Padrona di masturbazione anale - 2
di
Deadpool80
genere
masturbazione
Un sabato ricevetti un nuovo incarico dalla padrona: "vestiti e vai al centro commerciale, oggi faremo spese."
Presi l'auto e una volta arrivato al centro commerciale indicato attesi nuove istruzioni.
"Ora entra e vai alla ricerca di qualcosa che stia comodamente nel tuo culo, partiamo piano, abbiamo molto da fare."
Girai per un po' valutando e calibrando cosa prendere, tenendo sempre informata la padrona sugli oggetti candidati.
Nel reparto cancelleria trovai un piccolo stick di colla che la padrona valutò giusto per iniziare.
"adesso vai al reparto ortofrutta e compra una zucchina e una banana, le più grandi che trovi."
Una volta confermato l'acquisto, mi disse: "ora al reparto parafarmacia e compra un pacchetto di preservativi e del lubrificante. So che c'è, ormai c'è di tutto."
Una volta trovato quello che stavo cercando, nuove istruzioni: "ora vai in cassa, cerca quella con la commessa più carina che c'è e mettiti in coda. Metti bene sul nastro tutti gli acquisti fatti in questo ordine: preservativi, lubrificante, zucchina, banana, colla."
Feci un giro davanti alle casse e individuai la commessa più bellina. Disposi gli articoli e pagai. Non disse ovviamente nulla ma si intravedeva un mezzo sorriso.
"ora vai al bagno del centro commerciale, quando ci sei avvisami."
Una volta là: "ora tira fuori un preservativo e mettilo in bocca, poi lo srotoli sulla banana come gli stessi facendo un pompino. Rimettila nel sacchetto e fai lo stesso con la zucchina, e cerca di tenerla poi in bocca. Voglio una foto per ognuna."
Feci come mi aveva detto, mi ritrovai a simulare sesso orale con una banana e una zucchina, ma eravamo solo all'inizio delle umiliazioni.
"ora prendi un altro preservativo e mettici dentro lo stick. Spargi di lubrificante e infilati il tubetto nel culo. Tutto. Il preservativo serve a toglierlo, deve spuntare fuori. Anche in questo caso, voglio la foto con lo stick dentro e il preservativo che penzola."
Così feci, spingendo bene su con il dito, fino a far sparire tutto dentro.
"ora vai al negozio di intimo e compra un perizoma di pizzo rosso. Devi chiedere alla commessa aiuto per trovare la tua taglia e far capire che è per te."
Scesi giù e purtroppo era pieno di donne e ragazze, le commesse erano tutte ragazze abbastanza giovani, non c'era via di scampo. Cercai quella più in disparte e chiesi l'articolo che mi interessava.
Mi mostrò un perizoma e poi mi chiese la taglia, se era un regalo, risposi di no e che era la mia taglia "ah la taglia come la sua? Non saprei la corrispondenza..." "no no... La mia, è per me." diventò tutta rossa ma forse non era la prima volta che che le capitava.
In cassa la stessa scena, in cui quando mi chiesero se serviva un pacchetto regalo risposi di no, che era per me.
"ora vai in bagno, togli i tuoi boxer e buttali. Indossalo e togli anche la cintura dai jeans. Così se ti chinerai si vedrà che mutandine porti."
Tornai nel bagno di prima, indossai gli slip poi provai ad accucciarmi e sentii dietro con la mano, spuntava inequivocabilmente il perizoma. Senza che lo chiedesse feci una foto frontale con il cazzo mezzo in tiro che stava dentro a forza e dietro. "bravo vedo che hai capito." fu l'unico commento.
"Ora vai al negozio di calze, devi comprare un paio di autoreggenti nere, chiedi aiuto e specifica che è per te."
Raggiunsi il negozietto, mi aggirai un po' per capire poi senza rendermene conto mi chinai un attimo mostrando per la prima volta il perizoma ma forse non se era accorto nessuno. Chiesi alla commessa le autoreggenti, dimostrai di non saperne niente ma alla fine feci l'acquisto.
"te la stai cavando. Torna in bagno, butta i calzini e indossale."
Ora sotto i jeans nascondevo perizoma e autoreggenti e ovviamente nel culo avevo lo stick al quale non facevo più caso. Scattai una foto dall'alto mostrando slip e calze.
"bene, ora esci e vai al brico, è là in zona."
Era pieno e quando arrivai mi diede le nuove istruzioni: "ci saranno una ventina di corsie, adesso fai un giro in ognuna di esse. Sarai interessato ad un articolo in ognuna di esse nel ripiano più basso, che fotograferai da davanti così sarò sicura che o ti sei chinato in avanti o ti sei accucciato. Avanti, mostriamo il nuovo acquisto."
Iniziai il mio giro, cercando di farmi vedere il meno possibile, ma era impossibile. Più di qualcuno notò cosa mi spuntava dai pantaloni, sentii risatine e commenti disgustati. Un gruppetto di tre ragazzi mi seguì pure a distanza per vedere bene, risero senza ritegno commentando a voce alta e fecero anche foto con il cellulare. La mia padrona oltre alle foto volle una cronaca dettagliata.
"ora che hai finito il giro, vai al reparto utensili, cerca un manico sagomato per lima lungo 14 cm. Compralo ed esci."
Lo trovai e scappai più velocemente possibile.
"all'uscita c'è un bagno, vai, infila un altro preservativo sul manico sempre con la bocca, poi lubrificante, togli lo stick e infilati il manico."
Preparai il manico, poi afferrai il preservativo che avevo nel culo e tirai delicatamente per togliere lo stick che avevo nel retto. Poi con calma infilai il manico che per come era sagomato entrò quasi tutto lasciando solo pochi centimetri che mi spuntavano dietro.
Lo sentivo bene nel culo perché era più grande e camminando sentivo la parte che spuntava. Fortunatamente il perizoma teso aiutava a tenerlo dentro. La foto fu apprezzata dalla padrona.
"bene, ora riprendi l'auto, a un paio di isolati c'è un sexy shop."
Salii in auto con molta attenzione e guidare fu difficile. Arrivai a destinazione ed entrai, fortunatamente non c'era nessuno a parte la commessa.
"ora vai là e chiedi di farti mostrare gli ultimi arrivi per la masturbazione anale, e di mostrarti qualche fallo realistico. Comprerai il cazzo finto che ti piace di più. Telefonami e metti il viva voce che voglio ascoltare tutto."
La commessa era una di mezza età che aveva sentito le peggio cose, non si scompose di un millimetro e mi illustrò alcuni articoli, informandosi su cosa mi piaceva. Scelsi alla fine un fallo realistico di una certa dimensione anche se c'è n'erano altri molto più grossi con il consenso della padrona che disse un minaccioso "abbiamo tempo per allargarti bene il culo."
Mi disse di tornare a casa che non avevamo finito.
Di nuovo in auto fu una tortura ma fortunatamente ero abbastanza vicino.
"sali in casa e spogliati. Resta con autoreggenti e perizoma. Togli il manico e metti il cazzo finto. Poi ho una sorpresa per te."
Mi spogliai, mi tolsi il preservativo e il manico, mi misi comodo e mi appoggiai la cappella del cazzo finto al culo. Poi spinsi ed entrò senza troppe difficoltà.
Continuai a fare su e giù come mi stava indicando la padrona quando suonò il campanello. Fui preso dal panico.
"non ti preoccupare è la sorpresa che ti ho detto. Puoi aprire così come sei, è un altro mio schiavo al quale ho affidato un compito. Non dovete parlare tra di voi. Ora entrerà, ti mostrerà qualcosa poi farà quello che deve fare. Se ci sarà un minima deviazione o indecisione da quanto detto sarete puniti duramente tu e lui."
Aprii e feci salire, era un ragazzo più giovane di me. Nessuno disse nulla, aveva un cellulare in mano con la padrona in viva voce.
Si spogliò nudo anche lui e mi mostrò il cazzo chiuso in una gabbietta, una cintura di castità. Poi si girò e mostrò che nel culo aveva un plug di media grandezza.
Si avvicinò, si assicurò che avessi il dildo nel culo anche io e lo spinse bene su. Non avevo mai avuto esperienze con altri uomini, anche mi sono sempre masturbato il culo. Poi mi prese il cazzo in mano, feci per ritrarmi ma mi ricordai la minaccia.
Mi scappellò e me lo fece tornare duro, poi iniziò a segarmi. Con la mano dietro iniziò a muovere anche il cazzo finto e in pochi minuti venni abbondantemente nella sua mano. Raccolse tutta la sborrata e se la leccò, obbediente a ordini già dati.
Mi scrisse infine la padrona "bene, mi sono divertita, mi piace sempre far incrociare i miei schiavi. Questo è un frocetto che mi serve per questi lavoretti, tu sei più promettente perché vuoi essere dominato, sottomesso e umiliato ma ti ritieni ancora uomo, per questo hai esitato con un altro maschio. Sarà più divertente ancora se vuoi andare avanti nella tua sottomissione."
Presi l'auto e una volta arrivato al centro commerciale indicato attesi nuove istruzioni.
"Ora entra e vai alla ricerca di qualcosa che stia comodamente nel tuo culo, partiamo piano, abbiamo molto da fare."
Girai per un po' valutando e calibrando cosa prendere, tenendo sempre informata la padrona sugli oggetti candidati.
Nel reparto cancelleria trovai un piccolo stick di colla che la padrona valutò giusto per iniziare.
"adesso vai al reparto ortofrutta e compra una zucchina e una banana, le più grandi che trovi."
Una volta confermato l'acquisto, mi disse: "ora al reparto parafarmacia e compra un pacchetto di preservativi e del lubrificante. So che c'è, ormai c'è di tutto."
Una volta trovato quello che stavo cercando, nuove istruzioni: "ora vai in cassa, cerca quella con la commessa più carina che c'è e mettiti in coda. Metti bene sul nastro tutti gli acquisti fatti in questo ordine: preservativi, lubrificante, zucchina, banana, colla."
Feci un giro davanti alle casse e individuai la commessa più bellina. Disposi gli articoli e pagai. Non disse ovviamente nulla ma si intravedeva un mezzo sorriso.
"ora vai al bagno del centro commerciale, quando ci sei avvisami."
Una volta là: "ora tira fuori un preservativo e mettilo in bocca, poi lo srotoli sulla banana come gli stessi facendo un pompino. Rimettila nel sacchetto e fai lo stesso con la zucchina, e cerca di tenerla poi in bocca. Voglio una foto per ognuna."
Feci come mi aveva detto, mi ritrovai a simulare sesso orale con una banana e una zucchina, ma eravamo solo all'inizio delle umiliazioni.
"ora prendi un altro preservativo e mettici dentro lo stick. Spargi di lubrificante e infilati il tubetto nel culo. Tutto. Il preservativo serve a toglierlo, deve spuntare fuori. Anche in questo caso, voglio la foto con lo stick dentro e il preservativo che penzola."
Così feci, spingendo bene su con il dito, fino a far sparire tutto dentro.
"ora vai al negozio di intimo e compra un perizoma di pizzo rosso. Devi chiedere alla commessa aiuto per trovare la tua taglia e far capire che è per te."
Scesi giù e purtroppo era pieno di donne e ragazze, le commesse erano tutte ragazze abbastanza giovani, non c'era via di scampo. Cercai quella più in disparte e chiesi l'articolo che mi interessava.
Mi mostrò un perizoma e poi mi chiese la taglia, se era un regalo, risposi di no e che era la mia taglia "ah la taglia come la sua? Non saprei la corrispondenza..." "no no... La mia, è per me." diventò tutta rossa ma forse non era la prima volta che che le capitava.
In cassa la stessa scena, in cui quando mi chiesero se serviva un pacchetto regalo risposi di no, che era per me.
"ora vai in bagno, togli i tuoi boxer e buttali. Indossalo e togli anche la cintura dai jeans. Così se ti chinerai si vedrà che mutandine porti."
Tornai nel bagno di prima, indossai gli slip poi provai ad accucciarmi e sentii dietro con la mano, spuntava inequivocabilmente il perizoma. Senza che lo chiedesse feci una foto frontale con il cazzo mezzo in tiro che stava dentro a forza e dietro. "bravo vedo che hai capito." fu l'unico commento.
"Ora vai al negozio di calze, devi comprare un paio di autoreggenti nere, chiedi aiuto e specifica che è per te."
Raggiunsi il negozietto, mi aggirai un po' per capire poi senza rendermene conto mi chinai un attimo mostrando per la prima volta il perizoma ma forse non se era accorto nessuno. Chiesi alla commessa le autoreggenti, dimostrai di non saperne niente ma alla fine feci l'acquisto.
"te la stai cavando. Torna in bagno, butta i calzini e indossale."
Ora sotto i jeans nascondevo perizoma e autoreggenti e ovviamente nel culo avevo lo stick al quale non facevo più caso. Scattai una foto dall'alto mostrando slip e calze.
"bene, ora esci e vai al brico, è là in zona."
Era pieno e quando arrivai mi diede le nuove istruzioni: "ci saranno una ventina di corsie, adesso fai un giro in ognuna di esse. Sarai interessato ad un articolo in ognuna di esse nel ripiano più basso, che fotograferai da davanti così sarò sicura che o ti sei chinato in avanti o ti sei accucciato. Avanti, mostriamo il nuovo acquisto."
Iniziai il mio giro, cercando di farmi vedere il meno possibile, ma era impossibile. Più di qualcuno notò cosa mi spuntava dai pantaloni, sentii risatine e commenti disgustati. Un gruppetto di tre ragazzi mi seguì pure a distanza per vedere bene, risero senza ritegno commentando a voce alta e fecero anche foto con il cellulare. La mia padrona oltre alle foto volle una cronaca dettagliata.
"ora che hai finito il giro, vai al reparto utensili, cerca un manico sagomato per lima lungo 14 cm. Compralo ed esci."
Lo trovai e scappai più velocemente possibile.
"all'uscita c'è un bagno, vai, infila un altro preservativo sul manico sempre con la bocca, poi lubrificante, togli lo stick e infilati il manico."
Preparai il manico, poi afferrai il preservativo che avevo nel culo e tirai delicatamente per togliere lo stick che avevo nel retto. Poi con calma infilai il manico che per come era sagomato entrò quasi tutto lasciando solo pochi centimetri che mi spuntavano dietro.
Lo sentivo bene nel culo perché era più grande e camminando sentivo la parte che spuntava. Fortunatamente il perizoma teso aiutava a tenerlo dentro. La foto fu apprezzata dalla padrona.
"bene, ora riprendi l'auto, a un paio di isolati c'è un sexy shop."
Salii in auto con molta attenzione e guidare fu difficile. Arrivai a destinazione ed entrai, fortunatamente non c'era nessuno a parte la commessa.
"ora vai là e chiedi di farti mostrare gli ultimi arrivi per la masturbazione anale, e di mostrarti qualche fallo realistico. Comprerai il cazzo finto che ti piace di più. Telefonami e metti il viva voce che voglio ascoltare tutto."
La commessa era una di mezza età che aveva sentito le peggio cose, non si scompose di un millimetro e mi illustrò alcuni articoli, informandosi su cosa mi piaceva. Scelsi alla fine un fallo realistico di una certa dimensione anche se c'è n'erano altri molto più grossi con il consenso della padrona che disse un minaccioso "abbiamo tempo per allargarti bene il culo."
Mi disse di tornare a casa che non avevamo finito.
Di nuovo in auto fu una tortura ma fortunatamente ero abbastanza vicino.
"sali in casa e spogliati. Resta con autoreggenti e perizoma. Togli il manico e metti il cazzo finto. Poi ho una sorpresa per te."
Mi spogliai, mi tolsi il preservativo e il manico, mi misi comodo e mi appoggiai la cappella del cazzo finto al culo. Poi spinsi ed entrò senza troppe difficoltà.
Continuai a fare su e giù come mi stava indicando la padrona quando suonò il campanello. Fui preso dal panico.
"non ti preoccupare è la sorpresa che ti ho detto. Puoi aprire così come sei, è un altro mio schiavo al quale ho affidato un compito. Non dovete parlare tra di voi. Ora entrerà, ti mostrerà qualcosa poi farà quello che deve fare. Se ci sarà un minima deviazione o indecisione da quanto detto sarete puniti duramente tu e lui."
Aprii e feci salire, era un ragazzo più giovane di me. Nessuno disse nulla, aveva un cellulare in mano con la padrona in viva voce.
Si spogliò nudo anche lui e mi mostrò il cazzo chiuso in una gabbietta, una cintura di castità. Poi si girò e mostrò che nel culo aveva un plug di media grandezza.
Si avvicinò, si assicurò che avessi il dildo nel culo anche io e lo spinse bene su. Non avevo mai avuto esperienze con altri uomini, anche mi sono sempre masturbato il culo. Poi mi prese il cazzo in mano, feci per ritrarmi ma mi ricordai la minaccia.
Mi scappellò e me lo fece tornare duro, poi iniziò a segarmi. Con la mano dietro iniziò a muovere anche il cazzo finto e in pochi minuti venni abbondantemente nella sua mano. Raccolse tutta la sborrata e se la leccò, obbediente a ordini già dati.
Mi scrisse infine la padrona "bene, mi sono divertita, mi piace sempre far incrociare i miei schiavi. Questo è un frocetto che mi serve per questi lavoretti, tu sei più promettente perché vuoi essere dominato, sottomesso e umiliato ma ti ritieni ancora uomo, per questo hai esitato con un altro maschio. Sarà più divertente ancora se vuoi andare avanti nella tua sottomissione."
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