Lettera ad un'amica

di
genere
saffico

Mi scrivi che hai voglia.
Tu hai voglia vero?
Perché io no?
Lo sai che tu sei la mia unica vera amante a cui mi piace ritornare.
Io a te darei tutto; il culo, la figa, la bocca il naso le orecchie, tutto quello che vuoi lo sai,il collo da baciare, le gambe da ammirare, la pancia piatta da massaggiare e la schiena, la mia lunga schiena da accarezzare.
E il seno, le mie tettone da soppesare, da baciare, da pizzicare fino a farmi male, io da te mi farei legare su un letto per essere abusata in ogni modo riterresti opportuno per soddisfare le tue mille voglie.
Cazzo mentre ti scrivo mi masturbo, ecco l'effetto che mi fai.
Per te sono tutto, puttana, zoccola, pervertita, qualsiasi cosa possa scalfire la maschera da brava signora che mi porto ogni giorno, ma che non mi appartiene.
Godo cazzo, nemmeno ci sei e mi sono masturbata in un attimo.
Ma chi cazzo sei che mi fai questo effetto, l'effetto di rendermi ciò che sono.
In questi giorni faccio giochi da ragazzina, vado al lavoro senza intimo, spero che la gente vedendomi se ne accorga, non riuscirebbero a vedere nulla sotto questi abiti pesanti, ma l'idea che si possa fare mi eccita, mi immagino mentre mi guardano e commentano, vorrei sentire i loro pensieri lascivi, ma non sento nulla, peccato.
Mi sono masturbata spesso pensandoti, cazzo sei lontana e le mie dita non mi bastano più, ho bisogno di te, sei tuoi pensieri, delle tue oscenità per sentirmi viva, per sentirmi ancora donna, per sentirmi utile.
Ti amo, e smetto di scrivere per masturbarmi ancora.
Tua schiava Lù
scritto il
2017-12-04
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