La dolce carezza

di
genere
gay

quando al termine della lunga penetrazione i suoi testicoli sfiorarono i miei, seppi che era proprio quella sensazione di dolce carezza che avevo cercato in decine di altri uomini, fino ad allora inutilmente…
mi aveva fatto giacere prono, mettendosi a cavalcioni su di me… mi aveva sfilato le mutande, aveva leccato, baciato e succhiato il buco… quando la rima si era gonfiata l'aveva lubrificata con la saliva, ed aveva iniziato a massaggiarla dilatandola nelle varie direzioni, fino a raggiungere lo sfintere interno, che a sua volta era stato al centro delle sue dolci attenzioni… mi aveva frugato a fondo con le dita, affinché il mio corpo prendesse confidenza con il suo tocco, e quando mi aveva giudicato sufficientemente rilassato ed eccitato, e degno di accoglierlo, aveva appoggiato il suo glande nudo e gonfio al mio orifizio… mi aveva leggermente divaricato le natiche permettendomi di risucchiarlo dentro, e una volta entrato aveva proseguito con una penetrazione risoluta, lenta e profonda fino a quando, appunto, i suoi testicoli avevano dolcemente accarezzato i miei…
la sua presa si spostò dalle natiche ai fianchi, tirandomi leggermente a sé fino a sistemarmi a quattro zampe; poi portò le mani nell'incavo fra spalle e collo, e cominciò a montarmi… una monta delicata, il suo ventre che mi spingeva in avanti, il suo membro che si sguainava scorrendo fuori fino quasi a fuoriuscire, quando con la pressione sulle spalle mi richiamava a sé, ritornando a scavarmi e facendomi provare di nuovo, e di nuovo e di nuovo la sensazione di maschio dentro maschio.
il suo gemere si alzò sommesso, le pulsazioni si irrobustirono e infittirono propagandosi alla mia prostata, e le contrazioni della ejaculazione con la quale mi irrorò mi fecero leggermente gocciolare. si sfilò, mi voltò, mi cavalcò, afferrando il mio membro e guidandolo dentro sé… si portò le mani ai capezzoli accarezzandoli con ritmo sincrono a quello dei suoi lombi che trattenevano il mio membro nelle sue profondità e lo masturbavano nell'intera sua lunghezza.
completamente rilassato, osservavo lo spettacolo eccitante di quell'uomo che procurava piacere sia a me che a se stesso; poi chiusi gli occhi e mi lascia cullare da quel ritmo ipnotico che ci condusse a godere contemporaneamente, io dentro di lui, e lui sul mio ventre.
si sfilò, intrecciò le sue gambe alle mie, mi abbracciò e ci assopimmo; i nostri testicoli, lucidi e appiccicosi del nostro sperma, ancora una volta si sfioravano riproducendo umidamente quella meravigliosa sensazione di dolce carezza.
scritto il
2018-01-19
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