Mia moglie (4)
di
Re Artù
genere
fisting
MIA MOGLIE (4)
“Apri 'sta bocca, troia, e sta' attenta coi denti!!!” le appoggiò la cappella sulle labbra e cominciò a spingere, poi le strinse il naso con due dita per cui Marta fu costretta ad aprire la bocca per respirare, e fu subito invasa dal cazzo di Mario che iniziò le grandi manovre avanti ed indietro, fino in gola: Marta cercava di trattenere i conati di vomito che erano chiaramente visibili, ma anche gli altri due richiedevano attenzione, le si posero di fianco le presero le mani e le portarono ai loro cazzi ritti imponendole di segarli: era uno spettacolo che non avrei voluto mai vedere, ma che mi eccitava da morire, avevo il pene che spingeva cercando di uscire dai pantaloni: Marta era in ginocchio con un cazzo in bocca e due cazzi nelle mani:”Aho' signo' guarda tu' marito: sta' a venì a vedette così!” mi guardò, e compresi che vedendo la mia evidente erezione qualcosa si spezzò dentro di lei: prese a partecipare attivamente al pompino, salivando e passando da un cazzo all'altro con grande goduria dei tre: la misero carponi, Mario si posizionò dietro di lei, il nero davanti, mentre Dimitri in questo momento risultò escluso, Marta venne posseduta nella figa e nella bocca contemporaneamente, ad occhi chiusi sembrava gradire queste attenzioni, la coda di cavallo dei capelli seguiva i movimenti della testa e per me aveva l'effetto di un pendolo ipnotizzatore: ritenni che lo scopo di quella messinscena era stato raggiunto e presi a mugolare perché mi ascoltassero e smettessero. Mario uscì da lei si avvicinò e mi tolse il bavaglio:”Che c'è dotto'?” “Basta, dovete smettere oramai credo che lo scopo sia stato raggiunto!” “Ma che dici, dotto', adesso che cominciamo a diverticce! Noi le cose le fecemo per bene, c'hai pagato no?” Marta aveva seguito questo dialogo, si tolse dalla bocca il cazzo del nero e gli gridò:”Brutto porco, ci sei tu dietro a tutto questo? Che Dio ti perdoni e perdoni me per quello che farò, stronzo!!!” Si rificcò il cazzo in bocca e prese a spompinarlo con gusto:”No, no, Marta, per favore, no. Ascoltami, io non volevo tutto questo!” Mario a questo punto mi ritappò la bocca, e si riprese il posto dietro a Marta, la penetrò con forza, strappandole un gridolino, mentre con il dito prese a frugarle il buchetto grinzoso:”No, ti prego, questo no. Ho paura!” “Nun te preoccuppa' signo' vedrai che poi ti piacerà. Aho è difficile trovà un culo vergine. Vieni qui Dimitri e lecca il culo dai!” Non si fece pregare e prese a slinguarle il buchetto, operazione che lei sembrava gradire, visto che Mario tolse il cazzo dalla fica ci introdusse due dita che poi portò sotto il mio naso : potetti notare che erano fradicie e l'odore intenso di femmina mi eccitò: non ne potevo più di quel tira e molla, avrei voluto partecipare anche io, ma non sapevo che reazione avrebbe potuto avere Marta: intanto Mario si riposizionò, ma questa volta la cappella le forzò il culo: mia moglie sbarrò gli occhi.”No, no mi fai male, basta, per favore!” Ma Mario non se ne diede per inteso e seguitò a spingere: il volto di Marta stava trasfigurando, più gridava e più il malvivente spingeva fino a quando non fu tutto entrato e cominciò l'oscena danza avanti ed indietro; non riuscivo a distogliere gli occhi dall'asta di carne che scompariva e riappariva dal culo di mia moglie, dopo quasi cinque minuti lo estrasse completamente lasciando il buco orrendamente dilatato, ma la pace durò poco, perché voleva semplicemente cambiare posizione: praticamente si accucciò sulle reni di Marta e glielo rimise di nuovo nel culo da una posizione quasi verticale lasciando libero tutto lo spazio necessario per Dimitri per entrare, contemporaneamente, nella figa di Marta. Adesso gli occhi di mia moglie non erano più sbarrati, ma, come posso dire, quasi sognanti: aveva tutti i buchi occupati, quando i tre cominciarono a girare per darsi il cambio trovò il tempo per insolentirmi:”Brutto maiale ti stai divertendo? Ti piace che tua moglie, alla quale hai promesso eterno amore, sia scopata come una puttana da strada; ti piace? Ebbene sappi che piace anche a me, finalmente ho incontrato tre uomini veri che mi fanno godere” e, così dicendo, prese in bocca il cazzo di Mario che portava i segni della sua ultima collocazione, ma non se ne curò e leccava e succhiava come se avesse in bocca un calippo alla fragola. Poi prese una decisione che mi stupì:” Visto che siete tutti d'accordo perchè non lo sciogliete, non ha più senso tenerlo legato come un salame, che anche lui partecipi al banchetto!!” Mario mi si rivolse con lo sguardo ed io feci cenno di si:”Dotto', io lo scioglio ma nun facemo cazzate, volemo finì in bellezza, chiaro?” Assentii e quindi venni liberato, cercai d baciare Marta, ma mi morse il labbro a sangue; “Se vuoi puoi fare come loro, ma niente baci o tenerezze, volevi questo no? E sesso duro sia. Vieni qui che te lo ciuccio!” Queste parole mi colpirono
ed al contempo mi eccitarono, tirai fuori il pene in erezione, Marta scansò Kojo e prese il mio in bocca, me lo leccò partendo dalle palle per finire al glande, poi, fissandomi negli occhi, lo inghiottì tutto, mi sembrava di sentire le sue tonsille, intanto Mario e Dimitri le distruggevano la figa ed il culo: “Spostati, dissi a Dimitri, che voglio il culo di mia moglie!” Mi spostai dietro di lei e la penetrai con un solo colpo, oramai lo sfintere si era allargato e recepiva il mio cazzo senza sforzo da parte mia, ma una volta entrato, l'ambiente che lo accoglieva era come un guanto. Non resistetti troppo e mi svuotai dentro il suo intestino, mentre i tre si erano messi in circolo intorno al suo viso e le scaricarono in volto ed in bocca quasi un litro di sperma, lordandola tutta: lei ne sputò una buona dose, mentre il suo bel viso era pieno di liquido bianco viscoso. Si alzò e barcollando si avviò verso il bagno, probabilmente voleva farsi una doccia purificatrice: accompagnai alla porta i miei tre complici e rimasi solo nella stanza che aveva visto consumarsi la violenza su Marta, con risultati molto incerti per lo scopo che mi ero prefisso. Mi sedetti sul divano con la testa che mi scoppiava, non sapevo come comportarmi, Marta mi aveva scoperto, come avrebbe reagito? Mi avvicinai al bagno, sentivo scorrere l'acqua della doccia, bussai, non avendo avuto risposta entrai: l'acqua doveva essere bollente, perché l'ambiente era saturo di vapore, Marta era appoggiata alla parete, il corpo era scosso dai singulti: stava sicuramente piangendo, aprii la cabina doccia ed entrai, tutto vestito , cercai di abbracciarla, ma ricevetti un netto rifiuto:”Vattene, porco, hai goduto vedendomi in balia di quei tre, non è vero? Ma che uomo sei? Tua moglie, sono tua moglie, come hai potuto?” “Ti giuro, Marta, non avrei voluto mai questo, era solo un tentativo per farti conoscere il sesso nelle sue sfaccettature; tu eri così fredda....La situazione mi ha preso la mano, potrai mai perdonarmi? Ti amo, ti amo alla follia, e questa è una di quelle follie.” “Non lo so, disse fra le lacrime, adesso vattene per favore, lasciami sola!!!” I giorni che seguirono furono tremendi per me, non potevo rivolgerle la parola e men che meno fare qualsiasi avances di carattere sessuale; con Giovanna feci un resoconto della tremenda serata passata ed anche lei non sapeva darmi soluzioni al problema ed anche i rapporti con lei erano diventati difficili: non ne avevo voglia, non me la sentivo. Accidenti che tranvata avevo preso!!! Marta invece piano piano sembrava riprendersi, era aumentata la sua frequentazione in parrocchia e, probabilmente, lì trovava consolazione a quanto le era accaduto; solo nei miei confronti sembrava non mutare nulla: vivevamo da separati in casa.
Un giorno mi recai dalla guida spirituale di Marta, per farmi dire che cosa gli aveva raccontato e cosa pensava di fare per cercare di salvare l'unione. Quando mi vide diventò rosso in volto, e capii che c'era qualcosa che lo turbava, ma non si sbottonò sulle confidenze che gli aveva fatto mia moglie e mi lasciò con:” Ci vuole pazienza, figliolo, molta pazienza! Forse del vostro rapporto non tutto è perduto!”
“Apri 'sta bocca, troia, e sta' attenta coi denti!!!” le appoggiò la cappella sulle labbra e cominciò a spingere, poi le strinse il naso con due dita per cui Marta fu costretta ad aprire la bocca per respirare, e fu subito invasa dal cazzo di Mario che iniziò le grandi manovre avanti ed indietro, fino in gola: Marta cercava di trattenere i conati di vomito che erano chiaramente visibili, ma anche gli altri due richiedevano attenzione, le si posero di fianco le presero le mani e le portarono ai loro cazzi ritti imponendole di segarli: era uno spettacolo che non avrei voluto mai vedere, ma che mi eccitava da morire, avevo il pene che spingeva cercando di uscire dai pantaloni: Marta era in ginocchio con un cazzo in bocca e due cazzi nelle mani:”Aho' signo' guarda tu' marito: sta' a venì a vedette così!” mi guardò, e compresi che vedendo la mia evidente erezione qualcosa si spezzò dentro di lei: prese a partecipare attivamente al pompino, salivando e passando da un cazzo all'altro con grande goduria dei tre: la misero carponi, Mario si posizionò dietro di lei, il nero davanti, mentre Dimitri in questo momento risultò escluso, Marta venne posseduta nella figa e nella bocca contemporaneamente, ad occhi chiusi sembrava gradire queste attenzioni, la coda di cavallo dei capelli seguiva i movimenti della testa e per me aveva l'effetto di un pendolo ipnotizzatore: ritenni che lo scopo di quella messinscena era stato raggiunto e presi a mugolare perché mi ascoltassero e smettessero. Mario uscì da lei si avvicinò e mi tolse il bavaglio:”Che c'è dotto'?” “Basta, dovete smettere oramai credo che lo scopo sia stato raggiunto!” “Ma che dici, dotto', adesso che cominciamo a diverticce! Noi le cose le fecemo per bene, c'hai pagato no?” Marta aveva seguito questo dialogo, si tolse dalla bocca il cazzo del nero e gli gridò:”Brutto porco, ci sei tu dietro a tutto questo? Che Dio ti perdoni e perdoni me per quello che farò, stronzo!!!” Si rificcò il cazzo in bocca e prese a spompinarlo con gusto:”No, no, Marta, per favore, no. Ascoltami, io non volevo tutto questo!” Mario a questo punto mi ritappò la bocca, e si riprese il posto dietro a Marta, la penetrò con forza, strappandole un gridolino, mentre con il dito prese a frugarle il buchetto grinzoso:”No, ti prego, questo no. Ho paura!” “Nun te preoccuppa' signo' vedrai che poi ti piacerà. Aho è difficile trovà un culo vergine. Vieni qui Dimitri e lecca il culo dai!” Non si fece pregare e prese a slinguarle il buchetto, operazione che lei sembrava gradire, visto che Mario tolse il cazzo dalla fica ci introdusse due dita che poi portò sotto il mio naso : potetti notare che erano fradicie e l'odore intenso di femmina mi eccitò: non ne potevo più di quel tira e molla, avrei voluto partecipare anche io, ma non sapevo che reazione avrebbe potuto avere Marta: intanto Mario si riposizionò, ma questa volta la cappella le forzò il culo: mia moglie sbarrò gli occhi.”No, no mi fai male, basta, per favore!” Ma Mario non se ne diede per inteso e seguitò a spingere: il volto di Marta stava trasfigurando, più gridava e più il malvivente spingeva fino a quando non fu tutto entrato e cominciò l'oscena danza avanti ed indietro; non riuscivo a distogliere gli occhi dall'asta di carne che scompariva e riappariva dal culo di mia moglie, dopo quasi cinque minuti lo estrasse completamente lasciando il buco orrendamente dilatato, ma la pace durò poco, perché voleva semplicemente cambiare posizione: praticamente si accucciò sulle reni di Marta e glielo rimise di nuovo nel culo da una posizione quasi verticale lasciando libero tutto lo spazio necessario per Dimitri per entrare, contemporaneamente, nella figa di Marta. Adesso gli occhi di mia moglie non erano più sbarrati, ma, come posso dire, quasi sognanti: aveva tutti i buchi occupati, quando i tre cominciarono a girare per darsi il cambio trovò il tempo per insolentirmi:”Brutto maiale ti stai divertendo? Ti piace che tua moglie, alla quale hai promesso eterno amore, sia scopata come una puttana da strada; ti piace? Ebbene sappi che piace anche a me, finalmente ho incontrato tre uomini veri che mi fanno godere” e, così dicendo, prese in bocca il cazzo di Mario che portava i segni della sua ultima collocazione, ma non se ne curò e leccava e succhiava come se avesse in bocca un calippo alla fragola. Poi prese una decisione che mi stupì:” Visto che siete tutti d'accordo perchè non lo sciogliete, non ha più senso tenerlo legato come un salame, che anche lui partecipi al banchetto!!” Mario mi si rivolse con lo sguardo ed io feci cenno di si:”Dotto', io lo scioglio ma nun facemo cazzate, volemo finì in bellezza, chiaro?” Assentii e quindi venni liberato, cercai d baciare Marta, ma mi morse il labbro a sangue; “Se vuoi puoi fare come loro, ma niente baci o tenerezze, volevi questo no? E sesso duro sia. Vieni qui che te lo ciuccio!” Queste parole mi colpirono
ed al contempo mi eccitarono, tirai fuori il pene in erezione, Marta scansò Kojo e prese il mio in bocca, me lo leccò partendo dalle palle per finire al glande, poi, fissandomi negli occhi, lo inghiottì tutto, mi sembrava di sentire le sue tonsille, intanto Mario e Dimitri le distruggevano la figa ed il culo: “Spostati, dissi a Dimitri, che voglio il culo di mia moglie!” Mi spostai dietro di lei e la penetrai con un solo colpo, oramai lo sfintere si era allargato e recepiva il mio cazzo senza sforzo da parte mia, ma una volta entrato, l'ambiente che lo accoglieva era come un guanto. Non resistetti troppo e mi svuotai dentro il suo intestino, mentre i tre si erano messi in circolo intorno al suo viso e le scaricarono in volto ed in bocca quasi un litro di sperma, lordandola tutta: lei ne sputò una buona dose, mentre il suo bel viso era pieno di liquido bianco viscoso. Si alzò e barcollando si avviò verso il bagno, probabilmente voleva farsi una doccia purificatrice: accompagnai alla porta i miei tre complici e rimasi solo nella stanza che aveva visto consumarsi la violenza su Marta, con risultati molto incerti per lo scopo che mi ero prefisso. Mi sedetti sul divano con la testa che mi scoppiava, non sapevo come comportarmi, Marta mi aveva scoperto, come avrebbe reagito? Mi avvicinai al bagno, sentivo scorrere l'acqua della doccia, bussai, non avendo avuto risposta entrai: l'acqua doveva essere bollente, perché l'ambiente era saturo di vapore, Marta era appoggiata alla parete, il corpo era scosso dai singulti: stava sicuramente piangendo, aprii la cabina doccia ed entrai, tutto vestito , cercai di abbracciarla, ma ricevetti un netto rifiuto:”Vattene, porco, hai goduto vedendomi in balia di quei tre, non è vero? Ma che uomo sei? Tua moglie, sono tua moglie, come hai potuto?” “Ti giuro, Marta, non avrei voluto mai questo, era solo un tentativo per farti conoscere il sesso nelle sue sfaccettature; tu eri così fredda....La situazione mi ha preso la mano, potrai mai perdonarmi? Ti amo, ti amo alla follia, e questa è una di quelle follie.” “Non lo so, disse fra le lacrime, adesso vattene per favore, lasciami sola!!!” I giorni che seguirono furono tremendi per me, non potevo rivolgerle la parola e men che meno fare qualsiasi avances di carattere sessuale; con Giovanna feci un resoconto della tremenda serata passata ed anche lei non sapeva darmi soluzioni al problema ed anche i rapporti con lei erano diventati difficili: non ne avevo voglia, non me la sentivo. Accidenti che tranvata avevo preso!!! Marta invece piano piano sembrava riprendersi, era aumentata la sua frequentazione in parrocchia e, probabilmente, lì trovava consolazione a quanto le era accaduto; solo nei miei confronti sembrava non mutare nulla: vivevamo da separati in casa.
Un giorno mi recai dalla guida spirituale di Marta, per farmi dire che cosa gli aveva raccontato e cosa pensava di fare per cercare di salvare l'unione. Quando mi vide diventò rosso in volto, e capii che c'era qualcosa che lo turbava, ma non si sbottonò sulle confidenze che gli aveva fatto mia moglie e mi lasciò con:” Ci vuole pazienza, figliolo, molta pazienza! Forse del vostro rapporto non tutto è perduto!”
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