Le prove (cap. 2)

di
genere
dominazione



LE PROVE
capitolo 2

Arturo si mise in moto, contattò il ragazzo, che rispondeva al nome di Francesco, e si misero d'accordo per un pre incontro fra loro due in un bar del centro. Francesco non sembrava molto convinto, ma rassicurato sulla veridicità della foto di Sandra, accettò l'incontro; Arturo voleva avere il controllo di tutto e non avrebbe gradito che la cosa gli fosse sfuggita di mano, lo fece presente al ragazzo:” Sarò presente, disse Arturo, e vi dirigerò quasi fossi un regista di film pornografico, poco sarà lasciato al vostro libero arbitrio, queste sono le condizioni non trattabili se vuoi scopare mia moglie della quale garantisco per la partecipazione e per la rispondenza della foto. Ok?” “Ok! Ma deve sapere che per me questa è la prima volta, lo faccio solo per mantenermi agli studi. Spero che alla fine ci sia una buona mancia per me!” “ Bene, uniamo l'utile al dilettevole, diciamo che sei stato fortunato, anche per noi è la prima volta; allora ci vediamo domani nel posto che tu sai, ciao!” “Ciao:” Arturo tornò a casa e avvertì Sandra che era tutto fissato per il giorno dopo, ma non le disse del suo incontro con il ragazzo e di quello che si erano detti. Sandra era eccitata e un poco preoccupata; il giorno dopo si svegliò presto ed incominciò a prepararsi: indossò un completo intimo molto sexy completo di reggicalze, prima si era regolata il pelo del pube: Arturo la guardava un poco invidioso del ragazzo che avrebbe goduto di tutto quel ben di dio, a pranzo sbocconcellò solo qualcosa ed alle tre era pronta sulla porta:”Forza Arturo che arriviamo in ritardo!!” “ Calma, che sicuramente aspetterà, non avere fretta!” Quando arrivarono al parcheggio dell'albergo trovarono Francesco che passeggiava nervoso, alla vista di Sandra aprì la bocca in un muto ohhh di meraviglia: in effetti forse la foto dell'annuncio non le rendeva completa giustizia: lo salutò dandogli due baci sulle guance e si avviò verso l'ingresso; il portiere li riconobbe ed offrì loro la solita camera per poi rimanere sorpreso nel vedere il terzo “intruso”. Sandra li precedeva su per le scale e dallo spacco della gonna, già abbastanza corta, si poteva scorgere dove finivano le calze ed iniziava la carne nuda e bianca; sembrava calma mentre il marito e il ragazzo sudavano abbondantemente; entrarono ed Arturo cominciò subito ad atteggiarsi a regista: accese la televisione su una stazione radio che trasmetteva solo musica, sistemò la poltrona, dove si sedette, in modo di avere una completa visione del letto:”Francesco, distenditi sul letto....Bene, adesso Sandra fai un bello streptease, su forza..” Sandra iniziò togliendosi maliziosamente la camicetta, poi la gonna e di seguito le calze, il reggicalze, il reggiseno e poi, dulcis in fundo, le mutandine facendosele scivolare lungo le gambe rimanendo nuda davanti al ragazzo che si agitava sul letto; mentre attendeva gli ordini del “regista” la donna si accarezzava il seno, stringendosi i capezzoli, passando, sensualmente, la lingua sulle labbra:” Adesso sali a cavallo del ragazzo e togligli la maglietta, poi bacialo e scendi sul suo petto fino all'inguine, poi lì improvvisa un poco, mi fido di te....” Sandra obbedì, gli tolse la maglietta, lo baciò e leccandolo lungo il petto glabro arrivò alla patta del ragazzo, si girò verso il marito sorridendo e fece il segno del nulla di fatto: gli aprì i pantaloni, abbassò gli slip e tirò fuori un cazzo di dimensioni notevoli ma completamente moscio: “Accidenti, fai qualcosa Sandra, prendiglielo in bocca e fallo resuscitare!” E così fece, dovette tirargli fuori il glande per poi leccarlo ed introdurlo in bocca: il cazzo cominciò a reagire e le crebbe in bocca fino a quasi non riuscire a trattenerlo per la sua grandezza: era visibilmente soddisfatta del risultato e mentre lo ciucciava guardò il marito come ad attendere ordini:” Ora sali a cavalcioni della sua faccia e tu Francesco leccale la figa e con il dito forzale il culo...via!” Arturo intanto aveva liberato il suo di cazzo e se lo stava carezzando guardando il bel corpo di sua moglie che si inarcava per il piacere delle leccate che stava ricevendo e quel dito che le esplorava l'ano, fino a quando uno spasmo la attraversò tutta dimostrando di aver avuto un orgasmo. Senza attendere ulteriori ordini Francesco si tolse da sotto e la prese da dietro in un colpo solo, strappandole un grido di piacere:” Siiiiii, dai scopami ragazzo, fai vedere a “quello” come si fa a far godere una donna, su spingi ...spingiiii!!!” Arturo guardava in trance la scena di sua moglie che godeva come una pazza, mentre riceveva un cazzo non suo e da come si agitava sembrava che la cosa le piacesse assai: “Ancora, Francesco, ancora... non fermarti ed ancora non venire... daiiiiii!” Per obbedire ai voleri di Sandra, il ragazzo fu costretto ad uscire da quel guscio vellutato e scivoloso, ed attendere che la prorompente voglia di sborrare gli passasse; lei si voltò sotto di lui e sguaiatamente allargò le gambe, accarezzandosi la figa a mano aperta per poi far cedere delle gocce dei suoi umori sulle labbra che ripulì velocemente con la lingua, il tutto mentre guardava languidamente il marito che aveva impugnato il suo cazzo e si stava segando. Francesco le fu di nuovo sopra, la penetrò mentre le baciava i seni e mordeva i capezzoli, lei gli circondò i fianchi con le gambe inarcandosi per favorire la penetrazione, il ragazzo si muoveva a scatti, si vedeva chiaramente che cercava di appagare la sua di libido senza curarsi del piacere della donna:”Calma Francesco, intervenne Arturo, falla godere non pensare solo a te, su dai ...” ma oramai il ragazzo era talmente infoiato che non si trattenne più ed accompagnando la sue eiaculazione con potenti affondi venne nella figa di Sandra, con profonda delusione dei due coniugi chi per un verso chi per l'altro: Sandra non aveva goduto come avrebbe voluto, ed Arturo non era soddisfatto per nulla di quello che aveva visto. Rinfoderò l'arnese e cacciò in malo modo Francesco, poi si stese di fianco alla moglie e prese ad accarezzarla:” Non è stato un granché , vero cara? Non credo che sia questo sia il metodo migliore per i nostri scopi; non è meglio improvvisare ed essere sempre pronti a cogliere l'attimo, come adesso per esempio, perché devi essere punita per il tuo tradimento, non trovi?” “Si, amore, puniscimi!” La girò, le legò alla bene e meglio le braccia alla spalliera del letto (doveva ricordarsi di portare sempre con sé tutto il necessario per eventualità simili), si sfilò la cinta di pelle dei pantaloni e la fece scorrere sui glutei candidi della moglie, lei si aspettava di essere colpita stringendo le labbra e respirando affannosamente, ed invece Arturo continuava a dilungarsi con il suo gioco. “Dai colpisci, forza, non posso più aspettare, daiiiii su!” “Taci, devi fare quello che io voglio e non il contrario e se godo a vederti così devi sottometterti.” Le allargò le gambe e le passò la cinghia sulla figa aperta da cui ancora colava lo sperma di Francesco: le infilò dentro due dita e ne raccolse una buona quantità che poi portò alla bocca di Sandra obbligandola ad ingoiarlo e proprio in quel momento colpì i suoi glutei con una cinghiata; non se lo aspettava e forse per quello il piacere fu più intenso, anche se gli occhi le si riempirono di lacrime, “Ancoraaaa!! Dai ancoraaaa!!” La colpì di nuovo, lei inarcò le reni emettendo un urlo che era un misto di dolore e di godimento: “Adesso basta, non voglio segnare più di tanto il tuo bel corpo”, la sciolse e lei cercò subito il suo cazzo, ma fu respinta:” Ferma, solo quando lo voglio io, tu sei un oggetto sessuale nelle mie mani”; obbedì abbassando lo sguardo, “Masturbati!!!” fu l'ordine ed anche se non era la stessa cosa Sandra prese a carezzarsi la figa ed il clitoride: le sue dita si muovevano svelte, ogni tanto le umettava con la lingua, poi due dita sparirono dentro di lei :”Con tutta la mano!!” le ordinò Arturo, che intanto aveva ripreso a masturbarsi pure lui; Sandra non fece una piega , prese dalla borsa un tubetto di lubrificante (lei era più previdente) se lo passò sulla mano e poi la fece sparire piano piano nella figa introducendola fino al polso: era rossa in viso, aveva gli occhi sbarrati i capelli erano tutti sparsi sul petto: aveva le gambe larghe e piegate, si inarcava in un movimento sussultorio ed ansimando raggiunse l'orgasmo: un liquido incolore prese a scendere lungo il braccio ed all'improvviso sentì il suo volto inondato dallo sperma caldo di Arturo che non visto le si era avvicinato ed aveva finito così la sua di masturbazione.
scritto il
2018-11-19
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