua figa fradicia, sento che sfoghi la tua voglia premendo su di me, contro il mio viso, io appena faccio in tempo a tirare fuori la lingua che vieni e mi inondi il viso della tua passione.
Poi sempre in silenzio ci ricomponiamo, mi sciacquo il viso anche se non vorrei farlo, poi mi giro per salutarti ma tu sei già andata col tuo carrello.
Ora mi tirò su dalla tastiera di colpo, mi sono appisolata? E' Stefania che bussa e vuole entrare per pulire l'ufficio, oddio che strana sensazione di deja vu, per un attimo fugace penso di voler lasciare il PC acceso e farle leggere queste parole, poi no blocco tutto ed esco a prendermi un caffè.
:-)
Non so nulla di te tranne ciò che vedo, una donna non alta e leggermente in sovrappeso ma con un aspetto simpatico e carino, una donna che si affanna per pochi euro, ma non so altro di te, so che ti chiami Stefania ma a parte il buongiorno non ci siamo mai scambiate una sola parola.
Eppure c'è qualche cosa che mi piace in te, ora sono qui che mi stiracchio dopo un'ora di scrittura al PC e ti guardo, so che ora entrerai anche nel mio ufficio e mi viene in mente un'idea; so che pulirai la scrivania col tuo straccio e so che inevitabilmente sposterai che so il mouse e allora lo schermo si illuminerà e idea grandiosa, scrivo queste righe e le lascio li in bella vista, faccio partire lo screen saver a posta e lascio tutto aperto mentre vado a prendermi un caffè, mentre tu pulisci il mio insignificante box, forse sarà un po' meno insignificante tra poco.
Detto fatto!
Tu entri e io esco: "buongiorno Stefania".
Prendo il caffè alla macchinetta automatica, non c'è anima viva in questo pomeriggio, torno con il bicchierino in mano verso l'ufficio, voglio vederti.
Tu stai ancora pulendo con la scopa, ecco ora prendi lo straccetto e lo spray, ora pulisci il piano della scrivania, ora vedi il monitor riaccendersi, ora leggi e ti fermi un attimo a pensare, io ti guardo col caffè in mano.
E' uno sguardo acceso il mio e vedo i tuoi occhi che brillano di una luce che non so ben identificare, tu finisci di pulire in fretta poi esci, mi guardi e mi chiedi scusa, io ti rispndo "e di cosa", ci guardiamo un attimo negli occhi, poi ti chiedo se ti va un caffè.
Andiamo verso la macchinetta del caffè ma passiamo davanti alla porta dei bagni, è un attimo e tu mi trascini dentro e io ti seguo, è un attimo di passione, nessuna parola tra noi solo baci e carezze, mi sollevi la gonna e scopri che sotto non ho nulla tranne la mia voglia, di te mi piacciono i tuoi seni pesanti, li tocco da sopra il grembiule, poi lo apriamo in un attimo io e te a sbottonare, poi ho le mani sotto la tua maglia, mi infilo con le dita sotto camicia e reggiseno e li ho in mano, sono caldi e pesanti come piacciono a me.
Tu hai fiondato due dita nella mia figa e mi scopi senza pietà, le nostre lingue mulinano vogliose e danzano una contro l'altra, io godo in un attimo, poi penso a te, ti sollevo la gonna, sposto gli slip e sono dentro di te.
Tu mi spingi contro il muro poi ti appoggi del tutto a me, io ho la faccia che preme sulla tua figa fradicia, sento che sfoghi la tua voglia premendo su di me, contro il mio viso, io appena faccio in tempo a tirare fuori la lingua che vieni e mi inondi il viso della tua passione.
Poi sempre in silenzio ci ricomponiamo, mi sciacquo il viso anche se non vorrei farlo, poi mi giro per salutarti ma tu sei già andata col tuo carrello.
Ora mi tirò su dalla tastiera di colpo, mi sono appisolata? E' Stefania che bussa e vuole entrare per pulire l'ufficio, oddio che strana sensazione di deja vu, per un attimo fugace penso di voler lasciare il PC acceso e farle leggere queste parole, poi no blocco tutto ed esco a prendermi un caffè.
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