Piove a dirotto da settimane

di
genere
saffico

Con Marco e Fabio ci siamo rivisti più volte, anche con entrambi e devo dire che con loro l'intesa è fantastica e si tratta di solo sesso, il che a me va benissimo dato che in questo periodo non voglio legami sentimentali, ma si sa non si può comandare al cuore e tutto sommato nemmeno alla testa, così un giorno mi si presentò l'occasione per instaurare un altro tipo di rapporto, più cerebrale, non voglio dire necessariamente una questione di cuore ma di cervello quello sì.
Era andata che mi aveva richiamata Luisa, più sconvolta che mai, mi aveva raccontato dei suoi rapporti con le persone non sempre idilliaci, anzi, spesso un vero incubo che l'aveva portata a chiudersi in se stessa, poi quel giorno in cui con Marco avevamo fatto l'amore per lei qualcosa era cambiato e voleva frequentarmi di più per capire se era stata una follia passeggera o c'era qualcosa di diverso in lei che la spingeva più verso le donne che non gli uomini; io non ne volevo sapere, a dire il vero non volevo storie di alcun tipo che coinvolgessero i sentimenti, ma devo dire che Luisa mi intrigava perché per certi versi mi ricordava me stessa.
Anche io avevo avuti i miei dubbi atroci dopo la prima volta e forse anche dopo la seconda volta, ma ieri come oggi mi ripetevo che era solo sesso dopotutto non mi sentivo mai convolta sentimentalmente con le donne che avevo frequentato e mi stava bene così.
Anche con Luisa non volevo un coinvolgimento diverso, non volevo che si innamorasse di me ma allo stesso tempo mi rendevo conto che non potevo certo io decidere per i suoi sentimenti, anche se qualche cosa potevo pur fare, ad esempio respingerla.
Il fatto fu che a me non mi piace respingere la gente e alla fine ci vedemmo per un caffè, pioveva e piove da una settimana, un tempo tristissimo che a me che sono meteopatica mi rendeva apatica e triste, così la telefonata di Luisa mi mise se non proprio allegria almeno mi diede un impulso per evitare di continuare a trascinarmi per casa cercando qualche cosa da fare.
Decidemmo da subito di vederci a casa mia, fiu io a incoraggiarla perché dopotutto di uscire proprio non mi andava così ci accordammo per il primo pomeriggio, gli diedi indicazioni e chiusi la telefonata, poi mi guardai intorno e mi resi conto che ultimanente la mia casa assomiagliava più ad una discarica, così mi misi a rassettare.
Il tempo in questi casi passa veloce mentre ti giri intorno senza apparentemente combinare molto, così alle 4 del pomeriggio mentre ero ancora affaccendata a pulire suonò il citofono, manco a dirlo io mi ero mezza dimenticata dell'appuntamento così ebbi un momento di sconforto, ero ancora in pigiama e con i capelli arruffati, e non potevo certo cambiarmi e farmi la doccia in due secondi, così risposi al citofono un po' tra l'incazzato e lo sconfortato; Luisa sembrò non dare peso al tono della mia voce ma anzi vennè su contenta e io ne fiu sorpresa, un bel cambiamento dall'ultima volta che ci eravamo viste alla sua villa di Flagogna dove aveva un'atmosfera Dark senza nemmeno averne l'aspetto.
Avete presente quelle persone che si incontrano e subito si mettono a parlare i fatti privati senza nemmeno conoscersi ma solo perché sentono un'empatia attrattiva potente? Ebbene tra noi fu semplicemente così; la feci accomodare e in un attimo dimenticai lo spazzolone appoggiato al muro, la mia tuta sformata, le ciabatte e i capelli arruffati e persino il fatto che dovevo sicuramente fare una doccia, lei per contro era bellissima non me la ricordavo così.
Parlammo di tutto, scordandoci il the, i pasticcini e altro, ora c'eravamo solo noi due e tutto il mondo fuori...
Toccarsi e baciarsi fu un tuttuno, non c'era nulla di strano, nulla di male, era tutto naturale, così come pure finire una sull'altra sul divano che per fortuna o per malcelato calcolo avevo comprato bello grande.
Dopo due minuti di baci voracissimi e toccamenti intimi i vestiti stavano letteralmente volando e visto che io sotto la tuta ero nuda, fui immediatamente svestita anche se rimasi con le calze di lana, un vero spettacolo osè.
Luisa no, era venuta tutta carina ma per sua fortuna in gonna così allungai una mano li sotto cercando calore, poi notai con la mano che portava collant, così iniziai a tirare per toglierli ma lei era sdraiata sul divano così che i suddetti non venivano via; li strappai fregandomene delle sue rimostranze, anzi più li rompevo e più mi eccitavo, la guardai con aria stravolta e la baciai, poi le dissi di un fiato "tranquilla lavoro da Intimissimi, te ne regalo dieci paia, ora diamoci dentro ti prego!".
Dopo quella dichiarazione mi baciò anche lei e mi spinse all'indietro giù dal divano, quindi mi si mise a cavalcioni della faccia come l'altra volta e io iniziai a leccare tutta la pelle che mi si parava di fronte alla bocca, quindi, si chinò verso la mia figa e iniziammo un 69 animalesco che durò parecchio.
Quando ci staccammo esauste, io credo di essermi addormentata ad un certo punto, continuammo a parlare di noi senza nemmeno esserci girate una verso ll'altra; io avevo sempre davanti a me la sua figa e le sue gambe calde che mi circondavano la testa, mentre lei si era appoggiata col busto su un fianco e con una mano stancamente mi titillava la mia figa mentre parlava di se, io l'ascoltavo tranquilla con la testa finalmente vuota.
Dopo quel pomeriggio ci rivedemmo altre volte senza ne Marco e ne Fabio, era chiaro che lei aveva una cotta per me o più forse per ciò che io rappresentavo per lei, cioè la liberazione di un tabù; per me era un bel gioco per il momento, un gioco però che mi stava impegnando la mente almeno per ora.

Lù.
scritto il
2015-07-27
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