Il destino di una coppia - 5
di
duke69
genere
dominazione
“TRE BUCHI”!... ormai era diventata la mia fissazione, passavo il tempo “libero” a cercare in rete i video di Rosy, ero certo che Giuseppe li avrebbe caricati in qualche sito specializzato nel genere porno amatoriale. Dopo qualche giorno trovai il primo film: il titolo era inequivocabile, “Tre buchi al sexy shop”, e infatti si trattava del video che mi era stato recapitato via mail. Pagai un abbonamento e senza esitazione, con l’eccitazione di un bambino che scarta un regalo, guardai tutto il film che aveva una durata di 80 minuti circa e includeva tutto il girato al sexy shop. Nei titoli di testa Rosy veniva presentata come “Rosy tre buchi”.
Grazie all’abbonamento fatto, i nuovi film in uscita mi venivano segnalati mediante una notifica mail; dopo circa una settimana dal primo video cominciarono ad arrivarmi notifiche sugli upload dei nuovi film di “Rosy tre buchi”: la frequenza era di uno al giorno.
Dopo l’ultima notifica di upload era trascorsa più di una settimana e non avevo avuto più notizie di Rosy. La sera, trascorsa la giornata di lavoro in azienda, rientravo a casa ma lei non era presente e così anche la notte. Provai a chiedere a Giuseppe ma mi liquidò bruscamente:
“Che cazzo te ne frega stronzo! Ora è la mia puttana e sta producendo denaro per le mie tasche, diciamo che sta lavorando in trasferta. Comunque presto avrai notizie o meglio… potrai vedere come la sua trasformazione in pornostar trash diventi sempre più concreta”.
Intanto, Giuseppe non perdeva occasione per avvilirmi più di quanto già lo ero: un giorno mi aveva costretto a mettere una cintura di castità, si trattava di una gabbietta in acciaio, munita di chiave e lucchetto, che avvolgeva il pene nelle sue spirali. Una copia della chiave era in possesso di Luciano mentre l’altra era in mano a Laura. Quando stavo in azienda dovevo chiedere a Luciano l’autorizzazione di avere la chiave per andare in bagno mentre a casa dovevo inginocchiarmi dinanzi a Laura e chiederle il permesso; lei personalmente apriva e poi richiudeva il lucchetto. Laura si stava rivelando la più sadica di tutti; un giorno mi fece bere diversi litri di acqua in meno di un’ora vietandomi di poter andare in bagno. Quindi mi costrinse a pisciarmi addosso nel pianerottolo del palazzo. Ma la pratica sadica più ricorrente era quella di farmi eccitare allo sfinimento senza poter avere il permesso di masturbarmi e soprattutto con la gabbia che conteneva crudelmente la normale erezione del pene. Una volta mi svegliò in piena notte per farmi assistere alla scopata di due perfetti sconosciuti: mi leccava l’uccello tra le maglie metalliche del costrittore mentre i due scopavano intensamente in ogni modo possibile; il dolore proveniente dai genitali quasi mi faceva perdere i sensi. Laura mi rideva addosso mentre i coglioni mi scoppiavano.
A volte passavano anche tre/quattro interminabili settimana prima di poter avere il consenso a masturbarmi per svuotarmi completamente, in una di quelle circostanze quella porca di Laura mi fece ingoiare tutto.
Fin da subito Luciano mi aveva imposto un orario di lavoro prolungato dalle 08.00 alle 20.00. Ero ancora seduto nella mia postazione in ufficio che erano le 18.00, quando finalmente ricevetti una notifica che evidenziava un nuovo film di Rosy: “Profondo nero 1”.
Il film era diviso in due parti, feci il download del primo e iniziai la visione.
Rosy parlava con un tizio, il cui volto era oscurato, si trattava dello stesso regista del film.
“Mi dispiace…provo una certa repulsione a girare con un nero. Non credo di essere razzista ma un rapporto sessuale con un nero non riesco nemmeno a immaginarlo”
“Cazzo Rosy! Finora hai dimostrato di avere un bello stomaco, ti abbiamo fatto fare di tutto: hai leccato piedi e buchi di culo, hai ingerito piscio, sputi e sperma…porca puttana, ne hai fatto indigestione, e ora rompi i coglioni per la pelle nera?”
“Ti prego, è una specie di avversione innata, al di là del fatto che non provo attrazione per gli uomini di colore pur riconoscendo che molto spesso si tratta di uomini oggettivamente belli, ma proprio non ce la faccio!”.
“Ok, ne prendo atto! Ne parlerò con il produttore ma sappi che per te non si metterà bene…!”
Rosy, che aveva indosso un pantaloncino cortissimo e aderente e una camicetta aperta che lasciava intravedere i capezzoli, era visibilmente dispiaciuta e mortificata, ma la riconoscevo, era come bloccata e in quel momento non si sarebbe piegata ai voleri della produzione.
Nella sequenza successiva si vide entrare in scena il produttore, anch’esso con il volto oscurato.
“Bene! La troia fa obiezioni sul copione!!! Apri le orecchie e stai zitta, non voglio sentirti fiatare! …così non ti va di scopare con un negro? Bene! Finora non mi era mai capitato di sentire una simile cazzata che sono convinto meriti una punizione esemplare. Dunque, fammi pensare…allora proporrei questo programma: a breve ti porteremo in una struttura specializzata in rieducazione sessuale, dove ti faranno sbattere da decine e decine di neri, privilegiando doppie e triple penetrazioni, ma non si fermeranno a tre, in genere hanno molta fantasia e si inventeranno altre varianti per sfondarti e aprirti ovunque. Mangerai sperma di negro a colazione, pranzo e cena per una settimana e la tua bocca sarà il loro sborratoio!!”
“NOOO vi prego, abbiate pietà non fatemi questo…!”
“Tappate la bocca a questa troia e portatela da Miss Dolores, alla casa del tormento!”
“NNNOOOOO!!!!”
Rosy, ben cosciente di chi fosse Dolores, non fece in tempo a cacciare un urlo disperato che immediatamente le chiusero la bocca con una ball gag, legandole poi le mani dietro la schiena e portandola via dalla stanza. Ancora non riuscivo a capire se si trattasse di una messa in scena facente parte del film, oppure si trattasse di un dietro le quinte non previsto che poi era entrato a far parte dello stesso film.
Nella sequenza successiva Rosy era completamente nuda, legata ad un cavalletto, disposta a quattro zampe con i piedi e le mani legati alle gambe del cavalletto e con il sedere e il sesso completamente esposti. Vicino a lei c’erano tre uomini neri palestrati, tutti a petto nudo e ognuno con uno strumento di tortura in mano. Il primo iniziò a batterla nei glutei con una paletta in pelle nera, i colpi erano forti e decisi tanto che Rosy gemeva ad ogni colpo. Quando, il colore del sedere di Rosy era già bello rosso, il secondo nero subentrò al primo, continuando ad infierire sulle chiappe di Rosy con una canna di bambù e imponendole di contare ad alta voce. Rosy contava e piangeva per il dolore lancinante sempre più forte.
“ALLORA TROIA!! Ti facciamo così schifo? Oggi ti daremo una lezione che non scorderai più fin che campi!!!”
Dopo altri trenta colpi di canna, il culetto di Rosy era già uno strazio! quindi intervenne il terzo nero facendo uso di una frusta; le povere chiappe di Rosy assumevano sempre più una colorazione viola. Dopo una breve pausa per far riprendere Rosy iniziarono a montarla a turno: ognuno di loro la pompava velocemente rispettando l’interruzione data da un timer che, suonando, richiedeva il cambio con l’uomo successivo. La stavano lavorando proprio a puntino, i cambi dettati dal cicalino del timer erano di 1 minuto ciascuno. Dopo una mezzora di monta feroce si fermarono e ripresero a batterla, questa volta su cosce e polpacci, le avrebbero percosso ogni centimetro del suo corpo! io avevo il cazzo incredibilmente duro, stretto in quelle terribili maglie metalliche. La prima parte del film si concluse con Rosy in lacrime, la sua pelle era completamente striata dalle sferzate ricevute e il suo viso era una maschera di sofferenza coperto da lacrime e sputi. L’orologio sulla parete indicava che Rosy era stata torturata per tutta la mattina. Scaricai subito la seconda parte, nel pomeriggio comparve in scena Dolores:
“Ciao troietta! Ho desiderato averti mia ospite dal primo momento che ti ho visto. Godrò nel vederti torturare, ti porterò al limite e oltre la sopportazione! Ragazzi, mi raccomando, non tralasciate nemmeno un centimetro di pelle: voglio sentire schiaffi che si avvicendano per tutto il pomeriggio, deve essere una sinfonia!”
Rosy si trovava sopra un grande tavolo in legno in posizione supina con gambe e braccia divaricate e legate ai quattro angoli del tavolo. I tre bastardi iniziarono a schiaffeggiarla contemporaneamente e metodicamente su ogni parte del corpo. Il copione era lo stesso del mattino, dopo averla gonfiata bene di botte iniziarono a scoparla uno dopo l’altro. Sotto i colpi di quelle enormi mazze Rosy sembrava in estasi e con trasporto partecipava e veniva ripetutamente; in quel momento ebbi la sensazione che tutta la violenza che avevano scaricato su di lei l’avesse caricata di energia, che esplodeva in orgasmi devastanti che la spossavano ulteriormente ma che le ridavano anche un po’ di piacere.
Dopo 1h30’ di violenza e sesso estremo ero distrutto! Mi sentivo terribilmente in colpa perché sentivo di meritare io quel trattamento. Fisicamente non ce la facevo più, avevo le palle gonfie incapace di potermi masturbare…cazzo quanto lo stavo desiderando! Ma il mio supplizio non era ancora terminato.
Rientrai a casa e trovai la sorpresa: dopo più di una settimana Rosy era ritornata a casa:
“Vieni stronzo! La nostra puttana Rosy ha fatto ritorno all’ovile! e…ci ha portato il suo nuovo fidanzato Tom, per farcelo conoscere!”
Tom era un uomo di colore sulla quarantina, alto almeno 190cm e vestito di jeans e canotta che metteva in mostra il suo fisico palestrato.
Questa doveva essere una ulteriore punizione di Rosy al suo rifiuto di accoppiarsi con un nero.
Prima di farmi sedere al mio solito posto mi fecero fare un giro intorno a Rosy senza che potessimo avere un minimo contatto; Rosy era inginocchiata ai piedi di Tom, aveva indosso delle scarpe tacco 12, un largo collare in pelle, un corpetto in pelle nera e dei pantaloni aderenti, anch’essi in pelle nera, che avevano una particolarità: una apertura a clip, ancora applicata, che se rimossa avrebbe lasciato scoperto il sedere e la fica. Mi rivolse un sorriso forzato ed era chiaro avesse l’aria fortemente stanca; avevo visto solo un film tra quelli fatti nel suo periodo di assenza dalla casa e probabilmente ce ne dovevano essere diversi altri girati in successione. Sapevo che nei giorni a venire, avrei scoperto gli abusi che aveva dovuto subire.
“Tom, fai sapere a Claudio come hai conosciuto la nostra Rosy?”
Tom sollecitato da Giuseppe, prese Rosy per il collare, le fece sollevare la testa verso l’alto e dopo averle fatto aprire la bocca allargandola con le sue possenti mani ci sputò dentro, raccattando quanta più saliva poteva, emettendo nauseabondi gargarismi.
“Sono capitato per caso nella sala di registrazione, quando la vidi subito in tutto il suo splendore, la stavano scopando in tre, e la prima cosa che ho pensato è stata quale poteva essere la migliore posizione per incularla. Aveva appena finito di girare il film che subito la raggiunsi, era ancora piena di sborra ovunque! è stato più forte di me, ho tirato fuori l’uccello e me la sono inculata in piedi: cazzo urlava di goduria ma anche di dolore perché il suo sfintere anale era completamente infiammato, e perché i cazzi che aveva preso fino a quel momento non erano niente a confronto con il mio palo. Porca troia!!! me la sono inculata per almeno mezzora, quando poi mi sono reso conto che aveva perso i sensi.”
Giuseppe, Laura e lo stesso Tom risero, mentre io stavo seduto nella solita sedia, in disparte e con i genitali esposti ad evidenziare la presenza della gabbietta e quindi il mio stato di sottomissione.
Ad un certo punto Tom si accorse che ogni tanto Rosy chiudeva gli occhi probabilmente a causa della stanchezza o del dolore che ancora provava, e così le diede un forte calcio nel sedere che la fece cadere in avanti urlante e piangente per il dolore causato dalla pedata.
“Oh Cazzo!!! Mi ero dimenticato dei plug!!!”
Così dicendo Tom prese Rosy e la fece girare, lasciandola a quattro zampe, posizionando la testa di lei sotto la sedia in cui lui era seduto e il sedere verso i presenti. Quindi rimosse la parte a clip dei pantaloni scoprendo il sedere e la fica.
“ET VOILÀ”
L’esclamazione di Giuseppe era eloquente di ciò che vedeva:
“PORCA PUTTANA!!!! In vita mia non ho mai visto una cosa simile!”
Laura mi stava portando vicino ad ammirare la novità, e non appena fummo vicino al sedere di Rosy iniziò a ridere, mentre io rimasi scioccato….
Continua…
(Per eventuali altri commenti o suggerimenti contattatemi su dukeduke1069@yahoo.com)
Grazie all’abbonamento fatto, i nuovi film in uscita mi venivano segnalati mediante una notifica mail; dopo circa una settimana dal primo video cominciarono ad arrivarmi notifiche sugli upload dei nuovi film di “Rosy tre buchi”: la frequenza era di uno al giorno.
Dopo l’ultima notifica di upload era trascorsa più di una settimana e non avevo avuto più notizie di Rosy. La sera, trascorsa la giornata di lavoro in azienda, rientravo a casa ma lei non era presente e così anche la notte. Provai a chiedere a Giuseppe ma mi liquidò bruscamente:
“Che cazzo te ne frega stronzo! Ora è la mia puttana e sta producendo denaro per le mie tasche, diciamo che sta lavorando in trasferta. Comunque presto avrai notizie o meglio… potrai vedere come la sua trasformazione in pornostar trash diventi sempre più concreta”.
Intanto, Giuseppe non perdeva occasione per avvilirmi più di quanto già lo ero: un giorno mi aveva costretto a mettere una cintura di castità, si trattava di una gabbietta in acciaio, munita di chiave e lucchetto, che avvolgeva il pene nelle sue spirali. Una copia della chiave era in possesso di Luciano mentre l’altra era in mano a Laura. Quando stavo in azienda dovevo chiedere a Luciano l’autorizzazione di avere la chiave per andare in bagno mentre a casa dovevo inginocchiarmi dinanzi a Laura e chiederle il permesso; lei personalmente apriva e poi richiudeva il lucchetto. Laura si stava rivelando la più sadica di tutti; un giorno mi fece bere diversi litri di acqua in meno di un’ora vietandomi di poter andare in bagno. Quindi mi costrinse a pisciarmi addosso nel pianerottolo del palazzo. Ma la pratica sadica più ricorrente era quella di farmi eccitare allo sfinimento senza poter avere il permesso di masturbarmi e soprattutto con la gabbia che conteneva crudelmente la normale erezione del pene. Una volta mi svegliò in piena notte per farmi assistere alla scopata di due perfetti sconosciuti: mi leccava l’uccello tra le maglie metalliche del costrittore mentre i due scopavano intensamente in ogni modo possibile; il dolore proveniente dai genitali quasi mi faceva perdere i sensi. Laura mi rideva addosso mentre i coglioni mi scoppiavano.
A volte passavano anche tre/quattro interminabili settimana prima di poter avere il consenso a masturbarmi per svuotarmi completamente, in una di quelle circostanze quella porca di Laura mi fece ingoiare tutto.
Fin da subito Luciano mi aveva imposto un orario di lavoro prolungato dalle 08.00 alle 20.00. Ero ancora seduto nella mia postazione in ufficio che erano le 18.00, quando finalmente ricevetti una notifica che evidenziava un nuovo film di Rosy: “Profondo nero 1”.
Il film era diviso in due parti, feci il download del primo e iniziai la visione.
Rosy parlava con un tizio, il cui volto era oscurato, si trattava dello stesso regista del film.
“Mi dispiace…provo una certa repulsione a girare con un nero. Non credo di essere razzista ma un rapporto sessuale con un nero non riesco nemmeno a immaginarlo”
“Cazzo Rosy! Finora hai dimostrato di avere un bello stomaco, ti abbiamo fatto fare di tutto: hai leccato piedi e buchi di culo, hai ingerito piscio, sputi e sperma…porca puttana, ne hai fatto indigestione, e ora rompi i coglioni per la pelle nera?”
“Ti prego, è una specie di avversione innata, al di là del fatto che non provo attrazione per gli uomini di colore pur riconoscendo che molto spesso si tratta di uomini oggettivamente belli, ma proprio non ce la faccio!”.
“Ok, ne prendo atto! Ne parlerò con il produttore ma sappi che per te non si metterà bene…!”
Rosy, che aveva indosso un pantaloncino cortissimo e aderente e una camicetta aperta che lasciava intravedere i capezzoli, era visibilmente dispiaciuta e mortificata, ma la riconoscevo, era come bloccata e in quel momento non si sarebbe piegata ai voleri della produzione.
Nella sequenza successiva si vide entrare in scena il produttore, anch’esso con il volto oscurato.
“Bene! La troia fa obiezioni sul copione!!! Apri le orecchie e stai zitta, non voglio sentirti fiatare! …così non ti va di scopare con un negro? Bene! Finora non mi era mai capitato di sentire una simile cazzata che sono convinto meriti una punizione esemplare. Dunque, fammi pensare…allora proporrei questo programma: a breve ti porteremo in una struttura specializzata in rieducazione sessuale, dove ti faranno sbattere da decine e decine di neri, privilegiando doppie e triple penetrazioni, ma non si fermeranno a tre, in genere hanno molta fantasia e si inventeranno altre varianti per sfondarti e aprirti ovunque. Mangerai sperma di negro a colazione, pranzo e cena per una settimana e la tua bocca sarà il loro sborratoio!!”
“NOOO vi prego, abbiate pietà non fatemi questo…!”
“Tappate la bocca a questa troia e portatela da Miss Dolores, alla casa del tormento!”
“NNNOOOOO!!!!”
Rosy, ben cosciente di chi fosse Dolores, non fece in tempo a cacciare un urlo disperato che immediatamente le chiusero la bocca con una ball gag, legandole poi le mani dietro la schiena e portandola via dalla stanza. Ancora non riuscivo a capire se si trattasse di una messa in scena facente parte del film, oppure si trattasse di un dietro le quinte non previsto che poi era entrato a far parte dello stesso film.
Nella sequenza successiva Rosy era completamente nuda, legata ad un cavalletto, disposta a quattro zampe con i piedi e le mani legati alle gambe del cavalletto e con il sedere e il sesso completamente esposti. Vicino a lei c’erano tre uomini neri palestrati, tutti a petto nudo e ognuno con uno strumento di tortura in mano. Il primo iniziò a batterla nei glutei con una paletta in pelle nera, i colpi erano forti e decisi tanto che Rosy gemeva ad ogni colpo. Quando, il colore del sedere di Rosy era già bello rosso, il secondo nero subentrò al primo, continuando ad infierire sulle chiappe di Rosy con una canna di bambù e imponendole di contare ad alta voce. Rosy contava e piangeva per il dolore lancinante sempre più forte.
“ALLORA TROIA!! Ti facciamo così schifo? Oggi ti daremo una lezione che non scorderai più fin che campi!!!”
Dopo altri trenta colpi di canna, il culetto di Rosy era già uno strazio! quindi intervenne il terzo nero facendo uso di una frusta; le povere chiappe di Rosy assumevano sempre più una colorazione viola. Dopo una breve pausa per far riprendere Rosy iniziarono a montarla a turno: ognuno di loro la pompava velocemente rispettando l’interruzione data da un timer che, suonando, richiedeva il cambio con l’uomo successivo. La stavano lavorando proprio a puntino, i cambi dettati dal cicalino del timer erano di 1 minuto ciascuno. Dopo una mezzora di monta feroce si fermarono e ripresero a batterla, questa volta su cosce e polpacci, le avrebbero percosso ogni centimetro del suo corpo! io avevo il cazzo incredibilmente duro, stretto in quelle terribili maglie metalliche. La prima parte del film si concluse con Rosy in lacrime, la sua pelle era completamente striata dalle sferzate ricevute e il suo viso era una maschera di sofferenza coperto da lacrime e sputi. L’orologio sulla parete indicava che Rosy era stata torturata per tutta la mattina. Scaricai subito la seconda parte, nel pomeriggio comparve in scena Dolores:
“Ciao troietta! Ho desiderato averti mia ospite dal primo momento che ti ho visto. Godrò nel vederti torturare, ti porterò al limite e oltre la sopportazione! Ragazzi, mi raccomando, non tralasciate nemmeno un centimetro di pelle: voglio sentire schiaffi che si avvicendano per tutto il pomeriggio, deve essere una sinfonia!”
Rosy si trovava sopra un grande tavolo in legno in posizione supina con gambe e braccia divaricate e legate ai quattro angoli del tavolo. I tre bastardi iniziarono a schiaffeggiarla contemporaneamente e metodicamente su ogni parte del corpo. Il copione era lo stesso del mattino, dopo averla gonfiata bene di botte iniziarono a scoparla uno dopo l’altro. Sotto i colpi di quelle enormi mazze Rosy sembrava in estasi e con trasporto partecipava e veniva ripetutamente; in quel momento ebbi la sensazione che tutta la violenza che avevano scaricato su di lei l’avesse caricata di energia, che esplodeva in orgasmi devastanti che la spossavano ulteriormente ma che le ridavano anche un po’ di piacere.
Dopo 1h30’ di violenza e sesso estremo ero distrutto! Mi sentivo terribilmente in colpa perché sentivo di meritare io quel trattamento. Fisicamente non ce la facevo più, avevo le palle gonfie incapace di potermi masturbare…cazzo quanto lo stavo desiderando! Ma il mio supplizio non era ancora terminato.
Rientrai a casa e trovai la sorpresa: dopo più di una settimana Rosy era ritornata a casa:
“Vieni stronzo! La nostra puttana Rosy ha fatto ritorno all’ovile! e…ci ha portato il suo nuovo fidanzato Tom, per farcelo conoscere!”
Tom era un uomo di colore sulla quarantina, alto almeno 190cm e vestito di jeans e canotta che metteva in mostra il suo fisico palestrato.
Questa doveva essere una ulteriore punizione di Rosy al suo rifiuto di accoppiarsi con un nero.
Prima di farmi sedere al mio solito posto mi fecero fare un giro intorno a Rosy senza che potessimo avere un minimo contatto; Rosy era inginocchiata ai piedi di Tom, aveva indosso delle scarpe tacco 12, un largo collare in pelle, un corpetto in pelle nera e dei pantaloni aderenti, anch’essi in pelle nera, che avevano una particolarità: una apertura a clip, ancora applicata, che se rimossa avrebbe lasciato scoperto il sedere e la fica. Mi rivolse un sorriso forzato ed era chiaro avesse l’aria fortemente stanca; avevo visto solo un film tra quelli fatti nel suo periodo di assenza dalla casa e probabilmente ce ne dovevano essere diversi altri girati in successione. Sapevo che nei giorni a venire, avrei scoperto gli abusi che aveva dovuto subire.
“Tom, fai sapere a Claudio come hai conosciuto la nostra Rosy?”
Tom sollecitato da Giuseppe, prese Rosy per il collare, le fece sollevare la testa verso l’alto e dopo averle fatto aprire la bocca allargandola con le sue possenti mani ci sputò dentro, raccattando quanta più saliva poteva, emettendo nauseabondi gargarismi.
“Sono capitato per caso nella sala di registrazione, quando la vidi subito in tutto il suo splendore, la stavano scopando in tre, e la prima cosa che ho pensato è stata quale poteva essere la migliore posizione per incularla. Aveva appena finito di girare il film che subito la raggiunsi, era ancora piena di sborra ovunque! è stato più forte di me, ho tirato fuori l’uccello e me la sono inculata in piedi: cazzo urlava di goduria ma anche di dolore perché il suo sfintere anale era completamente infiammato, e perché i cazzi che aveva preso fino a quel momento non erano niente a confronto con il mio palo. Porca troia!!! me la sono inculata per almeno mezzora, quando poi mi sono reso conto che aveva perso i sensi.”
Giuseppe, Laura e lo stesso Tom risero, mentre io stavo seduto nella solita sedia, in disparte e con i genitali esposti ad evidenziare la presenza della gabbietta e quindi il mio stato di sottomissione.
Ad un certo punto Tom si accorse che ogni tanto Rosy chiudeva gli occhi probabilmente a causa della stanchezza o del dolore che ancora provava, e così le diede un forte calcio nel sedere che la fece cadere in avanti urlante e piangente per il dolore causato dalla pedata.
“Oh Cazzo!!! Mi ero dimenticato dei plug!!!”
Così dicendo Tom prese Rosy e la fece girare, lasciandola a quattro zampe, posizionando la testa di lei sotto la sedia in cui lui era seduto e il sedere verso i presenti. Quindi rimosse la parte a clip dei pantaloni scoprendo il sedere e la fica.
“ET VOILÀ”
L’esclamazione di Giuseppe era eloquente di ciò che vedeva:
“PORCA PUTTANA!!!! In vita mia non ho mai visto una cosa simile!”
Laura mi stava portando vicino ad ammirare la novità, e non appena fummo vicino al sedere di Rosy iniziò a ridere, mentre io rimasi scioccato….
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