Amelia 3
di
Verlaine
genere
prime esperienze
Minuti, ore, Amelia non sapeva quanto era passato. La realtà tornò piano accompagnata dal calore e dall'odore rassicurante del corpo di sua madre. La testa appoggiata sulle gambe di Rosy, il viso schiacciato sul suo ventre, Amelia rimaneva in quella situazione sospesa, mentre sua madre la cullava accarezzandole i capelli.
Restava lì a cercare ristoro dall'emozione della violenza subita, con i rumori che le giungevano come un sottofondo indistinto, come le parole fra sua madre ed Emilio, lui che chiedeva e lei che acconsentiva.
Una carezza sulla guancia e le parole di Rosy la fecero uscire da quel torpore, ritrovando coscienza del suo corpo nudo ed esposto.
'Su, voltati Amelia'.
Lei si voltò. A lato del letto di fronte a lei Emilio era in piedi con il pene in tiro davanti al suo volto, si soffermó a osservare i sui peli del pube, castani che formavano dei ricci, i suoi testicoli, il suo glande, quindi, capendo cosa le si chiedeva, socchiuse gli occhi, socchiuse le labbra, e lo lasciò entrare.
Entrò lentamente, scostando le labbra, lo sentì appoggiarsi alla lingua, quindi muoversi avanti e indietro mentre le scopava la bocca. Le spinte si facevano col tempo sempre più profonde, la pelle liscia del pene eretto le sfregava le labbra mentre il glande le gonfiava le guance o si spingeva fino alla gola togliendole il fiato.
Rosy la vedeva lì appoggiata alle sue gambe, mente subiva questa nuova violenza, vedeva il pene entrare e uscire dalla bocca di sua figlia mentre Emilio ansimava di piacere ed eccitazione. Vedeva Amelia, rossa per la vergogna e tremante in attesa di quello che sarebbe successo di lì a poco, che mugulava ripigliando il respiro dopo le spinte profonde.
Mentre le accarezzava i capelli quella tenerezza materna era però accompagnata dall'eccitazione per la scena a cui assisteva, che le faceva appoggiare l'altra mano alle natiche di Emilio, per accompagnarne le spinte nella bocca di sua figlia.
In quel misto di tenerezza e eccitazione, Rosy cominciò ad accarezzare i testicoli di Emilio, aumentandone l'eccitazione.
Emilio gemette. Rosy vide Amelia stringere gli occhi e seppe che la bocca di sua figlia era stata riempita dallo sperma.
Amelia, dopo che il pene di Emilio finì di scaricarle nella bocca il getto e la liberò, resto ancora con gli occhi chiusi sulle gambe di sua madre, con lo sperma caldo nella bocca, che in parte le colava sulle cosce di Rosy, vergognandosi di essere in quella condizione di fronte a lei.
'Vuoi andare in bagno a sputarlo o riesci ad inghiottirlo?' Amelia sempre con gli occhi chiusi inghiottí.
Restarono così per qualche tempo. Poi Rosy portò in bagno sua figlia, lavó e asciugó il suo corpo appena violato, la pettinó. Si scambiarono poche parole. Poi la portò a letto con sé e tenendola abbracciata Amelia si addormentó.
Più tardi nella notte Amalia fu svegliata e fu scopata brutalmente.
Restava lì a cercare ristoro dall'emozione della violenza subita, con i rumori che le giungevano come un sottofondo indistinto, come le parole fra sua madre ed Emilio, lui che chiedeva e lei che acconsentiva.
Una carezza sulla guancia e le parole di Rosy la fecero uscire da quel torpore, ritrovando coscienza del suo corpo nudo ed esposto.
'Su, voltati Amelia'.
Lei si voltò. A lato del letto di fronte a lei Emilio era in piedi con il pene in tiro davanti al suo volto, si soffermó a osservare i sui peli del pube, castani che formavano dei ricci, i suoi testicoli, il suo glande, quindi, capendo cosa le si chiedeva, socchiuse gli occhi, socchiuse le labbra, e lo lasciò entrare.
Entrò lentamente, scostando le labbra, lo sentì appoggiarsi alla lingua, quindi muoversi avanti e indietro mentre le scopava la bocca. Le spinte si facevano col tempo sempre più profonde, la pelle liscia del pene eretto le sfregava le labbra mentre il glande le gonfiava le guance o si spingeva fino alla gola togliendole il fiato.
Rosy la vedeva lì appoggiata alle sue gambe, mente subiva questa nuova violenza, vedeva il pene entrare e uscire dalla bocca di sua figlia mentre Emilio ansimava di piacere ed eccitazione. Vedeva Amelia, rossa per la vergogna e tremante in attesa di quello che sarebbe successo di lì a poco, che mugulava ripigliando il respiro dopo le spinte profonde.
Mentre le accarezzava i capelli quella tenerezza materna era però accompagnata dall'eccitazione per la scena a cui assisteva, che le faceva appoggiare l'altra mano alle natiche di Emilio, per accompagnarne le spinte nella bocca di sua figlia.
In quel misto di tenerezza e eccitazione, Rosy cominciò ad accarezzare i testicoli di Emilio, aumentandone l'eccitazione.
Emilio gemette. Rosy vide Amelia stringere gli occhi e seppe che la bocca di sua figlia era stata riempita dallo sperma.
Amelia, dopo che il pene di Emilio finì di scaricarle nella bocca il getto e la liberò, resto ancora con gli occhi chiusi sulle gambe di sua madre, con lo sperma caldo nella bocca, che in parte le colava sulle cosce di Rosy, vergognandosi di essere in quella condizione di fronte a lei.
'Vuoi andare in bagno a sputarlo o riesci ad inghiottirlo?' Amelia sempre con gli occhi chiusi inghiottí.
Restarono così per qualche tempo. Poi Rosy portò in bagno sua figlia, lavó e asciugó il suo corpo appena violato, la pettinó. Si scambiarono poche parole. Poi la portò a letto con sé e tenendola abbracciata Amelia si addormentó.
Più tardi nella notte Amalia fu svegliata e fu scopata brutalmente.
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